Copertina della brochure.
Postato da sphci alle 15:59
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Originariamente postato da wiwa70
Il 05 Settembre 2012 alle ore 15:33
Ben ritrovati a tutti i fratelli come me in cammino!
Ho assistito ad una trasmissione di informazione scientifica televisiva nota a tutti,che parlava degli abissi marini. Una spedizione di ricercatori sono scesi a 1500 m nelle profondità oceaniche, scoprendo la bellezza della Vita che ha dimostrato un ingegno incredibile!
Infatti laddove non c’è traccia di Luce, gli animali attraverso determinati enzimi, se la producono autonomamente e riescono a sopravvivere, nonostante la mancanza di fotosintesi, grazie ai gettiti di acque ricche di minerali di origine vulcanica, che fuoriescono dalle rocce e all’interno di essi batteri trasformano il minerale in ossigeno e luce! La domanda provocatoria del giornalista alla ricercatrice è stata se il Sole un giorno si esaurisse, quanto la Vita riuscirebbe a resistere negli abissi, la risposta è stata che sarebbero gli ultimi esseri a scomparire sulla Terra ma alla fine morirebbero anche loro. Dunque senza Sole e Luce non c’è Vita a tutti i livelli e profondità!
Nel microcosmo che rappresento devo dunque tutto alla scintilla divina che è in me, ma anche a quella fonte di Luce e Amore che le Gerarchie visibili e invisibili( ma non meno presenti),incarnano, in particolare, se mi è consentito, al nostro caro Maestro,tramite meraviglioso della Grande Opera di Miriam, verso cui proprio come ad un Sole mi sento attratta, come un fiore alla Luce.
Qualcuno provocatoriamente mi ha chiesto perchè tanta devozione verso persone fisiche, ho risposto con un’immagine(meno provocatoria e spero più esaustiva!!!)che personalmente ho maturato e cioè che la nostra Forma Gerarchica non è una piramide ma una forma sferica (Sole), fonte e centro di Luce, Amore e Vita, che come la Rosa, ha i suoi petali più esterni e quelli più interni, nel suo crescendo di Profumo e Bellezza.
Ai Maestri che ci indicano la Via e che lavorano da sempre Pro Salute Populi(Progetto incredidibile che mi ha fatto innamorare dell’I-DEA), in questa ripresa dei lavori d’autunno, esprimo un meraviglioso e sentito Grazie…che è poco e ,sicuramente da parte loro, non richiesto, ma credo ,da parte di chi ha appena cominciato, sincero e doveroso!
Un abbraccio a tutti i fratelli!
Originariamente postato da garrulo1
Il 31 Agosto 2012 alle ore 14:48
Le ultime righe di Filosobek, mi conducono dritto dritto alla introduzione della Porta Ermetica, stimolano quel ricordo prepotentemente.
Proprio le prime righe di questa Opera Storica, così iniziano:
” Invitato da un amico, volontario romito in una ridente casetta, circondata di rosai, per dimenticare nel silenzio e nel profumo una gioventù tempestosa in cui la tragedia della sua anima si compì, accettai l’ospitalità per alcuni giorni……………..Caio Buddi da venti anni ricerca i veri dell’oriente religioso: ha viaggiato, ha interrogato, ha visto; legge il sanscrito come io leggo la cabala dei sogni. Mevio Mefisto ricerca anche egli il segreto di Faust, è in possesso dei libri più rari della medieva Germania, ha rovistato Londra, ha pescato le cose più curiose nei librai antiquarii di Parigi, ha consultato tutte le sibille e gli stregoni e i bramani delle quarte pagine. Sempronio Cristiano conosce tutto il nuovo e vecchio mondo dell’esegesi biblica, tutte le polemiche filosofiche del Cristo, tutte le versioni evangeliche… e sbadiglia per questo, come un cane che abbaia senza voce. Infine tu ………………………….”.
Da qui, ancora un piccolo passo e siamo questa volta in chiusura della Pragmatica Fondamentale, Sicuro ed Accogliente “ ricovero contro le tempeste della vita agli umani che, perduta la fede, ricercano la verità nell’Amore che è la Scienza della Luce”.
Un saluto a tutti e un Buon Plenilunio di Agosto.
Originariamente postato da filosobek88
Il 29 Agosto 2012 alle ore 20:46
È nell’aria più frizzante, è nel tramonto che giunge prima di cena: è il tocco dell’autunno che si avvicina. Si dice sia triste tornare al lavoro (chi ce l’ha) e ancor più triste pensare che d’ora in poi sarà tutta discesa: del buio, della temperatura, della calorosa cordialità favorita dalle porte aperte e lo stare in piazza. Ma come ogni cosa anche l’autunno ha due letture, una per ogni faccia della moneta che andremo a spendere.
L’autunno è il momento in cui il seme, nella terra, si raccoglie in sé stesso. Silenzia le energie, asciuga gli eccessi, si prepara. A cosa? Alla dirompente vitalità che gli farà frangere la forma ellittica o sferica, indistinta matrice, per renderlo determinato, manifesto e finito, fino ad emergere a nuova vita. Nell’autunno sta la spinta a quella nascita; nella stagione che cede all’oscurità e rallenta le molecole, perché possano concentrarsi, sta la forza di quella resurrezione.
