Di grande attualità e vastità il tema introdotto da Tanaquilla, e a proposito della “filosofia maschia e dell’essenza muliebre” di cui parla il Kremmerz, ne ritroviamo riscontro anche in ambito scientifico, quando, nella psicanalisi, si parla di forze archetipali insite nell’Uomo: la Volontà(aspetto maschile volitivo)e l’Immaginazione(aspetto creativo femminile), risorse che tutti posseggono, a vari livelli, e che unendosi e integrandosi, permettono la Rigenerazione del Primordiale Essere in noi, che, per chi ha scelto una strada di consapevolezza, si dovrebbe tradurre in un percorso evolutivo ed (perchè no!)iniziatico, in cui ri-sanarsi, incanalando verso una nobile causa di Bene, Amore e Salute tutte le proprie energie potenziali. La difficoltà forse sta proprio in questo oggi, nel prendere consapevolezza di ciò che siamo e incanalare: infatti sempre più, la donna si riappropria dei propri spazi, preclusi da millenni da pregiudizi e mentalità patriarcali; l’uomo,d’altro canto, sembrerebbe aver perso la bussola di quale sia la sua vera “mission” e mentre cerca la sua nuova identità, che sia istruito, ignorante o libero professionista affermato,ogni tanto scivola, pensando che sarebbe più facile cancellare indelebilmente i volti e le vite delle donne, compagne,sorelle,figlie che ha vicino a sé! La tradizione occidentale tuttavia, finanche nella letteratura e nell’arte, ci racconta un’altra storia, semplice e a portata di mano, che fa parte tuttora del nostro patrimonio mitologico e non solo, seppur dimenticato o relegato a materia scolastica, ed è L’Amore Cortese, cantato in tante opere, nelle corti di tutta l’Italia del Medioevo e Rinascimento,in cui il Cavaliere diventa Eroe(da eros-colui che ama), difendendo, con la propria vita, i deboli e gli indifesi,e ,sublimando l’Amore per la donna amata(alias il proprio femminile o potenziale creativo), Egli, fuor di retorica e spoglio di ogni prosopopea convenzionale, si toglierà la maschera del rambo-super eroe, e sublimerà se stesso, finalmente riconoscendosi,attraverso una rigenerazione integrale dell’Essere,e affrancandosi dalle miserie umane. Cosa ci accomuna tutti? La necessità di percorrere un iter a ritroso e tornare tutti alla stessa Origine Primordiale, come ci viene ricordato, da Fratelli e l’Ermetismo Miriamico ci aiuta ancora una volta a coglierne il vero significato, che non è dato certo dal vincolo di consanguineità né dal “volemose bene” per dirla all’Italiana o tanto meno alla Francese nell’espressione di “libertè, egualitè , fraternitè”,il cui senso si è perso e stravolto completamente da allora, ma Fratellanza è essere Figli di una stessa Mater-ia e Fratelli e Sorelle dunque nell’Ideale di Bene, e per quanto ci riguarda, in particolare nella Schola, nell’Idea di Luce e Salute.