28 novembre 2006
1) CASTITA’ (purità di intenzione, di parole e di atti):
Generalmente il cozzo tra la vita novella e l’antica, tra l’uomo modificato e l’uomo comune, è enorme….. L’uomo volgare ama la donna non solo come il maschio ama la femmina, ma anche per quel senso inconfessabile che esiste in ogni animale e in ogni famiglia umana di stimarsi preponderante tra i maschi. E’ la cosa più naturale del mondo che la materia reclami il suo minuto di imperio sulla intellettualità e che l’uomo ragionevole assecondi questo momentaneo trionfo della carne dopo che una compagna sia scelta non per la sola perfezione della forma esterna ma anche per le doti di bontà morali omogenee e attraenti. Ma l’uomo comune non si ferma a questo che esclusivamente dovrebbe formare il suo punto di approdo. L’uomo diventa galante con tutte le donne capaci di lusingare il suo amor proprio – ogni fiore che vede deve fiutarlo per vanagloria maschile, ed egli cammina, la bandiera al vento, atteggiandosi in perpetuo ad un Attila incorreggibile di tutte le onestà femminili che non s’inchinano al suo passaggio. Giovanotti, adulti, vecchi, gli uomini del volgo assumono la missione di degradare la natura umana (che è di origine divina), essenzialmente aristocratica, nel fango di una bestialità che pute di caprone in perpetuo. Appena un uomo o un giovane fa capolino nel regno dei misteri e delle ombre il principio divino che è in lui acquista la supremazia sulla umanità e colui che non ne comprende la aristocrazia lo considera come…i galli nel gallinaio considerano i capponcelli…..Una donna comune non desidera che la soddisfazione della sua vanità. Elegante nei modi, nelle vesti, nelle acconciature, sogna in perpetuo di asservire ai suoi piedi tutti gli uomini e di far morire d crepacuore tutte le amiche e le conoscenti. Ma la donna che, petalo della mistica rosa, entra nella sfera di un maestro, a poco a poco, insensibilmente ma progressivamente rinunzia alla sua vanità e l’occhio di sua mente spazia più in alto.(SM,I,141 -143) – In magia operante o naturale non è necessaria la assoluta castità purchè il discepolo possa mantenersi continente nei periodi di operazione. In magia divina poi la castità è necessaria condizione senza la quale tutte le intelligenze elevate si allontanano…Gli studiosi di medicina posson ocomprendere il fenomeno dello stato di castità o di libertinaggio su tutte le facoltà intelligenti dell’organismo umano, ma soprattutto debbo spiegare la dottrina vera del fenomeno, con le attuali conoscenze della scienza profana, a chi può comprendermi… Nell’organismo umano l’apparato cerebro-spinale elabora un mercurio animale ed un fluido etereo di cui la scienza sperimentale non può ancora darsi conto esatto. Il fluido etereo, di cui le manifestazioni note sono il magnetismo, la forza psichica, la potenza ipnotica ecc., è in certi organismi in ragione diretta dell’accumulazione del mercurio, e in certi altri in ragione inversa di esso. Alcuni sprigionano maggior fluido e più intenso nello stato di continenza prolungata, altri maggiormente nella formazione del mercurio. Occorre badare bene che lo stato di libertinaggio neutralizza il fluido e nessuno mi fraintenda che in alcuni fosse il libertinaggio quello che aumenta il valore di potenzialità del fluido stesso. Bisogna essere o casto o intelligentemente peccatore. Nello stato di castità il mercurio acquista (fisicamente parlando) un colore giallo di cera ed un odore speciale di farina cotta. Questo è uno stato che rappresenta il mercurio morto degli alchimisti prima dell’uscita del corvo ne fornello alchimico, ed è indicazione di un stato fluidico che gli operanti cominciano a conoscere ben presto. Prendiamo ora lo stato di contatto tra l’uomo e la donna riuniti da un legame spirituale, dai mitologi detto Cupido. L’essere umano può rispondere a 4 casi speciali: il fisico maschio-il fluidico maschio; il fisico maschio-il fluidico femmina; il fisico femmina-il fluidico femmina; il fisico femmina-il fluidico maschio. In altri termini un uomo può essere tale anche fluidicamente, cioè fluidicamente attivo o positivo; e può fisicamente esser maschio e fluidicamente essere passivo cioè negativo. Lo stesso nella donna. L’amore tra due esseri per essere