Mi collego al post di Lucilio partendo dal pensiero conclusivo : “Non solo, ma mi son chiesto se io fossi abbastanza “folle” da mettermi in gioco ed esternare i mostri che ho dentro per il più nobile dei fini terapeutici.” Sul tirar fuori i nostri nodi , le nostre storture, avere il coraggio di farlo e la lucidità per vederli, ci sarebbe un lungo discorso da aprire. In giro c’è tanta gente che offre metodi più o meno esotici e per lo più a pagamento per aiutare a tirar fuori quello che si tiene dentro. Ma poi una volta terminato il percorso esperenziale a grande impatto fenomenologico e scoperchiato il vaso, il problema della gestione resta tuo. Ne ho avuto il racconto da persone che hanno provato, ed ho notato la grande differenza con quanto offre la Tradizione Iniziatica in termini di serietà e soprattutto di rispetto e di tutela di ciascun essere, che non è mai abbandonato a se stesso, ma sempre guidato e sorretto nel suo cammino di rettifica di sé. L’arte non riesco a comprenderla razionalmente, e non so neanche , se dal punto di vista ermetico sia questo l’approccio giusto. Purtroppo resto ad un livello istintivo e di fronte un quadro , una scultura o una sinfonia , provo emozioni senza arrivare ad una comprensione razionale.