A proposito dei Neuroni Specchio, di cui parlava Bell il 12 gennaio scorso, chiedendosi se il loro intervento può “aiutarci a comprendere meglio il meccanismo di veicolazione e di attivazione di una Forza Terapeutica attraverso Cifre, Simboli, Immagini ecc.”, provo ad ipotizzare che questi possano spiegare, ALMENO IN PARTE, il funzionamento di un talismano. Alcuni aspetti della cultura antica degli Egizi (trattati in questo thread) sono utili a chiarire. Ritenevano che ogni cosa potesse divenire un talismano, cioè il veicolo di volontà che si lega ad esso; un oggetto animato che la riflette col concorso di: 1) immagini idonee, 2) materiale analogico (ad esempio l’oro è solare; l’argento lunare, il rame venereo, ecc.; le pietre preziose e semi-preziose avevano diverse funzioni e influenze, magnetiche), 3) colore appropriato, 4) incisioni, rese vitali da un rituale, di cifre, ideogrammi e geroglifici. In tal modo i talismani si traducevano in vere e proprie forze che realmente agivano sul beneficato, non solo proteggendolo o sanandolo, ma inducendo nella psiche di chi vi si rispecchiava, la determinazione verso lo scopo voluto. A conclusione era funzionale persino la parte del corpo su cui era portato. Bisogna ammettere che passano i millenni, cambiano gli usi e i costumi, ma ciò che riguarda l’animo umano non cambia.