vero, cioè non menzognero per vanità, deve far coincidere due nature egualmente combacianti fluidicamente e fisicamente; cioè un maschio il cui fluidico sia maschio non può amare che il suo corrispondente complemento in una donna che fluidicamente sia negativa – oppure, è questo è il caso degli amori fatali, l’uomo che sia fluidicamente negativo ama per bisogno vero, e ne è corrisposto con pari ardore, una donna il cui fluidico sia positivo, cioè maschio… Il contatto più lecito e onesto tra due esseri di cui l’uno sia il completamento dell’altro genera non solo le affezioni più durature e solenni, ma un benessere di ricambio fluidico che s’impone come un bisogno intenso, pericoloso per la vita fluidica di entrambi, se si contraria. Ma se il contatto passasse i limiti del platonico ed entrasse nello stoico, l’uomo o la donna che si occupasse di magia in quelle determinate condizioni, potrebbe riparare ogni suo squilibrio fluidico nel suo compagno. Per chi non avesse capito, dico che ogni operatore in magia nel sol caso di possedere il suo contrario fluidico in una donna può non essere continente. Così per la donna. Ecco ora alcuni precetti generali che tutti possonoapplicare alla pratica della magia. I pletorici al regime leggero, quasi liquido, e con preponderanza di cibi vegetali hanno maggiore tendenza a sviluppare ed esteriorizzare il loro fluido nei tre giorni successivi all’atto di liberalità sessuale, considerati i periodi lunari. I nervosi debbono invece essere continenti almeno otto giorni prima di ogni operazione di magia naturale e adoperare anzi degli eccitanti naturali nel momento in cui si intende operare….Come l’atto sessuale, così tutti gli atti esteriori e comuni agli altri animali hanno una influenza grande sulla disposizione o ingrandimento e potenza del corpo fluidico del discepolo (A,66 a 69) – Mangiare solo cibi vegetali, non bere che acqua pura, dormire su un tavolaccio, essere astinenti da qualunque sensualità…sono cose ammirevoli se vuoi diventare un asceta, se vuoi imitare i santi delle religioni a base di penitenza… L’asceta sopprime le ragioni della sensualità fisica sotto tutte le forme, il miste che aspira ad aprire la Porta Ermetica deve possedere l’assoluta padronanza sui sensi: usarne ed astenersi secondo la coscienza più equilibrata.(C,II,140) – Il misticismo è la formola manifestativa infantile della penetrazione ermetica che è scientifica e positiva…Nell’idea fondamentale dell’avviamento di conquista, rigetto come puerilità di menti ancora connesse alle formule esteriori del tempio (exoterismo) tutto il patrimonio del neogiudaismo dell’astinenza ed entro nel senso pagano alla contemplazione della divinità nella sua manifestazione reale, integrante la natura nei suoi poteri. (C,II,240)
Tutti gli amori raffinati hanno istanti di magia amorosa…Ma il difficile sta in due cose: nella bistecca e nel far durare intensamente e indefinitamente questo stato… Se non che avendoti io svelato il come e il quando tu puoi entrare in questo mondo dell’inverosimile per la porta del divino Cupido, io non so come farti capire che corri un gran rischio all’inizio di questa magia. Il rischio di uscir matto davvero se non sei savio. Poiché la Magia per questa porta dell’amore comincia veramente quando lo stato di essere del tuo individuo, permanendo nell’intensità più inverosimile delle vibrazioni animiche del Pir o fuoco magico, separa l’amante che si vede con gli occhi fisici dalle entità astrali che si ammirano col senso delle corna allungate, con le fate e gli orchi della stessa zona a cui tu e lei siete arrivati…io scopro a tutta l’umanità che si dibatte in vane teosofie tutte le porte di un mondo che, tenuto nelle grinfie delle teocrazie iniziatiche antiche, non si lascia visitare da quelli che fanno parole o professione di visionari mistici, o filosofi trascendentali che non menano che a vaniloqui… Ama…Non puoi amare così che per grazia…tutte le sonerie del tuo castello devono vibrare come in segno che la tua anima si affaccia sull’abisso immenso infinito delle anime. Sullo stesso abisso si affaccerà l’anima di lei e si apre il cinema invisibile al profano mangiatore di pollanche arrostite. (A,587 a 598)- Nel Mondo Segreto (anno 2°-fasc.I) si è pubblicata l’effige del