Cento anni di Pragmatica Fondamentale

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Cento anni di Pragmatica Fondamentale – Mito utopia scienza e prassi nella Schola di Giuliano Kremmerz – AA.VV. a cura di Anna Maria Piscitelli

Atti della sezione congressuale svoltasi all’interno della convention celebrativa per il Centenario dello Statuto, o Pragmatica Fondamentale, della Schola Philosophica Hermetica Classica Italica Fr+ Tm+ di Miriam – Castello Giusso, Vico Equense (Napoli) 21 Marzo 1910 – In Appendice la rassegna fotografica della esposizione documentale di originali inediti d’Archivio allestita all’interno della convention.
Studiosi, accademici e medici hanno tentato un approccio alla tradizione ermetica confluita nella S.P.H.C.I. affrontandone con ammirevole abilità alcuni aspetti fino ad ora mai posti al vaglio del mondo scientifico. Pertanto questi Atti, unitamente alla documentazione d’Archivio in Appendice, ponendo l’accento sulla ormai ultra centenaria Scuola Ermetica Kremmerziana, vanno a segnare un’ulteriore tappa nel percorso conoscitivo del pensiero esoterico-ermetico occidentale, innestandosi nel già avviato dibattito europeo contemporaneo su queste tematiche.

Pagine: 256
Prezzo: 20 €

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NUOVO: PER GLI UTENTI DI kremmerz.it. SE NE RIPORTA DI SEGUITO E INTEGRALMENTE LA “PRESENTAZIONE” (pp.11-18).

 

La nostra, questa scuola ermetica, è una missione audace

di propaganda di principi fondamentali di una scienza futura,

una sapienza da venire, perché antica e dimenticata,

 dello spirito umano, dell’essenza umana nell’uomo vivo.

 È  un’opera italica e latina, con una visione magnifica

 della riconquista della sfinge, nella universale sapienza

dell’origine e del fine della vita del mondo…

 (Giuliano Kremmerz, I dialoghi sull’Ermetismo, pag. 63 – Editrice Miriamica, Bari, 1991) 

PRESENTAZIONE

Il Presidente della S.P.H.C.I.*

Dott.ssa Anna Maria Piscitelli

(* N.B. Si precisa che dal 2012 la dott. Piscitelli non è più Presidente dell’Associazione S.P.H.C.I.).

 

 

 

 

 

 

Con questa pubblicazione si vogliono primariamente presentare in veste editoriale e al grande pubblico gli “Atti” della sezione congressuale svoltasi all’interno della convention celebrativa per il Centenario dello Statuto o Pragmatica Fondamentale della Schola Philosophica Hermetica Classica Italica Fr+ Tm+ di Miriam.

Già negli ultimi anni dell’Ottocento, Giuliano Kremmerz iniziò a delinearne una prima configurazione sulla base del mandato ricevuto dal Grande Ordine Egiziano di cui era un esponente. Ma fu solo nel dicembre del 1909 che ne definì, in un Patto stipulato col suddetto Ordine e compendiato in un fascicolo (Fasc.“A”) di 60 commi preceduti da una “breve relazione” ai suoi stessi Mandanti, la laicità, gli scopi, i caratteri generali, la strutturazione interna e le regole relative a ciascun grado dei suoi appartenenti, pubblicandolo il 21 marzo 1910.

Figurandola in un “Organigramma” a cinque cerchi concentrici, Kremmerz determinò la gerarchia naturale su cui poggia la Schola e, abolendo ogni velleità di potere piramidale di un vertice sulla base, volle simboleggiare così l’irraggiamento di un unico principio numinoso da un Centro erogatore ad una periferia in continua espansione, al fine di propiziare salute e conseguente evoluzione per l’umanità tutta. Un “Organigramma” dunque di ampio respiro che, anticipando il più moderno concetto di “Rete”, prevede e incentiva, in un dinamismo continuo e costante, apertura, relazione, condivisione, scambio e solidarietà con il mondo circostante, scongiurando così ogni arroccamento egoarchico in posizioni settarie o messianiche, ogni atteggiamento prevaricante l’altrui libertà e dignità.

