Trovo interessante quanto dichiarato, in una intervista, dal fisico quantistico John Hagelin, a proposito della teoria delle super-stringhe che apre la possibilità ad una sfera del pensiero chiamata “materia di settore nascosta”.
In sostanza egli dice che le teorie delle super-stringhe prevedono tutte la presenza della materia di settore nascosta, che può essere simile alla materia familiare, e per altri aspetti può essere diversa. Ciò che rende nascosta la materia di settore nascosta, è che, almeno nell’interpretazione comune, interagisce con la materia di settore osservabile, o materia comune, solo attraverso la sua influenza gravitazionale. Ma se fosse veramente così, essa assumerebbe poca importanza per il mondo di materia ordinaria, in quanto l’interazione sarebbe troppo debole. Essa diventa invece veramente interessante quando si riconosce che può avere su di noi una debole influenza elettromagnetica. Tale materia è interessante per il mondo del pensiero per le sue dettagliate possibilità, e perché c’è bisogno di qualcosa per connettere il cervello fisico con il campo unificato di consapevolezza. E il campo unificato della consapevolezza esiste alla dimensione di 10 alla meno 33 cm che è molto al di sotto della dimensione nucleare, cioè la scala di Planck; e se questa è la sfera della consapevolezza, e sono sempre più innumerevoli ricerche a suggerire l’idea che realmente lo sia, si tratta del campo unificato, la scala di Planck. C’è bisogno di un qualcosa che connetta la consapevolezza al cervello fisico e ai neuroni per fornire una connessione tra quello che è un organo molto macroscopico, il cervello e persino i neuroni, e il DNA dentro ai neuroni, con la microscopica scala di Planck. La connessione di cui si parla, richiederebbe una scala di forze molto corte, caratteristica che è propria della materia di settore nascosta. La consapevolezza è intimamente connessa con la percezione sensoriale, i nostri organi di movimento e l’attività del cervello umano. Però, fondamentalmente, la consapevolezza non è creata dal cervello. Un numero sempre crescente di prove dà supporto al ruolo fondamentale della consapevolezza nell’universo fisico. Ora che si è arrivati a comprenderla come campo unificato, bisognerà comprendere la mente, il pensiero, che è il vero collegamento tra la pura e astratta consapevolezza e il cervello fisico. La materia di settore nascosta ha delle meravigliose proprietà che si prestano a fornire il collegamento tra la piccolissima sfera della consapevolezza e la macroscopica sfera del cervello. Una delle chiavi di tale proprietà si chiama invariabilità di dimensione, che significa in pratica che la grandezza non conta. Questo, però, non è valido nella fisica comune, cioè, nel mondo della materia ordinaria, qualsiasi cosa fatta di materia ordinaria non ha una invariabilità di dimensione ( se si ingrandisse un essere umano di 10 volte la sua altezza, 10 la sua larghezza e 10 la sua profondità, esso collasserebbe sotto il suo stesso peso, poiché il nostro peso cresce al cubo della nostra altezza; la resistenza delle nostre ossa, però, cresce solo al quadrato della lunghezza e della larghezza dell’osso). Le cose hanno una misura o dimensione naturale nel nostro mondo di grandi dimensioni giganti. Il fatto che la dimensione non conta, significa che si potrebbe avere un meccanismo o un fenomeno ne mondo nascosto che interagisce con il cervello, e potrebbe essere della grandezza del cervello o di un neurone. Lo stesso meccanismo potrebbe assumere la dimensione di un unto e fornire questa specie di ponte di invariabilità di dimensione tra la fisica delle grandi dimensioni nel cervello e la fisica microscopica della scala di Planck. Un’altra cosa, sperimentata dai meditatori e altri, è che noi abbiamo una speciale fisiologia sottile; talvolta è definita corpo mentale, talvolta corpo sottile, o corpo astrale. Abbiamo un veicolo fisico più sottile legato a noi che, in certe circostanze, si può muovere indipendentemente dal corpo. E quel veicolo contiene la nostra consapevolezza. C’è un corpo più sottile di quello che chiamiamo “corpo fisico” ed è intimamente associato con quello che chiamiamo pensiero, o mente. E nel momento in cui lo si sperimenta bisogna chiedersi << di cosa è fatto?>> Non è luce, benchè sia in un certo senso, luminoso e traslucido. La luce , però, non resta unita. Non si può avere una palla di luce appiccicosa. Non è certo gravità né forza nucleare debole o forte, perché quelle sono forze a raggio limitatissimo. Alla fine bisogna riconoscere che si tratta di una materia non convenzionale. E allora la fisica limita le possibilità a una. Quella possibilità è la materia di settore nascosta. Poiché la materia di settore nascosta è elettricamente carica, benchè debolmente, qualcosa come un millesimo della carica di un protone o di un elettrone, si attaccherà elettrostaticamente alla materia comune.
Respiriamo e ci nutriamo di materia organica. Questa stessa materia organica avrà probabilmente attaccate a sé piccole quantità di materia di settore nascosta. Così il corpo potrebbe accumulare materia di settore nascosta , accumulandola perfino in specifiche parti del corpo, compreso il cervello. E se abbiamo materia di settore nascosta incrostata sul nostro cervello, allora quella può scrutare direttamente nel mondo di settore attraverso il fotone di quel settore che può vedere nel “mondo nascosto”. Avendo corpi di settore nascosto semplicemente attaccati ai nostri corpi fisici attraverso un legame elettrostatico, quel legame si potrebbe facilmente interrompere e i corpi muoversi indipendentemente e certamente riattaccarsi. Si potrebbe essenzialmente portare via la mente e riportarla indietro.
Queste sono idee ancora in evoluzione, consistenti con quello che si sa della fisica e del regno del pensiero. Di base si tratta della mancanza di una comprensione alternativa su ciò che il pensiero è. Alla fine, cercare di capire come possiamo avere un contenitore che trasporta la nostra soggettività e consapevolezza e che si può muovere separatamente dal corpo fisico, un’esperienza, questa, riportata in ogni regione e in ogni cultura del mondo.
Ci sarebbero diverse considerazioni da fare, vero?
Un caro saluto