Bafometto dei templari. Il mostro dalle corna adunche, con le prominenze falliche e i piè caprini, ha il suo insieme di becco-uomo. Questa figura si diceva adorata dai templari. Ma la loro parte di lussuria sacra l’hanno avuta tutti gli antichi tempii gentili. Le feste priapee, i misteri di Eleusi, i saturnali erano rituali. Tutte le forme del diavolo in tutte le religioni avevano del becco. Il Moloch degli Ammoniti aveva la testa di vacca; Belfegor dei Palestini più si avvicina al caprone. Certo è che il becco fu tenuto sempre come espressione di lascivia, soprattutto nel simbolismo delle religioni antiche. Come poi entri il becco nel rituale della realizzazione magica, questo, per non generare errori, è riservato a chi studia di magia. (SM,II,288 n.1)
3) SESSUALITA’, RIPRODUZION E LIBERTINAGGIO : Ciò che più ci allontana dalla integrazione dei poteri umani, il peccato maggiore, è il desiderio della voluttà, la cupidigia del possess osessuale. E’ la cosa che fa scendere l’uomo civile al livello dei mandrilli. Dunque mi domanderete, bisogna essere della scuola di S. Antonio Abbate e casti come anacoreti per pervenire? No, miei cari amici, bisogna non prostituirsi mai, perché l’uomo e la donna si prostituiscono e scendono dal piedistallo umano quando si danno per la carne. E’ come il vizio della gola. Il bisogno di vivere ci deve provvedere il cibo che ci appetisce, ma, senza il bisogno già soddisfatto, se mangiamo per sentire il sapore delle vivande, siamo dei maiali con l’apparenza umana. Analogicamente è la prostituzione dell’uomo, nel quale non è l’appetito prettamente fisico che lo deve determinare ad una soddisfazione degli istinti; mai un desiderio impuro turbi la vostra carne e sempre impuro considerate ogni desiderio sessuale in cui la respirazione della materia più grave vi chiama al sacrificio della vostra dignità di uomo e di donna. Considerate la cupidigia non come i cristiani cattolici, ma come gli uomini più evoluti. Una delle cose più aristocratiche della vita umana è la propria donazione intera, in un attimo di oblio dell’universo, perché in quell’attimo tutto l’universo sfavilla e vibra in noi. E’ aristocratico e divino quando un amore vero, profondo, intenso, che è comprensione, è luce, è manifestazione di un mondo nascosto agli occhi delle bestie, ci domanda il sacrificio dell’atto nella sua nobiltà di pensiero e di immagine. E’ la più sozza delle cose quando l’amore vero e immenso è assente e la lascivia dell’ozio e del sangue ci infanga… E’ prostituito il sacramento del matrimonio quando il prete benedice una coppia che si unisce senza amore; è rotto lo stesso sacramento in cui l’amore che univa una coppia di sposi ne ha disertato la casa; è benedetto da tutti i numi del cielo olimpico ogni aristocratico olocausto in cui l’uomo non oblia che è il dio vivente e vissuto…Per essere uomo aspirante alla integralità ideale, che è la conoscenza delle forze latenti in noi, delle leggi di armonia che ci legano alla natura universa e alle sue forze o ignorate o mal definite, uso cosciente delle forze e produzione di fenomeni intelligenti fuori e dentro di noi, padronanza di tutte le forme di manifestazione dell’ermete o del lucifero che in noi si appalesa in forma normale e continua, bisogna che la mente domini in maniera assoluta l’animale e ne disponga a suo piacimento. In questo bisogna assolutamente allontanarsi dalle forme religiose in cui l’entità mentale e morale dell’uomo mira a liberarsi dalla tirannia del corpo fisico, per realizzare una mostruosità ipotetica di un uomo-spirito senza corpo materiale pesante. (SM,II,231-232) –L’ostacolo grande all’ascenso magico è in quel vago odore di becco che prende tutte le miserabili membra della umana società – per il quale fiuto, le consuetudini sociali ci insegnano due morali, quella che in pubblico predica la rispettosa osservanza della donna altrui, e l’altra che lascia in cuore di ogni uomo bruciare il piccolo orgoglioso incendio che consiglia di dar la caccia alla donna piacente… Ed ogni donna, la quale nell’esempio del libertinaggio degli onesti gentiluomini, sente per lunga pratica pascere la sua fantasia, pur con le parvenze della Lucrezia in pubblico, in privato si lamenterebbe del villano che non le usasse violenza piacevolmente. (SM,II,290) – La pratica della magia insegna che qualunque stimolante psichico basta a far manifestare la bestia che dorme in fondo all’ipocrisia dell’uomo educato civilmente. Tre mezzi sono capitali per scoprire il fondo dell’anima umana, il vino o le bevande alcoliche, l’amore sensuale e il danaro. (A,157 n.)