Diceva Kremmerz (vedi in questo sito – La parola del Maestro – Libertà e libero arbitrio secondo l’Ermetismo di Giuliano Kremmerz) “Alla purità di
ogni coscienza è concessa per integrazione la libertà oltre i limiti dei relativi tempo e spazio…L’ermetismo non riconosce volontà magica che non sia, come l’Ermes, creatrice con dolcezza…”.
A questa libertà vanno il mio anelito e il mio raccoglimento, il mio lavoro e la mia speranza. E ringrazio la Schola che” indica ai contemporanei reduci dalle
battaglie religiose e investigative della psiche una porticina terra terra che introduce nel regno dei misteri delle anime per assurgere ai cieli”.
Buona fine di Agosto a tutti!!!
Originariamente postato da catulla2008
Il 26 Agosto 2012 alle ore 01:22
P. S. Ho rimandato il POST che per disguidi di internet non ero riuscita a trasmettere il 24 (l’altro ieri). Per questo la parola ‘oggi’ va riferita a quella data e non al momento odierno.
Originariamente postato da catulla2008
Il 26 Agosto 2012 alle ore 01:18
Nella Roma antica oggi sarebbe stata la festa del ‘mundus’. Fatta una conca in terra, a complemento speculare della conca celeste (“come è in alto così è in basso”) il Mundus Patet era l’integrazione compiuta dalla mitica Proserpina – tra il tempo visibile trascorso con la madre e quello infero in compagnia dello sposo – sul piano della Terra. Perché per festeggiare l’equinozio, cioè quando il sole, nell’autunno, dopo un momento di equilibrio, comincia la sua discesa fino a ridurre il giorno al minimo, ebbene perché tale festa vi sia occorre creare le condizioni, ovvero una terra sufficientemente ‘monda’ nella quale ‘entrare’ per riproporre il miracolo della creazione.
Con il rito che si compiva oggi (nella conca si calava il LAPIS NIGER la pietra nera) Roma tornava ad essere UNA proprio come succedeva ad Atene … Lì era uso donarsi un ramo fiorito su cui venivano appesi addobbi e piccoli regali da tenersi in casa per tutto l’anno a propiziarlo: e anche il ramo indicava l’unità in quanto, insieme con i frutti si accompagnavano gli intenti augurali (doni) che congiungevano il lavoro della natura a quello umano per iniziare un nuovo ciclo. Tra i Volcanalia (23 agosto) e gli Opiconsivia (25 agosto) la ricorrenza del Mundus segnava pure la consacrazione del grano mietuto prima che questo venisse riposto nel granaio sotto la sovrintendenza delle Vergini Vestali… (Belle idealmente come la Lama XXI dei Tarocchi dove la fanciulla chiude il ciclo avvolta da una spira elicoidale).
Chissà perché questa ricorrenza così materiale, arcaica, fortemente simbolica, mi richiama alla mente quel passo dove il Maestro Kremmerz dice” Un contadino che con il punteruolo fa un buco nella terra, vi gitta un seme e dopo una stagione raccoglie il frutto fa tutte le quattro operazioni espresse nel tetragramma divino… Questa operazione tanto sciocca e comune del villano è simile a quelle che l’uomo fa per riprodurre se stesso ed è simile a qualunque operazione di creazione in tutti i regni della Natura. (Vedi in questo sito ne La parola del Maestro – 13 luglio 2006 – La Natura secondo la Filosofia Ermetica di G. Kremmerz – SM,I,185)
Nelle cose più semplici, proprio vero!, risiede la meraviglia più grande.
Originariamente postato da garrulo1
Il 20 Agosto 2012 alle ore 16:15
Ancora una considerazione sul post di sannitica del luglio u.s., a proposito del Dogmatismo in qualunque forma si presenti. Come giustamente Giordano Bruno ne poneva l’attenzione, sui pericoli che potenzialmente contrastavano il “Libero Pensiero” da intendersi come libertà di coscienza, o meglio di espansione progressiva di coscienza (etimologicamente da “cum scientia”).
In tale concetto che ben si aggancia alla conquista graduale di una Scienza Integrale, in sintonia ma parimenti scevra dalla morsa dei dettami dell’apparato Scientifico cd. Positivista, di cui il ‘600 ne intravedeva i primi bagliori, ogni formula dogmatica rappresenta una costrizione alle potenzialità di investigazione nel Libro Onnisciente della Natura Universale, che la Mente Umana ha invece le potenzialità di porre in essere.
Dal punto di vista critico, il discorso si potrebbe estendere al ruolo delle istituzioni religiose e/o politiche – scientifiche, ma è più motivante affrontare la questione in termini Ermetici, ed a questo proposito tengo a citare un frammento del Maestro Kremmerz nell’Avviamento alla Scienza dei Magi che testualmente recita: “Nella grammatica volgare, superstiti ruderi della grammatica ideale (1) (cioè grammatica delle idee assolute primitiva), il verbo o parola per eccellenza è il sostantivo essere. L’Ens latino è l’Ente; e la Mens del latini è un composto di Ens, cioè una consonante di possesso (quasi sincope di Meus) che precede il sostantivo participio indicante l’ens cioè l’Ente, quello che esiste ed è.
