Accademia Vergiliana – (Roma)

Indirizzo:
S.P.H.C.I. Fr+ Tm+ di Miriam – Accademia “Vergiliana” – Numeri telefonici di riferimento: 3391305823 – 3925002642 – 3356826251 – 328 9082804 – e-mail: Scholacentro@kremmerz.it

Breve Storia
L’Accademia Vergiliana fu autorizzata a Roma dal Maestro Giuliano Kremmerz agli inizi del 1900, e convalidata dall’Ordine Egizio il 3 Maggio 1911 con Presidente Pietro Bornia. Rientrò sin dal 16 Dicembre 1912 nella Circoscrizione della Miriam per il Nord, della quale era responsabile Luciano Galleani di Pisa, già Maestro del Grande Ordine Egiziano col nome di Jesboama ed ebbe sede prima in Via del Mostraro n°19 presso il giornale “Argos” e dal 1 Luglio 1912 in un appartamento in Via Quattro Fontane 159, di proprietà dell’ingegner Koch.
Negli anni successivi, con la Presidenza di Pietro Bornia e la lontananza del Maestro Jesboama che risiedeva a Pisa, l’Accademia doveva aver assunto una veste operativa al limite dell’Ortodossia tanto che il Maestro Kremmerz in una lettera inviata a Luciano Galleani, manifestò forti dubbi sull’utilità di tenerla in vita, data “la musica stonata che colà si suona” a meno di un più “diretto” impegno a seguirla da parte del Galleani.
Ma purtroppo la morte improvvisa nel Luglio del 1921 di Luciano Galleani  dovette costringere il Maestro a prendere nuove decisioni. Infatti dopo la dipartita del Grande Ordine Egiziano non più presente in Sede sin dal 1919, il Maestro Kremmerz, nell’impossibilità di nominare e far convalidare un nuovo Maestro dirigente della Vergiliana, la trasformò in Circolo atto a svolgere un mero ruolo speculativo e divulgativo di quel patrimonio culturale, filosofico e letterario della classicità,  suggellato dalla Tradizione Ermetica, ponendolo alle dirette dipendenze dell’Accademia Pitagora di Bari e del Maestro Cajetel (Giacomo Borracci) preposto alla Circoscrizione Sud della Fratellanza, e affidandone la Presidenza al medico pugliese Giovanni Bonabitacola. A cura del Circolo Virgiliano fu pubblicata nel 1924 una nuova edizione de “La porta ermetica” di Giuliano Kremmerz, ma di lì a pochi anni, con la chiusura nel 1923 della sede della Pitagora, causa le traversie del periodo fascista, anche le attività del Circolo Virgiliano vennero sospese.

Morto Giacomo Borracci  nel 1943, il Bonabitacola, prima della sua morte avvenuta nel 1945, affidò a Pietro Suglia un plico contenente i carteggi del Circolo Vergiliano affinché fossero consegnati all’Ordine Egizio quando fosse tornato in Italia. Ma allorquando, fra il 1947 e il 1948 il Segretario Generale, poi Delegato Generale, della Fr+ Tm+ di Miriam, Domenico Lombardi (Benno), tornato l’Ordine in sede dopo le vicissitudini della Seconda Guerra Mondiale, richiamò con due Circolari all’ortodossia le Sorelle ed i Fratelli un volta dipendenti dalla Vergiliana,  non ricevè adesione alcuna. Anzi il Suglia imboscò le Circolari, rivendicando un contatto diretto per la consegna del plico e ritenne di riattivare il Circolo “Virgiliano” in piena autonomia. Lo affidò poi al professor Vinci Verginelli che proseguì anch’egli, fino alla sua morte nel 1987, a dirigere un circolo non autorizzato, né tanto meno convalidato, dalla Delegazione Generale di Lombardi (Benno) e dal Grande Ordine Egiziano, per così a sua volta lasciarlo in eredità.

Pertanto, l’ortodossa attività dell’Accademia Vergiliana di Roma, va fatta risalire al periodo antecedente al 1921, anno in cui anche il Maestro Kremmerz vi si recò per tenervi alcune Conferenze, prima della morte in Luglio del Galleani. Rimasta quindi inattiva come Accademia per lunghi anni, La “Vergiliana” è stata riattivata dall’attuale Delegazione Generale, come Accademia Miriamica, nell’Aprile del 2008.

