L'articolo NUOVO: Lunazioni 2024: integrazioni medico-scientifiche di Marzo-Aprile proviene da Schola Philosophica Hermetica Classica Italica<sup>®</sup>.
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INTEGRAZIONI MEDICO-SCIENTIFICHE ALLE LUNAZIONI a cura dei Fratelli Medici
LUNA DI MARZO-APRILE 2024
Olio di ricino
Ricinus o “Ricinus communis”, prodotto omeopatico ricavato dalla pianta omonima, prescritto per le gastroenteriti, la diarrea e le coliche biliari, a basse diluizioni per favorire la montata lattea, mentre ad alte diluizioni per frenare la galattorrea.
L’olio di ricino è noto per le sue proprietà lassative dovute all’acido rinoleico, che viene liberato durante la digestione e agisce per un’azione di saponificazione che emulsiona e rende liquide le feci, viene adoperato in cosmesi per le proprietà antiossidanti ed emollienti che permettono la cura di cute unghie, capelli e ciglia. In questo caso si sfrutta la sua azione antibatterica e antifungina insieme al buon contenuto di omega 6/9, minerali, vitamine E e proteine.
Olio di Mandorle
Olio di mandorle dolci, olio limpido e incolore particolarmente indicato per le pelli secche e disidratate, estratto dal prunus amygdalus communis e contenente acidi grassi monoinsaturi e fitosteroli (acido oleico, acido linoleico e acido palmitico), tracce di minerali come sodio, potassio, fosforo, magnesio e ferro, e una buona percentuale di vitamina E, K, B. L’olio, che va conservato in bottiglie di vetro scure per ripararlo dalla luce e lontano dal calore per evitare che irrancidisca, se estratto con spremitura a freddo e venduto senza aggiunta di conservanti, può essere adoperato anche per uso interno. La grande facilità con cui viene assorbito dalla pelle e dalle mucose giustifica il frequente uso esterno. Ogni patologia cutanea trae beneficio dall’olio di mandorle dolci: la secchezza e la disidratazione innanzi tutto, le screpolature e le croste adese degli eritemi infantili (varicella), gli esiti di ustioni, l’aridità dei capelli e lo sfaldamento delle unghie, i rossori, le irritazioni e i pruriti.
Per l’azione emolliente, nutriente ed elasticizzante si adopera nella prevenzione e nella cura delle smagliature cutanee, soprattutto quelle gravidiche.
La via di somministrazione rettale, adoprata solitamente in età pediatrica per le terapie con oli essenziali, può efficacemente essere usata anche dagli adulti: in entrambi i casi, l’olio essenziale viene somministrato in quantità di poche gocce (due o tre) diluite in olio di mandorle dolci. In questo caso l’uso consigliato del solo olio di mandorle dolci eserciterà il suo effetto generalizzato sulla cute grazie all’assorbimento rettale.
Dalle Segreterie: Un rimedio contro la renella e i piccoli calcoli uretrali: olio di noce e olio di mandorle dolci in parti uguali e ben mischiati. Da prenderne 2 o 3 cucchiai in un giorno e contemporaneamente bere una tisana o un thè di avena e di radici di liquorizia. L’olio di noce deve essere vecchio di un anno e più e l’olio di mandorle dolci, recentemente espresso.
(J.M. Kremm-Erz – S.M., II, 212)
Cassia acutifolia – Foglie di Sena
Attivano la motilità intestinale e depurano il fegato
Dalle Segreterie:
La Cassia angustifolia o acutifolia e la Cassia Senna sono sinonimi accettati per indicare la Senna alexandrina, con riferimento al principale porto egiziano da dove veniva storicamente esportata. La farmacopea europea invece le tratta come specie distinte. La Cassia Senna è pianta comune nel Sudan e nell’alto Egitto, nel regno di Sennar (Nubia), donde forse proviene il vocabolo sena. Sono piante xerofite perenni adattate a sopravvivere con poca acqua. Se ne utilizzano le foglie o i follicoli come tisane.
Rabarbaro
il rabarbaro che ha spiccate proprietà digestive, epatoprotettive, purgative, depurative, aperitive, e decongestionanti, agisce utilmente sulle malattie epatiche; si raccomanda l’uso di piccole quantità di polvere di rabarbaro per evitare un esagerato effetto lassativo e se ne sconsiglia l’uso in gravidanza e in presenza di malattie croniche dell’intestino quali appunto il morbo di Crohn e la rettocolite ulcerosa.
Molluschi – Ostriche
I frutti marini, molluschi e crostacei, sono prodotti ittici poveri di proteine ma ad elevato contenuto di minerali, acidi grassi essenziali omega 3 e colesterolo. L’effetto venereo è collegato al loro aspetto sensoriale, evocativo, e alla presenza in notevoli quantità di iodio, ferro, zinco attivatori degli organi sessuali. Lo iodio stimola il metabolismo ed il consumo energetico cellulare tramite la produzione ormonale tiroidea, il ferro favorisce l’ossigenazione tessutale e lo zinco la replicazione e l’attività delle cellule degli organi sessuali, soprattutto maschili.
I molluschi sono ricchi di rame (importante per il funzionamento di molti enzimi. Fra le numerose attività del rame è inclusa la partecipazione al metabolismo energetico e alla produzione dei globuli rossi, delle ossa e dei tessuti connettivi. Inoltre è coinvolto nella pigmentazione di pelle e capelli, influenza il funzionamento del cuore e esercita un’azione antiossidante, proteggendo così la cellula dai danni dei radicali liberi) e di zolfo (le acque a base di zolfo hanno proprietà antisettiche e cheratolitiche)
Rane
Per le donne partorienti il brodo di rane facilita in maniera meravigliosa la liberazione del feto (Paracelso) (L,108,III)
Derivati del latte
Tra i derivati del latte occorre ricordare la ricotta per la sua proprietà
antinfiammatorie. La ricotta non è un formaggio ma un latticino, infatti per la sua produzione non vengono usate le proteine del latte, ma il siero ottenuto durate il processo di caseificazione. Tutti conoscono la ricotta come alimento ma pochi conoscono il suo utilizzo in ambito terapeutico. L’impacco di ricotta è decongestionante ma anche un reidratante, mucolitico, antispastico e calmante. La ricotta oltre a rilevarsi un ottimo disinfiammante, è in grado di agire sull’organismo come revulsivo ovvero è in grado di estrarre le tossine dall’organismo. Questo impiastro, tenuto tutta la notte, lavora sui ristagni di catarro bronchiale e intestinale, ma sui bronchi andrà applicato tiepido e quindi è consigliabile scaldarlo a bagnomaria. Anche per i problemi cardiaci è un toccasana, specialmente per le aritmie e tachicardie ma non va applicato freddo.
La ricotta si può paragonare, per le sue proprietà terapeutiche, all’impacco di argilla ma in realtà è molto più efficace in quanto la caseina penetra più in profondità svolgendo una grande azione osmotica. Viene utilizzato per faringiti, tonsillite, congiuntiviti, disturbi alla tiroide, otiti, gonfiore alle gambe e contusioni. Stemperata la ricotta con poca acqua a temperatura ambiente, si stende la crema ottenuta su un panno di lino grande quanto la zona da trattare. Applicato il cataplasma sulla zona infiammata, si ricopre con dei fogli di carta per assorbire l’eccesso di umidità e al di sopra della carta si pone un panno di cotone prima e un panno di lana poi. Si lascia agire per sei-otto ore e si lava con acqua fredda.
Limone (succo di)
Preso in abbondanza con delle gocce di aceto nella proporzione di 2 gocce per ogni cucchiaio di succo. Ottimo contro ogni forma di artrite. La cura deve essere fatta per 7 giorni e per 3 lune. Dal 3° giorno della luna fino al 14°. Scegliere i 7 giorni necessari alla cura come meglio si crede, anche che non si seguano i giorni. Alle 8 del mattino al più tardi, ma anche molto presto, si prende la 1° porzione di succo, perfettamente a digiuno, senza aver preso né prendere dopo, per 2 ore, bevanda o cibo; una tazza di succo è sufficiente. Almeno 2 o 3 ore dopo bere dell’acqua molto calda con un po’ di zucchero. 2 ore più tardi prendere la metà della dose di succo come la 1° volta. 4 ore dopo bere il doppio dell’acqua calda (leggermente zuccherata) della volta antecedente. Digiunare fino alla sera, digiuno vero. Dopo il tramonto mangiare solo vivande di origine vegetale non cotte o, se cotte, mangiarle fredde. Meglio sarebbe nutrirsi di frutta e vegetali freschi. Se tra un giorno e l’altro di cura vi è intervallo di giornate in cui la cura non si fa, bisogna avere la pazienza di digiunare fino al tramonto, dopo contentarsi di civi di origine vegetale e non mangiarli, se sono cotti, che raffreddati. Quando i 7 giorni sono passati purgarsi bene per 2 a 3 giorni. Cercare in tutti i modi di traspirare e sudare, anche quando si è ritornati al regime nutritivo che è di abitudine. Preferire civi raffreddati. Dopo 3 o 4 lune comincia a manifestarsi il veneficio della cura. (L,204,I)
Panacea provata insuperabile la decozione delle carrubbe con circa 30 gocce di limone fresco per bicchiere da vino. Cinque bacche di carrubbe si fanno bollire infrante in un litro di acqua daridurre a metà, in un quindo di litro di questa acqua si preme un mezzo o un terzo di limone fresco. La bevanda si prende a cucchiaiate da 20 minuti a 20 minuti (L,56,I).
Il succo del limone nell’olio di olivo battuto nel vino bianco contro contro i mali della milza, del fegato e dei reni. (L,21,II)
Il succo di limone, oltre al corredo generoso di vitamine svolge un’azione alcalinizzante molto utile a normalizzare l’equilibrio acido-base evitando che il corpo si privi di preziosi minerali come calcio e magnesio per riequilibrare il sistema, con ottimo effetto anti-osteoporotico.
Camomilla nobilis o romana
Antispasmodica e antinfiammatoria, la Camomilla è una pianta molto diffusa nel nostro habitat. Ne esistono diverse specie. Quelle a maggiore impiego terapeutico sono la Matricaria recutita, o Camomilla comune, e l’Anthemis nobilis o Camomilla romana (definita anche “medico delle piante” in quanto favorisce la salute delle piante vicine).
La Camomilla viene ampiamente adoperata in erboristeria come infuso o tintura, in aromaterapia per il suo olio essenziale, in omeopatia come rimedio a differenti diluizioni. La droga è rappresentata dai fiori, raccolti in piena estate ed essiccati all’ombra ed all’aria aperta.
Contiene numerose sostanze attive come i flavoniodi ad azione antinfiammatoria, e l’olio essenziale, di colorito blu inchiostro.
Presenta azione antispasmodica, antinevralgica, antinfiammatoria, leggermente sedativa, cicatrizzante.
Svolge anche azione schiarente sui capelli per applicazione locale.
Trova indicazione nelle coliti, diarree, dolori mestruali, nausea, vomito, infiammazioni oculari, cutanee, orali e della gola.
Assenzio
L’assenzio o Artemisia absinthium, pianta utilizzata per la preparazione del distillato omonimo. In passato trovava a piccole dosi indicazione come stimolante l’appetito, digestivo, favorente il flusso mestruale ed antielmintico. Notevole potenzialità tossica, specie ad alte dosi, per la presenza di una molecola, il tujone: determina delirium tremens, crisi epilettiche e morte.
Olio di Palma
Si estrae principalmente dalla Elaeis Guineensis ovvero dalla palma africana, ma può essere estratto dalla palma sudamericana (Elaeis Oleifera) o dalla palma maripa (Attalea Maripa). L’olio vero e proprio viene estratto dal pericarpo e dal mesocarpo mentre dalla spremitura dell’endocarpo si ottiene l’olio di palmisti. Entrambi gli oli vengono usati sia a scopo alimentare che ad uso estetico per uso topico. L’olio di palma è particolarmente ricco di beta-carotene ovvero pro-vitamina A, che dà il caratteristico colore rosso, e di sostanze anti-ossidanti oltre ad acidi grassi saturi, la cui alta percentuale conferisce l’aspetto solido agli oli stessi. Il contenuto di beta-carotene si impoverisce con le tecniche di estrazione per cui l’apporto vitaminico è scarso mentre restano molto concentrati gli acidi grassi insaturi per cui l’uso alimentare è stato sconsigliato per il possibile effetto aterogeno. In realtà viene usato per condire e friggere per il basso costo di produzione, ottima resistenza all’ossidazione (non irrancidisce facilmente) e l’elevato punto di fumo. In questa lunazione in cui sono a rischio le ferite cutanee e pertanto sconsigliati gli interventi chirurgici, diventa interessante l’uso topico dell’olio di palma e soprattutto dell’olio di palmisti per le sue proprietà idratanti, nutrienti emollienti e texturizzanti. Nell’ambito cosmetico viene utilizzato come punto di partenza per la realizzazione di tensioattivi ed emulsionanti usati per la realizzazione di prodotti per la detersione. Questo olio ha proprietà lubrificanti, è molto nutriente e aiuta a prevenire i segni dell’invecchiamento. È ricco di toco= trienoli, antiossidanti potenti che penetrano in profondità nella pelle e che fanno parte del gruppo della vitamina E. È inoltre ricco di vitamina A e protegge dai radicali liberi e raggi UV.
Olio di Olivo
Ottenuto dalle drupe dell’ulivo, è uno dei più ricchi di acido oleico (circa il 62%), il più abbondante tra gli acidi grassi monoinsaturi a lunga catena presenti nel nostro corpo, con grandi proprietà nutrienti ed emollienti per la pelle. Oltre all’acido oleico, l’olio d’oliva contiene circa il 15% di acido linoleico, il 15% di acido palmitico e il 2% di acido stearico.
Contiene inoltre una frazione insaponificabile che va dall’1 al 2 % e che fornisce a questo olio una significativa concentrazione di ingredienti attivi antiossidanti tra cui: composti fenolici, clorofilla, Vitamina E, fitosteroli con azione riparatoria e antinfiammatoria e squalene, uno dei principali componenti della superficie della pelle. Indispensabile durante l’infanzia in quanto contribuisce all’accrescimento corporeo, al processo di mielinizzazione del cervello e alla formazione delle ossa, l’olio è anche un coadiuvante nella resistenza alle infezioni.
Durante l’età adulta è efficace nella prevenzione dei disturbi delle arterie e del cuore, e abbassa il livello di colesterolo nel sangue. Oltre a ridurre il rischio di malattie cardiache, ha una funzione antinvecchiamento per la pelle e per le ossa in quanto è ricco di vitamina E, che protegge da decalcificazione, osteoporosi e fratture. Tra i costituenti, insieme alla vitamina E, il betacarotene (provitamina A) e tutta una serie di sostanze antiossidanti come i composti fenolici. Ecco gli ingredienti e le quantità per preparare un semplice olio lenitivo doposole:
> 30 millilitri di olio extravergine d’oliva
> 20 millilitri di cera liquida di Jojoba
> 50 gocce di olio essenziale di lavanda
Lo stesso olio può essere massaggiato dopo la ceretta per ammorbidire la pelle e calmare gli arrossamenti dovuti all’epilazione.
Oltre che per la pelle, l’olio d’oliva viene impiegato anche per il trattamento e la bellezza di capelli e unghie.
In caso di capelli opachi e irritazioni del cuoio capelluto si può preparare una maschera lenitiva con:
> 20 grammi di olio extravergine di oliva
> 40 grammi di burro di karité
> 50 gocce di olio essenziale di cipresso, o in alternativa di rosmarino o camomilla, acquistabili in erboristeria
Dopo aver riscaldato a bagnomaria il burro di karité si aggiunge l’olio d’oliva e si lascia raffreddare mescolando; una volta tiepido, si aggiunge l’olio essenziale.
La maschera si applica sui capelli umidi prima dello shampoo e si lascia agire per almeno quindici minuti; ha azione nutriente, protegge il colore e la brillantezza dei capelli e lenisce il cuoio capelluto.
Per rinforzare le unghie fragili e attenuare le macchie della pelle delle mani basta mescolare:
> due gocce di olio essenziale di limone con
> un cucchiaino di olio extravergine di oliva.
L’olio si massaggia poi sulle mani la sera prima di andare a letto e si lascia agire per tutta la notte.
Grazie al contenuto di acido oleico e Vitamina E, l’olio d’oliva ha proprietà antiossidanti, protegge dall’azione nociva dei radicali liberi e previene dunque gli effetti dell’invecchiamento.
È un olio ricco ed emolliente che nutre la pelle in profondità e ne regola il sistema di idratazione naturale.
Ha inoltre azione lenitiva sugli arrossamenti e sulle irritazioni ed è ben tollerato anche dalle pelli più sensibili; è possibile utilizzare l’olio d’oliva anche sulla pelle arrossata dei neonati e in gravidanza, per prevenire le smagliature.
L’olio di oliva si usa inoltre in caso di screpolature, per la cura delle labbra e delle mani, per idratare la pelle secca e matura o in caso di pelle sensibile con eczema, psoriasi, herpes.
Tannino
I tannini sono sostanze di natura polifenolica sintetizzate dalle piante a livello di radici, rizomi, corteccia, dei frutti acerbi, semi e foglie, cui conferiscono il colore bruno-rossastro. Hanno in generale azione astringente, antibatterica, emostatica, antidiarroica e antinfiammatoria, dovuta alla capacità di precipitare le proteine. I tannini vengono classificati in idrolizzabili – in questo caso sono composti da un polialcol in genere glucosio legato ad acido gallico o ad acido ellagico – e in condensati – costituiti da flavonoidi ossia polifenoli ad azione antiossidante -. Il cosiddetto vino tannico, cioè molto ricco di tannino, è il vino rosso dal sapore tipico dovuto alla qualità astringente a livello della mucosa orale e della lingua. I tannini vengono utilizzati nell’industria per la concia della pelle, tingere e stampare i tessuti, realizzare inchiostri, nell’industria alimentare, chiarificare vino e birra.
In terapia vengono usati grazie all’azione astringente per via interna come antidiarroici e antinfiammatori e per curare emorroidi interne e piccoli sanguinamenti intestinali; per via esterna per curare infiammazioni cutanee e mucose, contrastare l’ipersecrezione di sebo e sudore, piccole ustioni e sanguinamenti. I tannini trovano dunque impiego in molti preparati a uso cosmetico: nei collutori per infiammazioni della bocca, nelle creme per il trattamento di acne ed eccesso di sebo e negli shampoo per capelli grassi e contro la forfora.
Alimenti ricchi di tannini sono i vini rossi, il caffè e il tè. Le droghe vegetali maggiormente utilizzate in erboristeria e fitoterapia per il loro elevato contenuto in tannini sono le foglie di amamelide, uva ursina e castagno, le foglie e il mallo del noce, i semi di ippocastano, il rizoma della tormentilla, le galle di quercia e la corteccia di varie specie del genere Quercus, tra cui rovere, roverella e farnia.
Altre droghe ricche in tannini sono rappresentate dalle foglie di rovo e piantaggine, dal rizoma di bistorta e dalla corteccia di carrubo e di olmo.
Pepe nero
(Piper nigrum) è nel suo frutto ricchissimo di sostanze ad azione antibatterica, disinfettante, diuretica, antinfiammatoria, stimolante la digestione, fluidificante le secrezioni, vasodilatatrice
Olio di castagne indiane Hippocastanus
L’ippocastano (Aesculus hippocastanum) è una pianta della famiglia delle Hippocastanacee. Dai semi si estrae l’olio essenziale dall’azione vasocostrittrice e decongestionante, utile per la salute dei vasi sanguigni e linfatici.
L’ippocastano, ricco in polifenoli e tannini, fornisce un rimedio noto per la sua azione contro ritenzione idrica, gonfiore alle gambe, cellulite e altri disturbi legati alla circolazione, tra cui anche le emorroidi. L’escina in particolare rappresenta il principio attivo più importante che, insieme ai flavonoidi, conferisce all’ippocastano proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e vasoprotettive, utili in caso di problematiche a carico della circolazione sanguigna e linfatica.
Infatti, questo prezioso principio attivo è in grado di ridurre l’attività dell’elastasi e della ialuronidasi, due enzimi che attaccano l’endotelio dei vasi e la matrice extracellulare, indebolendone la struttura. Riducendo l’attività di questi enzimi, i vasi riacquistano la normale resistenza e permeabilità
Gli estratti di ippocastano sono ampiamente utilizzati nel trattamento di disturbi circolatori nelle condizioni di insufficienza venosa periferica e nelle sindromi flebitiche sotto forma di tintura madre (30 gocce da una a tre volte al giorno), gemmoderivato (50 gocce una o due volte al giorno) o estratto secco sotto forma di gel o pomate. L’uso di ippocastano è controindicato in caso di allergia e questo rimedio non va usato in caso patologie renali ed epatiche e se si assumono antiaggreganti piastrinici e anticoagulanti. L’uso in gravidanza e durante l’allattamento deve essere limitato e dietro prescrizione medica. I semi d’ippocastano, invece, sono impiegati dalla medicina tradizionale per il trattamento di contusioni, distorsioni, mal di schiena,
disturbi reumatici, edemi. Si ricorda che Aesculus Ippocastanum è anche un rimedio omeopatico e che quindi può essere adoperato con maggiore tranquillità in questa forma.
La manna
La manna è il prodotto che si ottiene dalla solidificazione della linfa elaborata che fuoriesce, durante la stagione estiva, dalle incisioni praticate sul fusto e sulle branche principali di alcune specie di frassino del genere Fraxinus Ornus. La manna è un essudato zuccherino costituito principalmente da mannite, tannini e polisaccaridi (glucosio, fruttosio) mucillagini, resine e composti azotati; una composizione qualitativa e quantitativa molto complessa fortemente influenzata dalla zona di provenienza, dall’esposizione, dalle caratteristiche chimico fisiche del terreno, dall’età delle piante e dall’andamento stagionale. La manna tipo cannolo si forma dal gocciolamento della linfa lungo la corteccia assumendo un aspetto stalattitiforme. Si tratta della parte più pregiata in quanto risulta quasi totalmente priva di impurità. La manna è ricca di oligoelementi e costituisce una sostanza farmacologicamente importante perché viene utilizzata contro diverse patologie. E’ usata per combattere i problemi di stitichezza e come blando lassativo privo di azioni secondarie, sia in età infantile che adulta Più precisamente, tali proprietà sono da attribuirsi alla mannite in essa contenuta.
L’effetto lassativo che viene esercitato è di tipo osmotico, ovvero, una volta che la mannite raggiunge l’intestino, richiama e trattiene ingenti quantità d’acqua, conferendo in questo modo una consistenza semisolida o liquida al contenuto intestinale, oltre ad aumentarne il volume. Tutto ciò stimola l’attivazione della peristalsi dell’intestino, quindi, l’evacuazione.
La manna può essere utilizzata come dolcificante naturale e poiché il suo componente principale è il D-Mannitolo, un alcool esavalente incolore, inodore e di sapore zuccherino noto anche con il nome di “Zucchero-di Manna”, potrebbe essere ben tollerata dai diabetici. E’ utilizzata in numerose ricette cosmetiche perché emolliente e trova impiego in formulazioni per la pelle sensibile e antietà.
Olio chiodi garofano eugenina
Estratto dai boccioli secchi della mirtacea Eugenia Caryophyllata originaria del Madagascar è ricco di tannino, flavonoidi, polifenoli. L’olio essenziale è costituito per il 90% da Eugenina. Ai chiodi di garofano vengono attribuite numerose proprietà, fra cui spiccano quelle analgesiche, antinfiammatorie e antisettiche. Più precisamente, tali attività sono ascritte soprattutto all’eugenolo contenuto nell’olio essenziale estratto dalla pianta.
L’azione antinfiammatoria è stata confermata da alcune ricerche condotte in merito e pare sia svolta attraverso differenti meccanismi, quali l’inibizione della migrazione leucocitaria verso i tessuti infiammati e l’inibizione dell’attività dell’enzima ciclossigenasi, ossia dell’enzima responsabile della sintesi delle prostaglandine pro-infiammatorie.
Allo stesso modo, è stata confermata anche l’azione antisettica attribuita all’olio essenziale di chiodi di garofano. Da diversi studi condotti in vitro, infatti, è emerso che sia l’olio che l’eugenolo estratto da quest’ultimo possiedono una spiccata attività antibatterica, sia nei confronti di microorganismi Gram-positivi (compresi ceppi di Staphylococcus aureus meticillino-resistenti), sia nei confronti di microorganismi Gram-negativi (compreso l’Escherichia coli).
Inoltre, diversi composti presenti all’interno dei chiodi di garofano hanno dimostrato di inibire la crescita dei batteri responsabili dell’insorgenza delle carie dentali e di altri disturbi periodontali.
L’eugenina (un composto fenolico contenuto nell’olio di chiodi di garofano) ha, invece, dimostrato di possedere proprietà antivirali, che sembrano essere esercitate attraverso un meccanismo d’azione che prevede l’inibizione delle DNA polimerasi virali. A questa funzione che contrasta la replicazione virale è stato dato particolare rilievo durante l’epidemia di Covid 19.
Un altro studio, invece, ha messo in luce le interessanti proprietà epatoprotettive di cui l’eugenolo ottenuto dall’olio essenziale di chiodi di garofano è dotato.
L’azione protettiva nei confronti del fegato viene esplicata dall’eugenolo sia attraverso un’azione antiossidante, che previene la perossidazione lipidica, sia attraverso un meccanismo di free-radical scavenging.
Infine, alcuni studi hanno dimostrato che l’olio di chiodi di garofano è anche in grado di esercitare un’azione neuroprotettiva, antimutagenica e antitrombotica. I chiodi di garofano e il loro olio essenziale potrebbero instaurare interazioni farmacologiche con farmaci gastrolesivi, anticoagulanti, eparine a basso peso molecolare, antiaggreganti piastrinici, agenti trombolitici.
Elleboro negro : per le malattie da fermentazione. (L,74,I)
L’Elleboro o Rosa di Natale è una pianta delle Ranuncolacee spesso coltivata nei giardini per i suoi fiori rosa invernali. La tintura madre per uso omeopatico si prepara a partire dal rizoma che contiene: oli essenziali, acido nicotinici, saponosidi, tra i quali l’elleboreina che ha proprietà diuretiche e combatte l’emicrania, infine l’ellebroside, eteroside ad azione cardiotonico.
Si somministra in caso di atassia. colite ulcerosa, coma, demenza, depressione, emicrania, encefalite, leucemia, meningite, morbo di Alzheimer, neoplasie, trauma cranico. Più raramente viene adoperato in caso di stati malinconici legati soprattutto alla via genitale femminile: puerperio, amenorrea o amori falliti.
Drosera
La Drosera Rotundifolia è una pianta insettivora dall’azione antispasmodica, broncosedativa, antisettica, decongestionante, antinfiammatoria ed espettorante, grazie in particolar modo ai principi che contiene, come: naftochinoni, glucosidi, oli essenziali, flavonoidi, antociani, enzimi proteolitici, tannini, resine, minerali, acido citrico e acido malico.
Tutti questi fitocomplessi sono contenuti nelle foglie, in particolare, il droserone, che è una sostanza utilizzata come calmante per diverse tipologie di tosse, in particolare la tosse stizzosa.
Si pensa infatti che la Drosera rotundifolia sia in grado di agire in particolare come calmante della muscolatura liscia dei bronchi (e sembra anche di quella intestinale).
Si trova in commercio sia sotto forma di rimedi ponderali che come rimedi omeopatici.
Simaruba amara
Dalle Segreterie:
Della famiglia delle simaroubaceae. Cresce nelle regioni tropicali ed è caratterizzata dalla presenza di tannini, principi dal sapore amaro e astringenti. La corteccia, le foglie e la radice sono usate come medicinale. È un antisettico naturale.
Mastice
È la resina trasparente ricavata dall’incisione della corteccia dell’albero del lentisco o Pistacia Lentiscus, un arbusto diffuso nell’isola greca di Chios (e per questo detta mastice di Chio) ma anche in Sardegna. Adoperato sin dagli antichi egizi per il profumo che si riteneva gradito agli dei e per i buoni effetti sulla funzione gastrica che produceva la sua masticazione è stato il precursore della moderna gomma da masticare. Veniva indicato in passato per le malattie dello stomaco e della bocca. Attualmente sono state individuate le sue proprietà antimicrobiche, antidiabetiche e protettrici delle cellule specie di quelle epatiche e cardiache.
Mirra: Il prodotto della Commyphora Myrrha è una resina usata da tempi antichissimi. Gli egizi la chiamavano Bal, che significa scongiuro della pazzia, per il suo potere di sedare i malati e Plutarco scrive: “I suoi fumi gradevoli e rinfrescanti non modificano soltanto l’aria, essi invogliano il nostro corpo ad assaporare i piaceri del sonno. Gli affanni che gravano sulla nostra giornata si dileguano e l’immaginazione viene levigata a tal punto da divenire uno specchio”. Attualmente la mirra viene usata per la confezione di prodotti farmaceutici per le proprietà disinfettanti.