Quindi fermandoci al senso riposto delle parole (2) (Oh! Se la filologia si facesse così quante cose si sarebbero svelate), Ente è l’idea assoluta dello Spirito Universale di Dio – e Mente è il vocabolo delle idea relativa dello spirito Universale incarnato e definito nel corpo umano………. L’intelligenza è lo sforzo della Mente per concepire, assorbendone le virtù, l’Ente da cui trae origine – inteligo quasi in te lego, da cui intellectus che i neoplatonici molto usarono nella armoniosa lingua italica e in Dante si trova appunto (2) (Col debito permesso dei commentatori!) in questo senso”.
Un saluto a tutti.
Originariamente postato da garrulo1
Il 18 Agosto 2012 alle ore 19:56
I postati di Sannitica e Segezia del mese di luglio u.s., mi hanno fatto tornare alla mente quanto scritto da Frances A. Yates in “Giordano Bruno e la Tradizione Ermetica”. In tale opera, l’Autrice, citando a sua volta il “De occult. Phil.” di Agrippa, scrive testualmente “ ….. Agrippa sottolinea la necessità che il mago sia esperto di matematica, perché, grazie alla matematica, si possono attuare << senza alcuna virtù naturale >>, e cioè con mezzi puramente meccanici, operazioni meravigliose, come la colomba volante di legno costruita da Archita, le statue semoventi costruite da Dedalo, le statue parlanti di Mercurio ( ecco che le fantastiche statue parlanti dell’Asclepius vengono qui considerate meraviglia di scienza applicata ), e così via. Il mago che conosca la filosofia naturale e la matematica, e s’intenda anche di meccanica, può compiere operazioni prodigiose. Perciò, dice Agrippa, il mago deve includere fra gli elementi fondamentali della sua preparazione la conoscenza delle discipline fondamentali che possono produrre simili meraviglie”.
Nel “De imaginum compositione” ripreso dalla Yates nell’opera anzicitata dedicata al Nolano, ecco estendersi il concetto matematico puro, per certi versi tecnocratico e pragmatico analizzato sopra, in un’armonia più flessibile, per cui “poesia, pittura e filosofia sono tutt’uno, aggiungendovi in questa sede la musica. La vera filosofia è musica, poesia o pittura; la vera pittura è poesia, musica e filosofia; la vera poesia o musica è sapienza divina e pittura”.
Sempre nel merito di quanto scritto sopra, il Nolano dissente dall’Agrippa circa il concetto della formazione magica con mezzi puramente meccanici o come ho definito prima “tecnici”, proprio perché vi aggancia un percorso evolutivo di progressiva purificazione, e questo traspare più o meno prepotentemente in tutte le Sue opere, in particolare cito un passo della traduzione del De Rerum Pricipiis, Tascabili Fragmenta – Napoli, che testualmente riporta:”In conclusione, non esiste alcuna azione fisica, medica e magica, la quale non rifletta l’azione divina circa queste cose inferiori. E, di conseguenza, secondo il modo che è proprio a ciascuna di esse, non bisogna osservare in tutte le cose una ragione del luogo di genere unico, di modo che tu possa di volta in volta considerare in quale utero, in quale terreno, in quale vaso, in quale aere, in quale acqua, in quale connessione, in quale corpo si produca qualsiasi effetto”.
Un saluto a tutti.
Originariamente postato da Alfiero121
Il 17 Agosto 2012 alle ore 22:44
Sebbene con qualche ritardo, desidero esprimere i miei ringraziamenti alle gerarchie per la magnifica serata del 1 agosto e del successivo pranzo rituale Agape, in particolare al Maestro ivi presente al quale rivolgo i miei rispettosi saluti rinnovandogli la mia infinita stima
Originariamente postato da mercuriale2011
Il 17 Agosto 2012 alle ore 22:26
Veramente belle e profonde le parole di Segezia, non avevo mai pensato che ci potesse essere una spiegazione scientifica dell’esprimere un desiderio alla vista di una stella cadente. Alla luce di quanto detto intuisco l’importanza dell’emozione che si prova di fronte a un cielo stellato pulsante di vita, e come la visione ermetica sia sempre concreta e riferita a meccanismi naturali.
Un caldo saluto a tutti e buona luna!!!
Originariamente postato da segezia810
Il 13 Agosto 2012 alle ore 22:40
In questi giorni è abbastanza comune legare un desiderio alla scia di una stella cadente, meteora fulgida che segna il cielo notturno raccogliendo sogni. Così, viene da pensare al perché sia nata questa usanza che tanto riecheggia le parole sentite all’Evento di Astra on-line: “… cogliere la propria buona stella”.
Cosa succede a quella scia di luce? Ebbene, assorbita dal buco nero delle pupille viene raccolta dalla retina il cui compito è quello di trasformare in impulsi elettrici le informazioni ricevute dalle reazioni fotochimiche che vengono attivate dalla radiazione luminosa. Però, se a quella reazione foto chimica uniamo la chimica della nostra emozione utilizziamo la ‘spinta’ della luce per veicolare in noi l’intenzione che è del nostro desiderio e che diventa in-formazione per il sistema nervoso. In pratica, utilizziamo la scarica di energia luminosa perché ciò che era semplice ‘desiderio’ diventi memoria delle nostre cellule e, quindi, per ‘dare corpo’ al sogno.
Shakespeare, ne “La tempesta” (recentemente ripresa e storpiata da una nota pubblicità a scopo meramente commerciale) fa dire al mago Prospero che “siamo anche fatti della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita”.