Attività e programmi di studio e ricerca
Con la riattivazione nel 2008, i lavori della Vergiliana si sono rivolti all’approfondimento e al dibattito sulle “Dispense” diramate dalla Delegazione Generale attraverso il Circolo Interno della Schola riassumendo i lavori svolti nell’Accademia Pitagora di Bari nel precedente anno Accademiale. La generosa trasmissione degli input, da parte delle Sup+ Ger+, e il metodo utilizzato per trasmetterli, propriamente chiamato nella Schola metodo ermetico si è rivelato della massima efficacia ed utilità per tutti i Fratelli. Questo Metodo ha il precipuo fine di fornire le chiavi utili alla sperimentazione pratica affinché ogni numero della Catena terapeutica orante possa trarre la teoria dalla pratica e, oggettivandola con l’amorevole aiuto delle Gerarchie, ricevere nuovi ragguagli per procedere oltre, affrancandosi da ogni misticismo.
Sono stati approfonditi, con la partecipazione attiva di tutti gli iscritti, gli elementi fondamentali  e le chiavi operative della Tradizione Ortodossa Ininterrota confluita nella Schola del Kremmerz. Si è così lavorato sul metodo ermetico, sull’individuazione dei suoi punti focali, sul suo adattamento e attualizzazione alla realtà odierna. Il tutto sempre finalizzato all’attività terapeutica, precipuo scopo della Fratellanza. Si è proseguito con le Istruzioni orali sulle pratiche tradizionali della Schola, per la prima volta esplicitate nelle sedi accademiali allo scopo di aiutare gli iscritti a prendere coscienza della scientificità dei rituali ermetici.
Parallelamente, attraverso i Fratelli Medici della Schola sono state date, di volta in volta, tutte le informazioni scientifiche e mediche relative alle annotazioni sulle influenze siderali e lunari sulle piante, i medicamenti e le infermità tratti dalle “Lunazioni” di Giuliano Kremmerz.

Indirizzo e Programma speciale di studi
Ad ogni accademia storica miriamica è stato assegnato un indirizzo e un programma speciale di studi, ispirato al suo specifico appellativo.

L’appellativo “Vergiliana” fu ispirato alla figura di Publio Virgilio Marone (Andes 70 a.C. – Brindisi 19 a.C.) Vate di Roma e dell’Impero ma anche di quel patrimonio naturale di cui la tradizione agro-pastorale custodisce i valori. Aderente al neopitagorismo, esperto conoscitore della retorica, della medicina, della matematica e di ogni altra disciplina del tempo, oltre ad essere riconosciuto “Sapiente” egli fu  acclamato “Vergine” dall’adottiva terra di Partenope di cui all’epoca fu Benefattore, Magista e, per gli innumerevoli prodigi in pro della collettività ivi compiuti e data la sua profonda conoscenza delle leggi della natura e delle arti divinatorie, anche considerato grande Mago e Veggente dallo stesso popolo.

Non a caso, dunque, o per adozione di un arcaismo letterario, fu dato dal Kremmerz e indi confermato dal Capitolo Operante del Grande Ordine Egiziano, l’appellativo di  “Vergiliana” (anziché Virgiliana), ma proprio per dare a questa Accademia Miriamica, nell’assonanza del Nome, l’input per l’estrinsecazione della specifica Virtù di quel Numen a cui Virgilio consentì nel breve arco della sua vita, di manifestare il Verbo: cioè quella Parola sacra, magica e oracolare di “Vergine Sibilla” di cui il Vate si rese strumento e tramite.
Alla medesima funzione vaticinante fu perciò consacrata l’Accademia Vergiliana, riattivata sotto i medesimi auspici che ne vollero la costituzione per ricondurla al suo originario ruolo di cassa di risonanza del Verbo Oracolare di Roma: “Amor et Salus Populorum” di cui ogni Vate e Vergine Sibilla furono custodi e dispensatori.

N.B. L’Accademia Vergiliana continua a svolgere a tutt’oggi con le sue molteplici attività il suo ruolo ortodosso di Accademia Miriamica della S.P.H.C.I.

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