Rubino
Il rubino è un cristallo della famiglia dei corindoni, pietre costituite da ossido di alluminio cristallizzato che possono assumere diversi colori: rosso, nel caso del rubino (o rubino rosso-rubino da rubeus: rosso), blu (viene indicato come zaffiro) ma anche rosa, verde, nerastro e giallo (detto in quest’ultimo caso anche topazio orientale).
Il rubino rosso ha struttura trigonale ed è composto oltre che da ossido di alluminio anche da cromo. In passato veniva anche indicato come “pietra del sole”. Attiva la vitalità e la disponibilità energetica. Migliora la circolazione sanguigna, specie se portato all’indice della mano sinistra, attiva i surreni e quindi il sistema di allerta e sorveglianza agli eventi stressogeni. Stimola la produzione dei globuli rossi, soprattutto se portato a contatto diretto con la pelle, e dei globuli bianchi. Favorisce il ciclo mestruale.
Il rubino giallo è un corindone, o topazio orientale, utilizzato per la sua durezza come abrasivo, per esempio in dermatologia cosmetica. Come tutte le pietre gialle è disintossicante, stimolante l’autoguarigione, equilibrante il sistema nervoso.
Dalle Segreterie – Notizie tratte dai Bollettini della Schola
Composizione del RUBINO: Corindoni (anidride alluminica con ossido di ferro e cromo e inclusioni solide, liquide o gassose) – Particolarità: inattaccabile, infusibile, colore stabile, si elettrizza per sfregamento – Colore: rosso, violaceo, bruno, giallo – Corrispondenze generali: Forza, ardore, distinzione, libertà – Corrispondenze terapeutiche: Anemia (portato addosso sulla carne nuda), arterie e vene (portato all’indice della mano sx), circolazione (portato al dito indice della mano sx) (tutte da Kremmerz); epidemie, incubi, memoria, malattie epidermiche.
Rosso sanguigno:
Il colore rosso è associato alla forza, alla salute e alla vitalità e rappresenta il fuoco, la gioia, la festa, l’eccitazione sessuale, il sangue e le passioni violente. Il rosso è in grado di accelerare il polso, aumentare la pressione arteriosa e la frequenza respiratoria. E’ infatti fortemente sconsigliato come tinteggiatura di pareti. Il rosso renderebbe loquaci, aperti, premurosi, passionali. La cromoterapia lo usa nelle ustioni e nelle malattie esantematiche, in quanto generatore di ischemia cutanea, mentre lo sconsiglia nei casi di tumore e per malattie come infiammazione, iperemotività, ipertensione in quanto lo associa con la circolazione sanguigna e con lo sviluppo cellulare. Inoltre questo colore sarebbe utile nei casi di melanconia e depressione, nelle malattie da raffreddamento, nel mal di gola, nella tosse cronica e nell’asma, nel trattamento delle paralisi parziali o totali, o nella cura dell’impotenza maschile.
Cos’è il colore e come può interagire col nostro organismo sino a determinare effetti terapeutici preventivi e curativi? Il colore viene definito come la percezione visiva di particolari onde elettromagnetiche, con banda di frequenza tra i 400 e i 780 nanometri, ovvero comprese tra l’infrarosso e l’ultravioletto. Tra i 700 ed i 780 nanometri troviamo il rosso
Il colore viene adoperato consapevolmente in arredamento e design per ottener ad esempio concentrazione o relax e negli anni ’40 la correlazione fra preferenze in fatto di colori e atteggiamento psicologico è stata dimostrata da Max Luscher che ideò, dopo una serie di studi, un test della personalità basato sul colore. Adatta a tutti la cromoterapia è entrata di recente anche come ausilio medico nelle terapie classiche, spesso unita alla musicoterapia. Bagni di luce filtrata, generale o localizzata. Il rosso viene somministrato ad esempio per aumentare le funzioni vegetative.
Frumento / Grano
Le gemme di grano sono ricche di zolfo
Mais o granoturco o Zea mays
È una pianta originaria dell’America. Le sue pannocchie rappresentano un alimento ricco di carboidrati complessi, vitamine, minerali, acidi grassi essenziali ed antiossidanti, flavonoidi e carotenoidi. IN fitoterapia si utilizzano gli stimmi (i fili rossicci che ricoprono le pannocchie) per le proprietà diuretiche, sudorifere, antinfiammatorie, depurative e ipotensive.
Orzo
L’orzo è composto per il12% da acqua, 10% da proteine, 65% da carboidrati, 12% da ceneri, zuccheri e grassi. Discreta la presenza di minerali tra cui citiamo il ferro, il potassio, il magnesio, lo zinco, il calcio, il sodio ed il fosforo.
Sul fronte delle vitamine presente la vitamina A, molte del gruppo B (B1,B2,B3,B5,B6) e in minima percentuale la vitamina D. E’ discreta la lista degli aminoacidi: acido glutammico, acido aspartico, alanina, arginina, glicina, leucina, prolina, serina, triptofano, valina e tirosina. L’orzo come molti altri cereali contiene glutine e non è pertanto un alimento indicato per chi soffre di celiachia. E’ interessante ricordare che l’orzo contenga acido silicico che ha un’azione protettiva su unghie e capelli, che per le sue ricche proprietà nutritive ha un’azione mineralizzante sulle ossa e che per il suo contenuto in fosforo svolge un’azione di protezione sulle funzioni mnesiche. Il decotto di orzo viene utilizzato per gargarismi contro le infiammazioni orali così come le caramelle a base di orzo. Tra le qualità di orzo che si trovano in commercio (mondo, perlato e integrale) andrebbe preferita quella integrale perché conserva la maggiore quantità di sostanze nutritive.
LUNA DI FEBBRAIO-MARZO 2024
Miele
Vedi Lune Genn. 2024 – Feb. 2023 – Maggio 2022
Castagne, carbone
Vedi Lune Genn. 2024 – Feb. 2023
Edera
Vedi Luna Genn. 2024
Estratti del sangue – Hemoplase – Emoglobina – Sangue secco e fresco
Il sangue è un tessuto con sostanza intercellulare liquida, in cui sono immersi gli elementi cellulari. Fisicamente il sangue è una sospensione; infatti risulta di una parte corpuscolata, che si forma in particolari tessuti (tessuti emopoietici ad es il midollo osseo), e di una parte liquida, il plasma, che essenzialmente è un colloide proteico isoosmotico rispetto agli elementi figurati, dalla quale provengono sia i liquidi organici fisiologici (liquido cefalo-rachidiano, succhi digestivi, urine) sia i liquidi organici patologici (essudati, trasudati). Nel citoplasma dei globuli rossi è contenuto il pigmento respiratorio, l’emoglobina, che conferisce a essi il caratteristico colore. I globuli rossi sono quelli che recano gli antigeni caratteristici dei vari sistemi di gruppi sanguigni e hanno la fondamentale funzione di essere i vettori del pigmento respiratorio (emoglobina, nei Vertebrati) che presiede agli scambi gassosi relativi alla funzione respiratoria. I leucociti (granulociti, linfociti, monociti) esplicano funzioni essenzialmente difensive (fagocitosi). Funzionalmente il sangue rappresenta il vero tessuto di correlazione degli organismi: è nel sangue infatti, che passano i principi nutritivi assorbiti a livello della mucosa intestinale per essere trasportati e distribuiti ai vari organi e tessuti dove sono utilizzati a scopi energetici e plastici oppure immagazzinati come materiali di riserva. È sempre il sangue, poi, che convoglia ai diversi emuntori le scorie del metabolismo (cataboliti) e che funge da veicolo di quegli essenziali regolatori biologici che sono gli ormoni, le vitamine e le proteine; nel s. inoltre si rinvengono numerosi anticorpi. Nonostante sia sede di continui scambi, il s., grazie a molteplici e complessi meccanismi di regolazione, mantiene una composizione chimica e soprattutto una struttura fisico-chimica praticamente uniformi (equilibrio dinamico), assolvendo in tal modo alla necessità di assicurare costantemente alle cellule le più idonee condizioni ambientali. Sotto questo punto di vista la massima importanza spetta alle cosiddette costanti fisico-chimiche ematiche: a) isotonia osmotica, indispensabile all’integrità di tutte le cellule e soprattutto a quella degli eritrociti, perché impedisce che l’emoglobina si diffonda nel plasma (emolisi); b) isoionia, almeno limitatamente alla concentrazione degli ioni ossidrilici e d’idrogeno, ossia a ciò che riguarda il mantenimento del pH in un ambito molto ristretto, attraverso una serie di sistemi tampone proteici e non proteici; c) isotermia, che garantisce alle reazioni chimiche cellulari la temperatura (+38-40 °C) necessaria perché si svolgano con il giusto ritmo. Da tutto ciò risulta comprensibile come lo studio della composizione e delle caratteristiche del sangue rappresenti il miglior mezzo per indagare sulle condizioni funzionali di molti organi e quindi rivesta la massima importanza sia in fisiologia sia in patologia.
Tra le numerose malattie del sangue e a carico degli organi emopoietici vanno incluse le sindromi emorragiche conseguenza di piastrinopenia, le affezioni dovute a difetti dei fattori plasmatici della coagulazione, le emoglobinopatie, le anemie di varia natura e causa, le policitemie, le leucosi sistemiche, le eritremie, altre patologie neoplastiche come i linfomi e il mieloma multiplo e alcune malattie che riguardano il sistema immunitario.
Nel 1907 il Dott. Antonin Piot pubblicò un libro dal titolo “La méthode plasmothérapique et la plasmothérapie sanguine (Hémoplase) che illustrava i benefici del trattamento con plasma fresco opportunamente preparato. Oltre a fornire fattori della coagulazione e piastrine in caso di carenza genetica o successiva a emorragia o ad eccessivo consumo, la plasmoterapia permette di trasferire, con gli anticorpi contenuti nel plasma, anche la competenza immunitaria da soggetti guariti a soggetti ammalati. Durante la recente epidemia di Covid 19, la plasmoterapia ha permesso di guarire molti ammalati fragili riducendo la mortalità in modo significativo.
Da ricordare anche la terapia a base di PRP ovvero plasma ricco di piastrine.
La terapia PRP è una procedura in cui il plasma ricco di piastrine di un paziente, opportunamente preparato dopo il prelievo venoso con centrifugazione e aggiunta di anticoagulante, viene iniettato in una parte del suo corpo che richiede una rapida guarigione, con lo scopo di accelerare la rigenerazione e stimolare la crescita delle cellule del corpo stesso grazie alla grande quantità di fattori di crescita presenti sulla superficie delle piastrine. Quando le piastrine concentrate rientrano nel corpo, cominciano a stimolare attivamente la crescita di nuove cellule. I fibroblasti e le fibre muscolari sono sensibili ai fattori di crescita. L’aumento della loro quantità aumenta la forza e l’elasticità della pelle, permette la riparazione delle parti danneggiate dei muscoli, delle fasce, delle strutture articolari, rafforzando il bulbo dei capelli. Il metodo è abbastanza innovativo, ma ha già mostrato risultati positivi nel trattamento delle lesioni sportive (tessuto articolare strappato). È anche ampiamente utilizzato in cosmetologia e tricologia. In estetica, il metodo è utilizzato come parte dei programmi di ringiovanimento o come monoterapia per restituire elasticità alla pelle che invecchia. L’esperienza con il prodotto di sangue arricchito mostra che la terapia PRP, oltre a rassodare con successo i contorni cadenti, è anche efficace nell’alopecia come stimolatore naturale della crescita dei capelli.
Cedro
Vedi Lun Gen. 2023
Camomilla
Vedi Luna Aprile 2022
Madreperla
Vedi Lune Ott. 2022
Colore rosso vivo
Vedi Lune Marzo 2022 – Maggio 2022
Prodotti del mare-pesci- molluschi- conchiglie
Vedi Lune Dic. 2023/Genn. 2024 – Ago./Sett. 2023 – Nov./Dic. 2023
Bevande acide
Dalle Segreterie: Tra le bevande acide: la birra, il vino e tutti gli alcolici in genere – il caffè e il tè nero – le bevande di agrumi – le bevande gassate, tranne l’acqua.
Vedi Luna Dic. 2023/Genn.2024
LUNA GENNAIO 2024 – FEBBRAIO 2024
Miele
Edulcorante ad alto contenuto di vitamine del gruppo B, ferro, manganese e carboidrati il miele è una soluzione soprassatura di zuccheri: ciò significa che gli zuccheri vi sono contenuti in forma disciolta in quantità superiore a quella che comporterebbe il loro stesso indice di solubilità. Essendo dunque tale soluzione instabile, col tempo tende a tornare allo stato saturo, per cui il quantitativo di zuccheri in eccesso precipita e cristallizza. Tra i due zuccheri principali del miele, il glucosio è quello meno solubile, perciò la tendenza a cristallizzare di un miele dipende dal contenuto in glucosio: quanto più questo è elevato, tanto più anticipatamente il fenomeno si realizza. Viceversa, mieli ricchi in fruttosio rimangono liquidi assai a lungo. Va però complessivamente osservato che la cristallizzazione rimane un evento fisico del tutto naturale che non altera la qualità e la commestibilità del miele. Il processo di cristallizzazione può essere rallentato naturalmente con il riscaldamento, durante il quale i granuli di glucosio vengono sciolti. La cristallizzazione dei grassi, del burro di cacao, per esempio, permette la produzione del cioccolato o, nel caso dei lipidi del latte, del gelato.
Miele cerato
Dalle Segreterie: è il miele grezzo o in favo, ovvero il miele raccolto dal favo naturale (così chiamate le cellette colme di miele ricoperte dalle api con una sottile pellicola di cera vergine) senza essere sottoposto a centrifugazione e pastorizzazione, conservando intatte le proprietà benefiche del miele, della propoli e del polline. Il miele cerato contiene oligoelementi, zuccheri semplici, proteine, vitamina K, polifenoli, antiossidanti, minerali, enzimi; gli aminoacidi, il betacarotene e le vitamine B, C, D ed E, contenute nel polline, e gli oligoelementi, gli oli essenziali e le vitamine A e PP presenti nella propoli.
Carbone di castagne
Un gruppo di ricercatori dell’Istituto per la Tecnologia delle Membrane, uno dei numerosi istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha applicato, per la prima volta, una strategia sostenibile mirata alla valorizzazione delle bucce di castagna.
L’obiettivo dei ricercatori è stato quello di sviluppare un processo innovativo, soddisfacente i principi della chimica sostenibile grazie alla combinazione di una fase di estrazione con acqua e operazioni a membrana da ultrafiltrazione (UF), nanofiltrazione (NF) e osmosi inversa (OI) in un design sequenziale. Partendo da bucce di castagna essiccate, l’intero processo ha permesso di separare e purificare diversi composti bioattivi a elevato potere antiossidante (acidi gallico, ellagico e tannico) appartenenti alla classe dei polifenoli e, allo stesso tempo, produrre acqua pulita.
I composti bioattivi sono sostanze naturali, presenti negli alimenti di origine vegetale, che intervengono nella regolazione di numerose funzioni biologiche del nostro corpo contribuendo alla prevenzione e/o controllo di numerose malattie (patologie cardiovascolari, malattie reumatiche, cancro e altre patologie legate all’invecchiamento). La loro azione benefica si esplica attraverso numerose attività, quali, per esempio, attività antiossidante e antiinfiammatoria, stimolazione del sistema immunitario e del metabolismo ormonale, attività antibatterica e antivirale, regolazione degli enzimi di detossificazione. Grazie alle loro proprietà i composti bioattivi sono utilizzati nelle formulazioni nutraceutiche, farmaceutiche e cosmetiche. I risultati di questa ricerca sono promettenti per l’applicazione della strategia proposta su larga scala, puntando a un’efficace valorizzazione industriale delle bucce della castagna attraverso il recupero dei composti preziosi in esse presenti e soddisfacendo il concetto di economia circolare in termini di riduzione dello smaltimento e del rischio ambientale.
(Vedi anche Lunazione di Febbraio 2023)
Cactus
Il cactus grandiflorus è un rimedio omeopatico per le sindromi anginose, cioè per il dolore cardiaco da ridotta circolazione, o comunque per tutti i casi di dolore toracico in regione cardiaca a carattere costrittivo (da associare ovviamente alla specifica terapia farmacologica).
Edera
Anche in altre Lunazioni (L,129,I) Kremmerz la menziona indicando come efficacissime le lavande fatte con acqua di edera (le foglie di edera pestate o contuse e messe a bollire per un quarto d’ora e poi lasciate a infusione nella stessa acqua per sette ore almeno) negli organi della generazione delle donne per sanare la vagina, la matrice e l’utero di ogni impurità e per la prostata e la vescica degli uomini.
L’edera (Hedera Helix) appartiene alla famiglia delle Araliaceae ed è originaria dell’Inghilterra.
La droga estratta dalle sue foglie contiene poliacetilene, flavonoidi (quercetina), saponine (alfaederina e ederagenina), acido caffeico e acido clorogenico.
La QUERCETINA, contenuta in molti frutti e legumi, in molte verdure e nel vino rosso, ha una spiccata attività antiossidante e antinfiammatoria per cui è utilizzata come supplemento dietetico nelle formulazioni ad azione anti-aging e antiossidanti.
È nota la sua azione protettiva a livello cutaneo nei confronti dei danni indotti dalle radiazioni solari, che liberano radicali liberi in grado di alterare collagene ed elastina.
È efficace in tutte le malattie in cui si verifica stress ossidativo e infiammazione cronica come allergie, artrite, aterosclerosi, psoriasi, lupus e morbo di Alzheimer.
Riduce il rischio cardiovascolare grazie alla sua azione antitrombotica e antiaggregante piastrinica e per questo interviene migliorando gli stati di insufficienza venosa come emorroidi e varici degli arti inferiori. Sempre per questa attività antipiastrinica occorre evitare la quercetina in caso di assunzione di anticoagulanti (coumadin), antiaggreganti (plavix) o salicilati (cardioaspirin).
La dose quotidiana consigliata è di 500 mg.
Le SAPONINE o glucosidi saponinici sono molecole in grado di ridurre la tensione superficiale dell’acqua producendo una schiuma stabile. Questo si verifica per la presenza di un nucleo lipofilo che nella glicosilazione acquista la proprietà di diventare solubile in acqua. Per questo le saponine sono utilizzate per veicolare sostanze idrofile in materie grasse, come avviene per le creme che portano i principi attivi idrofili negli strati profondi del derma cutaneo, lipofili. L’effetto generico delle saponine è quello di provocare irritazione e grazie a quello esplicano la loro azione terapeutica.
La proprietà espettorante per esempio dell’alfa-ederina è dovuta all’azione irritante sulle pareti bronchiali che induce le ghiandole a produrre maggiore quantità di muco e quindi a fluidificare il muco stesso, che diventa così più facilmente eliminabile.
L’azione vasocostrittrice è dovuta all’azione irritante sulle cellule muscolari lisce della parete dei vasi. Oltre l’azione espettorante, capillarotropa e vasocostrittrice, si ricordano le proprietà antimicrobica e antifungina, cicatrizzante, antinfiammatoria e antiedemigena.
L’ACIDO CAFFEICO contenuto nei semi di caffè verde, ma anche in verdure come carciofi, cardi, cicoria e tarassaco, sotto forma di ACIDO CLOROGENICO viene assorbito dopo che quest’ultimo viene idrolizzato dopo l’ingestione. Per quanto la tostatura del caffè verde riduca fortemente la percentuale di sostanza presente, la torrefazione dei semi riporta a discreti livelli di efficacia la capacità antiossidante complessiva.
Oltre alle proprietà antiossidanti e antimutagene ad effetto positivo sulla riduzione dei radicali liberi dannosi nei tessuti, si ricorda anche l’attività antinfiammatoria per effetto di blocco dei mediatori chimici della flogosi e di protezione della pelle dai danni causati dalle radiazioni UVB e UVC. Ai preparati a base di edera si ascrivono proprietà principalmente antinfiammatorie, ma anche sedative della tosse e antimicrobiche (dovute alla alfa-ederina).
Le proprietà secretolitiche ed espettoranti rendono l'edera utile in presenza di tossi convulsive, bronchiti e sindromi catarrali croniche su base infiammatoria.
In letteratura si trovano riferimenti anche a presunte attività antireumatiche, antalgiche, antibatteriche, antielmintiche, anti-edemigene e revulsive su cute e mucose.
In cosmesi, gli estratti di edera trovano impiego all'interno di formulazioni detergenti dermopurificanti, ma anche nei prodotti anticellulite. Nella medicina popolare, l’edera viene utilizzata internamente per il trattamento di disturbi alla milza, alla cistifellea e al fegato; oltre ad essere impiegata come rimedio per contrastare i reumatismi, la gotta e la scrofolosi.
Esternamente, invece, la pianta viene sfruttata nella medicina tradizionale per il trattamento di cellulite, calli, ulcere cutanee, infiammazioni, ferite, flebiti, disturbi reumatici e nevralgie.
Non essendoci verifiche scientifiche sull’uso di alcuni rimedi contenenti quantità ponderali di estratti di edera, si consiglia di usare i rimedi della tradizione omeopatica, dove la si può trovare facilmente sotto forma di granuli. In quest’ambito la pianta viene impiegata per il trattamento di svariati disturbi, fra i quali ricordiamo:
le infiammazioni del tratto respiratorio, i reumatismi, l’ipertiroidismo, l’eccessiva emotività, la leucorrea premestruale e i ritardi del ciclo mestruale. La quantità di rimedio omeopatico da assumersi può variare fra un individuo e l’altro, anche in funzione del tipo di disturbo che s’intende trattare e del tipo di diluizione omeopatica che si deve impiegare.
Pino, pigne, gomma di pino
Il pino è un albero sempreverde rappresentativo nell’immaginario collettivo dell’eternità incorruttibile. Veniva denominato terminthon” da cui la parola trementina con la quale si indica la resina, utilizzata nei templi per la purificazione dello spazio sacro. Nella mitologia era sacro a Saturno e le gocce della sua resina erano considerate il sangue del giovane Attis del quale si innamorò Cibele.
Le gomme vegetali sono sostanze ricavate dalle piante in seguito a un processo naturale di “gommosi” che si attiva spontaneamente qualora ne venga incisa la corteccia per rimarginare la “ferita”. Sono inodori, di sapore insipido, più o meno solubili in acqua, con la quale formano una massa mucillaginosa. Bruciano senza fondere e senza emanare odore. Sono ottimi addensanti sotto forma di polveri finissime, utili nelle creme, salse, gelati, bevande, confetture, caramelle gommose, prodotti spalmabili, gomme da masticare.
La resina di Pino, albero presente sotto varie specie, il Pinus Sylvestris, il Pinus Palustris ed il Pinus Mugo (dal quale si estrae il mugolio, prodotto ad effetto balsamico e lenitivo delle vie respiratorie) presenta principi attivi, tra i quali gli olii essenziali ad azione balsamica, fluidificante i catarri, antinevralgica, espettorante, antisettica, tonica e stimolante psico-fisica, antireumatica e repellente gli insetti.
Occhio di pernice
Pietra lavica porosa e leggera che deve il suo nome all’aspetto bucherellato a causa del rilascio di gas nella pietra. Di colore grigio con ampia gamma di sfumature il suo aspetto può cambiare a seconda della lavorazione.
Colore giallo verdognolo
Come cambia l’effetto sull’individuo in base alle diverse tonalità di colore? Tanto per cominciare bisogna sapere che i colori possono essere caldi (rosso, arancione, giallo) o freddi (azzurro, indaco, violetto). Il verde è posto al centro dello spettro della luce perché è il punto di equilibrio tra i vari colori.
I colori caldi, il rosso in particolare, hanno un effetto eccitante, aumentano la pressione sanguigna, la frequenza del respiro e del battito cardiaco. Sono colori energici, spesso definiti non per niente vitaminici, che portano azione e tonicità.
I colori freddi, come il blu, hanno un effetto calmante e rilassante e abbassano quindi la frequenza cardiaca e respiratoria. Conoscere le proprietà dei colori in maniera più approfondita consente di utilizzarle a proprio favore nella vita di tutti i giorni.
Il rosso indica la forza e l’energia, migliora la circolazione sanguigna, stimola l’attività nervosa e rivitalizza in casi di depressione
L’arancione favorisce il discernimento mentale, aumenta l’immunità, stimola la ghiandola tiroidea, come il battito cardiaco senza aumentare la pressione del sangue ed espande i polmoni. Ottimizza l’attività della milza.
Il giallo è il colore del sole e, come il sole, aiuta a liberare la mente dai pensieri negativi e proietta in una piacevole sensazione di libertà e felicità. Stimola la digestione, la produzione di succhi gastrici e aiuta ad eliminare le tossine attraverso fegato e intestino. Riduce il gonfiore addominale, aumenta il tono neuromuscolare ed ha effetti positivi anche sulla prontezza dei riflessi.
Il verde aiuta l’equilibrio psico-fisico, calma la mente agendo sul sistema nervoso donando armonia. A livello fisico disintossica e decongestiona l’organismo, è molto utile in caso di mal di testa, nevralgie e febbre.
Il blu aiuta l’introspezione, porta calma e serenità. Valido alleato in caso di stress, insonnia, nervosismo, infiammazioni, è utilizzato per curare mal di gola, laringiti, raucedine, spasmi e febbre.
L’indaco ha un forte potere purificante, meditativo e favorisce la riflessione profonda.
Il viola aiuta a creare una connessione spirituale, favorisce l’ispirazione. A livello fisico, stimola l’attività della milza e la formazione dei globuli bianchi.
Il bianco contiene tutti e sette i colori dell’iride, è vitalizzante, rigenera l’organismo, schiarisce la mente e purifica l’anima.
In natura il giallo-verdastro è il colore della bile e degli essudati muco-purulenti (espettorato, pus, perdite genitali, ecc).
Erbe aromatiche
Dalle Segreterie: sono le piante contenenti oli essenziali che conferiscono aroma alla pianta. Fra quelle più comunemente usate troviamo: alloro, maggiorana, menta, origano, prezzemolo, rosmarino, salvia, timo.
Alloro
L’alloro o Laurus Nobilis viene utilizzato contro l’insonnia sin dall’antichità (Giulio Cesare ne beveva l’infuso a tale scopo); inalato, pur avendo un’azione stimolante sul sistema nervoso, placa le paure e gli stati ansiosi che generano l’insonnia nei bambini.
Ricco di principi attivi ad azione digestiva, stimolante l’appetito, antinfiammatorio, antidolorifico, lenitivo delle malattie delle vie respiratorie, equilibrante psichico, cioè tonico-rinforzante e allo stesso tempo sedativo a seconda dello stato del soggetto che ne fa uso. Accelera la cicatrizzazione e il riassorbimento degli ematomi. Ne vengono adoperate le foglie preparate come decotto, tintura e bagni. L’olio essenziale è estratto soprattutto dalle bacche.
Maggiorana
La maggiorana origanum majorana pianta della famiglia delle Labiate si utilizzano le sommità fiorite, essiccate, per le proprietà digestive, antinevralgiche, aromatizzanti, carminative e antispasmodiche, ansiolitiche, antiemicraniche, diaforetiche, ipotensive e antivirali e per frizioni locali e antireumatiche.
Menta
Menta fresca: è stimolante le secrezioni gastriche (controindicata nel reflusso gastro-esofageo), attivatrice delle funzioni intestinali, antisettica.
Mentastro: è un tonico del sistema nervoso, favorisce la digestione, rilassa la muscolatura dello stomaco e dell’intestino, aumenta la memoria, allevia la cefalea. Non va utilizzato di sera per l’attività stimolante sul sistema nervoso.
Origano
L’origano è una pianta aromatica usata come spezie dalle proprietà digestive antisettiche e antispastiche. È reperibile anche l’origano aromatizzato origanum indicato per gli stati di estrema eccitazione sessuale.
L’origano presenta diverse proprietà terapeutiche tra cui le più significative sono quelle analgesiche antisettiche coadiuvanti nel processo digestivo calmanti per la tosse, attenuanti per i dolori intestinali. Il beta-cariofillene contenuto nell’origano ha la capacità di curare le infiammazioni. Usato per via interna, combatte la cattiva digestione di origine nervosa, spasmi o coliche dell’apparato digerente, elimina i gas intestinali; per uso esterno (inalazioni o impacchi) calma la tosse secca e la laringite. In caso di reumatismi qualche goccia di essenza pura versata in un olio naturale allevia la parte dolente semplicemente massaggiando.
Prezzemolo
Il decotto di prezzemolo, che si prepara mettendo a bollire per 10 minuti foglie o radici fresche in una tazza di acqua, è ricco di apiolo, apiosina e miristicide contenuti nell’olio essenziale. Assunto con prudenza per bocca per l’azione e diuretica, antisettica e antispasmodica, puo piu tranquillamente essere adoperato per via esterna nelle infezioni purulente dell’occhio, nelle forme di acne pustolosa o applicato sulle piaghe infette come quelle da decubito. Impacchi freschi di foglie possono essere usati per lenire le punture di insetti.