 

Organigramma della Schola : originale del 1909

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Contestualmente e a integrazione del disegno generale statuito nella Pragmatica, ma riservate ai soli iscritti regolari, gli fu dato di stabilirne in altri tre fascicoli (Fasc. “B”-“C”-“D”) e nelle “Istruzioni” attinte alla Tradizione Ermetica autentica, metodiche, teorie e pratiche utili a ben individuarne la struttura iniziatica e organizzativa affinché, quale emanazione del Grande Ordine Egiziano1, fosse ben distinta da altre o eventuali organizzazioni e associazioni di carattere spiritualistico-esoterico, massonico o paramassonico, sia ad essa precedenti o contemporanee sia di nuova o successiva formazione.

A distanza di un secolo, nonostante l’alternarsi di momenti epocali difficili e il susseguirsi alla Direzione della Schola di altri Maestri dopo il Kremmerz, la Pragmatica Fondamentale è sempre vigente e non ha mai cessato di avere il suo valore di “Patto” fra i Dirigenti e il Grande Ordine Egiziano sotto la cui alta protezione la Fratellanza Ermetica, quale sua emanazione, è  posta, a garanzia della continuità della sua funzione iniziatica nei confronti di tutti i suoi appartenenti regolari e della esclusiva finalità filantropica e terapeutica cui essi hanno liberamente aderito. Va sottolineato, quindi, che indipendentemente da chi, a partire da Giuliano Kremmerz consideratone coralmente  il Fondatore, abbia rivestito nel tempo un ruolo direttivo e gerarchicamente rappresentativo nella Schola previo “Mandato” ricevuto, nessuno dei Maestri preposti va identificato sostanzialmente con l’ “Organismo” stesso.

Solo formalmente ne sarà il portavoce ma, nella sostanza, egli realizzerà il suo mandato liberamente accettato, come un “Servizio” da rendere investendo la parte migliore e più evoluta di sé stesso e soprattutto senza venir meno al “Patto” bilateralmente sottoscritto, a norma della Pragmatica fondamentale, col Grande Ordine Egiziano al quale soltanto dovrà rendere conto del suo operato.

Da quanto sin qui sinteticamente esposto il lettore dovrebbe  meglio comprendere la valenza che si è voluta conferire alla nostra convention celebrativa e il profondo e autentico spirito di fratellanza con il quale abbiamo voluto condividerla con tanti graditi ospiti.

Come pure è stato grande il piacere della partecipazione degli insigni Relatori che hanno accolto il nostro invito a rapportarsi con la Tradizione Ermetica confluita nella nostra realtà associativa, allargandone in tal modo la visibilità al mondo accademico e scientifico in generale. Ed è in questa nuova prospettiva di collaborazione e dialogo fra l’antichissima Scienza dei Magi e le scienze di frontiera, fra la medicina ermetico-ieratica e le attuali medicine d’avanguardia, fra i misteri della vita, le sue alchimie di rigenerazione, e le più avveniristiche scoperte su genoma, epigenoma, DNA ecc., che si va a scavare un comune solco in cui sperimentare come, da un’appropriata semina, possa germogliare quella Scienza Integrale preconizzata da Giuliano Kremmerz e determinante un vero progresso per l’umanità. Una Scienza della Vita che sappia attingere alle antiche saggezze, riconquistandone le chiavi interpretative per attualizzarle e renderle fruibili alle esigenze odierne. Un’indagine sperimentale che sappia coniugare la propria riconosciuta scientificità alle metodiche ermetiche soggettivabili e oggettivabili nei loro esiti incontrovertibili. Una visione scientifica attenta ad ogni essere vivente, alla specificità del suo fine, all’unicità della sua coscienza in divenire, e al suo legittimo anelito all’affermazione della propria dignità nell’esistere non più per sé, ma per il Tutto.

Del resto al Kremmerz fu demandato di strutturare una forma più moderna e consona ai tempi futuri di fratellanza laica, ad imitazione delle antichissime confraternite isiache egiziane; una Schola (che scuola non è) per e-ducare (da ex ducere) a quel senso di appartenenza a una sola cellula totipotente, a una Matrice Originaria in cui riconoscersi fratelli, facendone emergere maieuticamente la coscienza dalla memoria occulta più profonda degli esseri in evoluzione. Una Schola avveniristica, ma in grado di fornire a tutti coloro che vi aderiscono mezzi e strumenti tradizionali per sperimentare e verificare come il principio di unità racchiuso in un unico seme specificato in miriadi di funzioni interconnesse tra loro, quanto inscindibili, raccordate o armonicamente raccordabili in un unico fine, possa trasmutarsi in una sintesi manifestativa che è Fratellanza in atto, essenza di Vita e panacea per tutti i mali del mondo.