L’ermetico autore voleva significare che, alla fin fine, noi siamo il nostro sogno, siamo quello che sogniamo di essere e, in ultimo, siamo proprio quello che desideriamo. Il che mi ricorda una fiaba, di quelle che si ascoltano da bambini, in cui una vecchia Fata diceva all’eroe giunto fino a Lei: “Bisogna fare attenzione a desiderare”- E il giovane di rimando: “A causa della nostra ambizione?” – “No,…” – rintuzzava la Donna in modo sibillino – “…a causa della stupidità. Perché i desideri, poi, si avverano. Sempre.”
A tutti, Buon Ferragosto e Buone Notti di mezz’estate!
Originariamente postato da lucius
Il 08 Agosto 2012 alle ore 13:07
Anche io ho trovato stupendo e magistrale il concerto con le musiche composte da Sergio Rendine( il livello musicale era molto elevato – da cultori-) e ottimamente interpretato dai musicisti dei quali mi ha impressionato, ancorpiù della impeccabile esecuzione, l’umiltà nel mettersi al ‘ servizio ‘ della I- DEA.
Sono stati momenti molto intensi e coinvolgenti sui diversi piani. Grazie a loro , ma soprattutto alle superiori gerarchie che hanno concepito tutto questo.
Originariamente postato da corolla-
Il 07 Agosto 2012 alle ore 19:06
E ogni volta all’Agape, in presenza delle superiori amorevoli gerarchie, percepiamo un pò di più il valore di questo speciale convivio. Consapevoli delle attivazioni positive che l’Agape produce a livello personale e generale e dell’unità che si crea tra i fratelli, formulo vivi auguri miriamici per l’anno a venire, a chi ha partecipato e a chi non era presente.
Originariamente postato da ippogrifo11
Il 07 Agosto 2012 alle ore 11:51
“Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per continuare il miracolo della Cosa Una”.
E così, mentre la musica diffondeva in basso, in un’atmosfera pregna di magica suggestione, le proprie note come minuscole, invisibili stelle vibranti, in alto, nel cielo notturno, si diffondevano in rapida successione i filamenti luminosi delle stelle cadenti, ad attestare in modo vivo, concreto e inconfutabile il messaggio pandeo veicolato dalla sintesi analogica.
Quello della sera precedente il plenilunio di solleone è stato e resta un evento indimenticabile, scandito prima dalle note musicali e poi dalle parole delle Sibille cui facevano da cornice immagini di indiscutibile bellezza ed efficacia espressiva. Un evento vissuto dai presenti – nel presente – con partecipazione commossa, ma lanciato con sapienza – e magistrale preveggenza – lungo la traiettoria delle infinite possibilità del divenire.
L’avvenimento serale ha fatto da prologo a quello del giorno successivo: l’Agape rituale statuita dalla mai revocata Pragmatica Fondamentale. Momento conviviale, sacrale e magico, la cui dimensione si sostanzia oltre, molto oltre l’apparenza del “pranzo collettivo” rispetto al quale è ben altra cosa.
Di tutto questo non possiamo che ringraziare la S.P.H.C.I. e il Centro che la vivifica con Amore attraverso l’opera infaticabile della Delegazione Generale. A noi, Miriamoci ortodossi, resta il compito di dimostrare la nostra gratitudine nell’unico modo possibile: renderci omologhi, nei pensieri, nelle parole e nei fatti a quanto ci viene donato con materna benevolenza.
Originariamente postato da corolla-
Il 07 Agosto 2012 alle ore 08:57
Esperienza senza pari. Ricordo ancora lo splendido concerto allestito alla luce della luna piena. Applausi meritatissimi ai Maestri che hanno mirabilmente arrangiato in una coltissima musica da camera i contenuti espressi dalla Tavola di Smeraldo. L’esecuzione intensa e armoniosa, nella cornice umbra, pervasa da antiche atmosfere, ha fatto affiorare nei presenti emozioni e riflessioni profonde…
Originariamente postato da mandragola11
Il 06 Agosto 2012 alle ore 23:29
Mi associo totalmente alle belle parole che avete espresso per l’incontro dell’Agape!
Sì, filosobek, credo di aver percepito tangibilmente anch’io il senso dell’UNA, dell’unità espressa proprio dallo spirito di fratellanza fra gli esseri viventi presenti con noi all’evento, minerali vegetali animali umani e altre energie invisibili, compreso lo spirito del luogo, figli/e tutti/e della stessa MATER-IA, la VITA.
Nel cogliere l’occasione per ringraziare ancora tanto la Direzione della Schola per tutto quanto elargisce a piene mani, auguro a me stessa e a tutto il blog che il nutrimento che stiamo metabolizzando sia il fermento che possa, agendo nel principio vitale del nostro essere più profondo, renderci sempre più degni tramiti della Miriam, pro salute populi!
Originariamente postato da filosobek88
Il 06 Agosto 2012 alle ore 20:14
Scriveva il Maestro Kremmerz: “La musica è l’espressione più esatta dell’armonia dei tre elementi costituenti l’uomo; l’armonia dei suoni è l’espressione, come legge, della loro reciprocità” (SM Vol. I p.223).