Rosmarino
È un arbusto sempreverde originario del bacino del Mediterraneo. L’intera pianta è ricchissima di sostanze aromatiche specie di oli essenziali. Se ne adoperano in particolare le foglie fresche (possono anche essere essiccate). Svolge azione depurativa sul fegato, migliora il metabolismo del colesterolo è antinfiammatorio specie per le malattie dei muscoli e delle ossa, aumenta la pressione arteriosa e il tono dell’umore e presenta anche azione antisettica e antibiotico-simile. Per via locale stimola la circolazione. Ad alto dosaggio è controindicato in gravidanza, nell’ipertensione e nell’epilessia
Depurativo del fegato e delle vie biliari, diuretico ed antisettico.
Il rosmarino è un arbusto sempreverde originario del bacino del Mediterraneo. L’intera pianta è ricchissima di sostanze aromatiche specie di oli essenziali. Se ne adoperano in particolare le foglie fresche (possono anche essere essiccate). Svolge azione depurativa sul fegato, migliora il metabolismo del colesterolo, è antinfiammatorio specie per le malattie dei muscoli e delle ossa, aumenta la pressione arteriosa ed il tono dell’umore e presenta anche azione antisettica ed antibiotico-simile. Per via locale stimola la circolazione. Ad alto dosaggio è controindicato in gravidanza, nell’ipertensione e nell’epilessia.
Salvia officinalis
Il nome origina dalla stessa radice di salus-salute e salvere-salvare, era considerata sacra da Egizi e salvatrix dai Romani perché ritenuta benefica per qualsiasi male ed è considerata, ancora oggi, efficace rimedio per numerosi mali. Nel Medioevo si usava mettere qualche foglia, ricca di olio essenziale, in bocca, prima di andare a dormire, per favorire sogni divinatori o risolutivi di problemi. Infatti uno dei nomi con cui era definita la salvia sclarea anticamente era “occhio chiaro”. Si supponeva che rinforzasse la vista e lo sguardo interiore perché aiutava a “vedere” più chiaramente. Questo effetto è legato alla presenza nella pianta di una sostanza chiamata tujone, un chetone potenzialmente tossico se assunto in quantità maggiore di 25 mg per kg di alimento, per cui un uso eccessivo, oltre la quantità consigliata, può provocare fenomeni tossici gravi. È questo il motivo per cui la salvia non si consuma in insalata ma solo nella quantità minima utile a conferire sapore e profumo alle pietanze. L’olio essenziale estratto per distillazione in corrente di vapore, può essere adoperato per uso esterno con tranquillità e per uso interno non più di 2-3 gocce al giorno. Utilizzabili anche l’infuso ottenuto con 20 gr. di foglie fatte macerare per 10’in 1 lt di acqua bollente e il decotto preparato facendo bollire per qualche minuto un cucchiaino di foglie secche in una tazza di acqua.
Il suo utilizzo nella tradizione popolare era rivolto a sanare problemi digestivi, disturbi femminili e di origine nervosa, quali l’ansia, gli attacchi di panico e l’insonnia; come disinfettante delle ulcerazioni e per calmare le infiammazioni delle vie respiratorie e della gola.
L’olio essenziale si usa nei diffusori per purificare gli ambienti (1 goccia per mq), curando gli squilibri femminili legati alla menopausa in caso di irregolarità mestruali o dismenorrea, la depressione e l’abulia, oppure svolgendo azione espettorante e sedativa sulla tosse in caso di bronchiti croniche o asmatiche. Localmente agisce come regolatore della sudorazione nelle iperidrosi di mani, piedi o ascelle ad azione deodorante o come rimedio nelle malattie genitali grazie a semicupi terapeutici (8 gocce per 15 minuti in acqua calda sufficiente ad immergersi fino al bacino). Serve a praticare gargarismi contro afte, gengiviti, alitosi, stomatiti e faringolaringiti (5 gocce in un bicchiere di acqua tiepida), oppure a bloccare la caduta dei capelli e purificare il cuoio capelluto (soluzioni al 5% in acqua). Sulla pelle ha un’azione antinfiammatoria, antimicrobica e ripara il tessuto cutaneo. È indicato in caso di afte, dermatiti, piaghe, punture d’insetto, ulcere della pelle, acne, infezioni fungine come micosi e candidosi. Come depurativo se ne assumono 2 gocce in un cucchiaino di miele: ha proprietà disintossicanti su fegato e reni ed è utile per trattare febbri intermittenti causate da infezioni intestinali, intossicazioni e diarrea. Per il contenuto in estrogeni naturali la somministrazione di infuso e tintura madre in climaterio porta giovamento (20 gocce in acqua max tre volte al dì). L’uso dell’olio è controindicato in gravidanza e durante l’allattamento, agli ipertesi e agli epilettici, durante l’assunzione di preparati farmacologici a base di ferro (gli antichi romani raccoglievano la pianta all’alba, a piedi nudi e mai con strumenti di metallo!). Si ricorda inoltre che l’olio essenziale di salvia potenzia gli effetti dell’alcol e che l’assunzione in grandi quantità pur non essendo tossico come la pianta, provoca sonnolenza, convulsioni e paralisi.
Timo
Il nome del Timo deriva dal Greco Thumos che significa fumare o fumigare perché i Greci usavano fumigarlo sugli altari quando celebravano sacrifici in onore degli dei ricavando inoltre un incenso per respingete insetti e infezioni. In ogni caso lo consideravano simbolo di coraggio e intraprendenza, e ai tempi della cavalleria, le dame ricamavano un’ape che ronzava su un rametto di timo sulle sciarpe che donavano ai loro cavalieri che partivano per andare a combattere allo scopo di infondere loro il coraggio. I Romani dormivano su strati di timo aspirandone la dolce fragranza per combattere la malinconia mentre in altre tradizioni si usava per placare timori e incubi. Ai tempi di Bacone e della Regina Elisabetta il suo dolce profumo era tanto gradito che veniva coltivato nei luoghi di passaggio di modo che, calpestandolo, spargesse la sua fragranza in tutto il giardino procurando un piacere costante.
Lattughe
Composta prevalentemente di acqua la lattuga – Lactuca sativa era già conosciuta dagli Egizi per le sue molteplici virtù terapeutiche: è ricca di Sali minerali e vitamine, ha proprietà diuretiche, aiuta l’intestino, contrasta gonfiore addominale e meteorismo specie se consumata cotta.
LUNA DICEMBRE 2023 – GENNAIO 2024
Semi – Frutta secche specie l’uva passa dolce – Conserve di frutta specie prugne nere
In sintonia con la stagione, questa lunazione predilige una alimentazione a base di frutta e verdura cotta o disidratata (conserve incluse) e il consumo di semi che è un termine generico che include una ampia gamma di alimenti che hanno in comune un elevato potere energetico. La disidratazione, infatti, permette di concentrare in piccole quantità un’alta percentuale di sostanze nutritive. Distinguiamo la frutta secca glucidica, ovvero frutta essiccata o disidratata, dalla frutta secca lipidica ovvero frutta a guscio o semi oleosi come nocciole, pinoli, arachidi, noci, mandorle e pistacchi. Comunemente, parlando di frutta secca, si fa riferimento a quest’ultima, che oltre ai lipidi è ricca di proteine, vitamine e sali minerali.
Per l’elevato apporto nutritivo e calorico si sconsiglia di consumare la frutta secca a fine pasto, mentre rappresenta un ottimo spuntino tra un pasto e l’altro soprattutto se associata a frutta fresca o a yogurt magro. Senza elencare i benefici di ciascuna, si ricorda in generale l’effetto benefico sul microbiota, la capacità di ridurre il colesterolo e la glicemia plasmatici, l’azione anti-ossidante, l’azione favorente la fertilità per il loro contenuto in vitamina E, l’azione di protezione sull’endotelio cioè l’insieme delle cellule che rivestono la parete interna dei vasi.
Il seme come definito dal dizionario Treccani è “nelle piante, l’ovulo maturo delle spermatofite che racchiude il giovane sporofito quiescente, o embrione, accompagnato o no da un tessuto di riserva, l’endosperma, e protetto dai tegumenti seminali, costituenti il guscio, derivati da quelli dell’ovulo.” Ma anche per analogia “Ciò che è principio, origine, oppure stimolo da cui qualche cosa deve o può nascere e svilupparsi”.
Mandorle
Per l’olio di mandorle vedi luna Settembre/Ottobre 2023
Acidi naturali di frutta (limoni e arance)
Nella polpa degli agrumi (arancio, limone e lime) è contenuta una discreta quantità di acido ascorbico che nella forma levogira è noto come vitamina C, indispensabile alla vita umana per il suo contributo alla crescita e allo sviluppo cellulare. Il fabbisogno giornaliero per l’uomo di vitamina C è di 60-90 mg. che è il corrispettivo di quello contenuto in un arancio o un limone. Negli ultimi anni si è osservato un discreto aumento del consumo degli integratori contenenti vitamina C, ma in realtà non è utile consumare più di 1 grammo al giorno di acido ascorbico. Interviene nel ciclo di Krebs per la produzione di energia cellulare.
L’acido citrico si ottiene sempre per estrazione dagli agrumi o dalle colture di muffe come l’Aspergillus Niger o per sintesi industriale e viene usato nell’industria alimentare per le sue proprietà conservanti, antiossidanti ed esaltanti la sapidità con la sigla E330. Grazie all’acido ascorbico la vitamina C contenuta negli agrumi si conserva perfettamente fino al momento del consumo.
Acido ascorbico e acido citrico servono insieme a favorire l’assorbimento del ferro, a inibire la formazione dei calcoli urinari a base di acido urico e hanno una azione antireumatica e antiartritica.
In questa lunazione sono favoriti gli acidi provenienti dagli agrumi pur essendo l’acido ascorbico contenuto, anche in maggior quantità, nei kiwi e nei cavoli.
Fegato uccelli acquatici
«Anas Barbariae Hepatis et Cordis Extractum». È questo il principio attivo che viene indicato nelle confezioni di Oscillococcinum che si trovano in farmacia. Ma di cosa si tratta? La dicitura è in lingua latina e vuol dire «estratto di cuore e fegato di Anas barbariae». L’Anas barbariae, però, è un tipo di anatra che non esiste in natura e l’estratto indicato, in realtà, è ricavato dall’anatra muschiata (Cairina moschata, anche detta Canard de Barbarie in lingua francese) che non è neanche dello stesso genere (genere Cairina) di quello intuibile dalle confezioni di Oscillococcinum (genere Anas). I due generi di anatre, infatti, sono molto differenti l’uno dall’altro. Questa potrebbe essere considerata una delle prime incongruenze del prodotto a meno che il nome della specie non rientri nel cosiddetto “gergo omeopatico”. Ma cosa c’entrano le anatre con l’Oscillococcinum? Per scoprirlo bisogna andare indietro di circa un secolo, quando il medico francese Joseph Roy cominciò a esaminare al microscopio le strisce di sangue delle vittime di influenza spagnola, epidemia che in quegli anni uccise decine di milioni di persone in tutto il mondo. In tutti i campioni esaminati, Roy notò dei corpuscoli di forma sferica che sembravano vibrare. Li chiamò “oscillococci” e li ritenne gli agenti responsabili dell’influenza. Non solo. Esaminando le strisce di sangue di pazienti con diagnosi di cancro, tubercolosi, sifilide e gonorrea individuò altri oscillococci e li associò anche all’insorgenza di queste malattie. In realtà quello di Roy era stato semplicemente un abbaglio e la sua inesperienza lo portò a considerare dei comuni artefatti (così si chiamano le impurità che possono emergere durante la preparazione di un campione da analizzare al microscopio) come degli elementi di enorme valore per le sue ricerche.
Dall’uomo all’anatra il passo fu breve perché queste “bolle d’aria”, essendo dovute a un errore umano di preparazione del vetrino, furono notate anche nei preparati provenienti dal corpo dell’animale. In particolare, il cuore e il fegato furono scelti perché considerati il fulcro della vita e dei principali problemi di salute e, rifacendosi alle idee del fondatore dell’omeopatia Samuel Hahnemann, Roy ideò un estratto (un nosode, detto in termini omeopatici) che, secondo il suo parere, avrebbe potuto curare numerose malattie. A dispetto di questi elementi che inficiano la validità del prodotto omeopatico, Oscillococcinum viene venduto ancora oggi nelle farmacie di tutto il mondo. Per spiegarne il successo occorre considerare che Anas Barbariae 200 K, che è sicuramente, uno dei farmaci più utilizzati in omeopatia per la prevenzione dell’influenza e delle malattie invernali, lavora sulla stimolazione dell’immunità cellulo-mediata. ‘E ormai risaputo che il cuore e il fegato dell’anatra facciano da serbatoio ai virus dell’influenza; l’anatra diventa così la portatrice sana dei virus influenzali nei periodi tra un’epidemia e l’altra. La particolare preparazione omeopatica rende gli organi dell’anatra, che non sono portatori di patologia, trasportatori di antigeni specifici: il materiale genetico del virus indurrebbe le cellule a sintetizzare precise proteine virali (quelle presenti in tutti i ceppi virali influenzali).
Le proteine, anche se prodotte dallo stesso organismo ospite, sono estranee e verrebbero prese come bersaglio dal sistema immunitario, che si prepara in tal modo all’infezione. Il farmaco viene prodotto dalle aziende in tubi monodose e commercializzato in confezioni da 6 o da 30 dosi, che vanno assunte, in prevenzione, con cadenza settimanale, continuando l’assunzione per tutta la stagione invernale.
Studi clinici dimostrano che la stimolazione immunitaria dura per tutto il periodo di assunzione del farmaco e poi tende a calare quando lo si sospende.
Ostriche, molluschi marini
I frutti marini, molluschi e crostacei, sono prodotti ittici poveri di proteine, ma ad elevato contenuto in minerali, acidi grassi essenziali omega 3 e colesterolo. L’ effetto venereo è correlato al loro aspetto sensoriale, evocativo, ed alla presenza in notevoli quantità di iodio, ferro e zinco, attivatori degli organi sessuali. Lo iodio stimola il metabolismo ed il consumo energetico cellulare tramite la produzione ormonale tiroidea, il ferro favorisce l’ossigenazione tessutale e lo zinco la replicazione e l’attività delle cellule degli organi sessuali, soprattutto maschili.
Vedi Luna Novembre/Dicembre 2023
Foglie secche di mortella
Vedi Luna Novembre/Dicembre 2022
La Mortella è il Mirto, Myrtus communis, arbusto sempreverde ricchissimo di olio essenziale. Ha effetto purificante, disinfettante, antisettico, riducente le secrezioni catarrali, tonificante ed astringente.
Incenso
Vedi Luna Ottobre/Novembre 2023
Mastice
Vedi Luna Ottobre/Novembre 2023
Rosmarino
Depurativo del fegato e delle vie biliari, diuretico ed antisettico.
Il rosmarino è un arbusto sempreverde originario del bacino del Mediterraneo. L’intera pianta è ricchissima di sostanze aromatiche specie di oli essenziali. Se ne adoperano in particolare le foglie fresche (possono anche essere essiccate). Svolge azione depurativa sul fegato, migliora il metabolismo del colesterolo, è antinfiammatorio specie per le malattie dei muscoli e delle ossa, aumenta la pressione arteriosa ed il tono dell’umore e presenta anche azione antisettica ed antibiotico-simile. Per via locale stimola la circolazione. Ad alto dosaggio è controindicato in gravidanza, nell’ipertensione e nell’epilessia.
Silice, pietra
Dalle Segreterie: notizie tratte dai Bollettini della Schola:
“ Silice – composizione: biossido di silicio e anidride silicica – Corrispondenze terapeutiche: nevralgie dei denti (Kremmerz)”
Vedi Luna Gennaio 2023
Giallo paglia o canerino, colore
Vedi Luna Novembre/Dicembre 2023
LUNA NOVEMBRE – DICEMBRE 2023
Medicamenti minerali
Vedi Luna Aprile 2022
Sali minerali, Vedi Luna Luglio 2022
Mercurio omeopatico, Vedi Luna Novembre 2022
Stagno omeopatico, Vedi Luna Aprile-Maggio 2023
Argento e Argentum nitricum omeopatico, Vedi Luna Aprile-Maggio 2023- Agosto 2022
Platino omeopatico, Vedi Luna Aprile-Maggio 2023
Ferro omeopatico, Vedi Luna Settembre/Ottobre 2022 – Aprile 2022
Rame omeopatico, Vedi Luna Giugno 2022
Zolfo
Vedi Luna Aprile 2022
Veleni vegetali e animali
Vedi Luna Ottobre 2022
Belladonna, Vedi Luna Ottobre 2022
Lachesis, Vedi Luna Ottobre 2022
Veleno Vipera Torva, Vedi Luna Ottobre 2022
Stramonio, Vedi Luna Ottobre 2022
Lauro Ceraso
Vedi Luna Luglio 2022
Mughetto, lauro, mentastro, profumo
Vedi Luna Luglio 2022 – Gennaio 2023
Il profumo del mughetto ha azione tonificante sul cuore e sul sistema nervoso. E’ diuretico. L’alloro favorisce la digestione, riduce la produzione di gas intestinali, aumenta l’appetito, tonifica il fegato, riequilibra il sistema neuro-vegetativo, fa cicatrizzare e riassorbire velocemente gli ematomi. Il mentastro è un tonico del sistema nervoso, favorisce la digestione, rilassa la muscolatura dello stomaco e dell’intestino, aumenta la memoria, allevia la cefalea. Non va utilizzato di sera per l’attività stimolante sul sistema nervoso.
Onice
Vedi luna di Marzo 2022
Brillante azzurro
Diamante. Questa pietra è composta da carbonio, incoloro allo stato puro, di colore rosa, giallo, verde o blu se contiene particolari inclusioni minerali: nel blu vi è presenza di alluminio, ossigeno, magnesio, ferro e boro. Prende il nome dal greco Adamas che vuol dire invincibile. Da forza, coraggio, rettitudine, protegge, fa avvertire eventuali pericoli; riequilibra la mente favorendo i processi razionali, l’ordine, la libertà di pensiero, spinge a rispettare sè stessi, riduce le interferenze ambientali.
Dalle Segreterie: Notizie tratte dai Bollettini della Schola: Vedi Luna Aprile-Maggio 2023
Giallo canerino, colore
E’ il colore che con delicatezza espande, accelera, attiva i processi intellettivi razionali, favorisce l’attività digestiva e metabolica, migliora il tono dell’umore.
Miele
Vedi Luna Febbraio 2023 – Maggio 2022
Molluschi crostacei ostriche
Vedi Luna Agosto-Settembre 2023
Gli alimenti che nascono in acqua ne mantengono le caratteristiche. Sono utili per rinfrescare, umidificare, fluidificare, rendere meno solido, più scorrevole, imbibire, moderare gli eccessi.
LUNA DI OTTOBRE-NOVEMBRE 2023
Medicamenti estratti dalle erbe acquatiche e palustri – vegetali palustri a forma di canna
Vedi Lune Febbraio-Marzo 2023 e Novembre 2022
La Canna di palude (pragmites communis) spontanea nei luoghi acquitrinosi e lungo i corsi d’acqua, ad azione uricurica e sudorifera. Si impiega per uso orale come decotto (60 gr. per litro d’acqua) nelle cistiti.
Il Calamus aromaticus o calamo aromatico o erba di venere o acaro è una pianta acquatica degli stagni e dei fossati e cresce spontaneamente nella penisola indiana. È stato introdotto in Europa nel XVI secolo. Attualmente trova il suo habitat naturale anche nella Valle del Po e nella regione Toscana. Gli Egiziani lo chiamavano giunco sacro. La parte contenente le sostanze ad azione terapeutica è rappresentata dal rizoma, dal sapore amarissimo. Viene utilizzato per le proprietà digestive toniche stimolanti e antianemiche. È un regolatore del flusso mestruale, sia in eccesso che in difetto, svolge azione antisettica e antiparassitaria, favorisce la sudorazione. Ad alto dosaggio è tossico. Il Calamus aromaticus, l’Acorus calamus ha immensa azione sugli umori cristallini, sulla pupilla, sul globo oculare, insomma su tutto l’occhio malato. (NdR): E’ detto anche canna odorosa.
Il Cocculus palmatus o Cocculus colombo, Jiateoriza Columba, pianta africana che nasce sulle rive del canale di Mozambico e nel Madagascar. S’importava nell’antico Egitto e serviva a molti usi. Nel periodo caldo in Egitto si adoperava per tutte le malattie dello stomaco e della digestione. Si può chiamare un rimedio della zona tropicale, ma anche nella nostra zona moderata, il Cocculus è e si conserva un gran rimedio nel periodo caldo. Il Cocculus omeopaticamente è adoperato contro il mal di mare e contro tutte le infermità che portano l’incertezza nei movimenti e nei capogiri.
Il Nasturtium officinale o crescione d’acqua è una pianta erbacea perenne che cresce spontaneamente nella nostra penisola in prossimità di corsi d’acqua, ricca di vitamine, minerali, flavonoidi e sostanze solforate. Svolge azione anti-infiammatoria, specie per le articolazioni, la pelle, le vie respiratorie, intestinali ed urinarie, ricostituente e rimineralizzante. Ricco di zolfo è efficace come disintossicante e ristrutturante delle cartilagini.
Incenso e gomme odorose
Dalle Segreterie: per gomme odorose si intendono le gommoresine costituite da un miscuglio naturale, in proporzioni variabili di gomma, resina ed oli essenziali che sono nella maggior parte dei casi parzialmente solubili in acqua e hanno generalmente odore e sapore forti, penetranti e caratteristici. Fra queste il Bdellio molto simile alla Mirra; l’Euforbio; il Galbano; l’Assa Fetida; l’Incenso; la Mirra; L’Opoponax. In altre parole alcune resine naturali, accanto ai composti resinosi caratteristici e ai composti terpenici, contengono quantità più o meno grandi di gomme, sostanze, com’è noto, appartenenti al gruppo degl’idrati di carbonio. Queste speciali resine sono distinte appunto col nome generale di gommoresine.
Incenso: è la gommoresina degli alberi Boswellia Carteri e Boswellia Thurifera. Purifica, ripulisce gli organi soprattutto le vie respiratorie, calma la mente, rende il respiro più profondo e meno frequente, è antinfiammatorio.
Incenso di Pino: cioè la resina del pino, albero presente sotto forma di varie specie, il Pinus Sylkvestris, il Pinus Palustris e il Pinus Mugo (dal quale si estrae il mugolio, prodotto a effetto balsamico e lenitivo delle vie respiratorie). La resina del pino presenta principi attivi tra i quali gli oli essenziali, ad azione balsamica, fluidificante i catarri, antinevralgica, espettorante, antisettica, tonica e stimolante psico-fisica, antireumatica e repellente gli insetti.
Mastice: è la resina trasparente ricavata dall’incisione della corteccia dell’albero del lentisco o Pistacia Lentiscus, un arbusto diffuso nell’isola greca di Chios (e per questo detta mastice di Chio) ma anche in Sardegna. Adoperato sin dagli antichi egizi per il profumo che si riteneva gradito agli dei e per i buoni effetti sulla funzione gastrica che produceva la sua masticazione è stato il precursore della moderna gomma da masticare. Veniva indicato in passato per le malattie dello stomaco e della bocca. Attualmente sono state individuate le sue proprietà antimicrobiche, antidiabetiche e protettrici delle cellule specie di quelle epatiche e cardiache.
Mirra: Il prodotto della Commyphora Myrrha è una resina usata da tempi antichissimi. Gli egizi la chiamavano Bal, che significa scongiuro della pazzia, per il suo potere di sedare i malati e Plutarco scrive: “I suoi fumi gradevoli e rinfrescanti non modificano soltanto l’aria, essi invogliano il nostro corpo ad assaporare i piaceri del sonno. Gli affanni che gravano sulla nostra giornata si dileguano e l’immaginazione viene levigata a tal punto da divenire uno specchio”. Attualmente la mirra viene usata per la confezione di prodotti farmaceutici per le proprietà disinfettanti.
Erbe marine, suffumicazioni
Vedi lune di Maggio e Agosto 2022
Corallina di mare: è un’alga ricca di vitamine e Sali.
Giunchi, decozioni
Il Juncus effusus, noto in Cina come Pingot, è una pianta che forma dei ciuffi circolari, densi e finemente striati, e che cresce prevalentemente nelle zone aperte e paludose ad altitudini che vanno dai 1400 ai 2300 metri sopra il livello del mare.
Appartenente alla lista delle erbe più utilizzate dalla medicina tradizionale cinese, il Juncus effusus è stato ampiamente impiegato come antiflogistico, depurativo, diuretico, sedativo della tosse, contro febbre e asma e per curare ferite infette.
In particolare della pianta si utilizza il midollo, che in Malesia è conosciuto per contrastare i problemi all’apparato urinario, mentre in Cina e Giappone per la minzione dolorosa, l’insonnia e l’irrequietezza in generale, il mal di gola, le ulcerazioni di bocca e lingua e per abbassare la febbre.
Noto anche alle popolazioni cherokee americane, il Juncus effusus era utilizzato come ingrediente per rituali catartici e per preparati emetici, mentre carbonizzato era impiegato come sedativo contro l’insonnia.
In forma di decotto, il Juncus effusus è noto per alleviare tosse secca, dolori al petto derivanti da infezioni all’apparato respiratorio e per favorire l’espulsione del muco dalle vie nasali.
Ma della pianta, tradizionalmente, non si utilizzava solo il midollo, ma anche gli steli che venivano lavorati per produrre la carta oppure essiccati per realizzare corde, manufatti per la casa come stuoie e tessuti e gli stoppini da utilizzarsi per le lanterne.
Studi approfonditi hanno evidenziato la presenza, nel midollo utilizzato nella medicina, di sostanze anti infiammatorie, anti batteriche particolarmente efficaci contro la Candida albicans, protettive del sistema immunitario e sedative per il sistema nervoso.
Ulteriori indagini condotte da scienziati inglesi, hanno dimostrato la capacità del Juncus effusus di purificare ambienti contaminati da metalli tossici, che vengono assorbiti ed eliminati in maniera naturale.
Piantaggine, cataplasmo e polveri
Con il termine “piantaggine” si indicano sia la Plantago lanceolata sia la Plantago major, piccole piante spontanee ubiquitarie che appartengono alla famiglia delle Plantaginaceae contenenti glucosidi iridoidi, composti fenolici, mucillagini, tannini e acido salicilico.
Note e adoperate fin dal I secolo d.C. – Dioscoride la consiglia per la dissenteria e Plinio la definisce erba magica per le sue numerose proprietà curative – entrò in uso tra i rimedi della Scuola Salernitana per contrastare le mestruazioni abbondanti e Alberto Magno la consigliò come antidoto al veleno di serpenti e scorpioni. Le proprietà medicinali della piantaggine sono molteplici (antinfiammatorie, sedative della tosse, espettorante e cicatrizzante) sia per uso interno che per uso esterno: basti pensare alla varietà Plantago psyllium i cui semi sono largamente utilizzati nella preparazione dei lassativi.
La piantaggine viene adoperata soprattutto per trattare infiammazioni della bocca, della gola e delle vie aeree. Grazie al contenuto di mucillagini e tannini, infatti, la piantaggine ha azione emolliente, sedativa e astringente e aiuta a dare sollievo in caso di tosse, mal di gola, bronchite.
La presenza di aucubina – un glicoside iridoide – fa della piantaggine un rimedio utile anche in caso di allergia, in particolare per le reazioni allergiche che coinvolgono le vie respiratorie.
Esternamente, i preparati a base di piantaggine vengono usati come lenitivi per la pelle irritata, per velocizzare la cicatrizzazione delle ferite e per contrastare l’herpes.
Sempre per uso topico, la piantaggine aiuta anche in caso di punture di insetti, congiuntiviti e acne.
La pianta può essere utilizzata internamente ed esternamente sotto forma di infuso, tintura madre o pianta fresca, da sola o anche associata ad altre piante balsamiche ed espettoranti.
La piantaggine è spesso inserita ad esempio in sciroppi per calmare la tosse e sciogliere il catarro; mucillagini contribuiscono all’azione lenitiva stratificandosi sulle pareti delle mucose bronchiali, proteggendole così da ulteriori aggressioni.
Con le foglie fresche e con l’infuso si possono effettuare impacchi esterni per la pelle irritata, per calmare il prurito e il gonfiore dato da punture di api, vespe, calabroni e altri insetti e per velocizzare la guarigione di ferite, foruncoli ed emorroidi.
L’infuso e la tintura madre di piantaggine in acqua possono essere usati, oltre che internamente, anche esternamente per lavaggi della pelle, risciacqui della bocca e gargarismi.
La pianta fresca è anche una tra le molte piante commestibili. Le foglie, raccolte prima della fioritura della pianta, possono ad esempio essere usate crude per preparare un’insalata di piantaggine o di erbe miste.
