Rispondi a: NUOVE FRONTIERE DELLA MEDICINA

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Fleurdelys
Partecipante
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Un saluto a tutti i partecipanti. Mi sembra coraggioso e lodevole costruire dei ponti di conoscenza tra ambiti di studio e ricerca differenti, pur se appartenenti allo stesso ambito medico, contrastando la tendenza alla frattura della visuale unitaria, che gli approfondimenti in ciascuna branca specialistica ha determinato negli ultimi decenni. L’avvento delle super-specializzazioni ha creato solchi profondi tra gli studiosi del mondo scientifico e, in medicina, ha reso sempre più centrale e determinante il lavoro di collegamento e intermediazione del medico di base, professione che esercito da anni: il medico cosiddetto “di famiglia”, quello cioè che custodisce e interpreta la storia clinica non solo del singolo ammalato, ma dell’intera famiglia a cui lo stesso appartiene, e, se possibile, la correla a quella di più nuclei familiari dello stesso tessuto sociale.
Questo approccio di studio e assistenza è confortato dagli ormai noti studi di genetica e dall’esposizione alle stesse condizioni ambientali, economiche e sociali dei componenti di una stessa famiglia. In realtà non è infrequente osservare il ripetersi di patologie fisiche o mentali nell’ambito della stessa genia, tanto che a volte è possibile prevederne e impedirne lo sviluppo. L’esercizio della prevenzione e della profilassi individua nel medico di medicina generale la figura centrale nel ruolo di coordinatore ed esecutore degli iter diagnostici e terapeutici. Tutti questi compiti avvicinano il medico di base al medico ermetico se non fosse che la medicina ermetica può essere esercitata anche da chi non possiede una laurea in medicina ma che supporta e sostiene la medicina ufficiale con la sua pratica e le sue conoscenze. Lo scopo ultimo per il medico ufficiale e il terapeuta ermetico è la salute e l’equilibrio di ogni essere e l’integrazione armoniosa degli interventi rappresenta il modo migliore per affrontare e sconfiggere qualsiasi malattia, con benefici immediati e a distanza, se consideriamo che la terapeutica ermetica sana gli squilibri profondi sottesi alla malattia che altrimenti tenderebbe a recidivare. Inoltre, per quanto la vis terapeutica di un qualsiasi medico esercente della medicina ufficiale possa essere sostenuta e potenziata da un atteggiamento benevolo e filantropico,l’uso consapevole dell’Amore filosoficamente inteso è appannaggio del solo medico ermetico e questo fa la differenza!!
Oltre a ciò, le relazioni che legano argomenti di specialità mediche apparentemente lontane, di cui spesso si sono perse le tracce, possono essere identificate e riallacciate sulla scorta delLa visione ermetica della Vita, che considera l’uomo e il creato facenti parte di una Unità complessa e interdipendente. Si vengono così oggi a dimostrare scientificamente assunti che l’ottica della Tradizione ha permesso di ipotizzare e che ha sostenuto le intuizioni degli scienziati del passato, cui mancavano gli strumenti tecnologici di studio di cui oggi disponiamo. Proviamo allora ad esaminare, così come consiglia Bell, ogni squilibrio, ogni sintomo fisico o mentale con occhio più limpido, secondo una prospettiva più ampia, e cerchiamo di curarlo avvalendoci degli strumenti della medicina ufficiale e secondo il conforto e i suggerimento dei medici riconosciuti, senza però dimenticare il sostegno della medicina ermetica e della sapienza tradizionale che nella Schola trova custodia e diffusione.

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