I risultati dei recenti studi sulla patogenesi del glaucoma, esposti da Bell, mi portano a considerare limitante la suddivisione anatomica in organi (quale appunto è l’occhio) e apparati come ‘strutture a sé’. Nell’embriogenesi, che è la fase di ‘costruzione’ in utero del nascituro, ogni organo e ogni apparato si struttura per il sequenziale amalgamarsi dei tessuti derivati dai tre foglietti embrionali (ectoderma, mesoderma, endoderma) generatisi dalla fusione dei due gameti (spermatozoo e uovo), fino a ‘fabbricare’ un organismo umano completo.
Quanto esposto sul glaucoma ci evidenzia come una patologia insorta in un distretto, in realtà non vi rimanga circoscritta, ma possa rappresentare la prima manifestazione di un processo patologico che finirà per coinvolgere cellule aventi medesima origine.
È da più parti auspicato che, pur mantenendo la necessaria specificità d’interesse, in medicina si guardi all’uomo non come a un corpo costituito di parti assemblabili, ma come a unità organica, la quale noi sappiamo avere in sé quel principio vitale, senza la cui attivazione a nessun farmaco sarà concesso dare salute.