Il cataplasma è un antichissimo rimedio naturale costituito da una pasta formata da sostanze vegetali mucillaginose, oleose e amilacee. La pasta viene raccolta in una garza oppure in un panno sottile e poi viene applicata possibilmente calda sulla pelle.
L’infuso si prepara mettendo 2 cucchiaini di piantaggine essiccata in acqua bollente per dieci minuti. Se ne possono bere fino a tre tazze al giorno mentre la tintura madre si utilizza diluendo 30-40 gocce in acqua da somministrare tre volte al giorno.
Nepita, menta e mentastro
Vedi Lune di Luglio 2022 e Gennaio 2023
Bianco, colore
Vedi Luna Dicembre 2022
Uova di ogni uccello, pesci, molluschi e crostacei
Oltre le indicazioni nutrizionali terapeutiche va aggiunto che l’uovo, nella nostra tradizione, è il simbolo della sintesi dei 4 elementi fondamentali e dei diversi stati della materia (solido, liquido, gassoso, etereo). Questo simbolo rappresenta tutte le infinte e potenziali manifestazioni della vita nell’Universo: cioè nel cosmo, nei tre regni della Natura e nell’essere umano.
LUNA di SETTEMBRE – OTTOBRE 2023
Olio di Palma
Si estrae principalmente dalla Elaeis Guineensis ovvero dalla palma africana, ma può essere estratto dalla palma sudamericana (Elaeis Oleifera) o dalla palma maripa (Attalea Maripa). L’olio vero e proprio viene estratto dal pericarpo e dal mesocarpo mentre dalla spremitura dell’endocarpo si ottiene l’olio di palmisti. Entrambi gli oli vengono usati sia a scopo alimentare che ad uso estetico per uso topico. L’olio di palma è particolarmente ricco di beta-carotene ovvero pro-vitamina A, che dà il caratteristico colore rosso, e di sostanze anti-ossidanti oltre ad acidi grassi saturi, la cui alta percentuale conferisce l’aspetto solido agli oli stessi. Il contenuto di beta-carotene si impoverisce con le tecniche di estrazione per cui l’apporto vitaminico è scarso mentre restano molto concentrati gli acidi grassi insaturi per cui l’uso alimentare è stato sconsigliato per il possibile effetto aterogeno. In realtà viene usato per condire e friggere per il basso costo di produzione, ottima resistenza all’ossidazione (non irrancidisce facilmente) e l’elevato punto di fumo. In questa lunazione in cui sono a rischio le ferite cutanee e pertanto sconsigliati gli interventi chirurgici, diventa interessante l’uso topico dell’olio di palma e soprattutto dell’olio di palmisti per le sue proprietà idratanti, nutrienti emollienti e texturizzanti. Nell’ambito cosmetico viene utilizzato come punto di partenza per la realizzazione di tensioattivi ed emulsionanti usati per la realizzazione di prodotti per la detersione. Questo olio ha proprietà lubrificanti, è molto nutriente e aiuta a prevenire i segni dell’invecchiamento. È Ricco di tocotrienoli, antiossidanti potenti che penetrano in profondità nella pelle e che fanno parte del gruppo della vitamina E. È inoltre ricco di vitamina A e protegge dai radicali liberi e raggi UV.
Olio di Olivo
Ottenuto dalle drupe dell’ulivo, è uno dei più ricchi di acido oleico (circa il 62%), il più abbondante tra gli acidi grassi monoinsaturi a lunga catena presenti nel nostro corpo, con grandi proprietà nutrienti ed emollienti per la pelle. Oltre all’acido oleico, l’olio d’oliva contiene circa il 15% di acido linoleico, il 15% di acido palmitico e il 2% di acido stearico.
Contiene inoltre una frazione insaponificabile che va dall’1 al 2 % e che fornisce a questo olio una significativa concentrazione di ingredienti attivi antiossidanti tra cui: composti fenolici, clorofilla, Vitamina E, fitosteroli con azione riparatoria e antinfiammatoria e squalene, uno dei principali componenti della superficie della pelle. Indispensabile durante l’infanzia in quanto contribuisce all’accrescimento corporeo, al processo di mielinizzazione del cervello e alla formazione delle ossa, l’olio è anche un coadiuvante nella resistenza alle infezioni.
Durante l’età adulta è efficace nella prevenzione dei disturbi delle arterie e del cuore, e abbassa il livello di colesterolo nel sangue. Oltre a ridurre il rischio di malattie cardiache, ha una funzione antinvecchiamento per la pelle e per le ossa in quanto è ricco di vitamina E, che protegge da decalcificazione, osteoporosi e fratture. Tra i costituenti, insieme alla vitamina E, il betacarotene (provitamina A) e tutta una serie di sostanze antiossidanti come i composti fenolici. Ecco gli ingredienti e le quantità per preparare un semplice olio lenitivo doposole:
> 30 millilitri di olio extravergine d’oliva
> 20 millilitri di cera liquida di Jojoba
> 50 gocce di olio essenziale di lavanda
Lo stesso olio può essere massaggiato dopo la ceretta per ammorbidire la pelle e calmare gli arrossamenti dovuti all’epilazione.
Oltre che per la pelle, l’olio d’oliva viene impiegato anche per il trattamento e la bellezza di capelli e unghie.
In caso di capelli opachi e irritazioni del cuoio capelluto si può preparare una maschera lenitiva con:
> 20 grammi di olio extravergine di oliva
> 40 grammi di burro di karité
> 50 gocce di olio essenziale di cipresso, o in alternativa di rosmarino o camomilla, acquistabili in erboristeria
Dopo aver riscaldato a bagnomaria il burro di karité si aggiunge l’olio d’oliva e si lascia raffreddare mescolando; una volta tiepido, si aggiunge l’olio essenziale.
La maschera si applica sui capelli umidi prima dello shampoo e si lascia agire per almeno quindici minuti; ha azione nutriente, protegge il colore e la brillantezza dei capelli e lenisce il cuoio capelluto.
Per rinforzare le unghie fragili e attenuare le macchie della pelle delle mani basta mescolare:
> due gocce di olio essenziale di limone con
> un cucchiaino di olio extravergine di oliva.
L’olio si massaggia poi sulle mani la sera prima di andare a letto e si lascia agire per tutta la notte.
Grazie al contenuto di acido oleico e Vitamina E, l’olio d’oliva ha proprietà antiossidanti, protegge dall’azione nociva dei radicali liberi e previene dunque gli effetti dell’invecchiamento.
È un olio ricco ed emolliente che nutre la pelle in profondità e ne regola il sistema di idratazione naturale.
Ha inoltre azione lenitiva sugli arrossamenti e sulle irritazioni ed è ben tollerato anche dalle pelli più sensibili; è possibile utilizzare l’olio d’oliva anche sulla pelle arrossata dei neonati e in gravidanza, per prevenire le smagliature.
L’olio di oliva si usa inoltre in caso di screpolature, per la cura delle labbra e delle mani, per idratare la pelle secca e matura o in caso di pelle sensibile con eczema, psoriasi, herpes.
Olio canforato
La canfora è una bellissima pianta, attualmente considerata ricca di principi biochimici di estrema tossicità per i centri respiratori e cardiocircolatori: è assolutamente controindicato l’uso orale; quello per via trasdermica (in pomata, p.e.) o tramite vaporizzazione (profumi ottenuti bruciando il legno, vapori dell’essenza). E’consigliato a piccolissime dosi per l’effetto antisettico, antidolorifico, antinfiammatorio.
Olio di camomilla
Vedi Luna di Aprile 2022
Olio di ricino
Ricinus o “Ricinus communis”, prodotto omeopatico ricavato dalla pianta omonima, prescritto per le gastroenteriti, la diarrea e le coliche biliari, a basse diluizioni per favorire la montata lattea, mentre ad alte diluizioni per frenare la galattorrea.
L’olio di ricino è noto per le sue proprietà lassative dovute all’acido rinoleico, che viene liberato durante la digestione e agisce per un’azione di saponificazione che emulsiona e rende liquide le feci, viene adoperato in cosmesi per le proprietà antiossidanti ed emollienti che permettono la cura di cute unghie, capelli e ciglia. In questo caso si sfrutta la sua azione antibatterica e antifungina insieme al buon contenuto di omega 6/9, minerali, vitamine E e proteine.
Olio di Mandorle
Olio di mandorle dolci, olio limpido e incolore particolarmente indicato per le pelli secche e disidratate, estratto dal prunus amygdalus communis e contenente acidi grassi monoinsaturi e fitosteroli (acido oleico, acido linoleico e acido palmitico), tracce di minerali come sodio, potassio, fosforo, magnesio e ferro, e una buona percentuale di vitamina E, K, B. L’olio, che va conservato in bottiglie di vetro scure per ripararlo dalla luce e lontano dal calore per evitare che irrancidisca, se estratto con spremitura a freddo e venduto senza aggiunta di conservanti, può essere adoperato anche per uso interno. La grande facilità con cui viene assorbito dalla pelle e dalle mucose giustifica il frequente uso esterno. Ogni patologia cutanea trae beneficio dall’olio di mandorle dolci: la secchezza e la disidratazione innanzi tutto, le screpolature e le croste adese degli eritemi infantili (varicella), gli esiti di ustioni, l’aridità dei capelli e lo sfaldamento delle unghie, i rossori, le irritazioni e i pruriti.
Per l’azione emolliente, nutriente ed elasticizzante si adopera nella prevenzione e nella cura delle smagliature cutanee, soprattutto quelle gravidiche.
La via di somministrazione rettale, adoprata solitamente in età pediatrica per le terapie con oli essenziali, può efficacemente essere usata anche dagli adulti: in entrambi i casi, l’olio essenziale viene somministrato in quantità di poche gocce (due o tre) diluite in olio di mandorle dolci. In questo caso l’uso consigliato del solo olio di mandorle dolci eserciterà il suo effetto generalizzato sulla cute grazie all’assorbimento rettale.
Dalle Segreterie: Un rimedio contro la renella e i piccoli calcoli uretrali: olio di noce e olio di mandorle dolci in parti uguali e ben mischiati. Da prenderne 2 o 3 cucchiai in un giorno e contemporaneamente bere una tisana o un thè di avena e di radici di liquorizia. L’olio di noce deve essere vecchio di un anno e più e l’olio di mandorle dolci, recentemente espresso.
(J.M. Kremm-Erz – S.M., II, 212)
Lupulin (olio essenziale dell’Humulus Lupulus)
Ricavato dall’Humulus Lupulus, pianta appartenente alla famiglia delle Cannabaceae, è un aroma per alimenti, ambienti e cosmetici.
Grazie al suo effetto antistress è indicato per placare nervosismo e agitazione. La sua efficace azione sedativa e ansiolitica è perfetta per il trattamento di insonnia e stati ansiosi. L’olio essenziale di luppolo è molto profumato ed è consigliato per l’aromaterapia in quegli ambienti destinati al relax. Sorprendentemente può essere usato anche in camera da letto dato che annovera proprietà afrodisiache.
In cosmesi si adopera perché migliora la lucentezza e la forza dei capelli grazie ai suoi potenti componenti volatili che interagiscono con i follicoli piliferi. Allo stesso modo, l’olio essenziale di luppolo è noto come rimedio naturale per la psoriasi e l’irritazione della pelle. La natura calmante dell’olio essenziale di luppolo funge da agente antinfiammatorio per proteggere la pelle. Questo olio è generalmente non irritante, non sensibilizzante e non tossico. Non usare in gravidanza
Olio di Harlem
E’ un integratore alimentare a base di zolfo, erbe e olio di terebint sotto forma di opercoli. L’olio di Haarlem è un integratore alimentare prodotto secondo la ricetta originale del 1696 dell’inventore Claes Tìlly, uomo colto e studioso di Paracelso. Il ” MEDICAMENTUM GRATIA PROBATUM ” nasce come coadiuvante nelle infiammazioni delle vie urinarie e nel trattamento dei calcoli biliari e renali. Copiato da più parti nel corso dei secoli, l’azienda olandese ha dovuto proteggersi sempre dai falsi, distinguendosi con il logo e la dicitura C.de Koning Tilly. I componenti dell’olio, sia in flacone che in capsule, sono l’11% di Zolfo e l’89 % di olio di Terebint.
È nel 1924 che il signor Thomas, farmacista francese, acquisisce la licenza di produzione dell’olio di Haarlem. Questa formula unica deriva dalla combinazione di zolfo e olio essenziale di pino e di olio di lino di origine naturale. Poi, Thomas trasmette il processo di fabbricazione al genero, il Dott. Lefevre, farmacista e medico ideatore dei laboratori che ne portano il nome. Nel 1982 il figlio adottivo P. Lefevre, anch’egli farmacista, dimostra la biodisponibilità dello zolfo contenuto nell’olio di Haarlem. Lo zolfo è responsabile dell’azione disintossicante epatica, mucolitica bronchiale ed energizzante in generale (5 gocce o una capsula mattina e sera per una settimana e dopo sette giorni di pausa si ripete per 3 settimane). Per uso topico la presenza dello zolfo si sfrutta per l’azione antireumatica, elasticizzante del collagene e antiseborroica.
E l’innovazione continua! Recentemente, i Laboratoires Lefevre hanno messo a punto una nuova capsula di olio di Haarlem gastroresistente. Un prodotto destinato alle persone con problemi di digestione. Le capsule, in gel naturale, possono essere assunte con poca acqua prima o dopo i pasti, senza interferire con altri prodotti. Non sono noti effetti collaterali.
Olio di Terebinto
Olio essenziale ricavato dal Pistacia Terebinthus un arbusto diffuso come il lentisco nella macchia mediterranea, deve la sua fama in campo officinale soprattutto alla pregiatissima resina, conosciuta fin dall’antichità come “trementina di Chio” e ottenuta incidendo la corteccia. Già gli Assiri la usavano per la cura di malattie femminili. Plinio la decantò come balsamica oltre che curativa di ascessi, dermatiti e ferite. Fino a un paio di secoli fa è stata ampiamente usata, oltre che come balsamica, come rimedio contro la calcolosi, le artriti e le sciatalgie. Un altro uso molto diffuso in passato era quello di farmaco naturale per rinforzare le gengive, sia masticandola pura, sia come enolito, laddove il vino non fosse vietato per motivi religiosi.
Mortella foglie, profumo
Vedi Lune di Novembre-Dicembre 2022
Onice
Vedi Luna di Marzo 2022
Bianco, colore
Vedi Luna Dicembre 2022
LUNA di AGOSTO – SETTEMBRE 2023
Acqua
Dalle Segreterie: Vedi 1° Seminario Sperimentale: Ritorno alla Sorgente Primordiale – Terapeutica Ermetica e Coscienza Acquariana (pag. 89) in Biblioteca https://www.kremmerz.it/libreria/
La Puntata 42/2 delle Lunazioni di Giuliano Kremmerz è esauriente sulle proprietà terapeutiche dell’acqua secondo le premesse paracelsiane
Acqua piovana
L’acqua piovana ha un ph lievemente acido, come il film idrolipidico della nostra pelle, in relazione alla concentrazione di anidride carbonica dispersa nell’aria atmosferica. Tale valore può divenire estremamente acido qualora siano disciolti nell’acqua gas acidi come spesso avviene attualmente a causa dell’inquinamento chimico-industriale.
Acqua con Carbone
Per il carbone vedi Lune di Maggio 2022 e Febbraio 2023
Acqua con Perle
Per le perle vedi Luna di Ottobre 2022
Acqua con Oro
Sali di oro omeopatici: il più adoperato è l’“Aurum metallicum” ottenuto dall’oro metallico, adoperato nei processi di sclerosi dei tessuti, nell’ipertensione, negli stati depressivi, nelle infiammazioni ed infezioni di ossa, orecchio, naso e gola, nei disturbi circolatori cardiaci come l’angina e l’infarto. Meno frequente l’uso dell’“Aurum muriaticum natronatum”, ovvero del cloruro d’oro e di sodio, indicato nei fibromi uterini emorragici.
Dalle Segreterie – dalle Lunazioni di Giuliano Kremmerz: La puntata 27/1 è esauriente sulle virtù dell’oro in omeopatia e nella terapeutica.
Acqua con Argento
Per l’Argento, vedi Lune di Agosto 2022 e Aprile 2023
Acqua con Topazio
Per il Topazio vedi Luna di Novembre 2022
Acqua con Smeraldo
Per lo smeraldo vedi Luna di Novembre-Dicembre 2022
Acqua con Corniola
Per la corniola vedi Luna di Aprile 2023
Erbe commestibili cresciute in luoghi umidi
Dalle Segreterie: Amano i terreni umidi: Alchemilla, Equiseto, Bietola selvatica e marittima, Luppolo selvatico, Robinia, Melissa, Topinambur, Crescione, Mentastra, Finocchio marino, Alimo, Alisso marino, Cakile marittima.
Erbe con radici in acqua
La Canna di palude (pragmites communis) spontanea nei luoghi acquitrinosi e lungo i corsi d’acqua, ad azione uricurica e sudorifera. Si impiega per uso orale come decotto (60 gr. per litro d’acqua) nelle cistiti.
Dalle Segreterie: Cimodocea, Posidonia, Zostera, Calamo aromatico. Tra le piante a foglia alcune varietà di felci. Possono crescere in acqua, mettendo radici: il rosmarino, la salvia, la menta, il dragoncello, il basilico, la menta piperita, il timo, l’origano, la melissa, la stevia.
Mastice in lacrime
Dalle Segreterie – Vedi sul sito “Per i soli iscritti alla S.P.H.C.I.” – Comunicazioni di carattere generale : https://www.kremmerz.it/rito-di-kons-informazioni-generali-profumi-bacchette-tabellone-ecc/ – nei commenti 25-26 marzo 2018
Cristallo di rocca
Vedi Luna di Agosto 2022
Bianco, colore
Vedi Luna Dicembre 2022
Molluschi in genere (ostriche da evitare)
I frutti marini, molluschi e crostacei, sono prodotti ittici poveri di proteine, ma ad elevato contenuto in minerali, acidi grassi essenziali omega 3 e colesterolo. L’ effetto venereo è correlato al loro aspetto sensoriale, evocativo, ed alla presenza di notevoli quantità di iodio, ferro e zinco, attivatori degli organi sessuali. Lo iodio stimola il metabolismo ed il consumo energetico cellulare tramite la produzione ormonale tiroidea, il ferro favorisce l’ossigenazione tessutale e lo zinco la replicazione e l’attività delle cellule degli organi sessuali, soprattutto maschili.
LUNA LUGLIO-AGOSTO 2023
N.B. Sono passati 7 anni e ricorre nuovamente la Zwer-ka, il giorno del pezzente. per coloro che non hanno mai sperimentato questo Rito, riportiamo dal Kremmerz:
“Quest’anno (1911) il settimo del ciclo, ricorre la Z w e u r – k a degli antichi astrologi caldei, cioè il Giorno del Pezzente.
Racconta la tradizione: Quando i templi sacerdotali facevano l’astrologia, tutti i responsi e tutte le figure che si domandavano ai cieli non riguardavano che i re, i ricchi e potenti governatori e i generali delle armate. Quando a capo del collegio degli astrologi sedette Ozraim-kalibobo, occhio di luce e occhio creatore, costui impedì a tutti gli astrologi di dire al re la verità che leggevano nelle stelle e assunse personalmente il compito di divulgare al popolo le fauste novelle prima che il re le sapesse.
E le profezie furono sempre ottime e sempre vere, perché Ozraim-kalibobo obbligava gli astri a far succedere le cose come egli desiderava. Re, principi e popolo, convinti dello strano potere di quest’uomo, lo temevano, e gli stessi sacerdoti ne diffidavano.
Il giorno in cui per la centesima volta vaticinava vittorie e splendori, dal popolo sorse un giovane straccione che aveva una gamba più corta dell’altra e un occhio che non vedeva. Costui si lamentò ad alta voce e maledisse che le stelle non avevano mai un vaticinio per lui e mai un momento in cui ad esse il povero può chiedere grazia.
Ozraim-kali-bobo impietosito concesse ad ogni povero un giorno ogni sette anni, ed in quel giorno un’ora per domandare grazia di amore, una per chiedere grazia di salute e un’ora per domandare la ricchezza.
Questo giorno si chiamò Zweur-ka, la giornata del pezzente; la prima ora si chiamò Ikku-balim per gli spiriti di amore, la settima si chiamò Ralàfa per i geni della medicina, la quattordicesima si disse Kufraki pei demoni plutonici. E fu leggenda, tradizione, uso, che ogni uomo che in una di tali ore avesse chiesta la cosa appropriata, fosse esaudito. Il pezzente che aveva tanto ottenuto dall’astrologo volle sperimentare, e alla ora Ralàfa domandò ai genii stellari che la gamba più corta allungasse, ma dimenticò di dire “fino a pareggiare l’altra”; così per sette anni la gamba allungò sempre, e al settimo dovette chiedere che le due si pareggiassero…all’ottavo era divenuto la più lunga pertica che gli dei avessero creato.
Ora, leggenda a parte, il giorno Zweur-ka in cui tutti possono chiedere è il 24 Luglio in cui il sole entra nella costellazione del leone (ndr.: quest’anno 2023 il sole entra nel Leone il 23 luglio alle ore 3.50). Da un calendario astronomico si può sapere l’ora precisa in cui il sole entra nel segno.
L’ora Ikku-balim è la prima. (ndr.:dalle 3.50 alle 4.50)
L’ora Ralàfa è la settima dopo. (ndr.:dalle 11.50 alle 12.50)
L’ora Kufràki è la quattordicesima. (ndr.:dalle 19.50 alle 20.50)
Nella prima si può chiedere amore, nella settima salute, nella quattordicesima danaro, come dissi innanzi. Nella prima bisogna trovarsi in un giardino o campo, legato con un braccio ad un albero fruttifero e, guardando il cielo ad oriente, si ripete il nome dell’ora tante volte fino a quando una lieve colorazione rossa prende la vista; allora una volta sola si domanda ciò che si vuole, e si dica: Ozraim-bobo ricordati la promessa; si slega il braccio, e via subito dal luogo.
Nella settima, per la salute del corpo, bisogna essere assiso presso una sorgente, un corso di acqua o in riva al mare. All’ora precisa si prende con la mano sinistra un po’ dell’acqua in una coppa di cristallo o vetro bianco, se ne bevano otto sorsi, ad ogni sorso il nome dell’ora; poi si domanda ciò che si vuole una volta sola, e si finisce col dire: Ozraim-bobo, ricordati la promessa.
Nella quattordicesima si domanda denaro, ma il mio astrologo ha dimenticato di scrivermene il come, perché – beato lui – conosce profondamente che nessuno dei nostri lettori ne ha bisogno, e tutti lo disprezzano come la cosa più malvagia che sia stata inventata.
Dimenticavo di dire che, nel chiedere ciò che si vuole, si ricordino bene le parole, perché verrà ciò che si chiede e non altro. Nel chiedere, Ozraim-bobo raccomanda di essere onesti e giusti, perché di sopra agli astri vi è la legge che regge gli astri.
Sono direte voi come ho detto io, superstizioni di tempi remoti, quando gli animali parlavano con saggezza come nelle favole di Esopo, e quando anche i sassi ragionavano con le fate. Ma le superstizioni hanno questo di buono: ci fanno ricordare che il fondo bambinesco dell’anima umana nasconde della tenerezza per le cose invisibili, e per le assurde l’angelo clemente che ci dona le ore migliori.
Polline dei fiori a foglie rosse
Il polline è costituito da una moltitudine di granuli microscopici contenuti nei sacchi pollinici delle antere dei fiori e ha l’aspetto di una polvere diversamente colorata a seconda del fiore. Questi granuli sono le cellule riproduttrici maschili della pianta. In questa lunazione hanno efficacia terapeutica i pollini provenienti da fiori prodotti da piante a foglie rosse sospesi in mezzi oleosi come l’olio di mandorle dolci o l’olio di oliva o l’olio di palma. Esistono numerose piante con fogliame rosso i cui costituenti vengono adoperati per contrastare il dolore e l’infiammazione in caso di artrosi, artrite o traumi articolari. Ecco alcuni esempi di specie facilmente reperibili.
La Gaultheria Procumbens (Wintergreen o Tè del Canada), a fioritura da maggio a luglio, il cui olio essenziale ricavato dalle bacche è talmente ricco di salicilato di metile da avere ottima attività antinfiammatoria e analgesica quando assorbito dalla pelle e da essere controindicato nei soggetti anticoagulati o con patologie della coagulazione. In questo caso dovremo partire dal polline dei fiori.
Ricordiamo l’Anthurium che è una pianta decorativa molto diffusa per esterni e per appartamento con foglie verdi e con quello che si crede un fiore rosso a forma di cuore con lo spadice bianco: in realtà si tratta di una brattea ovvero una foglia modificata di colore rosso vivo e il fiore è soltanto la caratteristica infiorescenza bianca o gialla a forma di piccolo cilindro, da cui è facile ricavare il polline. Fiorisce tra giugno e settembre ma anche in altri mesi se tenuto a temperature alte.
Un altra pianta a foglie e fiori rossi è il Ricino da cui si ricava il famoso olio usato per altri scopi oltre a quelli lassativo e trofico per cute, capelli e unghie, tra cui la cura di processi infiammatori e dolorosi di articolazioni e muscoli. In realtà l’olio in commercio è ottenuto per estrazione a freddo dai semi del ricino, tossici se ingeriti, mentre nel nostro caso, per attenersi al consiglio dato sulle lunazioni, bisognerebbe preparare l’olio partendo dai fiori ancora freschi e dotati di polline. Il ricino fiorisce in estate.
La Photinia Red Robin è un arbusto coltivato a scopo decorativo per le foglie rosse e i fiori bianchi a ombrello che la pianta produce in aprile e che si trasformano in bacche prima rosse e poi brune presenti fino all’inverno. Anche questi fiori possono essere usati per la preparazione dell’olio in questione.
Il Prunus Cerasifera Pissardii o Mirabolano viene coltivato per decorare i giardini per le foglie rosse e i fiori bianchi o rosa che spuntano in marzo-aprile e per i frutti che si raccolgono in estate. I fiori sono numerosi e con abbondante polline da raccogliere.
Perle
Vedi Luna di Ottobre 2022
Zafferano: Profumo
Lo zafferano è una delle più pregiate spezie reperibili sul mercato. E’ ottenuta dalla polvere degli stimmi della pianta Crocus sativus. Già noto agli egiziani, ai greci ed ai romani, ha proprietà ipotensivante, antiarteriosclerotica, tonico-stimolante della muscolatura uterina (è stato usato anche a scopo abortivo), antinfiammatoria sulle vie respiratorie e gastrointestinali, antidolorifica, sedativa ed afrodisiaca. Contiene in buona quantità vitamina E e B2. E’ tossica ad alte dosi. Come rimedio omeopatico viene indicato per le emorragie uterine e gli stati di ansia ed agitazione psicomotoria.
Malachite
Dalle Segreterie: notizie tratte dai Bollettini della Schola:
Composizione: (carbonato basico idratato di rame)
Particolarità: in noduli e stalattiti, fragile, opaca, traslucida
Colore: verde, azzurra
Corrispondenze generali: equilibrio, temperanza
Corrispondenze terapeutiche: fecondità, concepimento (sul ventre), occhi, stomaco (purgante), ernia, reumatismi, emorragie, piaghe
La Malachite: pietra dal colore verde scuro, per la presenza di rame. Il suo nome deriva dal greco malaku che significa malva per l’analogia del colore con la pianta omonima. La sua azione è antidolorifica, antinfiammatoria, antispastica, disintossicante epatica e pancreatica, equilibrante l’attività cerebrale. Protegge dalle radiazioni degli apparecchi elettrici ed elettronici, sostiene la vista, previene l’infarto.
Bianco: colore
Vedi Luna Dicembre 2022
Bevande fatte con orzo, avena, grano, ecc.
L’orzo è composto per il12% da acqua, 10% da proteine, 65% da carboidrati, 12% da ceneri, zuccheri e grassi. Discreta la presenza di minerali tra cui citiamo il ferro, il potassio, il magnesio, lo zinco, il calcio, il sodio ed il fosforo.
Sul fronte delle vitamine presente la vitamina A, molte del gruppo B (B1,B2,B3,B5,B6) e in minima percentuale la vitamina D. E’ discreta la lista degli aminoacidi: acido glutammico, acido aspartico, alanina, arginina, glicina, leucina, prolina, serina, triptofano, valina e tirosina. L’orzo come molti altri cereali contiene glutine e non è pertanto un alimento indicato per chi soffre di celiachia. E’ interessante ricordare che l’orzo contenga acido silicico che ha un’azione protettiva su unghie e capelli, che per le sue ricche proprietà nutritive ha un’azione mineralizzante sulle ossa e che per il suo contenuto in fosforo svolge un’azione di protezione sulle funzioni mnesiche. Il decotto di orzo viene utilizzato per gargarismi contro le infiammazioni orali così come le caramelle a base di orzo. Tra le qualità di orzo che si trovano in commercio (mondo, perlato e integrale) andrebbe preferita quella integrale perché conserva la maggiore quantità di sostanze nutritive.
