Quando ero una alunna a scuola amavo moltissimo l’epica e la mitologia. Oggi mi spiego perché. Le figure mitiche sono archetipi eterni che noi possiamo incontrare nel nostro percorso. Mi spiego: non voglio dire che incontriamo una “Medusa” in carne ed ossa con tanto di serpenti in testa che ci pietrifica, o una “Sirena” con la coda di pesce che ci ammalia. Ma ci ritroviamo nel percorso evolutivo in situazioni che gli antichi conoscevano benissimo e che codificavano sapientemente con queste figure. Non sono situazioni soggettive, diverse da persona a persona, ma step fondamentali dell’organismo fisio-psichico dell’essere umano e della necessità di una trasformazione e rigenerazione. Questo dimostra la perfetta conoscenza dell’animo che dovevano avere gli antichissimi ordini sacerdotali e il loro modo di trasmettere le conoscenze altissime che avevano circa l’essere umano. Testimonia anche l’universalità del cammino evolutivo, senza tempo che, grazie alla Miriam, noi possiamo intraprendere.