- Le sostanze inebrianti agiscono tutte sul centro sensorio e quindi sul perispirito o corpo astrale. Il farne uso è una maniera di facilitare l’esperimento della propria esteriorizzazione, ma non è un mezzo scientifico e progressivo di migliorare. L’eccitamento dei centri con sostanze come la cantaride e la cicuta è un pericolo permanente per la vita della ragione del corpo umano; e il delirio lussurioso è più tremendo di qualsiasi delirio per l’uso degli alcoolici e per il loro abuso… (Gli) unguenti e narcotici dell’alchimia empirica e della dotta, non fanno che mettere fuori, evocato, il proprio demonio concupiscente nei sogni inverecondi dell’amore carnale. Demonio astarotide questo che io non consiglio a persona alcuna di evocare, se nella mente sua malata non vuole richiamare nel disordine mentale tutto il medioevo della menzogna e della colpa. (SM,II,287-288)- L’Amore è un Nume onnipotente. L’uomo volgare, vale a dire il quasi totale dell’umanità, traballa di desiderio impuro innanzi a questo nome divino. L’uomo sogna la femmina, la femmina reclama il giovane apollineo. Che errore! Questo è Cupido, non è amore. L’amore che uccide, che prepara la rinascita e la fecondazione nei tre regni della storia naturale è un dio mortifero che trasforma e dissolve, nella cupidigia del possesso- ed è una lotta. L’amore che crea, l’amore di olocausto è di natura differente: da tutto e domanda niente. (C,I,223) –Il sogno di ogni profano è il possess odella femmina: le leggi, le religioni, la morale pubblica ammorzano quel fuoco che cova in ogni cervello. Ma se in magia si procede con il sacro pizzicore della carne, si sdrucciola nella china delittuosa della maggiore delle colpe, la magia nera. (SM,II,289)- Per spogliarsi di tutte le passioni degli uomini, non bisogna che coltivare due virtù divine: l’amore agli uomini e il perdono: queste due virtù sono racchiuse nell’ideale della carità. Nel fulgore delle passioni umane, quando l’amore degli uomini si traduce nella libidine e il perdono nella sommissione alle forze fatali e violente che ci opprimono senza darci il potere di ribellarci, la carità è l’araba fenice che pone le sue uova sul cunicolo di una montagna introvabile…Di qui i rituali satanici generanti la gloria della generazione negli amori impuri e l’aborto nella prostituzione e nella vita senza amore ma solamente sensuale e libertina. (A,367 a 369)- Il trasformatore di ogni essere è l’amore per il proprio simile che la stolta filosofia profana, i cui maestri non videro oltre la materia, non ammise che sotto la parvenza di una idea innata della conservazione delle specie; falsa e materialista credenza in un’idea che non è innata niente affatto per perpetuare questa magnifica razza di bipedi non alati. (SM,II,274)– I progrediti limitano la prole, i non progrediti subiscono la conseguenza dell’atto animale e i più brutali, delinquenti nati, se ne sbarazzano con la violenza. Tra i civilissimi che intelligentemente cercano di limitare la prole e i violenti che sfidano l’umana giustizia, l’atto di delinquenza è lo stesso se si vuol ritenere che sia delitto sociale, cioè verso la società, il sottrarle la vita di sue unità. L’amore per la prole, quando la prole non è in mente a nessuno dei coniugi o individui che ne fanno funzioni, è assente perfettamente. Negli amori furtivi, se un’idea impera è la paura della prole. Ma il concetto della perpetuazione della specie è religioso, religiosamente trasmesso nei popoli in cui la filosofia non ha gettato le verità sacerdotali in pasto alle passioni animali delle turbe. (SM,II,274 n.2)-
4) RAPPORTI UOMO-DONNA:
