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accademia sebezia
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Iniziamo a postare alcuni passi tratti dalla ricerca assegnata alla Sebezia, relativi a “L’antico connubio tra la tradizione egizia e la primigenia italica, scaturite da un’unica matrice ed entrambe incanalate nella nostra Schola”, come contributo per inquadrare la medicina egizia e la sua influenza in terra italica, e anche per meglio avvicinarsi alle “Lunazioni” del Maestro Kremmerz, il cui I ciclo ha origini egizie.
Partiamo da alcuni concetti fondamentali alla base della medicina egizia, rispettata come la più sapiente dai popoli antichi e che influenzerà la medicina in terra italica (Cfr. Atti del Convegno “Ur Sunu” (Grandi dottori dell’Antico Egitto) – Casal di Monferrato, 2007):
– il corpo umano equivale alla natura e le sue funzioni sono indagate come modello del comportamento dell’universo.
– le singole parti dell’organismo e le funzioni fisiologiche sono associate a divinità, o forze cosmiche che intervengono nella malattia per ristabilire un equilibrio.
– unità di elementi materiale e psichici: la vista, l’udito, il tatto sono i sensi che meglio determinano il rapporto con il mondo esterno. Il concepimento può avvenire anche attraverso le orecchie; la creazione attraverso la parola, le mani trasmettono l’energia del Disco solare Aten. Anticamente (fino al terzo millennio a.C.) le funzioni della bocca(parlare), degli occhi(vedere) e delle mani (agire) erano considerate tutti diversi modi di “fare”, e quindi dotati di efficacia immediata”.
– importanza di “Heka” nella medicina. Il termine (l’equivalente di magheia greco- maghdira caldeo), tradotto come magia, energia attiva dell’universo, potere magico, energia vitale, è collegato alla parola creatrice e alla medicina, è insito in ogni atto rituale, negli uomini e nell’universo, è collegato al ka. Heka, letteralmente, era: “il rendere attivo il Ka”. Nelle Istruzioni per Merikara del 2000 a.C. è detto che “Ra donò all’umanità Heka come un’arma per respingere i colpi avversi del destino”, e nei Testi delle Piramidi vi è l’esempio di un faraone che per arricchirsi di heka, si nutre degli stessi dei. Scrive Giulia Sfameni Gasparro che la forza pervasiva dell’heka, si manifesta soprattutto a livello della parola, riconoscendosi un’intrinseca efficacia alla pronunzia dei nomi divini e delle formule… Se l’azione rituale è uno strumento essenziale per mettere in moto tutte le potenzialità della forza magica, la parola proferita, ma anche scritta, è quella che è ritenuta primariamente attiva.
– il farmaco o il talismano è un veicolo.
Alla prossima e nel frattempo fraterni saluti.

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