Rispondi a: La Scienza Ermetica nelle Arti

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GELSOMINO
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Forse siamo abituati a chiamare artisti anche quelli che non lo sono nel senso stretto della parola. Almeno così mi viene da pensare rileggendo i vari post, perché mi sembra che ci sia una differenza tra chi esterna un sentimento personale , che susciterà emozioni solo nella cerchia di chi lo condivide, e chi riesce a cogliere e manifestare, attraverso qualsivoglia forma artistica, un principio universale che verrà riconosciuto e condiviso da tutti. La capacità di cogliere significati universali fa parte delle prerogative dell’essere umano e sembra passare attraverso una sensibilità particolare ,nella maggior parte dei casi unita a forme di squilibrio. Questo è quello che si vede nell’uomo ordinario. Ma anche dell’iniziato si dice che è un artista, con la differenza che permane equilibrato perché è arrivato a governare quella particolare forma di sensibilità con lo stato di purità ,raggiunto attraverso l’educazione e l’esercizio delle pratiche ermetiche. In questa ottica le Arti mi sembrano uno strumento come un altro nelle mani dell’ermestista e questo mi viene in mente pensando alla figura del Poeta Vate e nello specifico a Virgilio che ,per quel poco che ne so, utilizzò queste sue prerogative con precise finalità.

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