Anche questo libro, dopo ben otto anni di silenzio editoriale2 da parte della Schola ortodossa di Giuliano Kremmerz, vede la luce in concomitanza dell’Equinozio d’Autunno e in tempi propizi a una nuova seminagione.

Ciò sia di buon auspicio non solo per l’ininterrotta opera della nostra Scuola Terapeutico-Ermetica, ma anche per tutti coloro che in vario modo hanno contribuito alla sua pubblicazione: dagli Enti patrocinatori, agli Autori, ai collaboratori e a quanti altri ci hanno sostenuto e coadiuvato.

Ma soprattutto va rivolto un grato e augurale pensiero all’Editore Giuseppe Laterza con il quale si è instaurato un rapporto di reciproca stima e fiducia tale da auspicare, a partire dalla realizzazione di questo primo volume, l’avvio di una lunga e proficua collaborazione editoriale per consegnare alla stampa e ai posteri svariate opere inedite, nonché altri importanti documenti dell’Archivio Storico della S.P.H.C.I. Fr+ Tm+ di Miriam determinanti per uno studio rigoroso e seriamente filologico della sua tradizione ortodossa.

Nell’Appendice a questa edizione si sono pubblicati alcuni originali inediti esposti nella Mostra “ragionata” allestita durante l’evento del 21 Marzo in due apposite salette del “Castello Giusso”. Riprodotti fotograficamente a solo titolo dimostrativo della loro reale esistenza, autenticità e vetustà, meriteranno di essere in seguito trascritti e singolarmente commentati utilizzando quelle giuste chiavi interpretative che unicamente la Delegazione Generale della Schola possiede e può fornire, per essere inseriti in un contesto narrativo storico e filologico molto più organico e di più facile lettura anche per coloro che, pur non essendo addentro a questioni di ordine iniziatico,  volessero valutare, per motivi di studio, l’influenza che certe correnti di pensiero, e le strutture che nei secoli o millenni le hanno rappresentate, hanno avuto nella cultura dei popoli.

Già nei loro interventi qui pubblicati, gli studiosi, accademici e medici, protagonisti della fase congressuale del nostro evento celebrativo, hanno tentato un approccio alla complessa tradizione ermetica confluita nella nostra Schola-Associazione affrontandone con ammirevole abilità alcuni aspetti fino ad ora mai posti al vaglio del mondo scientifico: chi ha riassunto lo stato dei lavori sulle scarse o parziali indagini filologiche e storiche circa l’eredità esoterica e iniziatica di matrice egizia trasferita tramite Kremmerz nella Fratellanza di Miriam; chi ha esaminato dalla prospettiva etico-giuridica la Pragmatica Fondamentale del 1909 e l’attualità e fattibilità dei suoi 60 Commi; chi ha compiuto un excursus storico sull’antica medicina tradizionale e i suoi più noti codificatori; chi ha raffrontato la moderna concezione di medicina olistica a quella della medicina ermetica kremmerziana; chi, ispirandosi ad alcune precognizioni o affermazioni del Caposcuola, le ha rapportate alle ultime scoperte in ambito scientifico; chi ha  indagato da un punto di vista archeologico ed epigrafico sull’autoctonia della tradizione italica a cui la Schola si ritiene collegata e chi ha delineato, dall’analisi grafologica delle loro scritture, le personalità intellettive dei personaggi che ne hanno dirette le fila nel suo primo cinquantennio di attività, a partire  dal suo Fondatore.

Questi Atti, dunque, unitamente alla documentazione d’archivio pubblicata nell’Appendice, ponendo l’accento sulla ormai ultra centenaria Scuola Ermetica kremmerziana, vanno a segnare un’ulteriore tappa nel percorso conoscitivo del pensiero esoterico-ermetico occidentale, innestandosi nel dibattito contemporaneo europeo già avviato dalla “scuola francese” alla cui direzione si sono avvicendati, in quasi mezzo secolo, ricercatori-accademici quali François Secret, Antoine Faivre e, dal 2002, Jean-Pierre Brach.3

Ma nuove cattedre universitarie e centri per gli studi sull’esoterismo e la sua storia, si sono creati negli ultimissimi anni in Inghilterra, Germania e Olanda, con significativa eco anche nella nostra Penisola.4

Infatti, un novello interesse culturale, storico, socio-politico e filosofico verso alcune tradizioni iniziatiche la cui origine va ben oltre qualche migliaio d’anni rispetto allo studiatissimo Esoterismo Gnostico-Cristiano (giacché documentato fin dai primi secoli d.C.), sta emergendo anche in Italia e prova ne è la presenza, in pubblicazioni enciclopediche istituzionalizzate, come ad esempio Annali della Storia d’Italia (Giulio Einaudi editore), del Volume XXV intitolato per l’appunto all’Esoterismo, a cura di Gian Mario Cazzaniga, finito di stampare nello scorso mese di Marzo ed entrato nella grande distribuzione successivamente alla nostra convention.