Dalle Segreterie: Dalla lavorazione dei fiocchi d’avena si ricava un latte vegetale nutriente che è possibile realizzare anche a casa.
LUNA GIUGNO-LUGLIO 2023
Erbe aromatiche e aromi di ogni genere
Ruta vedi Luna Marzo 2022
Rosmarino Vedi Luna Giugno 2022
Lauro e Mentastra Vedi Luna Luglio 2022
Menta Vedi Luna Gennaio 2023
Mirto o Mortella Vedi Luna Novembre 2022
Origano Vedi Luna Gennaio 2023
Timo Vedi Luna Marzo-Aprile 2023
Salvia officinalis, il cui nome origina dalla stessa radice di salus-salute e salvere-salvare, era considerata sacra da Egizi e salvatrix dai Romani perché ritenuta benefica per qualsiasi male ed è considerata, ancora oggi, efficace rimedio per numerosi mali. Nel Medioevo si usava mettere qualche foglia, ricca di olio essenziale, in bocca, prima di andare a dormire, per favorire sogni divinatori o risolutivi di problemi. Infatti uno dei nomi con cui era definita la salvia sclarea anticamente era “occhio chiaro”. Si supponeva che rinforzasse la vista e lo sguardo interiore perché aiutava a “vedere” più chiaramente. Questo effetto è legato alla presenza nella pianta di una sostanza chiamata tujone, un chetone potenzialmente tossico se assunto in quantità maggiore di 25 mg per kg di alimento, per cui un uso eccessivo, oltre la quantità consigliata, può provocare fenomeni tossici gravi. E’ questo il motivo per cui la salvia non si consuma in insalata ma solo nella quantità minima utile a conferire sapore e profumo alle pietanze. L’olio essenziale estratto per distillazione in corrente di vapore, può essere adoperato per uso esterno con tranquillità e per uso interno non più di 2-3 gocce al giorno. Utilizzabili anche l’infuso ottenuto con 20 gr. di foglie fatte macerare per 10’in 1 lt di acqua bollente e il decotto preparato facendo bollire per qualche minuto un cucchiaino di foglie secche in una tazza di acqua.
Il suo utilizzo nella tradizione popolare era rivolto a sanare problemi digestivi, disturbi femminili e di origine nervosa, quali l’ansia, gli attacchi di panico e l’insonnia; come disinfettante delle ulcerazioni e per calmare le infiammazioni delle vie respiratorie e della gola.
L’olio essenziale si usa nei diffusori per purificare gli ambienti (1 goccia per mq), curando gli squilibri femminili legati alla menopausa in caso di irregolarità mestruali o dismenorrea, la depressione e l’abulia, oppure svolgendo azione espettorante e sedativa sulla tosse in caso di bronchiti croniche o asmatiche. Localmente agisce come regolatore della sudorazione nelle iperidrosi di mani, piedi o ascelle ad azione deodorante o come rimedio nelle malattie genitali grazie a semicupi terapeutici (8 gocce per 15 minuti in acqua calda sufficiente ad immergersi fino al bacino). Serve a praticare gargarismi contro afte, gengiviti, alitosi, stomatiti e faringolaringiti (5 gocce in un bicchiere di acqua tiepida), oppure a bloccare la caduta dei capelli e purificare il cuoio capelluto (soluzioni al 5% in acqua). Sulla pelle ha un’azione antinfiammatoria, antimicrobica e ripara il tessuto cutaneo. E’ indicato in caso di afte, dermatiti, piaghe, punture d’insetto, ulcere della pelle, acne, infezioni fungine come micosi e candidosi. Come depurativo se ne assumono 2 gocce in un cucchiaino di miele: ha proprietà disintossicanti su fegato e reni ed è utile per trattare febbri intermittenti causate da infezioni intestinali, intossicazioni e diarrea. Per il contenuto in estrogeni naturali la somministrazione di infuso e tintura madre in climaterio porta giovamento (20 gocce in acqua max tre volte al dì). L’uso dell’olio è controindicato in gravidanza e durante l’allattamento, agli ipertesi e agli epilettici, durante l’assunzione di preparati farmacologici a base di ferro (gli antichi romani raccoglievano la pianta all’alba, a piedi nudi e mai con strumenti di metallo!). Si ricorda inoltre che l’olio essenziale di salvia potenzia gli effetti dell’alcol e che l’assunzione in grandi quantità pur non essendo tossico come la pianta, provoca sonnolenza, convulsioni e paralisi.
Erba cedrina o Aloysia Citrodora o verbena odorosa è una pianta di origine sudamericana portata in Europa dai conquistadores nel XVII secolo dal caratteristico odore di agrumi. Dalle foglie si estrae un olio essenziale, impiegato nell’industria cosmetica, ricco di composti volatili quali geraniolo, citrale e limonene. Foglie e fiori essiccati si possono usare per profumare armadi e ambienti. In erboristeria si usa nella preparazione di tisane, infusi e impacchi. Si usa in cucina per fare liquori, marmellate, macedonie e come spezia. L’uso prolungato può però provocare disturbi allo stomaco o gastriti. L’infusione – eseguite da 5 a 20 g. per litro – viene usata come digestiva, carminativa e antispasmodica in caso di dolori o indigestione dello stomaco, ma anche come antipiretico e calmante in caso di raffreddore. Si consuma anche come blando sedativo nei disturbi di origine nervosa. L’olio essenziale ha proprietà insetticida, battericida, antisettica, antispasmodica, afrodisiaca, digestiva, emolliente, febbrifuga, sedativa, stomachica e tonica e viene usato per alleviare la congestione bronchiale e i sintoni respiratori da raffreddamento. Ha una notevole quantità di melatonina, una sostanza usata come rilassante naturale che promuove il sonno notturno. Gli elementi utilizzati in infusione vengono raccolti due volte l’anno, in tarda primavera e inizio autunno. Vengono utilizzate le foglie giovani e le sommità fiorite.
Carbone e derivati
Vedi Lune Maggio 2022 e Febbraio 2023
Pino e legno di Quercia : Profumo
Vedi Lune Maggio 2022 e Febbraio 2023
Topazio giallo
Vedi Luna Novembre 2022
Porpora, rosso acceso, scarlatto: colore
Vedi Lune Marzo 2022 e Maggio 2022
LUNA DI MAGGIO-GIUGNO 2023
Medicinali presi dai fiori delle piante
Sono estremamente numerosi. Basti pensare ai rimedi che si ottengono esponendo alla luce solare in acqua di fonte i fiori appena raccolti, noti come fiori di Bach, che a differenza di quelli omeopatici, hanno un’azione più superficiale e di minore durata, oppure a tutti quelli che si utilizzano in fitoterapia (arnica, issopo, malva, calendula echinacea, camomilla, ecc.)
Tra questi voglio ricordare dei fiori il cui uso è poco noto.
Il biancospino è il fiore del cuore: viene usato per curare il sistema circolatorio e gestisce i sintomi secondari dei malati di cuore, come respiro corto, affaticamento e gonfiori.
La viola serve soprattutto per abbassare la febbre e curare le infiammazioni.
Il crisantemo molto usato nella medicina cinese è un ottimo per il mal di testa, gli occhi irritati e la pressione alta.
La magnolia è efficace nel liberare il naso nelle congestioni o per alleviare la sinusite cronica.
L’olmaria è un ottimo diuretico e un buon anti-dolorifico, tanto che lo chiamano anche “l’aspirina della natura”.
La passiflora serve per calmare l’ansia e combattere l’insonnia.
Il fiore del loto serve a curare le epistassi e agisce come antipiretico ed antinfiammatorio.
Il cartamo detto anche zafferanone da cui si ottiene una tintura simile a quella dello zafferano, cura i disturbi del ciclo mestruale, dai crampi all’amenorrea.
Il caprifoglio è un antibiotico naturale, perfetto per curare sotto forma di infuso infezioni come raffreddore, mal di gola o influenza.
L’achillea da cui si ricava una tintura capace di arrestare le emorragie, di prevenire le infezioni con proprietà anti-infiammatorie.
Minerali calcinati
La calcinazione è un termine, noto fin dai tempi dell’alchimia, che definisce un processo di riscaldamento ad alta temperatura, protratto per il tempo necessario ad eliminare tutte le sostanze volatili da una miscela solida o da un singolo composto.
Alumina
In laboratorio, ad esempio, per calcinazione a 1050°C dell’idrossido di alluminio (componente fondamentale della bauxite, una roccia vulcanica o sedimentaria di colore che va dal giallo al rosso bruno) si ottiene l’allumina, da cui si ricava il rimedio omeopatico Alumina, per triturazione dell’allumina con lattosio e successive diluizioni e dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Il soggetto che necessita di Alumina è disidratato, esile, triste, ipocondriaco, apprensivo, lamentoso, disattento, indeciso, ha umore mutevole, ha la fobia dei coltelli e del sangue. Il suo sonno è disturbato e agitato.
L’appetito è irregolare così come tutte le altre sue funzioni; a volte ha la tosse secca e si raffredda facilmente. Alza e muove le braccia con difficoltà, le gambe sono intorpidite e pesanti. Capelli, ciglia, peli del corpo cadono.
Ha la sensazione di un ferro rovente alla schiena, di una corda stretta intorno al collo, di una ragnatela sul viso. I tipi Alumina sono donne che si stancano moltissimo dopo le mestruazioni o anziani stanchi, persone deboli, che hanno vertigini, disorientamento, confusione della parola, amnesie.
Quindi Alumina si usa generalmente nei seguenti principali casi:
Problemi dell’apparato respiratorio, come aridità e secchezza del naso, secrezioni dense, o screpolature. Secchezza della bocca e della faringe, salivazione assente, difficoltà a deglutire, raucedine Problemi dell’apparato gastro-intestinale, come gastrite, rigurgito, debolezza di stomaco, stipsi.
Problemi all’apparato urinario, ovvero urine emesse con difficoltà
Pelle arida, pelle secca, senza traspirazione, senza sudore. Derma ispessito, che dà prurito e si screpola
Strabismo, a causa della paresi dei muscoli dell’occhio, nei bambini.
Capelli, ciglia peli del corpo, che cadono.
Dolori alla pianta dei piedi quando si cammina, dolori alla colonna vertebrale.
Atassia locomotoria, ovvero perdita di coordinazione di movimenti muscolari, dovuta a lesione del sistema nervoso, senso di torpore, gambe e braccia pesanti.
Morbo di Alzheimer e scarsa concentrazione.
Causticum
Dalla calcinazione tra i 900 e i 1000°C del carbonato di calcio si ottiene anidride carbonica e ossido di calcio ovvero la calce viva. La calce viva viene bagnata (estinta) con l’acqua dando origine alla calce spenta. La calce spenta mescolata a bisolfato di potassio e acqua dà origine a una pasta che opportunamente diluita fornisce un altro rimedio omeopatico: Causticum.
Causticum agisce sui seguenti sintomi mentali: depressione associata a irritabilità, debolezza mentale, ansia e agitazione, angoscia per disgrazia imminente, ipersensibilità verso i guai altrui. Ha un’azione terapeutica su apparato respiratorio (tosse secca con perdita di urine, ipofonia, paralisi difteriche), apparato neuro-muscolare (irritazione, spasmi, problemi neurologici (post-zoster), corea, vertigini, atassia-tabe, paralisi, postumi di paresi (da ictus), sclerosi a placche, paralisi nervi motori), apparato genito-urinario (incontinenza (bimbi e vecchi), tenesmo vescicale, ipertrofia prostatica, dismenorrea nelle donne e impotenza negli uomini), occhio (ptosi palpebrale, strabismo, diplopia, astenopia, verruche palpebra superiore), orecchio (notevole accumulo di cerume, acufeni, ipoacusia/sordità), naso (accumulo croste), apparato locomotore (reumatismi, retrazioni tendinee, sclerosi, contratture temporanee e permanenti), apparato digerente (pirosi, sete, meteorismo, sensazione di bruciore).
Fiore Altea
Vedi Lunazione Novembre 2022
Lichene bruciato, profumo.
Vedi Lunazione Aprile 2022
Olii profumati alla rosa, profumo
Vedi Lunazione Aprile 2022
Carbonchio o sanguigna
Vedi Lunazione Giugno 2022
LUNA DI APRILE-MAGGIO 2023
Mercurio omeopatico
Vedi Lunazione Novembre 2022
Stagno omeopatico
Nella sperimentazione omeopatica lo stagno ha un’azione tossica elettiva sullo stato generale provocando debolezza, dimagramento e pallore estremo oltre a determinare sintomi a carico dell’apparato respiratorio e dell’apparato digerente.
Per questo Stannum è indicato nelle persone anziane o precocemente invecchiate, pallide, magre ed estremamente indebolite che presentano ansia accentuata e disperazione per la propria salute. La sua azione terapeutica si esplica nelle bronchiti croniche, caratterizzate da tosse con espettorato abbondante, vischioso, denso, tenace, talvolta striato di sangue; nella laringite con raucedine e tosse che provoca un’espettorazione mucosa; nelle gastriti accompagnate da un senso di debolezza e di vuoto; nelle cefalee frontali o temporali, nei dolori nevralgici a livello orbitario che compaiono al mattino, aumentano fino a mezzogiorno poi tendono a diminuire. Nelle bronchiti croniche e nelle laringiti occorre assumere 5 granuli alla diluizione 9 CH sublinguali due volte al giorno. Nelle cefalee e nelle nevralgie, 5 granuli alla 15 CH secondo la recrudescenza del dolore, diminuendo in base al miglioramento.
Argento omeopatico
Argentum metallicum omeopatico viene adoperato per curare patologie delle cartilagini e del sistema nervoso centrale (si adopera nel decadimento mentale e nella depressione senile ad alte diluizioni) e periferico ma anche malattie infettive per la sua azione antibatterica (laringiti, vaginiti). Noto da secoli, l’argento colloidale, una sostanza con riconosciute proprietà antibatteriche che si presenta come un liquido incolore e trasparente dal leggero sapore metallico, viene adoperato per la disinfezione di cute e mucose contro miceti e batteri (acne, ferite, ustioni, lesioni erpetiche, infezioni del cuoio capelluto). Contribuisce a mantenere la naturale attività e funzionalità del sistema immunitario e se utilizzato contemporaneamente ad una cura antibiotica riesce ad amplificare gli effetti dell’antibiotico. Si ricorda l’uso ancora vigente di prodotti a base di argento come garze o creme per la disinfezione e la cicatrizzazione di piaghe da decubito (es. Sofargen, Connettivina Plus) o per la guarigione di ulcere vascolari. L’uso per via interna, contestato per possibili effetti tossici da accumulo è stato abbandonato a metà del secolo scorso.
Argentum nitricum omeopatico
Vedi Lunazione Agosto 2022
Platino omeopatico
Platinum omeopatico o Platina è un rimedio omeopatico efficace in numerose patologie sia fisiche che psichiche.
Molto particolare è l’atteggiamento psicologico degli ammalati che rispondono a questo rimedio, i cui sintomi psichici si alternano a quelli fisici inerenti soprattutto la sfera sessuale: se diminuiscono le nevrosi si accentua la patologia sessuale sotto forma di eccessi o perversione. Esibiscono atteggiamenti regali e altezzosi che esprimono senso di superiorità e disprezzo rispetto agli altri alternati a manifestazioni di inquietudine sessuale con tendenza alle perversioni (ninfomania nelle donne). Se prevale la frustrazione delle passioni, la paziente, più spesso è una donna, può diventare violenta fino ad uccidere.
Il rimedio trova indicazione nelle nevralgie facciali, nelle cefalee e nelle emicranie con o senza aura; negli spasmi della muscolatura liscia (della glottide o delle pareti dei bronchi (asma allergico) dell’intestino a tipo coliche con stipsi, nel blefarospasmo ovvero nella contrazione spastica dei muscoli delle palpebre) e striata (crampi alle estremità), nei sintomi ginecologici che corrispondono a quelli dell’iperestrogenismo (mestruo nero e abbondante con coaguli neri e dismenorrea durante le mestruazioni), nella iperestesia genitale dolorosa al contatto (vaginismo) con prurito voluttuoso, nelle menorragie, endometriosi e ovarialgie, nella ninfomania. E’efficace nelle sindromi psichiatriche a sfondo sia maniacale che depressivo oltre che nei dolori osteoarticolari.
Berillo
Dalle Segreterie – Notizie tratte dai Bollettini della Schola:
Pietra color verde chiarissimo, se sfregata si elettrizza. Corrispondenze generali: Volontà realizzatrice, opulenza, giustizia, tranquillità, spiritualità. Corrispondenze terapeutiche: malattie umorali (Kremmerz) – fegato – itterizia – stomaco dolori, epilessia, demenza, calcoli, ossa.
Agata
Vedi Lunazione Agosto 2022
Corniola
Dalle Segreterie – Notizie tratte dai Bollettini della Schola:
Pietra color bianco-rosa, rosso. Corrispondenze generali: ottimismo, forza, audacia, realizzazione. Corrispondenze terapeutiche: la circolazione del sangue – il cuore (acqua bollita con la pietra – Kremmerz) – epilessia (nell’intestino retto – Kremmerz) – contagi (Kremmerz) – nevralgie – reumatismi, tumori, ferite, epistassi (emostatico).
Pomice
Dalle Segreterie – Notizie tratte dai Bollettini della Schola:
Leggera, porosa, galleggia sull’acqua. Corrispondenze terapeutiche: foruncoli (Kremmerz).
Cicoria amara
Vedi Lunazione Giugno 2022
Assenzio
Vedi Lunazione di Ottobre 2022
Pulsatilla omeopatica
Pulsatilla nigricans o Anemone pulsatilla è un’erba perenne della famiglia delle Ranuncolacee. La tintura madre è preparata con la pianta intera fiorita. I principi attivi sono l’Anemonina e la Protoanemonina. L’intossicazione provoca flogosi catarrale con secrezione catarrale gialla o giallo verdastra su mucose respiratorie, genito-urinarie, digestive e oculari; congestione e stasi a livello del sistema circolatorio venoso; eritrocianosi della cute. Il paziente-tipo, di solito è di colorito chiaro, con capelli biondi, pelle pallida e marmorea, timido, sottomesso ed esitante; presenta un carattere dolce, caratterizzato da grande avidità affettiva che gli richiama lacrime e sorrisi, dolcezza e irritabilità; triste, malinconico, piange facilmente ma, essendo di umore mutevole, passa facilmente al sorriso se gli si dimostra simpatia.
La Pulsatilla esercita un’azione elettiva a livello respiratorio, dove cura rinofaringiti, riniti recidivanti, riniti allergiche e otiti caratterizzate da ostruzione nasale di sera e di notte con ipersecrezione diurna, bronchiti con tosse produttiva di giorno e secca di notte; disturbi caratterizzati da digestione lenta e difficile, eruttazioni, gonfiore post-prandiale, diarrea con feci variabili o stipsi con stimolo continuo, lingua bianca e patinosa, gusto cattivo al risveglio, a livello digestivo; pubertà tardiva, dismenorrea con diarrea, infiammazioni con leucorrea densa e giallastra, a livello genitale. Cura, inoltre: le blefaro-congiuntiviti; le eritrocianosi alle estremità e acne a livello di cute; la stasi venosa circolatoria con varici, flebiti, geloni invernali.
Muschio vero, profumo
E’ il muschio vegetale. Vedi Lunazione di Ottobre 2022
Fragola, profumo
Vedi Lunazione di Aprile 2022
Catrame, profumo
Vedi Lunazione Settembre 2022
Brillante bianco
Dalle Segreterie – Notizie tratte dai Bollettini della Schola:
Composizione: carbonio puro – Particolarità: inattaccabile, infusibile. Sfregato si elettrizza. Tagliato a brillante scompone la luce nei 7 colori dell’iride – Colore: incoloro, azzurrino, giallicino, grigio (bort), nero (carbonado) – Corrispondenze generali: salute, vitalità, dinamismo, realizzazione, audacia, incorruttibilità, ottimismo – Corrispondenze terapeutiche: epilessia, febbre, avvelenamenti, disturbi gastrici e urinari, esaurimento, linfatismo.
Rosa pallido e rosa rosso o porporino
Vedi Lunazioni Giugno 2022 e Marzo 2022
Luna di Marzo-Aprile 2023
Medicamenti ricavati/formati dalle resine per tutte le infermità
Vedi Lunazione Febbraio 2023
Le resine a scambio ionico sono dei macropolimeri utilizzati in medicina per permettere l’eliminazione per via intestinale di sostanze nocive. Colestiramina, colestipolo e colesevelam sono infatti sostanze insolubili in acqua che, una volta ingerite, legano, con un meccanismo dovuto alla presenza di ioni caricati elettricamente, gli acidi biliari, che con la bile vengono immessi nell’intestino e ne determinano l’eliminazione con le feci. Gli acidi biliari sono costituiti in gran parte da colesterolo e di norma vengono riassorbiti per il 98% permettendo al colesterolo, di rientrare nel torrente circolatorio e di tornare bio-disponibile. In caso di ipercolesterolemia le resine servono ad abbassare la concentrazione di grassi ed infatti vengono adoperate in alternativa alle statine in caso di intolleranza a quest’ultime. In caso di stasi biliare, l’assunzione di resine serve a prevenire il prurito cutaneo generalizzato che è uno dei sintomi della colostasi, come accade nelle pancreatiti e nella cirrosi. Occorre però tenere presente anche gli effetti collaterali delle resine come ad esempio l’interferenza con l’assorbimento di nutrienti e vitamine liposolubili come la vitamina d e con l’assorbimento e quindi l’efficacia di alcuni farmaci come la digitale, il warfarin (coumadin), la tiroxina ecc. In questi casi basta distanziare di due ore l’assunzione delle resine da quella degli altri farmaci.
Dalle Segreterie: Vedi post di vari iscritti sui profumi rituali, tra cui resine e loro proprietà, presenti sul sito nella sezione riservata: “ Comunicazioni di carattere generale”: “Rito di Kons 2022 (informazioni generali: profumi, bacchetta, tabellone, ecc.)”. https://www.kremmerz.it/le-pratiche-per-novizi-e-anziani/comunicazioni-di-carattere-generale/page/2/ .
I post vanno all’incirca dal 14 Marzo al 22 Giugno 2018.
Da notare che il profumo del Rito di Kons, prossimo a venire, è composto in gran parte da resine. E’ interessante riflettere sulle funzioni isolante, protettiva e curativa delle resine grazie alle quali la pianta è preservata dagli attacchi di insetti, patogeni, funghi e agenti atmosferici estremi. Isolando le ferite, cicatrizzando le lesioni e rigenerando i tessuti, infatti, le resine proteggono le parti interne dell’albero, oltre a donargli caratteristiche di elasticità e resistenza.
Trementine
Vedi Lunazione Settembre 2022
Mele monde cotte nel miele
Vedi Lunazione Maggio e Novembre 2022
Carote gialle cotte nel latte
La carota comunemente usata in cucina, Daucus Carota, ha un ricco contenuto in vItamina A,B e C.
Cortecce e foglie d’Olivo, decozioni
Dalle Segreterie: L’ulivo viene collocato dai botanici come originario dell’Asia Minore. Considerato da sempre simbolo di pace, è suo il ramo nel becco della colomba che testimonia la prima terra emersa dopo il diluvio. Sacro ad Atena in Grecia, la sua coltivazione è antichissima insieme a quella del grano e della vite e il suo frutto, l’oliva, considerato divino per le proprietà dell’olio di non mischiarsi all’acqua rimanendo anzi a galleggiarvi sopra. La foglia dell’ulivo con la luce della luna si fa d’argento, mentre col sole ne riflette i raggi dorati. Fu legato all’archetipo del re sacerdote e l’olio usato per consacrare. Ogni anno dalla base del suo tronco spuntano polloni, che non sono altro che alberelli neonati che recano il patrimonio genetico dell’albero madre, che può essere anche vecchio di secoli e ancora vivo. E’ presente nella medicina ed erboristeria mediterranea da diversi millenni, usato specialmente dai popoli mediterranei come febbrifugo.
Foglie Eucaliptus, decozioni
Vedi Lunazione Giugno 2022
Foglie dell’Eupatorium perfoliatum, decozioni
Dalle Segreterie: L’eupatorio perfogliato è una pianta che d’estate si copre di fiori bianco-rosacei, piuttosto vaporosi, capaci di attirare farfalle e insetti impollinatori. La particolarità delle foglie è che sono saldate due a due attorno al fusto, conferendogli così una certa rigidità ciò che gli è valso l’appellativo di “erba saldatrice”. E’ conosciuto anche come erba della febbre.
Mirra in polvere
Dalle Segreterie: Si tratta di una gommaresina prodotta dalla corteccia di diverse specie di piante del genere Commiphora. L’essudato solidifica all’aria assumendo la forma di “lacrime” rossicce-marroncine, conosciute appunto come granuli di mirra. Era usata fin dai tempi degli antichi egizi nel processo di imbalsamazione e come medicinale per le sue proprietà antibatteriche, antisettiche e antinfiammatorie, confermate oggi dalle conoscenze scientifiche. Questa resina è la più usata nella medicina tradizionale ed erboristica medio-orientale per curare molte malattie. Finora sono stati identificati centinaia di metaboliti nella componente volatile della mirra, principalmente sesquiterpeni, responsabili del particolare profumo.
Serpentaria della Virginia
Pianta della famiglia aristolochiacee (Aristolochia serpentaria), originaria del Nord America, così chiamata perché nei paesi d’origine è ritenuta, senza validi motivi, medicamento contro il morso dei serpenti. E’ una pianta rampicante con stelo sottile e fiore violaceo a forma di pipa, all’interno del quale una fitta peluria trattiene gli insetti, intrappolandoli fino a quando non si è verificata l’impollinazione. Il suo rizoma (radice di serpentaria, detto anche radice colubrina o viperina), breve e nodoso, fornisce principi attivi con azione eccitante in piccole dosi, emetica e purgativa in dosi elevate. La Serpentaria è un tonico che favorisce la sudorazione, antispastico e sedativo. In realtà l’uso della Serpentaria è riservato all’omeopatia in quanto i suoi costituenti, tra cui la canfora, risultano tossici. Come rimedio omeopatico viene adoperata in caso di irritabilità, depressione, insufficienza venosa, cefalea mattutina, dismenorrea, febbre, calmante della tosse nelle crisi asmatiche.
Timo
Da non confondere con il Thymus Vulgaris, il Thymus Serpyllum se ne differenzia per la diversa percentuale dei principi attivi che determinano un profumo più intenso, un sapore più amarognolo, un’azione più delicata e per il colore dei suoi fiori, rosa-violacei anziché bianchi. Questo arbusto della famiglia delle Lamiaceae cresce spontaneamente nei terreni aridi, sassosi e soleggiati sia in pianura che in altura. Si adopera sia in cucina, in piccole quantità per aromatizzare carni e legumi, che in fitoterapia come antisettico, digestivo, antispasmodico e vermifugo nelle malattie respiratorie e dell’apparato digerente. L’infuso di timo serpillo si usa come digestivo e spasmolitico contro flatulenza e indigestioni e si ottiene mettendo in infusione 2 gr. di fiori in 150 ml di acqua bollente per 10 min. L’infuso si adopera esternamente contro acne e dermatiti infettive, micosi cutanee, candida genitale e verruche. Il timolo e il carvacrolo sono i due fenoli altamente attivi come antisettici, contenuti nell’olio essenziale, che si adopera in piccole quantità contro le infezioni tanto da essere adoperato come antibiotico prima della scoperta della penicillina.
Simaruba amara
Vedi Lunazione Maggio 2022
Malattie che generano oppressione e abbattimento
Le sindromi depressive sono caratterizzate tutte da una riduzione del tono dell’umore di durata variabile, a volte settimane o mesi (quando il tono dell’umore è basso, la persona presenta uno stato d’animo caratterizzato da una sensazione di elevato malessere e disagio, compromessa capacità di svolgere le normali attività quotidiane, tendenza all’isolamento, evitamento delle interazioni sociali). A ciò si associa apatia (con questo termine si intende un calo o assenza di motivazione, con un evidente disinteresse verso le esperienze di vita e un’indifferenza generalizzata nei confronti del mondo circostante); abulia (questo sintomo consiste nel progressivo indebolimento della volontà nell’intraprendere qualsiasi iniziativa. Il soggetto esita nel prendere una decisione in maniera autonoma e nel compiere una determinata azione, pur essendo consapevole di doverla portare a termine); anedonia (con questa definizione, ci riferiamo all’incapacità di un individuo di provare piacere, anche in circostanze e attività normalmente piacevoli come dormire, nutrirsi, le esperienze sessuali e le relazioni sociali); astenia (sintomo tipico della depressione. Il paziente prova una costante sensazione di stanchezza, debolezza o mancanza di energia, che può portare alla riduzione della capacità fisica e mentale del soggetto, ridotta resistenza allo sforzo e spiccata facilità all’affaticamento); alterazione del ritmo sonno-veglia e dell’appetito; ridotta concentrazione; pensieri di autosvalutazione o fantasie suicidarie e calo della libido.