Ecco, noi tutti – materia, energia e vita – siamo stati catturati da questo evento voluto e ispirato dalle Gerarchie nel momento in cui la notte è più suggestiva e pregna della luce e della forza della nostra Stella. Sotto un cielo particolarmente terso e, nel contempo, gravido di forza, ci siamo sentiti il miracolo di una cosa unica con la Natura. E quando poi le Sibille ci hanno ricordato quanto il femminile intelligente abbia informato le generazioni del passato, come del presente, non ho potuto fare a meno di levare gli occhi verso quella volta scura, Vergine Madre dell’Universo che gli Egizi immaginavano come Donna curva…
Questa Madre di ogni nostro tempo e sostanza, è una realtà oggi scientificamente più vicina grazie alle recenti scoperte che restituiscono consistenza all’antica idea di etere. In quella, ogni pensiero fugace sarebbe creazione e il solo immaginare un tale stato dà la misura del nostro essere bambini rispetto a una tale responsabilità.
Fortunatamente c’è il modo per educarsi e crescere ciascuno secondo i propri tempi e i propri ritmi in una reciprocità dei nostri componenti regolata dal nostro stesso passo: questa è Schola, voluta dai Mandanti del Maestro Kremmerz e di tutti i Maestri dopo di Lui fino all’attuale Maestro Jah-hel la cui forza e il cui Amore disinteressato continuano la testimonianza della Miriam come espressione umana di quella Grande Madre che contempliamo nei cieli. Non posso contenere il mio grazie a questa grande Donna non per la ‘persona’ ma per la realtà del suo Essere che continua l’Opera del Fondatore della S.P.H.C.I.: sempre presente e sempre disponibile, mai prevaricante, vera e costante dimostrazione, punto per punto, di come la Pragmatica Fondamentale sia un programma operativo, evidenza tangibile di come si possa concretamente agire per il Bene e la Salute e contemporaneamente propiziare un nuovo modo di pensare che rispetti la Natura dentro e fuori l’essere umano.
L’armonia di un Essere integrato è, in effetti, contagiosa quanto la Musica e, soprattutto, efficace anche senza bisogno di grandi cornici.
Ti fa sentire UNO. Nell’UNO. Ed è Bello sentirsi così. E fa Bene e fa venire la voglia di fare per essere e per trasmettere: proprio come una musica che continui a cantare anche quando il concerto è finito.
Originariamente postato da mercurius3
Il 05 Agosto 2012 alle ore 20:39
Generalmente riesco a tradurre le idee ed emozioni in parole, benchè a volte sia più facile, a volte meno. Questa volta mi manca il traduttore mentale per farlo. Leggo nelle parole di Catulla la sintesi dei miei concetti, mentre io resto accovacciata su un pezzo di erba ancora dentro tutta l’atmosfera completa dell’evento: le ultime note vibranti della Tavola di Smeraldo continuano la loro “eco” e a provocarmi quella sensazione finale sospesa tra la terra e il cielo e nel mio profondo continuano un percorso vibratorio all’infinito. Il dialogo delle Sibille “oltre la storia e senza il tempo”, è vero, Catulla, si sono integrate in un Atto sconfinato d’Amore universale nel loro soffio univoco. E il pranzo rituale di Bene e Salute, dentro il corpo, come da apprendimenti di diete ermetiche, fa il suo lavoro scambiando e sanando.
S.P.H.C.I. è sufficiente amarti e ringraziarti?!
Originariamente postato da catulla2008
Il 05 Agosto 2012 alle ore 13:39
C’è voluto un po’ di tempo perché l’evento in me cominciasse a farsi parole… Infatti, come da tradizione, partecipare alla Vita della Miriam è un’esperienza e non una lezione. Proprio come nelle celebrazioni misteriche antiche, ciascuno acquisisce determinati sentimenti e la razionalizzazione segue e non precede l’in-segnamento. Più ancora, questi eventi, magistralmente concepiti, risvegliano corde e saperi sopiti in ogni essere, come è tipico dell’e-ducazione: dove il movimento va dal centro dell’uno alla sua periferia in simbiosi con la Rosa della Schola dal cui Centro parte il movimento generatore.
Dunque sono qui, a ripercorrere con la memoria mista del cuore e della mente l’istante in cui i musicisti si sono fatti tramiti della Tavola di Smeraldo, commuovendo il pubblico, più o meno edotto alle geometrie armoniche, in un unico anelito alla perfezione solare. (Fra l’altro, nell’antica Roma lo smeraldo era dedicato alla dea Cerere in uno con la terra ed il grano!!!). L’anelito è divenuto poi palpitante e crescente nella rappresentazione delle Sibille: anch’esse tre, come Ermete, portavano le voci della Terra, del Fuoco e dell’Acqua, e si sono fatte (o Fate?) Una nell’auspicio di Amore conclusivo… Quell’auspicio che ha pervaso l’Aria notturna inondata di sole riflesso.
Credo che ciascuno di noi convenuti abbia avuto percezione anche fugace della Intelligenza della Natura, Buona Stella, che nel profondo d’ogni cellula restituisce la visione del Vero… Ma dopo questo lampo, in modo fulmineo si è giunti al desinare del 2 agosto. Di là dal tipo e quantità delle portate, come dicevano gli antichi Greci tutto era “Bello e Buono” soprattutto perché pervaso dal magistrale “intento” di Amore che ne aveva fissate le molecole destinate a nutrirci. (In epoche più vicine alla Natura e ai suoi ritmi, i semi delle spighe furono l’emblema della realtà del raccolto e la promessa di quello futuro!!!).
Ricordandomi che la Terra è la nutrice, sempre e comunque, auguro quindi a me stessa e a tutti coloro che hanno potuto fruire di questa esperienza ‘astra’ di saper coltivare al meglio, con gli strumenti a disposizione, l’eco che ha fatto vibrare la materia di cui siamo fatti e che mira a restituirci alla rete della Vita.