Fra gli interessanti contributi di svariati studiosi, i più qualificati del parterre contemporaneo, vi figura il breve saggio a firma dello stesso Curatore: Ermetismo ed egizianesimo a Napoli dai Lumi alla Fratellanza di Miriam.

In questo contesto l’Autore, dichiarando di essere interessato principalmente al rapporto tra “le culture iniziatiche e le culture politiche che nel periodo dello Stato unitario sono venute affermandosi”5 affronta la vexata quaestio dell’identificazione-relazione intercorrente, nella Napoli di fine Ottocento, fra l’Ordine Egizio di cui, come più volte ribadito, la Schola è l’emanazione, il Grande Oriente Egiziano della Massoneria e le logge di Misraim, pur tuttavia non entrando nel merito delle metodiche, delle pratiche e degli specifici rituali che forse ne individuerebbero le singole peculiarità.

Ed è principalmente in queste tre organizzazioni che egli colloca il transito di quella tradizione ermetica di ispirazione bruniana che affonda le sue radici in epoche italiche arcaiche, preelleniche e preromane, definendola una tradizione “acristiana caratterizzata da una concezione panteistica dell’universo e da pratiche magiche”6. Nel suo succinto ma filologicamente puntuale excursus storico corredato di numerose note bibliografiche e riferimenti documentati sull’“egizianesimo” esoterico, Cazzaniga fa cenno pure all’esistenza, fra gli altri, dell’archivio di Luciano Galleani, trascurando però di citare quello della Schola di cui è parte integrante, ciò probabilmente per lasciare aperto il dibattito a nuove ipotesi che potrebbero scaturire dalla  consultazione delle fonti e comparando gli originali “autentici” di archivi ancora intonsi, come il nostro,  con quei “testi recenti” che sembrano utilizzare supporti documentali diversamente reperiti al fine di corroborare le proprie ipotesi sulla predetta transizione e la sua ereditarietà.

Ma prima di concludere, due parole di guida alla lettura.

Si avvertono i gentili lettori che questo libro ricalca l’impostazione della sezione congressuale della Convention celebrativa del 21 marzo 2010.

Pertanto ogni intervento, integralmente riprodotto, è preceduto da un distico, sostitutivo delle slide proiettate, in cui sono riportate alcune frasi estrapolate dagli scritti di Giuliano Kremmerz e attinenti agli argomenti trattati. Segue un preambolo che, oltre a presentare gli Autori, ringraziarli e riassumere sinteticamente i contenuti delle relazioni, esplica a grandi linee la posizione ortodossa della Schola, utilizzando, pur nello stile linguistico di chi ne è portavoce, la logologia che le è propria.

Pertanto, nell’Appendice Documentale, sia le note introduttive ed esplicative, sia le descrizioni delle cinque sezioni comprendenti i documenti esposti nella Mostra allestita nella location di  “Castello Giusso”, come pure tutte le didascalie delle relative immagini, sono improntate alla medesima logologia tradizionale.

E nell’augurare a tutti una buona lettura

la Delegazione Generale della S.P.H.C.I. Fr+ Tm+ di Miriam

rinnova i suoi auspici  di ogni bene e prosperità

a quanti ci seguono, ci sostengono, ci coadiuvano

nella divulgazione della nostra disinteressata opera

di Amore e di Salute.

 


1 Un Organismo iniziatico che custodisce e tramanda, da (pare) oltre seimila anni, il “Corpus Ermeticum” codificato per il perfezionamento “delle Virtù Umane” e per la perpetuazione “della Sacra Scienza Pontificale Egizia”.