Consideriamo poi le convalescenze, susseguenti a malattie acute o a riacutizzazioni di patologie croniche, sempre più lunghe e faticose con l’aumentare dell’età e che impegnano l’organismo in un processo di recupero per il ritorno ad una condizione di benessere ed equilibrio. Le malattie croniche si accompagnano di solito sia ad una riduzione delle funzioni dell’organismo che ad un quadro depressivo generato da quest’ultime con perdita dell’autonomia e delle capacità vitali.
Balsamo di Tolù
La parola “balsami” indica particolari composti chimici ottenuti per distillazione o incisione e successiva raccolta dell’essudato reattivo prodotto da alcune piante, come p. e. l’albero della canfora. In passato per balsamo si indicava qualsiasi prodotto fluido ad azione lenitiva, cicatrizzante della pelle.
Dalle Segreterie: Balsamum tolutanum è un balsamo naturale, una resina ottenuta dall’incisione dell’alberoMyroxylon toluiferum originario delle foreste centro-sudamericane. Il nome del Tolù fa riferimento alla cittadina colombiana di Tolù. Ha un odore aromatico perché contiene vanillina. Da tale balsamo fu estratto il toluene nel 1841. Dal punto di vista medicinale ha una lunga storia di utilizzo da parte delle popolazioni locali. Molti degli usi tradizionali sono stati confermati dalla ricerca moderna.
Profumo di Aloe
La tintura di aloe ha azione digestiva, lassativa a dosi piene, disintossicante, immunostimolante, antinfiammatoria, cicatrizzante. Viene ottenuta in genere dall’aloe vera o barbadensis (sono reperibili anche altri rimedi da altre specie di aloe: l’arborescens con maggiori proprietà immunostimolanti, e la ferox, più indicata per la preparazione di prodotti cosmetici).
L’Aloe originaria dell’Africa, della quale si utilizzano le foglie intere o isolatamente il loro contenuto in succo o gel, ricchissime di sostanze cicatrizzanti dei tessuti e riparatrici della mucosa gastrica, immunostimolanti, antisettiche, antivirali, antibatteriche, antimicotiche, depurative, stimolanti l’attività intestinale e, ad alto dosaggio, lassative.
Profumo carbone legno odoroso
Dalle Segreterie: L’odore dei legni è dovuto agli oli essenziali ed alle resine generate durante la crescita dell’albero: prodotte naturalmente, queste sostanze impregnano le fibre legnose rendendole fragranti. Fra i legni odorosi il cedro, il sandalo, i legnosi agrumati, il ginepro, il cirmolo, l’eucalipto, il pino e molti altri.
Profumo di Ambra grigia
Vedi Lunazione di Agosto 2022
Dalle Segreterie: Una delle più pregiate fragranze di derivazione animale, da non confondere con la resina gialla. Questa sostanza, a base di una molecola chiamata ambreina, è secreta dall’intestino del capodoglio per proteggere le mucose dalle parti non digeribili dei molluschi di cui si ciba. Avvolge i frammenti indigesti, si indurisce e accompagna gli scarti fuori dal corpo, galleggiando sulle acque marine e può essere trovata sulle spiagge. L’ambra grigia ha la proprietà di fissare gli odori. Oggi è rara, molto cara e si ricava solo da animali spiaggiati. Similmente nel passato era preziosa come l’oro e commercializzata, specie in Medio Oriente, anche per le sue proprietà medicamentose. Gli antichi Egizi la bruciavano insieme all’incenso all’interno dei templi e anche per noi è un profumo rituale collegato all’Autunno.
Topazio
Vedi Lunazione di Novembre 2022
LUNA DI FEBBRAIO-MARZO 2023
Infermità muliebri e degli organi della riproduzione maschili
Vedi 1° Seminario Sperimentale: Ritorno alla Sorgente Primordiale – Terapeutica ermetica e Coscienza Acquariana (pag. 80 a 85) in Biblioteca sul sito della Schola Philosophica Hermetica Classica Italica Fratellanza Terapeutica Magica di Miriam di Giuliano Kremmerz (www.kremmerz.it)
Medicamenti acquosi e provenienti da piante palustri e acquatiche – Alghe – Giunchi e giuncacee
Vedi 1° Seminario Sperimentale: Ritorno alla Sorgente Primordiale – Terapeutica ermetica e Coscienza Acquariana (pag. 85 a 89) in Biblioteca sul sito della Schola Philosophica Hermetica Classica Italica Fratellanza Terapeutica Magica di Miriam di Giuliano Kremmerz (www.kremmerz.it)
Mali delle vie umide
Vedi 1° Seminario Sperimentale: Ritorno alla Sorgente Primordiale – Terapeutica ermetica e Coscienza Acquariana (pag. 90) in Biblioteca sul sito della Schola Philosophica Hermetica Classica Italica Fratellanza Terapeutica Magica di Miriam di Giuliano Kremmerz (www.kremmerz.it)
Brillante verdognolo tendente al bruno
Vedi Lunazione di Settembre 2022
LUNA DI GENNAIO 2023
Vegetali aromatici
Dalle Segreterie: sono le piante, coltivate o spontanee, ricche di sostanze aromatiche, ed oli essenziali, distribuiti in tutta la pianta o in determinati organi: semi (cappero, cumino, finocchio ecc.); bulbi o radici (aglio, cipolla ecc.); foglie (salvia, rosmarino, borragine, melissa, rucola ecc.); legno (sandalo ecc.); fiori (origano, maggiorana, calendula ecc.).
Oli e Piante stimolanti
Piante stimolanti: l’Erba cedro o erba cedrina o cedrina è una pianta aromatica con foglie dal profumo di cedro dalle proprietà digestive, antinfiammatorie e stimolanti.
Dalle Segreterie: anche il rosmarino, la salvia e lo zenzero hanno proprietà fitoterapiche stimolanti. Vanno considerati come stimolanti gli oli essenziali delle erbe: menta, rosmarino, salvia, aneto, anice ecc. Stimolante è anche l’olio d’oliva aromatizzato al peperoncino.
Zolfo grezzo
Vedi Lunazione di Aprile 2022
Feculacei (dannosi)
Dalle Segreterie: termine ottocentesco che indica le sostanze feculacee, ossia il frumento, la segale, l’orzo, l’avena, il mais, il miglio, il grano saraceno, il riso, le patate, le leguminose, la castagna.
Menta – Mentastro, profumo
Menta fresca: è stimolante le secrezioni gastriche (controindicata nel reflusso gastro-esofageo), attivatrice delle funzioni intestinali, antisettica.
Mentastro: è un tonico del sistema nervoso, favorisce la digestione, rilassa la muscolatura dello stomaco e dell’intestino, aumenta la memoria, allevia la cefalea. Non va utilizzato di sera per l’attività stimolante sul sistema nervoso.
Origano, profumo
Origano: pianta aromatica adoperata come spezie, dalle proprietà digestive, antisettiche ed antispastiche. E’ reperibile anche l’origano omeopatizzato, origanum, indicato per gli stati di estrema eccitazione sessuale.
Dalle Segreterie: l’olio essenziale di origano è molto usato in aromaterapia.
Cedro, profumo
Il cedro, conifera delle pinacee, di cui i più noti sono il Cedro del Libano e la Deodara o Cedrus Deodara, è reperibile come gemmoderivato. Viene utilizzato per le malattie cutanee con secchezza, ridotta sudorazione e prurito.
Dalle Segreterie: dalle foglie o dal legno del Cedro conifera si ricava un olio essenziale utilizzato in medicina, in profumeria e in microscopia.
Il Cedro agrume o citrus medica, arbusto delle rutacee, dal frutto grande e ovoidale, dolce o acido, mangereccio, è costituito per oltre il 50% di scorza, gialla e rugosa, usata in farmacia, per farne canditi e per ricavarne un’essenza, l’acqua di cedro.
Sia il Cedro conifera, sia l’agrume sono utilizzati come profumi. Dell’agrume si può bruciare la scorza, ricca di olio essenziale. Del Cedro del Libano il legno, anch’esso ricco di olio essenziale.
Erba cedro o erba cedrina o cedrina. Vedere: Piante Stimolanti.
Carbuncolo
Dalle Segreterie: Le pietre preziose di colore rosso fuoco (spinelli, granati, ecc.)
Colore Verde tenero, verde prato, verde pisello
Nello spettro luminoso il verde si colloca al centro tra i colori freddi e quelli caldi: ne rappresenta la sintesi e svolge quindi una funzione di equilibrio, è il colore della natura, è simbolo di rinnovamento, e di fertilità. È il colore terapeutico per antonomasia.
Salse acide e acidi forti
Vedi Lunazione di Agosto 2022
Frutti acidi ghiacciati
Sono gli agrumi, il limone, le prugne, le fragole, i lamponi, i ribes, l’ananas.
LUNA DI FEBBRAIO 2023
Medicamenti ottenuti per combustione: Carboni
Il carbone vegetale, detto anche carbone attivo vegetale o carbone attivato, è una sostanza naturale ottenuta dalla combustione del legname, o dei suoi scarti di lavorazione, ad alte temperature e in assenza di fuoco (calcinazione), in atmosfera povera di ossigeno (carbonificazione)
Successivamente il carbone è combusto una seconda volta in presenza di vapore acqueo, aria o gas al fine di aumentarne il potere di assorbimento (attivazione).
Il carbone vegetale è un carbone naturale, risultato della carbonificazione del legno di pioppo, salice, betulla e pino.
In natura il processo che porta alla formazione di carboni vegetali avviene nel corso di millenni, quando tessuti vegetali vengono sottoposti a elevate pressioni che provocano un aumento di temperatura e all’azione fermentativa di funghi e batteri anaerobi, che provoca una progressiva eliminazione dell’idrogeno e dell’ossigeno, con conseguente arricchimento di carbonio.
Il carbone vegetale vanta proprietà adsorbenti date dalla sua carica negativa che lo rendono in grado di legare molecole con carica positiva e di eliminarle dall’organismo per cui viene adoperato soprattutto per eliminare l’eccesso di gas a livello dell’apparato digerente, contrastando aerofagia, flatulenza e meteorismo.
Per questa sua proprietà, è utilizzato anche per rimuovere sostanze tossiche dall’organismo e per ridurre l’assorbimento di colesterolo. Il carbone vegetale è controindicato in presenza di ostruzioni intestinali o appendicite. I prodotti a base di carbone attivo per la pancia gonfia sono generalmente in capsule o compresse.
Il carbone in polvere serve invece a realizzare dentifrici o maschere fai da te per sbiancare i denti e pulire la pelle in profondità, eliminando il sebo in eccesso che può portare alla formazione di punti neri e brufoli. In commercio si trovano numerosi dentifrici e maschere per la pelle purificanti che contengono questo ingrediente.
Il carbone in polvere ad uso alimentare è infine utilizzato per la preparazione del pane nero e altri prodotti da forno.
Data la sua elevata capacità di adsorbimento di gas e liquidi, può impedire l’assimilazione di farmaci e sostanze nutritive (non devono mai essere assunti nell’intervallo compreso fra 30 minuti prima e 2 ore dopo l’assunzione di carbone vegetale).
Tra gli effetti collaterali del carbone vegetale ricordiamo: nausea, vomito, feci scure e costipazione.
Cristallizzati
La cristallizzazione è un procedimento chimico usato per la purificazione delle sostanze solide che sfrutta la solubilità ad alta temperatura delle impurità in esse contenute.
Per esempio, se vogliamo purificare una sostanza solida la sciogliamo con l’alta temperatura in un solvente adeguato, ottenendo una soluzione il cui soluto contiene anche le impurità della sostanza. Filtriamo con un filtro per eliminare le impurità insolubili e poi raffreddando separiamo le impurità solubili, che restano sciolte in soluzione, dal soluto puro che si solidifica in formazioni cristalline.
Una sostanza può cristallizzare per solidificazione di masse fuse (c. dal fuso), per separazione di una sostanza insolubile originatasi per reazione chimica o per precipitazione di un soluto da un solvente soprasaturo (c. dal soluto), per sublimazione (c. dal vapore), per processi biologici o anche per passaggio naturale di vetri e colloidi dallo stato amorfo, metastabile, allo stato cristallino, stabile. La cristallizzazione delle proteine permette l’utilizzo delle stesse nel campo della nutrizione e della medicina. Un esempio di cristallizzazione in natura è per esempio quella del miele che si solidifica a basse temperature e ritorna fluido quando la temperatura aumenta.
Il miele è una soluzione soprassatura di zuccheri: ciò significa che gli zuccheri vi sono contenuti in forma disciolta in quantità superiore a quella che comporterebbe il loro stesso indice di solubilità. Essendo dunque tale soluzione instabile, col tempo tende a tornare allo stato saturo, per cui il quantitativo di zuccheri in eccesso precipita e cristallizza. Tra i due zuccheri principali del miele, il glucosio è quello meno solubile, perciò la tendenza a cristallizzare di un miele dipende dal contenuto in glucosio: quanto più questo è elevato, tanto più anticipatamente il fenomeno si realizza. Viceversa, mieli ricchi in fruttosio rimangono liquidi assai a lungo. Va però complessivamente osservato che la cristallizzazione rimane un evento fisico del tutto naturale che non altera la qualità e la commestibilità del miele. Il processo di cristallizzazione può essere rallentato naturalmente con il riscaldamento, durante il quale i granuli di glucosio vengono sciolti. La cristallizzazione dei grassi, del burro di cacao, per esempio, permette la produzione del cioccolato o, nel caso dei lipidi del latte, del gelato.
Rubino
Vedi Lunazione di Novembre 2022
Onice
Vedi Lunazione di Marzo 2022
Calcare – Calcarea Carbonica
Vedi Lunazione di Settembre 2022
Silice – Silicea omeopatica
Rimedio omeopatico derivato dalla diluizione e dinamizzazione del silicio, un metalloide che si trova nei cristalli di quarzo allo stato puro. Infatti si ottiene dalla triturazione del cristallo di rocca. E’ un rimedio “costituzionale”, cioè si usa nelle persone defedate e/o debilitate, durante le convalescenze e negli stati di carenza di principi nutritivi e vitaminici, soprattutto nei bambini, nelle donne e negli anziani. Infatti nelle lunazioni è indicato nei soggetti cosiddetti scrofolosi cioè da ingrossamento dei linfonodi (SCROFOLA), che accompagna malattie infettive o infiammatorie con tendenza a cronicizzare come, ad esempio, la tubercolosi, che può causare infiammazione della cute e dei linfonodi latero-cervicali del collo.
Tra le patologie citate dalla lunazione in cui si usa la Silicea ricordo che per accesso epatico s’intende l’ASCESSO EPATICO spesso causato da malattie come la colangite, la diverticolite, l’appendicite, o il morbo di Crohn. Il LEUCOMA è un’opacità biancastra della cornea, cioè il sottile tessuto normalmente non vascolarizzato e trasparente che riveste la parte dell’occhio anteriore all’iride. Quest’alterazione compare come esito cicatriziale di alcuni traumi (abrasioni corneali, penetrazione di corpi estranei nell’occhio ecc.), infiammazioni (cheratite erpetica) o lesioni di altra natura. Compromettendo la trasparenza della cornea, il leucoma può provocare dei problemi alla vista. Quando è necessario, per la posizione e l’estensione dell’opacità, il trattamento prevede l’escissione della cicatrice o il trapianto della cornea. Per SUPPURAZIONI si intendono gli ascessi con raccolta di pus. Le ulcerazioni della cornea più frequenti sono quelle causate da abrasioni meccaniche o da infezioni da herpes virus simplex. Un’ULCERA CORNEALE è una lesione oculare che causa una piaga aperta sulla cornea che può infettarsi. Lenti a contatto, traumi, malattie generali come il diabete, farmaci (colliri al cortisone usati a lungo) e carenze nutrizionali possono causare la formazione di piaghe aperte (ulcere) sulla cornea.
Causticum
E’ un rimedio omeopatico derivato da una sostanza chimica complessa ottenuta da Hahnemann mediante distillazione di una miscela di calce spenta e bisolfato di potassio. Causticum è indicato a livello neurologico per curare la paralisi facciale, detta “a frigore”, la ptosi palpebrale dopo herpes oftalmico, la laringite con afonia dovuta a patologie di origine virale o successiva a sforzi vocali, l’incontinenza urinaria da sforzo. Agisce a livello cutaneo sulle verruche sottoungueali o del viso, sull’eczema trasudante, sul prurito di tipo senile. A livello reumatologico ha un’azione positiva anche sulle tendiniti, sulle contratture muscolari come il crampo dello scrivano, sulle coxartrosi (artrosi dell’anca) con dolori da lussazione. Le diluizioni maggiori servono a curare i problemi psichici che fanno seguito a dispiaceri prolungati, a mancanza di sonno, a stress.
Carbo vegetabilis
Indicato in caso di rallentamento circolatorio venoso con ulcere, nel rallentamento dell’attività digestiva con produzione di gas intestinali, intolleranza agli alcolici, nella pertosse e nelle forme gravi di difficoltà respiratorie associate o meno a tosse, comunque con tendenza alla scarsa ossigenazione cellulare come avviene nello scompenso cardiaco e nell’asma bronchiale.
Il rimedio omeopatico Carbo Vegetabilis trae origine dal carbone vegetale. Quest’ultimo, detto anche carbone artificiale o carbone di legna o ancora carbonella, è un combustibile prodotto dal processo di carbonizzazione della legna. Carbo Vegetabilis ha un’azione lunga e profonda ed è il rimedio giusto per problemi che riguardano una cattiva circolazione, disturbi gastrici o respiratori, come l’asma per esempio. Ma è anche il rimedio degli stati gravi, di anziani che non si sono ben ripresi da traumi, delle ultime fasi di una malattia, delle agonie.
Il rimedio omeopatico Carbo Vegetabilis si usa nei principali casi: problemi dell’apparato circolatorio, emorragie, tachicardia, vene varicose; disturbi dell’apparato gastroenterico, palpitazioni, disturbi al fegato, flatulenza, stitichezza, diarrea, emorroidi; disturbi dell’apparato respiratorio, raffreddore, asma, tosse, raucedine; atonia e debolezza muscolare, crampi alle gambe; disturbi del sistema nervoso, ansia e agitazione, sonno fortemente disturbato; mal di testa e cefalea, testa calda e cuoio capelluto freddo, otite, afte; problemi della pelle, ulcere cutanee, prurito, foruncoli, geloni.
Carbo animalis
E’ adoperato per l’acne rosacea e nei tumori della mammella con formazioni duro-sclerotiche.
Il rimedio omeopatico Carbo Animalis trae origine dal carbone animale. Quest’ultimo, detto anche carbone d’ossa o nero animale o ancora nero d’ossa, è ottenuto dalla carbonizzazione delle ossa e dei tessuti animali (cute di bue). Carbo animalis è un rimedio omeopatico ad azione locale; agisce principalmente sul tessuto linfatico, sul sistema nervoso, sulla mucosa gastro-intestinale, sull’apparato vascolare e sulla cute.
È indicato nei casi di malattie che compaiono insidiosamente, che si sviluppano lentamente e divengono croniche. È spesso utile dopo un’intossicazione alimentare, specie da pesce avariato o legumi guasti. Si adopera nei disturbi del sistema linfatico e dei linfonodi; in disturbi gastrointestinali come gastrite, stipsi, diarrea; nei disturbi respiratori come tosse secca e rauca, bronchite e polmonite; nella dismenorrea e nella polimenorrea (mestruazioni frequenti); nei disturbi venosi come vene varicose ed emorroidi; acne, verruche e geloni.
Carbone di Pino e sue resine
Vedi Lunazione Maggio 2022
La resina di Pino, albero presente sotto varie specie, il Pinus Sylvestris, il Pinus Palustris ed il Pinus Mugo (dal quale si estrae il mugolio, prodotto ad effetto balsamico e lenitivo delle vie respiratorie) presenta principi attivi, tra i quali gli olii essenziali ad azione balsamica, fluidificante i catarri, antinevralgica, espettorante, antisettica, tonica e stimolante psico-fisica, antireumatica e repellente gli insetti.
Carbone di gemme di quercia e cortecce di quercia
Dalle Segreterie: il carbone è il risultato di una lenta combustione incompleta, infatti non raggiunge lo stato di cenere. A differenza del legno il carbone possiede una grande inerzia chimica, quindi è inattaccabile da microrganismi ed è poco soggetto ad altre cause di degrado.
Dalle gemme di quercia si estraggono preparati fitoterapici.
Le principali proprietà della quercia sono di tipo antinfiammatorio, astringente, emostatico, analgesico, antisettico, febbrifugo, tonico. Risulta quindi utile come antinfiammatorio e disinfettante.
Miele cerato
Dalle Segreterie: è il miele grezzo o in favo, ovvero il miele raccolto dal favo naturale (così chiamate le cellette colme di miele ricoperte dalle api con una sottile pellicola di cera vergine) senza essere sottoposto a centrifugazione e pastorizzazione, conservando intatte le proprietà benefiche del miele, della propoli e del polline. Il miele cerato contiene oligoelementi, zuccheri semplici, proteine, vitamina K, polifenoli, antiossidanti, minerali, enzimi; gli aminoacidi, il betacarotene e le vitamine B, C, D ed E, contenute nel polline, e gli oligoelementi, gli oli essenziali e le vitamine A e PP presenti nella propoli.
Aceto acre di agrumi, profumo
Si prepara con 50 cl di aceto di vino e tre arance. Pelate le arance e sminuzzate le bucce si mette il tutto in un grande recipiente (una pirofila). Si aggiunge il succo delle arance e, per ultimo, l’aceto. Si porta a ebollizione a fuoco e poi si lascia riposare per 2 settimane. Quindi si passa con un colino e si conserva con una strisciolina di buccia di arancia.
Dalle Segreterie: in commercio si trovano aceti di agrumi già pronti: l’aceto di arance rosse, particolarmente profumato, a bassa acidità (5%). Da non confondersi con un aceto di vino aromatizzato, è ricavato dal succo concentrato di arance rosse messo a fermentare e in seguito acetificato. Il risultato è un concentrato con lo 0% di alcool.
Stafisagria, profumo
Vedi Lunazione Ottobre 2022
Brillante giallo
Vedi Lunazione di Settembre 2022
Violetto, colore
Vedi Lunazione di Agosto 2022
Lune di Novembre e Dicembre 2022
LUNA DI NOVEMBRE 2022
Malattie degli umori (sangue, bile, linfa ed escrezioni in genere)
Per malattie degli umori si intendono in modo generico tutte le patologie che colpiscono gli organi produttori di umori, fluidi, liquidi e secrezioni del nostro corpo.
Ricordiamo quindi le malattie del sangue e della linfa (anemie, poliritmie, malattie dei corpuscoli del sangue come globuli rossi, bianchi e piastrine); malattie del liquido cerebro-spinale (encefaliti); malattie della saliva (calcolosi salivare); malattie delle secrezioni nasali; malattie delle ghiandole lacrimali; malattie dell’orecchio interno; malattie delle secrezioni bronchiali; malattie della bile e del secreto pancreatico; malattie della secrezione gastrica e intestinale; delle urine e delle secrezioni genitali maschili e femminili.
Tra le pietre attive in queste lune il rubino vale per le anemie in generale e il topazio per le malattie da eccesso di sangue (poliritmie, piastrinosi), se portate a contatto con la pelle.
Topazio
Dalle Segreterie- Notizie tratte dai Bollettini della Schola:
Composizione: silicato di alluminio fluorifero e acqua con impurità, calcio, alcali, ferro, vanadio e cromo – Particolarità: Alla luce diventa bianco, si elettrizza, piroelettrico – Colore: giallo, giallo tendente al rosso, bruno, verde, incoloro – Corrispondenze generali: simpatia, amicizia, equilibrio, sapienza, saggezza – Corrispondenze terapeutiche: contro le malattie del sangue in eccesso, pletorici, sanguigni (portato addosso sulla carne nuda); per fortificare gli spiriti della vita (acqua bollita col topazio) (entrambe da Kremmerz); malattie mentali, emorroidi, varici, emorragie, itterizia, malinconia, impurità della pelle.
Rubino
Il rubino è un cristallo della famiglia dei corindoni, pietre costituite da ossido di alluminio cristallizzato che possono assumere diversi colori: rosso, nel caso del rubino (o rubino rosso-rubino da rubeus: rosso), blu (viene indicato come zaffiro) ma anche rosa, verde, nerastro e giallo (detto in quest’ultimo caso anche topazio orientale).
Il rubino rosso ha struttura trigonale ed è composto oltre che da ossido di alluminio anche da cromo. In passato veniva anche indicato come “pietra del sole”. Attiva la vitalità e la disponibilità energetica. Migliora la circolazione sanguigna, specie se portato all’indice della mano sinistra, attiva i surreni e quindi il sistema di allerta e sorveglianza agli eventi stressogeni. Stimola la produzione dei globuli rossi, soprattutto se portato a contatto diretto con la pelle, e dei globuli bianchi. Favorisce il ciclo mestruale.
Il rubino giallo è un corindone, o topazio orientale, utilizzato per la sua durezza come abrasivo, per esempio in dermatologia cosmetica. Come tutte le pietre gialle è disintossicante, stimolante l’autoguarigione, equilibrante il sistema nervoso.
Dalle Segreterie – Notizie tratte dai Bollettini della Schola
Rubino: Composizione: Corindoni (anidride alluminica con ossido di ferro e cromo e inclusioni solide, liquide o gassose) – Particolarità: inattaccabile, infusibile, colore stabile, si elettrizza per sfregamento – Colore: rosso, violaceo, bruno, giallo – Corrispondenze generali: Forza, ardore, distinzione, libertà – Corrispondenze terapeutiche: Anemia (portato addosso sulla carne nuda), arterie e vene (portato all’indice della mano sx), circolazione (portato al dito indice della mano sx) (tutte da Kremmerz); epidemie, incubi, memoria, malattie epidermiche.
Turchina
La pietra turchina è il turchese, costituito da fosfato basico idrato di rame e alluminio, con tracce di ferro, dal colore azzurro cielo o verde azzurro con striature bianche. Ha effetto disintossicante, assorbe le tossine dell’organismo perdendo il suo colore originario ed assumendo tonalità più chiare o scure fino all’avvenuta guarigione. Equilibra le turbe emozionali, favorisce l’espressione creativa e la comunicazione, energizza, attenua i dolori osteoarticolari, favorisce la rigenerazione dei tessuti.
Dalle Segreterie- Notizie tratte dai Bollettini della Schola:
Turchina: Composizione: fosfato idrato di alluminio e rame – Particolarità: sbiadisce alla luce – Colore: Azzurro pastoso, verde brillante – Corrispondenze generali: grandezza d’animo, benessere, successo, stabilità – Corrispondenze terapeutiche: Bile (portata addosso sulla carne nuda, da Kremmerz), cataratta, emicranie, febbre, ritenzione urinaria.
Pietra Marina
Per Acqua Marina vedi Lunazione Maggio 2022
Smeraldo
Di colore verde puro o tendente al giallo o al blu. E’ una pietra trasparente con inclusioni più o meno numerose a seconda del suo valore. Fu indossata o ingerita dopo essere stata polverizzata nell’antichità per le sue proprietà medicamentose. Nell’antico Egitto la possibilità di estrarre gli smeraldi dal sottosuolo offriva ampia disponibilità del minerale per cui l’utilizzo era molto diffuso. Conservando l’energia della terra lo smeraldo e quindi il colore verde viene utilizzato per stimolare l’autoguarigione del corpo fisico, delle emozioni e dello spirito, stimolando il senso di armonia, calma e serenità, pace interiore e giustizia. In cromoterapia il verde si consiglia agli iperattivi, a coloro i quali si trovano costantemente sotto pressione e a chi necessita fare chiarezza dentro di sé, specie se parliamo di sentimenti. Meglio ancora funziona con l’ansia. Ecco perché si dipinge di verde la parte conviviale della casa, luogo in cui si incontrano le relazioni sociali con i nostri simili. Influenza positivamente le relazioni umane e lo spirito di collaborazione, la sensibilità e la disponibilità alla comprensione. Agisce specificatamente, ben influenzandole, sulle patologie della testa: sinusiti, cefalee, crisi epilettiche, malattie degli occhi, ma anche sulle malattie cardiache e dell’intestino. La pietra si purifica immergendola per qualche ora in acqua fredda salata e recupera vitalità esponendola alla luce del sole (non diretta) e della luna.
Smeraldo pallido: (dal greco smaragdos che significa pietra verde) dal colore verde brillante più o meno intenso, ricca di berillio e cromo. Migliora la vista, disinfiamma le vie respiratorie, le articolazioni ed i muscoli, disintossica specie il rene ed il fegato, attiva il sistema immunitario e la circolazione linfatica, tonifica il cuore (anche a livello emozionale), armonizza la psiche, stimola alla comunicazione interpersonale, favorisce il parto.