Grazie S.P.H.C.I.! Grazie di esistere e di dare corpo alla Luce… on-line. In linea.
Originariamente postato da mercuriale2011
Il 04 Agosto 2012 alle ore 23:15
Ho avuto la fortuna di partecipare all’evento Astra on -line e devo dire che non solo per me non ha tradito le aspettative, ma le ha di gran lunga superate, un organizzazione perfetta!! Il concerto è stato bellissimo e l’interpretazione della tavola di smeraldo del maestro Rendine incredibile, la voce che si modulava passando dai toni più acuti “femminili” a quelli più bassi “maschili” rendeva il senso dell’unità androgina.
Grazie e complimenti alla SPHCI, un saluto a tutti e buone vacanze!!!
Originariamente postato da segezia810
Il 31 Luglio 2012 alle ore 12:17
C’è un rapporto stretto tra la matematica e la musica: molti modelli matematici, a partire da quello pitagorico, hanno dato ragione di ciò che l’orecchio ‘istintivamente’ percepisce come ‘intonato’ o ‘stonato’. Questa percezione, che troviamo già nei bambini (e addirittura nel feto) e negli animali e nelle piante, è una modalità di collegamento all’armonia dell’Universo. A questa armonia ci si può ‘educare’ ascoltando musica e affinando la percezione, ma non è necessario aver studiato modelli matematici per cantare insieme in modo piacevole. Nondimeno, la geometria musicale è un dato di fatto e l’armonia sicuramente una scienza acquisibile con studio, esercizio e disciplina.
Ecco la Musica, che non a caso dalle Muse prende il nome, dimostra la possibilità di attingere a un’Armonia Universa da cui trarre sapere e conoscenza, guida e conforto, bene e salute. E dimostra che a questa possibilità ci si educa con una seria disposizione all’ascolto, per un verso, e uno studio razionale, per l’altro, comunque sotto la guida di chi ha già fatto l’uno e l’altro unendo la tradizione più ‘femminile’ o viscerale a quella più ‘maschile’ o mentale.
Lo Spirito Sibillino è la sintesi delle arti e delle muse, la scienza delle scienze. Come la musica appartiene a tutti, ma qualcuno appare più dotato o per sua natura, o per studio, o per entrambi. Alla radice di ogni intonazione, lo Spirito Sibillino è tramite dell’Armonia dei Mondi, delle sue Leggi e di un Ordine eterno.
Così, la bocca della Sibilla, suono della Verità, è sempre stata il raggio incontenibile, inviolabile, indomabile: Vita nel senso suo più alto (come ci apprestiamo a celebrarLa nell’Agape del 2 agosto); vita comunemente intesa, con la tensione melodica alla manifestazione e la ricerca del Bello e del Buono che ne regola la forma e gli adattamenti del tatto alla vista, l’orecchio, l’olfatto e il gusto.
Grazie dunque, ancora una volta, alla Direzione della S.P.H.C.I. che costantemente educa, coltiva, propizia con ogni mezzo il collegamento all’Armonia Eterna!!!
Originariamente postato da diogenon-
Il 27 Luglio 2012 alle ore 17:18
Per rientrare più in tema in merito all’evento a cui con trepidazione ci apprestiamo a partecipare, vorrei porre all’attenzione delle amiche del blog, quanto l’icona femminile della Sibilla sia stata un baluardo contro l’intolleranza delle società patriarcali nei confronti del femminile e quanto attuale e moderna sia l’eco che è giunta sino a noi. Chissà che da quelle confidenze fra Sibille a cui assisteremo la sera del 1° Agosto non emergano spunti di riflessione più che necessari in tempi così critici in cui sarà necessario operare giuste scelte in ogni campo.
Originariamente postato da m_rosa59
Il 22 Luglio 2012 alle ore 17:38
L’intolleranza purtroppo è anche la madre dell’odio ed oggi molto spesso in nome del proprio patrimonio di tradizioni da difendere si cade nell’intolleranza verso altri patrimoni, verso altri, in genere. Anche in questo la S.P.H.C.I. si differenzia e spicca nel panorama culturale di questi tempi bui, ciò che ricerca, ciò che propone, ciò che condivide con tutti è un patrimonio che è comune a tutto il genere umano, in cui ciascuno, con le proprie diverse storie, si può ritrovare. E ciò è possibile perché le iniziative della nostra Schola, riverberando l’Ideale di Bene della Miriam, parlano direttamente a quegli elementi che riguardano i principi più alti di Bene Salute e Luce che ogni essere umano si porta dentro (anche se spesso, purtroppo, molto nascosti) Grazie ancora
Originariamente postato da catulla2008
Il 22 Luglio 2012 alle ore 16:11
Purtroppo, nonostante avessi programmato di vedere quella trasmissione, ieri sera le cose sono andate diversamente. Però, il contrasto tra le figure del Bruno e di Galilei affascina sempre per l’interrogativo che vi è sotteso: abiurare per conservarsi la vita, quando l’ottusità dei tempi non accetta la verità, è saggezza o vigliaccheria?
