Il silenzio è d’oro, si dice. I Romani lo indicavano con Angerona, gli Egizi con l’ellenistico Arpocrate, la cui nascita cadeva nel Solstizio d’Inverno e che aveva virtù terapeutiche al pari di Kons, come appare in una bella immagine a pag. 83 di Giuliano Kremmerz l’eredità isiaca e osiridea dell’Egitto sacerdotale”.
Il vero rumore è l’eco che le cose hanno in noi. Infatti se – come emerge dagli ultimi post – si è del tutto concentrati in qualcosa (cosa possibile a tutti) a malapena si avvertono le influenze e i rumori esterni. Né si sente lo stimolo della fame o della sete, il sonno o altre necessità. E così sembra che la creatività nasca dal silenzio.