Dalle Segreterie- Notizie tratte dai Bollettini della Schola:
Smeraldo: Composizione: Berilli (silicato di berillo e alluminio con cromo, ferro e vanadio- inclusioni liquide e solide) – Particolarità: trasparente con setole e fratture interne – Colore: verde brillante tendente al giallo e grigio – Corrispondenze generali: intellettualità, ingegno, abilità, persuasione, spiritualità, armonia – Corrispondenze terapeutiche: Occhi: umori, vista (acqua bollita con smeraldo schiarisce la vista); Malattie delle pupille (portato addosso), Convulsioni infantili (messo sotto le ascelle), Malattie del Cuore (portato al dito medio mano dx. Più efficace se incastonato in anello metà oro e metà rame) (tutte da Kremmerz); esaurimenti, svenimenti, amnesie.
Canna Palustre e malattie di scolo uomini e donne
Nella luna di novembre la canna palustre (Arundo Donax) è bene influenzata per tutte le malattie di scolo ovvero quelle patologie che si manifestano con abbondanza di perdita di fluidi ( ad esempio: riniti, sinusiti, otiti catarrali, congiuntiviti soprattutto allergiche, uretriti maschili e femminili, vaginiti, diarrea, ecc.). In natura la canna ha un effetto diaforetico (che stimola la sudorazione), diuretico e stimolante la lattazione per cui il rimedio omeopatico, che da essa si estrae, avrà un effetto inibitorio e curativo su questi sintomi.
Disturbo o infermità degli organi generatori maschili
Per quello che riguarda le malattie degli organi riproduttivi dell’uomo (la dizione include sia malattie infettive che infiammatorie o neoplastiche di testicoli, prostata, vescichette seminali e uretra (uretriti, prostatiti, epididimiti, orchiti, oligoastenospermie, ecc).
Cloruro di sodio
Vedi Luna di Maggio 2022
Idromele e malattie provenienti dal freddo
La ricetta dell’idromele serve a curare le malattie da raffreddamento e quindi malattie delle vie respiratorie o dell’apparato osteo-muscolare.
Mercurio
Il Mercurio è un rimedio facile da utilizzare. Esistono vari tipi di Mercurio e vari Sali. Il mercurio sulfurico è il cinabro e lo dobbiamo chiedere come cinnabarium. Perché ci sono tanti tipi di Mercurio? Perché ci sono differenze nel trattamento delle patologie. Il vivus e il solubilis si danno quando ci sono patologie con sintomi fisici e psicologici. I mercuri si usano nelle patologie delle mucose con pus e si associano alla presenza di linfoadeniti, febbre, ulcerazioni, salivazione metallica di cattivo sapore. Il Maestro Kremmerz ne parla a proposito delle diarree e patologie delle mucose biliari, ove per mucosa si intende il rivestimento degli organi interni, intestino, bocca, congiuntiva, ecc. Com’è l’aspetto dei soggetti mercuriali? Sono irrequieti, a volte con balbuzie nelle forme acute, mentre in quelle croniche si osserva un rallentamento delle funzioni, perdita di memoria con ansia e irrequietezza. Vediamo i vari tipi di mercurio ed il loro utilizzo. I casi in cui è adatto il Mercurio corrosivo per cosa si differenziano? Oltre alla componente purulenta, c’è l’ulcerazione ed il decorso tipico delle forme più acute e violente. Il Mercurio cianato è idoneo a curare le patologie delle mucose pseudomembranose tipiche ad esempio della difterite. Il Mercurio biiodato è tipico per la tonsilla destra, mentre il triiodato per la tonsilla sinistra. Il Mercurio dulcis cura le infiammazioni dell’occhio e della tuba di Eustachio che collega il cavo orale con l’orecchio medio. Il Mercurio cynnabaris o cinabro del Kremmerz è indicato nella sinusite cronica, nelle formazioni verrucose o condilomatosiche. L’effetto placebo o nocebo vale per tutti i tipi di terapia, omeopatica e allopatica, ed è mediato dall’assetto dei neuromodulatori che facilitano o meno le funzioni terapeutiche. Idrargyrium equivale al vivus secondo la terminologia che usava il Maestro Harahel e al metallicum degli elenchi ufficiali. La diluizione è una deconcentrazione. Avete mai saputo come si fanno le diluizioni centesimali o decimali? Si parte dalla tintura madre dove è possibile ottenerla, per esempio dalle piante, oppure nel caso del Mercurio, che è un metallo e pertanto non si può sciogliere in un solvente, si procede con la triturazione con il lattosio e la diluizione di quest’ultimo. Per la 1° diluizione centesimale si procede diluendo una goccia di tintura madre in 99 gocce di alcool o alcolato o una parte di lattosio in 99 parti di alcool. Per ottenere la 7° diluizione centesimale si procede così per 7 volte. Una volta fatta la diluizione il prodotto va dinamizzato e si fa ogni volta prima di un’ulteriore diluizione. Hannemann mentre preparava il rimedio pronunciava a voce il nome della malattia di quel malato. Ricordiamo anche le diluizioni korsakoviane. La 50 korsakoviana è molto usata in Germania. Dà meno aggravamento perché ha un’azione più lenta. A che servono le diluizioni 5°, 7°, 9°? Le diluizioni più basse si usano per le malattie acute, quelle maggiori per le malattie croniche. Einstein diceva meno materia c’è e più energia c’è. Le alte diluizioni agiscono sulla componente psichica e profonda.
Altea
Fiori di Altea rossi: emollienti ed antinfiammatori. Rimedio naturale contro tossi secche, faringiti, bronchiti per la sua azione antinfiammatoria sulle prime vie respiratorie.
Infermità del sistema nervoso
Sono ben influenzate in questa lunazione le malattie del sistema nervoso nel senso che tendono a migliorare e, dato che sono citate in modo generico, si allude a tutte le patologie del sistema nervoso, acute e croniche, infettive e infiammatorie o neoplastiche.
Estratti di succhi animali e prodotti organoterapici (cerebrina, spermina, tiroidina, ovarina, prostatina, ecc.)
Anche i medicamenti ricavati dagli organi animali sono particolarmente efficaci. La disciplina che viene citata è l’organoterapia una pratica olistica che cura un organo, una ghiandola o un tessuto somministrando un suo derivato opportunamente diluito e dinamizzato.
A differenza dell’opoterapia, in cui il rimedio agisce per sostituzione dell’organo malato, l’organoterapia agisce invece per stimolazione dello stesso con una attività trifasica, stimolante, regolatrice o bloccante a seconda che si utilizzi la 5°, la 7° o la 9° diluizione centesimale.
Nell’organoterapia convenzionale la preparazione parte dal tessuto dell’organo dell’ammalato stesso, mentre nell’organoterapia omeopatica si adoperano gli organi equivalenti di animali e in quella omotossicologica gli organi del maiale che ha un assetto antigenico simile a quello umano,
allevato secondo norme giuridicamente stabilite per garantire l’assenza di sostanze nocive.
In caso quindi di un ipotiroidismo si può adoperare la tiroidina alla 5° diluizione centesimale, mentre in caso di ipertiroidismo si userà la stessa sostanza alla 9° CH.
Vedi Lunazione Settembre 2022
Malattie di ulcerazioni interiori (dai bronchi e polmoni all’intestino retto)
Un accenno alle malattie caratterizzate da ulcerazioni interne, dove per ulcerazione di intende la soluzione di continuo del rivestimento della parete mucosa interna dell’organo. Ricordiamo le ulcere del cavo orale in caso di afta, le lesioni tubercolari della parete bronchiale, quelle esofagee, gastriche e duodenali, le lesioni delle malattie infiammatorie intestinali come la rettocolite ulcerosa e il morbo di Crohn, ecc. Per sanare queste ulcere possono essere adoperati:
Il Sidro è una bevanda ottenuta con la fermentazione alcolica soprattutto delle mele, ma anche di mele cotogne e pere.
Dalle Segreterie: Il vino di melacotogno (o mela cotogna) è la forma più pregiata di Sidro, bevanda alcoolica (5-6,5 gradi) prodotta dalla fermentazione della mele cotogne
Le mele cotogne, oggi non sempre facilmente reperibili, anzi piuttosto rare, vengono raccolte tra settembre e ottobre quando la buccia diventa gialla e profumata. Del vino di mele se ne hanno testimonianze già presso Babilonesi ed Egizi.
Oggi, per ovviare alle mescolanze tra mele comuni e cotogne che fanno i produttori di sidro, è possibile trovare anche online ricette per farlo in casa.
Vino di mela o sidro, ricavato dalla fermentazione del succo di mela, insieme all’aceto di mela, è considerato rimedio naturale per contrastare svariati disturbi quali la tosse e gli stati febbrili, la ritenzione idrica e la stipsi, la digestione lenta. L’acido acetico, che troviamo sia nel sidro che nell’aceto di sidro, si dimostra un ottimo coadiuvante in piccole quantità per le persone diabetiche, per tenere sotto controllo la glicemia e per diminuire il desiderio di dolci. L’acido malico, contenuto nella polpa e nella buccia delle mele, evita la ritenzione idrica e si rivela un ottimo rimedio preventivo per edemi e cellulite. Questa bevanda naturale è particolarmente ricca di polifenoli, ovvero sostanze antiossidanti che si rivelano utili per la prevenzione delle malattie tumorali e cardiovascolari e per la protezione delle cellule dai radicali liberi. Il sidro, oltre ad essere in grado di regolare la pressione arteriosa, riesce anche a tenere bassi i livelli di colesterolo LDL e ad aumentare quelli dell’HDL (ovvero il colesterolo buono). In tal modo si riesce ad avere il cuore in salute e diminuiscono i rischi di patologie cardiovascolari. Secondo alcune ricerche, il sidro ha proprietà antimicotiche e pertanto risulterebbe un ottimo rimedio contro candide, infezioni genitali e micosi della pelle. Essendo ricco di potassio, inoltre, il sidro di mele previene i crampi muscolari. Perciò il suo uso è particolarmente consigliato agli sportivi. Infine, un ulteriore beneficio di questa bevanda è dato dalla capacità di combattere l’alitosi.
Dalle Segreterie: Trattasi di vini estratti dalla fermentazione della frutta di varie specie: mele, pesche, susine, fichi, datteri, ciliegie, frutti di bosco ecc. Se ne hanno testimonianze in Mesopotamia, in Egitto, in Grecia e Roma.
Il chicco di melograno, come il vino rosso, è ricco di potenti antiossidanti come l’acido punicico e la punicalagina. Esercita, inoltre, una potente attività antinfiammatoria e migliora la pressione arteriosa. Ha un’azione protettiva contro lo sviluppo del cancro alla mammella e alla prostata.
Il melograno, Punica granatum: albero della famiglia delle Punicacee; si utilizzano le radici, la corteccia, le foglie, i fiori, la polpa e la scorza dei frutti per le proprietà vermifughe, diuretiche, toniche, antispasmodiche, rinfrescanti ed astringenti. Il succo della melagrana, la grossa bacca che contiene i semi, ha azione antiossidante.
L’olio di mandorle dolci, è un olio limpido e incolore particolarmente indicato per le pelli secche e disidratate, estratto dal Prunus amygdalus communis e contenente acidi grassi monoinsaturi e fitosteroli (acido oleico, acido linoleico, e acido palmitico), tracce di minerali come sodio, potassio, fosforo, magnesio e ferro, e una buona percentuale di vitamine E, K e B. L’olio, che va conservato in bottiglie di vetro scure per ripararlo dalla luce e lontano dal calore per evitare che irrancidisca, se estratto con spremitura a freddo e venduto senza aggiunta di conservanti può essere adoperato anche per uso interno. Ma la grande facilità con cui viene assorbito dalla pelle e dalle mucose giustifica il frequente uso esterno. Ogni patologia cutanea trae beneficio dall’olio di mandorle dolci: la secchezza e la disidratazione innanzi tutto, le screpolature e le croste adese degli eritemi infantili (varicella), gli esiti di ustioni, l’aridità di capelli e lo sfaldamento delle unghie, i rossori, le irritazioni e i pruriti. Per l’azione emolliente, nutriente ed elasticizzante si adopera nella prevenzione e nella cura delle smagliature cutanee, soprattutto quelle gravidiche. La via di somministrazione rettale, adoperata solitamente in età pediatrica per le terapie con oli essenziali, può efficacemente essere usata anche dagli adulti: in entrambi i casi l’olio essenziale viene somministrato in quantità di poche gocce (2 o 3) diluite in olio di mandorle dolci. In questo caso l’uso consigliato del solo olio di mandorle dolci eserciterà il suo effetto generalizzato sulla cute grazie all’assorbimento rettale.
L’olio di mandorle dolci per via interna può essere usato come rimedio naturale per curare alcune problematiche gastriche, intestinali etc.
I semi del melone hanno un profilo nutrizionale decisamente interessante. Tutt’altro che scarto alimentare, sono invece ricchi di proteine, principalmente rappresentate da acido glutammico, arginina e triptofano, fattore che li rende un’ideale alternativa agli aminoacidi essenziali. Contengono anche acidi fenolici, flavonoidi,tocoferolo, fitoestrogeni, benefici per l’organismo. I semi di melone sono ricchi di vitamine e minerali: vitamine A, C, B3, B6, B9; carotene; sodio; magnesio; potassio; calcio; ferro; zinco; iodio; fosforo; selenio; manganese.
L’acido glutammico in essi contenuto migliora la funzionalità intestinale e il sistema immunitario, mentre l’ arginina è un noto alleato degli sportivi e di chi intende rimettersi in forma in quanto contribuisce a ridurre il grasso corporeo e aumentare la massa muscolare. Non solo, tra le proprietà benefiche dei semi di melone troviamo la presenza di acido gallico e l’acido vanillico, che svolgono un’azione antinfiammatoria e anti-tumorale.
Dalle Segreterie: Il succo dei semi di Melone, detto anche latte di Melone, è una bevanda abituale in Messico e si prepara facilmente in casa frullando i semi insieme ad acqua e poi passando il succo in un colino a maglie strette
Il papavero solitario, o rosolaccio, o papaver rhoeas, (ben diverso dal papaver somniferum dal quale si estrae l’oppio!), è indicato nella farmacopea attuale per la preparazione di rimedi, a partire solo dai petali, ed a piccolissime dosi, utili come sedativi della tosse secca, attivanti il sonno ed ad effetto afrodisiaco.
Ha proprietà antispasmodiche, ipnotiche, sedative, espettoranti, sudorifere e antidolorifiche legate al suo contenuto in alcaloidi per cui è indicato in caso di ansia, insonnia, tosse, bronchite, coliche intestinali o renali, disturbi delle vie respiratorie, nervosismo, palpitazioni. L’infuso di petali di papavero essiccati in vino bianco invecchiato con miele deve essere preparato con i petali dei fiori raccolti durante la fioritura, da maggio a luglio, possibilmente nelle prime ore del mattino, quando i fiori sono aperti e specialmente nel mese di maggio, quando le capsule sono ancora verdi e prive di semi. I petali vengono quindi essiccati all’ombra e conservati in un barattolo di vetro. Si adoperano 1-2 gr di petali essiccati per 200 ml di vino.
Il miele: edulcorante ad elevato contenuto di vitamine del gruppo B, ferro, manganese e carboidrati
L’acqua di melissa ha caratteristiche antispastiche sulla muscolatura liscia e soprattutto sulle vie digerenti, sedative sull’ansia e sulle somatizzazioni in generale, antinfiammatorie, antibatteriche, antimicotiche e antivirali (herpes labiale). Per le proprietà anti-ormonali le viene attribuita un’azione contro i tumori estrogeno-dipendenti. L’acqua di melissa si ottiene mescolando 150g di melissa, 450g di alcool puro e 450g di acqua purissima. Si espone il recipiente di vetro per tre giorni al sole e poi si filtra. Si beve sempre diluendo in acqua.
L’acqua di grano fermentato è una bevanda acidula, ricca di enzimi, vitamine A e del complesso B e nutrienti ad azione probiotica. Si ottiene da 30 gr di grano integrale lasciati a bagno per una notte in un recipiente di vetro e, una volta sostituita l’acqua, fatti germogliare nello stesso vaso cambiando l’acqua due volte al giorno per un paio di giorni. Una volta germogliato, cioè quando la radichetta ha la lunghezza di 0.5 cm, il grano viene trasferito insieme a un litro di acqua minerale naturale in un recipiente che si chiude con un telo e un elastico e si conserva al buio e a temperatura tra i 6 e i 26 °C. per un paio di giorni. La fermentazione del grano darà origine al classico odore di lievito e alla presenza di bollicine nel liquido. Il liquido ottenuto dalla filtrazione potrà essere così conservato in frigorifero e consumato nel giro di 5 giorni. Si può bere puro o miscelato a succhi di frutta o frullati.
Dalle Segreterie: L’amido è il principale carboidrato di riserva delle piante. Si accumula nelle radici, nei tuberi e nei semi e si forma nelle parti verdi delle piante per fotosintesi da acqua e anidride carbonica. Tra i tipi di amido utilizzati per l’alimentazione umana più conosciuti sono quello di patata (fecola di patate), di mais (maizena), di frumento, di manioca (tapioca), di riso. Ha alto potere calorico ed è dunque un alimento energetico che rilascia lentamente glucosio nel sangue. Pertanto deve essere tenuto sotto controllo da parte di chi ha patologie che per essere curate richiedono uno stretto controllo degli zuccheri nell’organismo.
Per l’olio di pesce vedi Lunazione Luglio 2022
Le mele (cotte): la quota di flavonoidi in esse presente svolge azione antinfiammatoria.
Legno di Pino Vedi Lunazione di Maggio 2022
Vedi Lunazione di Settembre 2022
Per la pece Vedi Lunazione Settembre 2022
Lacrime di pino: cioè la resina del pino, albero presente sotto forma di varie specie, il Pinus Sylvestris, il Pinus Palustris ed il Pinus Mugo (dal quale si estrae il mugolio, prodotto ad effetto balsamico e lenitivo delle vie respiratorie). La resina del pino presenta principi attivi, tra i quali gli olii essenziali, ad azione balsamica, fluidificante i catarri, antinevralgica, espettorante, antisettica, tonica e stimolante psico-fisica, antireumatica e repellente gli insetti.
La Mortella è il Mirto, Myrtus communis, arbusto sempreverde ricchissimo di olio essenziale. Ha effetto purificante, disinfettante, antisettico, riducente le secrezioni catarrali, tonificante ed astringente
Per l’aceto vedi Lunazione Settembre 2022
Per l’olio di pesce e legno di lauro vedi Lunazione Luglio 2022
Tisi
E’ una malattia infettiva e contagiosa provocata da vari ceppi di micobatteri il più noto dei quali è il Mycobacterium tuberculosis o bacillo di Koch dal nome dello scienziato premio Nobel che lo identificò nel 1882. Si distinguono forme di tubercolosi polmonari ed extrapolmonari (ossa, laringe, intestino, apparato urinario, ghiandole e linfonodi). E’ una malattia tipica di organismi defedati, che si contagiano generalmente attraverso la saliva di persone infette. E’ diffusa soprattutto in Asia e Africa, anche se con i flussi migratori attuali e l’impoverimento delle difese immunitarie provocate da malattie come l’AIDS si può ritenere oggi ubiquitaria. Nelle forme polmonari più gravi si creano perdite di sostanza anche discrete dei tessuti colpiti che vengono in genere definite “caverne”. Ad oggi la terapia medica e la prevenzione con i vaccini scongiurano le evoluzioni più severe.
Mirto profumo
Vedi sopra: Mortella
Legno lauro profumo
Vedi Lunazione di Luglio 2022
Madreperla
Vedi Lunazioni Ottobre 2022
Bleu tenero o cilestrino (celeste chiaro)
L’azzurro è un colore primario ad azione rilassante, rinfrescante, sedativa, stimolante la cicatrizzazione dei tessuti, antibatterica, antinfiammatoria, favorente la comunicazione e la concentrazione. Cura l’insonnia, la bassa tensione muscolare e la pressione.
Radici fresche
Dalle Segreterie: Per radici fresche si intendono le carote, i ravanelli, la rapa, il sedano rapa, il rafano, la pastinaca, il ginseng (non i tuberi come patate e topinambur, i bulbi come agli e cipolle o i rizomi come lo zenzero che pure si trovano sotto terra).
Carne di agnello
Fegato di agnello: ricco di ferro, glicogeno, depositi di vitamine liposolibili (A, D ed E), grassi in quantità di molto inferiore a quella di altri animali, fortemente nutriente, contenente anche notevoli quantità di precursori dell’acido urico
LUNA DICEMBRE 2022
Carbonchi
Il carbonchio o antrace è una malattia provocata dal Bacillus anthracis, un germe produttore di spore che vive nell’ambiente esterno e conserva la capacità di infettare per decenni, identificato e studiato nel 1876 dallo stesso scienziato che isolò il germe della tubercolosi: Robert Koch. E’ una antropozonosi, cioè una malattia che colpisce gli animali e saltuariamente anche l’uomo. Gli animali colpiti sono i bovini e gli ovini, che, una volta infetti, possono diffondere l’infezione attraverso il contatto con i loro derivati (pelo, pelle, lana e ossa). In Italia è possibile fare prevenzione sul bestiame con vaccini distribuiti soltanto in Puglia e Basilicata. Si trasmette per via inalatoria, cutanea e gastrointestinale e la sintomatologia compare rapidamente entro massimo sette giorni. Le forme respiratorie iniziano simulando un banale raffreddore ed evolvono in polmoniti gravissime; quelle cutanee, per penetrazione della spora attraverso una lesione della cute, danno reazioni locali e poi dei linfonodi regionali corrispondenti ma sono raramente letali. Il contagio alimentare provoca sintomi riferibili ad una gastroenterite con febbre elevata con una mortalità tra il 20 e il 60%. Le spore di antrace sono nel novero delle armi batteriologiche perché possono essere disseminate in quantità massiva per via aerea. La possibilità di guarigione dipende dalla rapidità di intervento terapeutico con gli antibiotici, che si rivelano battericidi ma non agiscono sulle tossine che il batterio produce, per cui se il trattamento farmacologico viene intrapreso in ritardo non potrà bloccare l’azione delle tossine già prodotte.
Ginepro profumo
Dalle Segreterie: Il profumo di ginepro (Juniperus communis L) si estrae dalle bacche o coni che vengono utilizzate per aromatizzare in cucina. Era utilizzato per tenere lontani gl’insetti e profumare gli ambienti. Durante la pestilenza di Atene del 430 a.C. Ippocrate fece bruciare legno di ginepro per disinfettare la città tramite il fumo aromatico che ne scaturiva. Fu bruciato anche durante l’epidemia di Venezia nel 1576. Il ginepro, ritenuto da tempi remoti utile nelle infezioni, era bruciato in caso di malattie soprattutto infettive. Ancora durante la Seconda Guerra Mondiale le infermiere francesi ricorrevano a fumigazioni ottenute da questa pianta per purificare le sale degli ospedali. Il terpinen-4-olo è attivo nel confronti del batterio Saphilococcus aureus. I Terpeni contenuti nelle bacche hanno proprietà antisettiche, antinfiammatorie e disinfettanti.
Esistono in commercio anche incensi alle bacche di ginepro naturali e senza profumi artificiali.
Acqua Marina Pietra
Vedi Lunazioni Maggio 2022
Bianco colore
Va ricordato che il bianco contiene l’intero spettro dei colori visibili all’uomo. E’ il colore della luce solare che, comunque, contiene anche radiazioni per noi non visibili. Il suo effetto terapeutico è molteplice: disinfetta (ad esempio il bianco nella biancheria negli ospedali), neutralizza, sterilizza, pulisce, inibisce l’epifisi ed attiva l’ipofisi, favorendo così l’accrescimento, il risveglio psico-fisico, l’attivazione del sistema ormonale sessuale e migliora il tono dell’umore (le depressioni stagionali sono correlate alla carenza invernale di luce solare). Attiva la vitamina D responsabile dell’assorbimento del calcio e dell’accrescimento osseo, specie nei bambini. E’ simbolicamente associato alla Luce. Nelle nostre rituarie bianco è il nastro usato dalle Sorelle nel Rito di Kons e nel terapeutico.
Salse e condimento a base di vegetali freschi
Dalle Segreterie: Nella gastronomia tradizionale italiana ritroviamo numerose ricette a base di vegetali freschi, facenti parte della Dieta Mediterranea (dal 2010 Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità) che raccoglie competenze, conoscenze, simboli, rituali e tradizioni.
Fra tutte la “salsa di pomodoro” nelle numerose varianti regionali; il “pesto alla genovese” a base di basilico, aglio, pinoli, parmigiano o pecorino e olio; la “salsa verde” con prezzemolo, aglio, capperi, sale e olio; la “salsa di rucola”, domestica o selvatica, con aglio, olio, sale; le varianti di salse a base di zucchine e/o melanzane, cavoli, erbe spontanee o domestiche e molte altre.
LUNE DI SETTEMBRE E OTTOBRE 2022
Luna di Settembre 2022
Medicamenti estratti dalla frutta
Il consumo della frutta va privilegiato perché:
I medicamenti estratti dalla frutta più comunemente in uso sono:
CAROTENI: Alfa e Beta carotene (Frutta e verdura di colore arancione (melone, pesche, albicocca, zucca, cachi, carote, ecc. verdura di colore verde scuro (spinaci, bieta, lattuga, ecc.).
Sono precursori della vitamina A
Licopene (Pomodoro, anguria e pompelmo rosa). L’attività antiossidante del licopene si associa ad una riduzione di alcune forme tumorali come il cancro alla prostata, all’apparato digestivo in genere, alla cervice o collo dell’utero, alla mammella, diminuisce l’incidenza delle malattie cardiovascolari, diminuendo il rischio di aterosclerosi e di attacchi cardiaci, esercita un’azione protettiva sulla pelle, allontanando il rischi del fotodaneggiamento, protegge l’organismo da malattie neurologiche quali l’Alzheimer e il morbo di Parkinson.
Luteina (Verdura a foglia e di colore verde (spinaci, cavoli, zucchine, piselli e broccoli). Dal punto di vista chimico, la luteina appartiene al gruppo delle xantofille, pigmenti naturali liposolubili contenuti in molti alimenti, di origine sia animale (ne è ricco il tuorlo d’uovo), sia soprattutto vegetale (spinaci, mais, cavoletti di Bruxelles).
Similmente agli altri animali, l’uomo non è in grado di sintetizzare la luteina e deve quindi procurarsela attraverso i cibi. Una volta assunta tramite la dieta, questa sostanza si concentra nella macula, cioè nell’area centrale della retina dell’occhio, dove va ad assorbire la luce azzurra naturale proteggendola dai raggi UV nocivi. Non è quindi un caso che in alcuni studi la luteina si sia dimostrata efficace nel prevenire la degenerazione maculare senile, che riconosce proprio nell’eccessiva esposizione alla luce abbagliante del sole uno dei suoi principali fattori di rischio (insieme al fumo di sigaretta, a fattori genetici e agli squilibri nutrizionali). Questa malattia si caratterizza per un processo degenerativo a carico della retina. Nei soggetti di età superiore a 55-65 anni che vivono nei paesi industrializzati, la degenerazione maculare senile rappresenta la principale causa di perdita progressiva e irreversibile della funzione visiva. In minore quantità, la luteina è presente anche nel cristallino e a tal proposito le viene ascritta la capacità di contrastare la cataratta (una malattia dovuta proprio all’offuscamento del cristallino dell’occhio).Le xantofille, compresa la luteina, che può essere segnalata in etichetta anche dal codice E161b, trovano largo impiego nell’industria alimentare (come coloranti naturali) e in quella zootecnica, dove vengono aggiunte ai mangimi destinati all’alimentazione delle galline per accentuare la colorazione del tuorlo d’uovo. Per l’uomo, il fabbisogno giornaliero di luteina è stimato in 4-6 mg (per soddisfarlo bastano 50g di spinaci al giorno).
POLIFENOLI si dividono in FLAVONOIDI e NON FLAVONOIDI
FLAVONOIDI: aiutano a regolare l’attività cellulare e combattono i radicali liberi che causano stress ossidativo nell’organismo. In pratica aiutano il corpo a funzionare in modo più efficiente, proteggendolo dalle tossine e dagli stress quotidiani. In realtà i bioflavonoidi sono potenti agenti antiossidanti.
Catechine (Molti tipi di frutta, tè verde, cacao) a spiccata azione antiossidante. Una volta introdotte nell’organismo le catechine agiscono bloccando quei frammenti molecolari noti come radicali liberi che possono danneggiare le proteine ed il DNA (favorendo l’insorgenza dei tumori) ma anche la formazione, l’infiammazione e la rottura delle placche di colesteroloche minano la salute delle arterie e dell’intero organismo (i cosiddetti atermi). Oltre a possedere un’azione antiossidante diretta, le catechine potenziano altri sistemi antiossidanti, come quelli in cui è coinvolta la vitamina E. Le ricerche mostrano che le catechine possiedono ulteriori vantaggi per la salute, grazie alle loro proprietà epatoprotettive,immunostimolanti e agli effetti positivi sulla circolazione sanguigna e sulla pressione arteriosa.