L’occulta filosofia da all’amore due sedi: nel cervello e nel cuore. Nel cervello, fantasioso o calcolatore, entusiasta o briaco, l’amore è impuro, è passionale, è demoniaco. Nel cuore, sereno, obbediente, paziente, è un sentimento di abdicazione e di dedizione angelico. In fisiologia si conoscono i rapporti che legano il cervello agli organi della impurità sessuale. L’amore impuro vi germoglia come un desiderio di vanità: è la Lilith e il Samael distruttori che consigliano e pungono il vanitoso a cogliere un fiore, per lascivia di potere, per calpestarlo come una sozzura; e ogni atto di questo amore è una viltà, in cui il cuore non aumenta i suoi palpiti che nel momento in cui l’orgoglio bestiale è soddisfatto. Ma l’amore del cuore, in cui il cervello non ha versata la nebbia offuscante della sensualità, è un atto divino da cui c’è da aspettarsi ogni bene. Nasce come una effusione delle anime tra due nature che spiritualmente si completano. Si annunzia come un vago sentimento di benessere; cresce ed aumenta d’intensità come un tacito consenso tra due creature in una fede comune. Il primo è una passione, il secondo è un ideale…Né si creda che l’amore vero, quello del cuore, sia il più difficile nel rifiutare il possess odella carne – il tremendo, l’irresistibile è il demoniaco, quello del cervello…Qui si ama ancora col cervello, come si fa la pace coi cannoni, e la causa di ogni disastro, di ogni pena, di ogni dolore, è l’amore impuro dell’egoismo…Dei due amori il primo è eterno, dura attraverso molte esistenze terrene, e se in alcune resta sopito, in altre divampa, ma il secondo è temporaneo…L’angelo dell’amore puro è Anael; i due demoni maschio e femmina della sensualità sono Samael, l’angelo della morte, e Lilith, la pulcrissima e seducente Dea dei succubi…Infatti l’atto impuro dell’amore animale tende a produrre, per mezzo dell’amplesso, nuova messe alla falce della morte…Per liberarsi dall’amore del cervello, bisogna pregare Anael così:”O angelo che sei l’amore di Dio, la umana fantasia è lorda dalle sensazioni cocenti della carne, fa che io non ami per piacere d’amore e che quando la carne pecca, il mio spirito voli a te”. Infatti l’igiene insegna che, quando alla sensazione della carne l’uomo accoppia tutta la raffinatezza del godimento spirituale, l’atto non è secondo natura ed ha conseguenze patologiche. (SM,II ,277a 298)- {L’amore è rappresentato da una sigla sacerdotale antica: il cuore attraversato da una freccia è il pensiero di chi penetra il cuore di cui ha bisogno di risentire e con-sentire i battiti. Senza questo sentimento di compenetrazione dell’essere di cui i sentimenti si vogliono risentire, l’uomo non ama e non intende….Se intendi l’amore come freccia del pensiero, che attraverso il cuore della cosa amata, si compenetra del suo pensiero e della sua coscienza, le porte oscure del tempio iniziatico ti saranno aperte, e tutte le analogie della natura ti saranno svelate. L’amore bestiale (congiunzione carnale) non è che la compenetrazione sensista di due esseri di istinti animali sviluppati, ma l’amore di cui i volgari non hanno né il più lontano né il più prossimo sentimento è l‘amore di compenetrazione spirituale che mai ombra di materia offusca.(Corpus)}- I matrimoni rappresentano nell’ordinario dei casi delle vere prostituzioni dell’amore, eppure la legge degli uomini li benedice – ma ordinariamente tutta la gente di mondo e che ha vissuta la vita, sa che l’amante libera, che duri in lunga vita di compagna con un uomo libero, spesso è testimonianza di un affetto persistente che è santificato dal cuore, se non dalle leggi. (SM,II ,281) – Amore senza sacrificio di sé stesso o di parte di sé è un non senso. Chi dice di amare senza donare il suo io all’amante, non ama. Chi si immola alla persona amata compie il più grande atto di amore. La gelosia, sentimento restrittivo dell’amore al possesso ,non è testimone d’amore, perché desidera il contrario dell’amore: immola, cioè, al proprio desiderio, la libertà di affetto della persona che si ama. (SM,II,274n.1)- Ogni discepolo che opera in magia deve saper amare e saper perdonare. Un amore senza egoismo è divino, quantunque tutte le donne non possano concepire che si può essere amate intensamente e idealmente senza macchia alcuna di gelosia, la quale è la condensazione dell’egoismo in amore…Il Perdono è una faccia dell’amore purissimo per gli altri imperfetti. Saper amare è saper perdonare. Un padre e una madre perdonano al figlio che è il loro amore. Tra tutti gli amori bugiardi il meno bugiardo è l’amore materno perché è il meno