Una bella definizione asserisce che verità è l’uniformità della nozione al suo oggetto… Ma la verità può essere posta come dogma o suggerita come possibilità: liberamente l’intelletto decide se vedere o non vedere, accogliere o respingere. (Perfino nelle guarigioni occorre la volontà del malato senza la quale – pure il Nuovo Testamento cristiano lo racconta – neppure il Dio può fare alcunché!).
Così, Giuliano Kremmerz ricordava che Mercurio (o Ermete) è dolce, giocondo e lepido: e nella Pragmatica Fondamentale della Schola, rivolgendosi a dei discepoli, statuì all’articolo 31 che l’intolleranza deve essere bandita da ogni cuore, anche dinnanzi all’errore di quelli che negano la Luce.
Per mia esperienza posso dire che non si può forzare la pasta di cui è fatto un qualunque essere a diventare ciò che non è: neanche se quell’essere siamo noi stessi. Certo, si può apprendere; ci si può trasformare; nel tempo ci si può forgiare fino a cambiare la chimica stessa dei propri elementi… Ma ciò può avvenire soltanto quando all’interno dell’unità stessa un elemento, fattosi volontà, coagula le cellule e le dispone; le mantiene; le dirige. (Ciò che avviene anche comunemente e in maniera meccanica. Abitudini e comportamenti in fondo sono atti di volontà: magari non consapevole, ma volontà).
E perfino l’intolleranza, in fondo, è una volontà impegnata a sostenere una posizione mentale, emotiva o comunque fisica che si percepisce minacciata da qualcosa di ‘altro’…: un po’ come si chiudono le finestre perché il vento non faccia sbattere le ante. L’intolleranza è quindi una dichiarazione di fragilità, di cui bisogna tenere conto nell’analisi dei fenomeni.
Perciò, alla fine, essere davvero tolleranti è conquista di chi È verità, cioè ha reso alle proprie molecole la cognizione (uniformità della nozione al suo oggetto). È la conquista di quei “pochi semplici… nella purità di una concezione ideale di fraterna confidenza nel sentimento del bene”: insomma di quelli che il fondatore della S.P.H.C.I. nella relazione ai Dodici supremi Vecchi Maestri del Collegio Operante, chiamò ‘maturi’.
Tutti gli altri, tutti NOI altri, camminiamo. Ci accaloriamo. Ci indigniamo. Viaggiamo nel difficile equilibrio sul filo che separa la difesa di un ideale dalla difesa del nostro ego.
E credo che la fatica durerà fino a quando non sarà più l’Idea ad appartenere a noi ma noi ad appartenere all’I-Dea… in un tempo a venire…: da qui all’Eternità.
Originariamente postato da sannitica2011
Il 22 Luglio 2012 alle ore 11:06
Ieri sera su La7 la trasmissione Impero ha trattato di Giordano Bruno e Galileo Galilei, e della differenza fra i due rispetto all’Inquisizione che li aveva entrambi accusati di eresia. Bruno non volle abiurare. Era un uomo straordinariamente avanti per i suoi tempi, ma forse lo sarebbe stato anche oggi. Entrambi difendevano la teoria eliocentrica del polacco Copernico che, però, aveva il torto di sconfessare l’interpretazione geocentrica che la chiesa appoggiava. Sistema eliocentrico che già le comunità pitagoriche avevano trasmesso e pare anche Ipazia di Alessandria condividesse. Nel tempo Galileo è stato riabilitato, Bruno no. Mi domando quanto il dogmatismo (che Bruno detestava e sui pericoli del quale il Kremmerz mette in guardia) abbia danneggiato l’umanità. Dogmatismo che teme ogni nuova scoperta, ogni libero esame critico e poggia la sua esistenza sul meccanismo della paura. Secondo me, oggi, si dovrebbe studiare nelle scuole e nelle università il pensiero trasmesso da Bruno e dal Kremmerz, per capire se stessi, la vita, e tutte quelle prerogative umane che ancor oggi non sono comprese neanche dalla scienza. Poichè l’Ermetismo racchiude idee sempre vive e adattabili ai tempi. Ma ciò è solo una utopia ovviamente. Invece voglio testimoniare la grandissimo lezione di vita che ricevo dalla SPHCI che con rigore ci avvia alla conquista della libertà di pensiero la quale coincide – mi pare di comprendere – con la purificazione della coscienza. Aspetto con impazienza il Plenilunio di Solleone. A presto.
Originariamente postato da +sergio269
Il 16 Luglio 2012 alle ore 19:02
Catulla per magico proprio quello che hai scritto intendevo.. e appunto per l’unicità dell’evento, sono curioso e contento di poterci partecipare.
Originariamente postato da segezia810
Il 16 Luglio 2012 alle ore 18:44
http://www.youtube.com/watch?v=6decWIDoGHY&feature=relmfu
Consiglio a tutti di cliccare questo link per ascoltare l’intervista a Sergio Rendine, musicista di fama internazionale, figlio d’arte e enfant prodige.
Conoscendo la versatilità del suo talento, sono davvero curiosa di ascoltare il concerto che ha composto per la S.P.H.C.I. e penso che alla Sibilla sarà gradito l’anelito di quanti, artisti e spettatori, si volgeranno a Lei sotto il cielo notturno di agosto…
A presto!
