Il pensiero

Il pilastro portante su cui poggia il pensiero filosofico kremmerziano è il materialismo sacro. “La vita è materia – dice – l’azione vibratoria di questa materia è l’intelligenza in moto o volontà attiva che come risultanza della materia in vibrazione è materia-anima. La nostra scuola ermetica procede nella sua analisi dal basso in alto, dalla materia alla luce che è materia in stato di vibrazione, dalla materia al magnetismo che è la potenziale specifica della sua atomizzazione”.

La via iniziatica che Egli propone tende all’integrazione delle virtualità di un essere umano nella materia. Ecco quindi il concetto di materia sacra, una, integra di ogni sua potestà psicodinamica e inseparabile o parte congiunta e continua della visione esteriore. Il simbolo di tale conquista è, nella dottrina e nella scuola kremmerziana, la Matriarchia (da meter = madre, matrice, che ha medesima radice di materia e archè = principio, origine e sostanza) che nulla ha a che vedere con il “matriarcato”.

Come conseguire una sintesi di spirito intellettivo e materia che non incorra nel sensismo grossolano né in uno spiritualismo inconsistente? Kremmerz invita a riscoprire la ricerca positiva e la matrice italica dei nostri ascendenti: l’Essere integro ed equilibrato nelle sue funzioni può arrivare a inaudite possibilità evolutive.

Il pensiero di Kremmerz, straordinariamente attuale per quanto radicato nella tradizione, è sempre più corroborato dalle scoperte di proprietà nuove e insospettate della materia umana e dai radicali mutamenti nelle definizioni stesse della nostra fisica e della nostra chimica.

Secondo Kremmerz, la visione del “semplice” in natura costituisce il punto di partenza per decodificare, comprendere, assimilare e metabolizzare il linguaggio intelligente e sacro della materia viva. Infatti Egli scrive: “L’ermetismo, che ricerca la verità assoluta come finalità della conoscenza perfetta dice: non credere, e purificati da ogni convenzione transitoria per ritrovare in te prima, fuori di te dopo, la visione semplice della Natura che è Verità eterna e quindi scienza assoluta…”

Il filosofo partenopeo invita dunque a considerare e sperimentare, attraverso una concezione unitaria e sacra della vita, un comune progetto di amore e solidarietà umana pro salute populi. “Nella semplicità vedrai che l’Amore, nella sua integrazione completa, regge l’Universo, e che una è la legge, una l’esistenza di tutte le cose, una è la matrice di ogni forma sensibile e che, fuori di quest’unica verità, non esiste che la follia ragionante, la quale ha trovato che l’uomo imperfetto tutto debba sperare per grazia, e che la vita eterna degli spiriti si svolga fuori la potestà della materia che è l’unica legge, l’unica essenza, l’unica matrice di ciò che fu, che è, che sarà in eterno sulla terra e in tutti gli astri del firmamento”.

 

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