egoistico. Nonpertanto neanche l’amore materno è vero se non nella incoscienza del perdono, e la madre che piange il dolore che rigenera il suo figliolo è egoista, come il più gran numero delle madri. (A, 368-369)- L’egoismo è la negazione dell’amore. L’egoista, come più alta manifestazione dell’amore, non riconosce che il possesso ,e se esagera quest’amore divora e distrugge l’oggetto amato. (SM,II,382 n.1)- Magia è sapienza. Amare magicamente vuol dire sapientemente perché si ama sapendone il perché. Amare religiosamente è stato di tolleranza per paura che un dio forte ci tiri un scapaccione. Amare l’utile e il diletto fino a quando non si esauriscono entrambi, per poi passare ad amore novello, è proprio della natura umana nella sua espressione genuina di egoismo di animale intelligente. (SM,II,382 n.2)- Ammessa la reincarnazione, sono spiegabili gli amori fatali. Delle effusioni del cuore (che sono effusioni dello spirito nel dolce benessere di uno spirito che ci completa) si può conservare il ricordo istintivo in parecchie vite successive o dopo parecchie vite successive. La fatalità (o meglio le condizioni di volontà divina) porrà i due che conservano il ricordo di quello che furono, annebbiato dalla rimembranza vaga di una vita anteriore, in due condizioni sociali sulla terra che rendono il loro amore peccaminoso: eppure l’amore fatale dei poeti ha una esplicazione incontestata nel fatto che i due non posson onon amarsi. Se la sola, la cieca ragione umana vi pone mente, la fine dell’amore secondo le leggi divine non è d’accordo con le leggi e le consuetudini della società umana e l’epilogo è tragico sempre… Però non fraintendiamo: il caso possibile non è la regola; questi amori di rimembranze preesistenti non sono che rarissimi. (SM,II,281-282)-Fisicamente tutti gli uomini emettono un’aura che spess opuò essere sentita da coloro che vi sono a contatto. L’odore speciale che esalano certi organismi umani è parte dell’aura che li circonda. Sono i sentimenti che il corpo animale atomizzato espelle come materia e pensiero…L’uomo, che non ha il fiuto del cane, non diventa sensibile all’odore emesso dall’organismo vivente che solamente quando l’aura di questo è molto densa o lo riguarda…L’aura della donna che si ama è un dolcissimo veleno che prende il vostro cuore e i vostri sensi. L’aura della donna che ama veramente e non è riamata, sente la irritazione che tutto il suo organismo cova desolato… (D,69)- La donna, che nell’umanità non è che la volpe delle favole di Esopo, per ignorante che sia, per incolta che possa essere, intuisce che lasciando sperare e desiderare può portare Ercole armato di clava a fare il giro di una piazza vestito da Pulcinella… Tesso l’elogio della sua astuzia, della sia finezza, della sua sensibilità. Sora femmina (stile francescano) è Sora Volpe, come tipo: non perché tutte le volpi siano astute e che tra le donne non vi siano delle bestie, ma l’intuito del maggior numero delle donne è un omaggio al loro Creatore e un atto ammirativo al serpente che sfidò il loro senso di penetrazione. Equiparare la donna all’uomo nella vita sociale, far credere che l’uno equivalga l’altra è una illusione di conquista per la donna. Tutto ciò che è gentile, buono, bello, pieno di grazie e che si completa nel vocabolo amore appartiene alla femmina che, sotto apparenza della schiava, ha in ogni epoca dominato il mondo…Quando saremo più progrediti e la società umana sarà liberata dai vincoli delle idee ereditate dalle ore selvagge, l’uomo e la donna non si calunnieranno più a vicenda, non si tormenteranno come nemici, non avveleneranno il loro cuore per il possesso e la gioia di vivere con la ignoranza dei valori liberi della loro coscienza. Maga per naturale sensibilità la donna è una contraddizione per sola discordanza coi precetti comuni della vita ordinaria. Circe guarda istintivamente le piccole miserie della realtà e non può reprimere gli scatti della sua sensibilità che sono nei limiti della natura universale, la quale è una realtà anche essa non convenzionale né legiferata per costituzione…La donna, se ne dite bene o male, se l’elogiate o la vilipendete, è sempre la dominatrice di tutti gli esseri creati, anche quando essi fingono di ribellarsi e minacciarla. (D,83-84) – Appena la donna è sposata a un uomo, in essa si stabilisce una presa di possesso delle forze emanate dalla terra, primeggiando il magnetismo coordinatore di tutta la vita del globo. Così la gestazione del nascituro è svolta sotto il predominio di questa forza che continua ininterrottamente per 9 lune a nutrire la sensibilità, delicata o sorda, dell’essere che viene alla luce sotto l’influenza protettrice di questa irradiazione che tutta avvolge la massa elementare dell’organismo in formazione. (D,102)-