Originariemente postato da mercurius3
Il 16 Luglio 2012 alle ore 15:14
Pitagora, di cui mi onoro far parte di una delle cinque Accademie a lui intitolata, aveva intuito che c’era una musica delle sfere, in stretto rapporto d’armonia con l’uomo; sono grata alla S.P.H.C.I. per la generosa opportunità, nella speciale notte del 1 Agosto, di poterci collegare alle speciali note della Natura attraverso l’energia musicale di una camerata esclusiva per la nostra Schola. Le parole delle Sibille, anzi il loro eco, mi auguro che rimbalzi su tutti gli uomini del futuro per portare antichi ma rinnovati messaggi d’Amore universale.
A presto
Originariamente postato da catulla2008
Il 15 Luglio 2012 alle ore 14:49
In seguito a una conferenza, ho scoperto l’esistenza della ‘psicotecnologia’, branca della psicologia generale analizzata fino dagli anni ’40 a Toronto da studiosi quali Carpenter, Havelock e McLuhan e oggi portata avanti da Derrick De Kerckhove. Questo studioso definisce psicotecnologia qualunque tecnologia emuli, estenda o amplifichi il potere della nostra mente e vede nelle macchine altrettante ‘protesi’ dell’essere umano.
Sentendo la parola ‘protesi’ non ho potuto evitare di pensare al suo significato di ‘parte artificiale apposta artificialmente al corpo umano per sostituire un organo perduto o difettoso’. Si ammette dunque che l’essere umano, in ipotesi, avesse organi che consentono di comunicare a distanza ed estrinsecare e oggettivare le proprie intenzioni? il proprio pensiero? la propria ‘idea’?… A cosa ci porta questo?
Diceva il Maestro Kremmerz che “dall’essere umano (sudore molecolare di muscoli e fibre? evaporazione di sangue?) l’aura che viene emanata è certamente una estremità tentacolare magnetica dell’uomo che ci attacca al magnetismo dell’universo e all’ambiente magnetico in cui viviamo e pensiamo”. Nella Fratellanza di Miriam (ortodossa) i praticanti che “mediante il rito restano in relazione fluidica col Centro sperimentano le Sue potestà taumaturgiche che – come scriveva il Maestro – possono raggiungere confini illimitati”. Difatti, l’Unico Scopo cui è diretta l’atmosfera ‘magica’ che si respira all’Agape è la Medicina Ermetica capace di risanare in proporzione alle condizioni di ‘simpatia’ (nel senso etimologico di ‘stesso sentire’) tra il recettore e le Intelligenze emananti del Capitolo Operante (come ci viene annunciato e come si può sperimentare).
Mentre si fanno conferenze a livello internazionale per parlare delle ‘protesi’ tecnologiche, altrove volte si resta dunque attratti e affascinati dal ben-essere di certe ‘riunioni’ (basta pensare a quanto avvenne alla Convention celebrativa per i 100 anni della Pragmatica fondamentale) senza che le due cose vengano messe in correlazione. Ma la correlazione esiste, perché di Scienza si tratta.
Di base c’è una Tradizione Sacra che informa la cosiddetta ‘atmosfera’ rendendola cosa ‘altra’ dall’evento conviviale correntemente inteso.
E se lo stare insieme piacevolmente porta a definire ‘magico’ anche il tifo per la squadra del cuore o il fiotto di commozione per uno sposalizio, la sperimentazione come numero della S.P.H.C.I. porta ad attribuire una valenza diversa al termine, valenza scaturita dal momento di grazia di un particolare istante in cui la nota armonica con il Centro ha consentito di provare un’onda di Bene che non si dimentica. Così, nulla di strano se la S.P.H.C.I. accoglie nel suo seno l’eccellenza della Musica, o, come già avvenuto, l’eccellenza dell’Astronomia, della Medicina, dell’Architettura, della Storia: sono gli infiniti adattamenti dell’Armonia Unica.
L’Agape: ecco, in quel momento, mentre un alito di vento si solleva a circondare i convenuti, il tempo resta sospeso, lo spazio si dilata ed è come un ritorno alla Sorgente Primordiale quello che sospende e riallinea il cuore.
Spero che la psicotecnologia, prima o poi, si concentri anche sugli organi che l’Uomo e la Donna, in ipotesi, avrebbero e che, forse, quella tecnologia hanno ispirato come rimembranza volta al Futuro Possibile.
Originariamente postato da +sergio269
Il 14 Luglio 2012 alle ore 22:28
Dopo tutti questi commenti che elogiano le serate magiche dell’Agape, non vedo l’ora di partecipare.. visto che per me sarà il primo!
Originariamente postato da corolla-
Il 14 Luglio 2012 alle ore 21:14
Ricordando la perfetta organizzazione dello scorso anno, sarà un piacere partecipare anche stavolta all’Agape e agli eventi magistralmente programmati sotto l’egida della Tradizione Italica e della sapienza leggendaria impressa sulla lastra smeraldina . Grazie.
Originariamente postato da m_rosa59
Il 13 Luglio 2012 alle ore 22:35
Interessantissimo il programma e bellissima anche la copertina della brochure…. evoca una notte magica e conoscendo già da lungo tempo la S.P.H.C.I. so per certo che ciò che promette mantiene. Mi auguro di ritrovare sotto gli astri della Valnerina tutto il popolo di Miriam ed altri ancora. A presto
Originariamente postato da unicorno211-
Il 13 Luglio 2012 alle ore 16:09
Ermete e le Sibille! La musica mitica di Sergio Rendine e il mito della Sibilla!
Che altro volere di più in una notte così magica! Veramente grazie della splendida opportunità che ci offre la Schola.