Ma come contributo proveniente dalla fonte originale per meglio individuare le differenze fra le massonerie di rito egiziano e l’Ordine Egizio si riporta uno stralcio del suo Regolamento:  “… Il nome speciale di Eg∴ od Egiziano è simbolico ed esplicativo della formola precedente (Gr∴ Or∴) – considerando l’Egitto come punto intermedio tra le due rivelazioni jeratiche, l’orientale e l’occidentale, e segnante il punto di unione delle due manifestazioni simboliche delle stesse verità. La forma comune alla intestazione delle diverse massonerie ha origine dalla filiazione di queste al Gr∴ Primitivo Or∴ Eg∴ Filosofico e Scientifico. Profanate dall’ignoranza dei simboli le massonerie diverse, la sorgente e la perpetuazione della Scienza Pura, di sopra a tutte le forme politiche e religiose dei popoli delle diverse epoche, il Gr∴ Or∴ Eg∴ è restato fonte del sacro fiume della sapienza universa, indipendente da ogni applicazione di tempi diversi e pei pervertimenti delle violazioni settarie. La Scienza Pura, Sovrana, Perfetta prescinde dalle sue applicazioni alla vita sociale, e ripudia come temporanee e caduche tutte le formazioni filiali; perché mutando costumi, società, regni, imperi e razze, per se stessi trasformatori e trasformabili, resta arca santa della perfezione morale e mentale dell’uomo sacerdote, al di sopra di tutte le mutabilità della politica e delle religioni, nel più perfetto cielo della speculazione filosofica. Quindi nella sua essenza il Gr∴ Or∴ Eg∴ non si occupa, come non si è occupato mai, delle questioni transitorie della politica e della religione dei popoli, restando come sorgente della sola perpetuazione della verità immutabile o Scienza Pura. D’altronde la forma relativamente moderna di ogni massoneria è templaria, vale a dire che i fratelli massoni o costruttori non esisterebbero se non avessero un tempio da edificare con pietre e cemento, templi politici o templi religiosi caduchi, perché il cemento e le pietre ritornano polvere alla terra cui sono stati sottratti. Mentre che il Gr∴ Or∴ Eg∴ senza elementi terrigeni, senza pietre e senza cementi materiali mira a mantenere l’Arca santa in ogni spirito umano, nella sua mentalità perfettibile, non deperibile e non mutabile perché di origine divina e non terrena. Solamente nella sua forma esteriore le due formole possono rassomigliarsi, ma in grado ed esplicazioni differenti. Così le denominazioni e le intestazioni graduali sono prese a prestito dalle forme massoniche note, soltanto per lasciarsi intendere dai profani; ma appena il profano è ammesso a partecipare della mensa simposia della Scienza e della Perfezione, comprende che logge non esistono, ma un Sinedrio; che i segni esteriori sono semplici parvenze transitorie o mutabili, e che l’uomo perfetto resta inalterabile e superiore a tutte le sette ed a tutte le chiese nell’unico Tempio assoluto, l’Universo, manifestazione e casa dell’Iehovah… “ (Da: Primo Regolamento Esteriore Generale del Gr Or Egcfr. in Appendice, Sezione III, Foto 8 e 9 ).

2 L’ultima pubblicazione patrocinata e curata dalla Delegazione Generale della S.P.H.C.I. Fr+ Tm+ di Miriam (L’Eredità isiaca e osiridea dell’Egitto sacerdotale, Editice Miriamica) risale a Giugno del 2002 e da allora comunicazioni ed esiti delle molteplici attività di questi ultimi otto anni, sono transitati solo attraverso il suo Sito web ufficiale www.kremmerz.it e il relativo Blog della Schola. Ma va annotato che a questo silenzio apparente si è contrapposto il frastuono di alcuni autori che hanno pubblicato, ciascuno dal proprio esterno angolo d’osservazione e sulla base delle parziali e dubbie documentazioni storico-filologiche in loro possesso, alcune versioni poco attendibili, quando non fantascientifiche, sulle sue origini, sulla sua storia e la sua continuità.

3 Cfr. in: Alessandro Grossato (a cura di), Forme e correnti dell’esoterismo occidentale, Edizioni Medusa, Milamo, 2008 – Alessandro Grossato Il posto dell’esoterismo nella storia della cultura occidentale, pagg. 7-18

4 Alessandro Grossato, op. cit.

5 Gian Mario Cazzaniga, Ermetismo ed egizianesimo a Napoli dai Lumi alla Fratellanza di Miriam, pag. 564.

6 Gian Mario Cazzaniga, Ermetismo ed egizianesimo a Napoli dai Lumi alla Fratellanza di Miriam, pag. 547.

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