Le scoperte scientifiche più importanti del 2013 sono state elencate nel solito consuntivo di fine anno. Fra di esse, i risultati della ricerca condotta presso il Centro di neuromedicina dell’Università di Rochester diretto da Maiken Nedergaard, e pubblicata su “Science”: durante la notte il cervello effettuerebbe le pulizie eliminando le scorie del metabolismo cellulare grazie a un sistema soprannominato glinfatico. Così delle cellule gliali, che controllano il flusso del liquido cerebrospinale, attenderebbero che scatti in noi lo stato di sonno per inviarlo in ogni angolo del nostro organo pensante e depurarlo da scorie potenzialmente neurotossiche. E la ragione per cui tali cellule si attiverebbero in tal senso solo di notte è che tali ‘pulizie’ consumano una tale quantità di energia da impedire di alimentare contemporaneamente anche lo stato cosciente.
Da cui… Torna in mente quanto diceva Kremmerz nei dialoghi: “…il sistema nervoso, dall’encefalo alla punta dei piedi, assume l’aspetto di un fiume che si dirama in fiumicelli, in ruscelli, in rigagnoli, e che prende tutto l’insieme dell’organismo, in modo da darvi l’impressione che questo sia stato costruito per sostenere e difendere i nervi nella loro unità centrale fino ai più estremi punti della periferia. Tutta la parte essenziale dell’uomo è là, nella sensibilità di questa materia lunare e premercuriale che costituisce noi stessi. È un filtro delle influenze delle energie della natura. È un crivello sottile…”.
E quando si parla di castità e sessualità in relazione alla produzione del nostro liquido cerebrospinale indicandone gli aspetti non ancora investigati dalla scienza, la tradizione magica dimostra una volta di più di detenere le chiavi del funzionamento del nostro organismo e l’intelligenza delle sue dinamiche: “Nell’organismo umano l’apparato cerebro-spinale elabora un mercurio animale ed un fluido etereo di cui la scienza sperimentale non può ancora darsi conto esatto”.
Sessualità e castità da tempo immemorabile sono state regolamentate dal riferimento dominante in quanto, benché attinenti alla sfera intima dell’uomo e della donna, si riferiscono all’esercizio di un potere: quello della perpetuazione della vita.
Il controllo della sessualità e la sua finalizzazione sono quindi temi ricorrenti delle religioni che mirano a forgiare la materia vivente individuata nel modo più ovvio, cioè intervenendo sulla generazione e sulle generazioni future. E l’esercizio della castità – vista come assenza di sessualità – ha inteso e intende astenere dall’umanizzazione che, per definizione, è anche mortalità.
Dal canto suo Kremmerz, proponendo la tradizione magica, affronta l’argomento con il pragmatismo che gli è consueto: “Come l’atto sessuale, così tutti gli atti esteriori e comuni agli altri animali hanno una influenza sulla disposizione o ingrandimento e potenza del corpo fluidico del discepolo (…) che l’atto materiale del coito sia o non sia materialmente fecondo, poco importa; perché ciò che si studia del magnetismo animale è perfettamente la riproduzione degli stati magnetici naturali nell’atto di amore”.
Si capisce quindi che, di là dalla coscienza sociale del fenomeno, castità e sessualità sono magnetizzazioni, spesso e volentieri legate dagli uomini al patrimonio ma anche – e anche dalle donne – a uno scopo: carriera? arte? scienza? evoluzione?
Dice Kremmerz che tutti gli amori raffinati hanno istanti di magia amorosa “sensazione di un mondo che non è umano, ma che nell’ipersensibilità di uno stato di essere speciale attinge ad una fonte umana”.
Così, svincolate dal significato che la corrente comune attribuisce loro, castità e sessualità appaiono davvero come le colonne di quella maestosa porta dell’Arca a nome Amore.