Flavonoli (Quercetina, Kaempferolo, Miricetina, ecc.- Cipolla, cavolo riccio, porri, broccoli, mirtilli, uva rossa, tè) sono tutte molecole vasoattive e antitrombotiche ad effetto protettivo sulla parete capillare e venosa e quindi beneficano il microcircolo.
Antocianine (Frutti rossi, frutti di bosco, rape rosse, arance rosse) sono impiegate per curare febbre, disturbi epatici, ipertensione arteriosa, dissenteria, diarrea, infezioni, raffreddori. Utili sembrano essere per migliorare la funzione visiva; un loro ruolo positivo è stato dimostrato nel ridurre la permeabilità e fragilità capillare a tutto vantaggio della circolazione sanguigna; agiscono anche nel prevenire la formazione di placche aterosclerotiche dovuta ad alti livelli di colesterolo e nella riduzione dell’aggregazione piastrinica. Sono state dimostrate le proprietà antiossidanti di tali molecole e nel ridurre i danni al DNA, capacità che le inserisce nel campo delle molecole utili per prevenire forme tumorali e per l’azione antiaging. Inoltre, possono stimolare la produzione di citokine e quindi la risposta immunitaria.
Recenti studi, infine, hanno dimostrato come questa azione antiossidante abbia un ruolo nel ridurre l’accumulo di acidi grassi saturi nei tessuti preposti in corrispondenza di pancia e fianchi. Impedendo la formazione di acidi grassi saturi, le antocianine possono essere utili nel trattamento del sovrappeso e dell’obesità.
Isoflavoni o fitoestrogeni (Legumi (principalmente soia), frutta secca, funghi, orzo) utilizzati per la loro azione debolmente estrogenica per la terapia sostitutiva in menopausa utile alla prevenzione di osteoporosi, aterosclerosi
Flavanoni (esperidina, naringenina) (Agrumi in particolare arancia e pompelmo). Esperidina nota per le attività antiossidanti, per le attività protettive e rinforzanti il microcircolo e i capillari e per le attività simil-estrogeniche (Daflon)
NON FLAVONOIDI : Acidi fenolici (Vino, caffè, tè). E’ una denominazione che include numerose molecole tra cui ricordiamo l’acido gallico, estratto dalla boswellia dalzielii, l’acido salicilico, estratto dal salice, l’acido eudesmico, estratto dall’eucaliptus. L’acido gallico ha azione antiossidante e fluidificante del sangue, di protezione sui danni cutanei dei raggi UV-B, contrastante le infezioni di batteri molto diffusi come l’Escherichia Coli, miceti e virus. L’acido acetilsalicilico ha un uso ubiquitario e poliedrico sotto forma di aspirina.
Stilbeni (resveratrolo) (Uve, vino rosso, bacche e frutti di bosco). Il resveratrolo è ampiamente adoperato in farmacologia per l’azione antitrombotica, antinfiammatoria, antiaterogena e vasorilassante.
Lignani (Cereali integrali, legumi, asparagi, broccoli e carote) Insieme agli isoflavoni e ai cumestani, i lignani appartengono alla classe dei fitoestrogeni, sostanze che sembrano concorrere all’abbassamento del rischio di cancro alla mammella , di malattie cardiovascolaried anche di cancro alla prostata e di quello colon-rettale.
Glucosinolati e metaboliti (composti solforati ad es. isotiocianati, ditioltioni, allisolfuro, indoli) (Cavoli, broccoli, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, rape, rapanelli, rucola, rafano, crescione, cipolla, aglio, ecc.) includono molecole molto efficaci nel prevenire e contrastare i tumori della prostata. L’isotiocianato di benzile, l’isotiocianato di fenetile e il sulforafano sono le sostanze più studiate. Per conservare l’efficienza terapeutica di queste molecole si consiglia la cottura a vapore degli ortaggi.
Metalli bianchi
Dalle Segreterie:
Tra i metalli di colore bianco vi è l’argento, il platino, l’antimonio, il magnesio, lo stagno, il rodio, l’iridio, il titanio.
Calcari
Dalle Segreterie:
Il calcare è formato da processi chimici naturali e da processi biochimici, legati al metabolismo degli esseri viventi. Infatti moltissimi invertebrati acquatici, sia microscopici che visibili ad occhio nudo, sono naturalmente dotati di alcune ghiandole che gli permettono di costruirsi un guscio calcareo, usato sia come protezione dai predatori sia come esoscheletro di contenimento, come avviene nel caso delle conchiglie. Quando questi organismi muoiono, i loro gusci si depositano sul fondo del mare, dove l’assenza di correnti o di altri fattori di disturbo gli permette di saldarsi reciprocamente l’uno con l’altro, diventando poi un’unica roccia.
Calcarei omeopatici:
Si tratta di numerosi medicamenti estratti dal guscio calcareo dell’ostrica ricca in carbonato di calcio e fosfato di calcio. Questi sali sono coinvolti in patologie demineralizzanti dell’osso quali il rachitismo, l’osteomalacia e da alterata deposizione di osso come nelle esostosi; in alcune patologie del sistema linfatico (ipertrofia tonsillare, adenoide o dei linfonodi, alterazione del circolo linfatico con edemi); anemia e alterazioni della coagulazione. Per ogni costituzione omeopatica esiste il corrispettivo rimedio della serie Calcarea.
Calcarea carbonica è indicata prevalentemente nei casi cronici e nei soggetti dalla costituzione carbonica (grassi, pigri, indolenti, con tendenza alla sindrome metabolica) predisposti ad alterazioni del metabolismo del calcio; nei bambini; nel periodo del climaterio e dell’andropausa; negli anziani; nelle donne; nei soggetti ostinati, lenti, ansiosi, impressionabili e molto paurosi (utilizzando in questo caso diluizioni più alte).
Calcarea phosphorica è ugualmente indicata nei casi di demineralizzazione ossea e di ritardo di consolidamento delle fratture soprattutto nei soggetti longilinei, magri e astenici, ipereccitabili, inquieti e psicoastenici.
Calcarea fluorica è indicata per curare: a livello del tessuto osseo, distrofie della crescita quali scoliosi e osteoporosi; a livello dei tessuti elastici, distorsioni, strappi, lombaggini, ptosi viscerali come il prolasso dell’utero, varici; a livello del tessuto ghiandolare fibromi di seno e utero, cisti ovariche, gozzo tiroideo con distiroidismo; a livello di pelle fissurazioni cutanee e unghie fragili e ispessite. Ansia esagerata per la salute e per problemi finanziari.
Calcarea sulfurica si prescrive per curare ferite, l’eczema e tutti gli altri disturbi cutanei o che riguardano denti e ossa. Per le sue caratteristiche viene anche prescritto nelle affezioni respiratorie in caso di catarro giallo e denso.
Pietre bianche
Dalle Segreterie:
Le pietre bianche non assorbono le frequenze luminose. Sono minerali neutri.
Fra queste: la selenite, il quarzo latteo, la dolomite, la magnesite, la calcite bianca (calcare), l’agata bianca, la pietra di luna.
Noci di Kola
Dalle Segreterie:
La noce di Kola è il frutto della Cola Acuminata, una pianta arborea sempreverde della famiglia delle Sterculiacee. Cresce nelle foreste tropicali dell’Africa Occidentale, e in Brasile e Jamaica. La Noce di kola è uno degli ingredienti principali delle bevande a base di cola. Dal sapore amaro e astringente, possiede un altissimo contenuto di caffeina e teobromina, va quindi utilizzata con moderazione perché è un potente stimolante del sistema nervoso centrale oltre che inibitore della fame. In Africa le noci di cola vengono masticate localmente come stimolante.
Dalle bacche di cola si ricavano i semi, che vengono adoperati per l’azione diuretica, appetente, digestiva, stimolante, energetizzante.
Il Grano dell’Eucaliptus
In farmacologia per grani o granuli si intende una preparazione farmaceutica in forma di piccole pillole da 3 a 5 cg di massa, contenenti dosi minime di farmaci molto attivi.
Nel caso dell’eucalyptus oltre alle foglie essiccate e all’olio essenziale sono in commercio dei granuli a base di estratto secco di eucaliptus simili a caramelle che contengono i principi attivi tra cui l’acido eudesmico.
In questo caso però i grani di eucaliptus sono associati a quelli di lavanda e di cola per cui è probabile che l’autore delle lunazioni alluda ai semi delle tre piante che possono essere adoperati con beneficio in questo periodo.
Dai semi dell’eucalipto contenuti nelle bacche (grani) si ricava l’estratto secco che condivide, con le foglie essiccate da cui si ottengono infusi e con l’olio essenziale, proprietà espettoranti mucolitiche antisettiche e antinfiammatorie.
Spiganardo o lavanda, grani (profumo, suffumigazioni, oli essenziali, essenze)
La lavandula angustifolia è ricca di una sostanza volatile o terpene molto profumata ed ha svariate indicazioni terapeutiche: in aromoterapia è praticamente una panacea, ma il suo maggiore utilizzo riguarda l’equilibrio e la serenità per le sue proprietà rilassanti, antidepressive e cicatrizzanti.
I fiori di lavanda essiccati vengono adoperati per l’effetto balsamico sulle vie respiratorie, antispastico della muscolatura liscia (intestinale, uterina) e calmanti sul sistema nervoso. Per uso esterno si sfruttano le proprietà detergenti, antinfiammatorie, analgesiche, antibatteriche, cicatrizzanti e decongestionanti.
Pece, profumo
Dalle Segreterie:
E’ un sostanza viscosa e impermeabilizzante che si ottiene dalla raffinazione del bitume o dalla resina dei pini.
Pece bianca o di Borgogna è la resina purificata dell’abete rosso o di altre conifere, un tempo usata in farmacia
Pece greca o Colofonia è una resina naturale che si ottiene dal residuo della distillazione della trementina. E’ un solido trasparente che va dal giallo chiaro all’ambrato ed è costituita principalmente dall’acido abietico. Viene usata insieme ad altri ingredienti per far bruciare i foglietti che annunciano, col fumo bianco, l’elezione di un nuovo Papa. Era un tempo usata come medicamento.
Pece nera o pece di catrame vegetale, è ottenuta dal legno con un procedimento che prevedeva l’allestimento di forni nei quali si cuoceva il legno dei pini assieme ad altri residui resinosi. Nel 1700 era usata come medicamento. Il Kremmerz la cita fra i profumi adoperati nella pratica.
Trementina
La trementina si ottiene a sua volta dalla incisione del tronco dei pini o da altre conifere come abeti e larici. E’ il distillato purificato della resina di Pino Marittimo. Ha attività antisettica delle vie urinarie, genitali e respiratorie, mucolitica, antinfiammatoria, dell’apparato articolare e della pelle. E’ preferibile l’uso esterno a piccole dosi e con opportune diluizioni.
L’Essenza di Trementina è attualmente adoperata come olio essenziale di trementina a piccole dosi e per uso esterno, per la tossicità. E’ antisettica, disinfettante, mucolitica, stimolante l’attività respiratoria.
Gomme
Dalle Segreterie:
La gomma naturale nota come caucciù si ottiene coagulando il lattice ricavato da alcune piante tropicali, poi raccolto tramite incisioni del tronco. La caratteristica principale è l’elasticità.
Le gomme vegetali sono sostanze ricavate dalle piante in seguito a un processo naturale di “gommosi” che si attiva spontaneamente qualora ne venga incisa la corteccia per rimarginare la “ferita”. Sono inodori, di sapore insipido, più o meno solubili in acqua, con la quale formano una massa mucillaginosa. Bruciano senza fondere e senza emanare odore. Sono ottimi addensanti sotto forma di polveri finissime, utili nelle creme, salse, gelati, bevande, confetture, caramelle gommose, prodotti spalmabili, gomme da masticare.
Fra queste:
-Gomma Arabica, o gomma di acacia. Costituente principale l’arabina combinata a calcio, potassio e magnesio. Usata in cucina ed in enologia. Previene la cristallizzazione degli zuccheri, emulsiona i grassi, migliora la spalmabilità, mantiene aromi, umidità e sapori, prolunga la durata del prodotto. Inoltre aggiunta ad alcuni alimenti riduce le calorie ed ha potere saziante. E’ priva di glutine e si usa per la preparazione di cibi ipocalorici, vegani e gluten free. E’ adoperata in farmacologia e in cosmesi. Era già utilizzata dagli Egizi, infatti è detta gomma del Nilo.
-Gomma Adranante, o gomma da tragacanto è ricavata dagli essudati delle Leguminose. Il nome significa spina del caprone ed è nota da tempi antichi. E’ usata in campo farmaceutico nelle emulsioni, nell’industria alimentare come addensante e nell’industria tessile. Si trova in commercio la gomma adragante di Smirne che è la più pregiata, di Siria e persiana.
-Gomme indigene che provengono da alberi delle Rosacee: ciliegio, prugno, albicocco, pesco, mandorlo.
-Gomma di Bassora
-Gomma di Acagiù o di anacardio
-Gomma elefantina
Brillante giallo
E il diamante, pietra composta da carbonio, incolore allo stato puro, di colore rosa, giallo, verde o blu se contiene particolari inclusioni minerali, nel giallo vi è la presenza di una quantità significativa di molecole di azoto che assorbono le onde luminose blu. Il nome deriva dal greco adamas, che vuol dire invincibile. Da forza, coraggio, rettitudine, protegge, fa avvertire eventuali pericoli; riequilibra i sensi e la mente favorendo i processi razionali, l’ordine, la libertà di pensiero, spinge a rispettare se stessi, riduce le interferenze ambientali. E’ simbolo di fedeltà.
Dalle Segreterie – Notizie tratte dai Bollettini della Schola:
Composizione: carbonio puro – Particolarità: inattacabile, infusibile. Sfregato si elettrizza. Tagliato a brillante scompone la luce nei 7 colori dell’iride – Colore: incoloro, azzurrino, giallicino, grigio (bort), nero (carbonado) – Corrispondenze generali: salute, vitalità, dinamismo, realizzazione, audacia, incorruttibilità, ottimismo – Corrispondenze terapeutiche: epilessia, febbre, avvelenamenti, disturbi gastrici e urinari, esaurimento, linfatismo.
Giallo paglino, colore
Varietà di giallo, colore simile a quello della paglia – Vedi Luna di Aprile 2022
Grassi vegetali
I grassi vegetali sono prodotti composti prevalentemente da miscele omogenee o eterogenee di lipidi, derivati dai vegetali. A temperatura ambiente i grassi vegetali possono essere solidi, semisolidi o liquidi in natura. I grassi utilizzati in ambito alimentare possono essere distinti, a seconda della fonte di provenienza, in:
grassi vegetali (olio di oliva, di semi di girasole, di lino, di arachide, margarina) e grassi animali ( burro, lardo, strutto). I grassi vegetali, a differenza di quelli animali, non contengono colesterolo ma fitosteroli, con struttura simile ma che non impattano negativamente sui livelli di colesterolo ematici.
La prevalenza di grassi polinsaturi e/o monoinsaturi nei grassi vegetali rispetto a quella di saturi nei grassi animali è responsabile della diversa consistenza a temperatura ambiente: margarina esclusa, che ha una composizione differente, i grassi vegetali sono liquidi mentre quelli animali sono solidi.
Oltre che nell’utilizzo alimentare i grassi vegetali possono essere utilizzati nella produzione chimica, dei combustibili, dei cosmetici, delle vernici, dei farmaci.
I grassi vegetali liquidi a temperatura ambiente, con concentrazioni di acidi grassi saturi relativamente basse, sono di particolare interesse per l’industria alimentare, petrolchimica e cosmetica. Quelli di maggior produzione a livello mondiale sono derivati dalle colture della: soia (Glycine soja), colza (Brassica napus), girasole (Helianthus annuus), arachide (Arachis hypogaea). Spicca tra tutti per i suoi effetti benefici l’olio di oliva extravergine per il suo potere antiossidante, antitrombotico e antinfiammatorio, favorente la digestione, di stimolo alla secrezione biliare e alla produzione di colecistochinina (ormone saziante).
Tra i grassi vegetali solidi o semisolidi in natura (temperatura di fusione superiore di 20 °C), molti di quelli di particolare interesse alimentare sono chiamati “burri”. Sono molte le specie vegetali da cui possono essere estratti; tra le altre: Elaeis guineensis (olio di palma o olio di palmisto), Cocos nucifera (olio di cocco), Theobroma cacao (burro di cacao), Butyrospermum parkii (burro di karitè), Mangifera indica (burro di mango). L’uso che si può fare di queste sostanze può essere sia alimentare che topico per applicazione dei grassi solidi sulla cute per malattie come psoriasi, dermatiti, eczema, trattamento della secchezza della pelle, soprattutto negli anziani e nei diabetici.
Acque solfuree
Dal caratteristico odore di uova marce, benefiche per le proprietà antisettiche e cheratolitiche, soprattutto per le malattie cutanee e quelle respiratorie.
Acque ferrate o ferruginose
L’acqua ferruginosa era ottenuta secondo una ricetta di Paracelso immergendo in acqua, latte o vino, una lama incandescente, per la cura di anemia e tumori. Paracelso ne consigliava l’assunzione per la cura di ulcere sanguinanti e amenorrea causata da anemia. L’acqua ferruginosa ottenuta con la su citata ricetta, a volte reperita in fonti termali naturali, si è rivelata molto adatta all’assorbimento intestinale, che è sempre selettivo e si modula sulle reali necessità dell’oligo-elemento. L’apporto alimentare di ferro si realizza con le emo proteine muscolari contenute in carne e pesce ed assenti nei latticini e con il ferro inorganico contenuto nei vegetali. Il ferro-eme animale viene assorbito direttamente dalla cellula intestinale mentre il ferro inorganico dei vegetali viene assorbito nella sola forma bivalente. Nei vegetali e nei farmaci il ferro è assorbito in forma bivalente o trivalente. Perché possa essere convertito nella forma utile bivalente o ione ferroso è necessario che transiti in un ambiente acido come quello dello stomaco e sia attaccato dalla pepsina che è un enzima gastrico: l’uso attuale molto diffuso di farmaci inibitori della pompa protonica in qualità di protettori gastrici, riducendo l’acidità del succo gastrico, riduce parallelamente la quota di ferro suscettibile di assorbimento e può generare carenza. In ogni caso sulla superficie delle cellule intestinali esistono comunque degli enzimi capaci di attuare la trasformazione del ferro trivalente in bivalente, garantendo una percentuale, seppur minima, di biodisponibilità all’oligo-elemento. Un’azione coadiuvante all’assorbimento del ferro viene svolta dall’acido ascorbico o vitamina C, contenuta ad esempio, in agrumi e kiwi e da una vitamina del gruppo B, l’acido folico, contenuta nelle verdure crude a foglia verde. Un’azione di ostacolo all’assorbimento, invece, viene attuata dalle fibre alimentari e dai polifenoli di caffè e thè. Numerosi sono i farmaci a base di ferro da solo o in associazione presenti nella farmacopea ufficiale, ma non dimentichiamo i rimedi omeopatici ricavati dal ferro come Ferrum Metallicum, da adoperare in granuli a bassa diluizione (5-7CH) in risposta ai sintomi clinici fisici legati ad anemia, o ad alta diluizione (15-30CH) per quelli psichici, oltre ai rimedi della medicina naturale come la mela chiodata (ottenuta inserendo nella polpa della mela dei chiodi e aspettando che diventi marrone) o l’acqua ferruginosa.
LUNA DI OTTOBRE 2022
Medicamenti di origine animale
L’uso dei derivati animali per la produzione di farmaci e medicamenti è notoriamente diffuso in Oriente, dove la sola Cina, ad esempio, ricava sostanze da 1500 specie animali come l’eparina dal maiale e la bile dall’orso. Anche in Occidente vengono adoperati gli scarti della macellazione, gli animali provenienti dagli allevamenti intensivi per l’alimentazione umana, quelli provenienti dai loro ambienti naturali piuttosto che quelli creati tramite manipolazione genetica in laboratorio. Dei 252 principi farmacologici attivi l’8,7% è di origine animale. Basti ricordare l’eparina e i surfactanti usati nell’insufficienza respiratoria, estratti da bovini e maiali, l’insulina e gli enzimi digestivi ricavati dal pancreas del maiale, gli anticorpi monoclonali estratti dall’ascite di topi e conigli. Oltre a considerazioni di ordine etico, avanzate soprattutto dagli animalisti e sempre più accolte dall’opinione comune, occorre anche considerare che esistono problemi legati alla comparsa di reazioni immuni legate alla alterità delle sostanze ed altri invece connessi alla possibil contaminazione da parte di malattie di ogni tipo che possono colpire l’animale donatore. Paul Brown, ricercatore presso l U.S. National Institutes of Healts afferma che “ogni volta che preleviamo un tessuto o un estratto di tessuto da una specie e lo portiamo in un’altra corriamo il rischio di introdurre patogeni che non conoscevamo e che possono causare dei problemi anche a distanza di tempi”. In oltre 100 farmaci comunemente adoperati è frequente il riscontro di sostanze quali gelatina, da scarti di vacche, maiali e pesci, magnesio stearato, in genere ottenuto dagli scarti di bovini, suini e pecore e lattosio ricavato dal caglio bovino. Senza entrare nel merito della diatriba fra i fautori e gli avversari dell’uso della carne animale a scopo alimentare o farmaceutico e quale che sia il pensiero di chi legge questo intervento, ricordo che le preparazioni omeopatiche, spesso consigliate nelle Lunazioni del Maestro Kremmerz, a causa delle diluizioni a cui le sostanze vengono sottoposte, sono sicuramente privi di molecole riconducibili ad animali, pur essendo molto efficaci in numerose patologie comuni. Ricordo ad esempio Apis Mellifer, Cantharis Vescicator ricavate da insetti, Sepia Officinalis a Calcarea Carbonica, ricavate da animai marini, Oscillococcinum ricavato dal fegato e dal cuore dell’anatra muschiata e così via. Pertanto in questa lunazione questi rimedi saranno bene influenzato e potranno essere assunti anche da chi rifiuta l’alimentazione a base di derivati animai.
Medicamenti estratti da veleni animali e vegetali
I rimedi derivati dai serpenti presentano spiccata risonanza fotonica al DNA umano (comunanza genetica della nostra specie con quella dei serpenti o altro???)
In omiopatia*:
Blatta Orientalis, estratto dal comune scarafaggio nero, si usa per asma e bronchiti croniche con grande secrezioni catarrali difficili da espettorare
Cantharis, Il rimedio omeopatico è estratto dall’insetto Cantharis vesicator, coleottero. Si usa per malattie cutanee con vescicole di grandi dimensioni, brucianti, a tendenza bollosa e a infettarsi, nelle ustioni, nelle infezioni delle vie urinarie, con dolori intensi brucianti, perdita di sangue e pus con le urine, infezioni delle mucose genitali e dell’apparto digerente con dolore bruciante.
Crotalus, (serpente a sonagli). E’ il rimedio omeopatico estratto dal veleno del serpente Crotalus Horridus. E’ indicato per le emorragie di sangue nero, fluido, decomposto, come si ha ad esempio in alcune forme di epatite, nelle malattie del sangue o della milza con drastica riduzione delle piastrine ed in talune gravi infezioni (sepsi). E’ un sostegno per le emorragie di sangue rosso scuro con scarsa tendenza alla coagulazione, come nelle gravi malattie epatiche.
Formica Rufa, (o formica rossa) si adopera per la cistite batterica, con dolori alla minzione, gotta, dolori migranti.
Lachesis, o Lachesis Mutus, è un serpente originario dell’America meridionale, detto anche Crotalo muto, un viperide che vive lungo i corsi d’acqua dove caccia al tramonto le sue prede. Le tossine contenute nel suo veleno aggrediscono il sistema nervoso e quello vascolare, per cui il rimedio omeopatico da esse ottenuto ha un’azione terapeutica prevalente su:
disturbi del sistema nervoso ossia depressione, eccitazione e nervosismo; percezione sensoriale eccessiva, sensibilità estrema al contatto, gelosia, sensi di colpa, sonno agitato con incubi e sogni angosciosi, cefalea, tremori, debolezza alle gambe e vertigini;
disfunzioni dell’apparato cardiovascolare, palpitazioni, tachicardia, ipertensione, emorragie, varici, emorroidi;
disfunzioni all’apparato genitale femminile, disturbi della menopausa, vampate di calore, nervosismo, irritabilità, depressione, irregolarità del ciclo mestruale, dolori e dismenorrea;
disturbi all’apparato digerente, gastrite, addome gonfio, spasmi addominali, stipsi, diarrea, conseguenze dell’abuso di alcool;
disturbi all’apparato respiratorio, difficoltà di respirazione e senso di soffocamento, faringite, tonsillite, tosse, laringite, bronchite;
disturbi di cute e mucose: pelle secca con foruncoli, alopecia, piaghe, ulcere; mucose irritate, infiammate, congiuntivite.
Naja Tripuduans, (cobra del capello) indicato per tutte le malattie cardiache, dall’angina pectoris ai disturbi valvolari, del ritmo, allo scompenso con stato depressivo e tendenza suicida.
Rana Bufo, o Bufo, (rospo comune) E’ il liquido velenoso contenuto nelle ghiandole situate nel dorso del rospo. E’ il rimedio specifico della linfagite ossia l’infiammazione dei vasi linfatici e del ristagno linfatico. Forse perché l’animale vive in palude dove c’è ristagno d’acqua. Rana Bufo è inoltre un rimedio che agisce sulla diminuzione progressiva delle facoltà intellettuali che va dalla perdita di memoria all’imbecillità più eclatante spesso accompagnata da idee ossessive a sfondo sessuale. E’ il quadro del ragazzo ritardato (ancor più di Baryta Carbonica) che non solo va molto male a scuola ma presenta anche impulsi sessuali che lo portano alla masturbazione solitaria, spesso associata a convulsioni epilettiche. Anche pazienti adulti che assumono atteggiamenti infantili, ritardati, inclini alla masturbazione (possono ridere in maniera inopportuna e sgraziata). In casi particolari ci possono essere crisi di collera con propensione a mordere. Le crisi epilettiche, generalmente notturne, quando avvengono durante la masturbazione o il coito sono una chiara nota chiave di Bufo. Sulla cute (specie mani e genitali) può presentarsi un eczema vescicolo-papuloso irritante (simile a quello provocato dal liquido velenoso del rospo) di odore veramente fetido. Tutte le secrezioni in Bufo sono irritanti e di odore putrido. Come nella palude, ove tutto ristagna ed emana cattivo odore, in Rana Bufo c’è il ristagno della vita, la paralisi intellettuale, le convulsioni epilettiche, i comportamenti aggressivi, le depravazioni. Ma la palude è anche terra di febbre ed anemia: forse per questo la rana è l’animale che sulla terra contiene più ferro di qualsiasi altro. Nella palude c’è dunque la cura della febbre e dell’anemia ferropriva.
Tarantula, Tarantula cubensis, (grosso ragno) si usa per dolori brucianti, atroci, a trafittura con infiammazione violacea, dura, dei tessuti ed abbattimento delle condizioni generali; Tarantula Hispanica per stati d’agitazione e di ipersensibilità attenuati dall’ascolto di musica ben ritmata
Vipera Torva, o Vipera berus (Marasso), è un viperidae della nostra Europa, meno noto della più comune Vipera redii. Il veleno è materia prima per la preparazione di un rimedio omeopatico omonimo attivo nelle congestioni epatiche e nelle anomalie della coagulazione. Le tossine contenute nel suo veleno provocano paralisi ascendente, emorragie, ecchimosi, flebiti con vene dilatate e senso di pienezza, trombosi, eloquio irrazionale ed è proprio nell’ambito di questi sintomi che si adopera il rimedio omeopatico da esse ricavato.
Aconitum, o Aconitum napellus, pianta erbacea tossica, materia prima per la preparazione dell’omonimo rimedio omeopatico adoperato per stati febbrili, rialzi pressori, stati di agitazione, attacchi di panico.
Arsenico, è un elemento assai diffuso in natura; lo ritroviamo nel suolo, nelle rocce, nell’acqua, nell’aria ed in quasi tutti i tessuti animali e vegetali. E’ un rimedio omeopatico presente in diverse forme, album, più frequentemente adoperato, e iodatum. Il suo effetto è rivolto a livello sia fisico che psico-emozionale: è indicato nei soggetti astenici, agitatati, carenti di energia, con sintomi e segni attenuati dal calore, dolori brucianti, secrezioni acri, paure e manifestazioni cutanee squamose. Lo iodatum presenta tropismo più intenso verso i tessuti linfoghiandolari e la pelle.
Assenzio, o Artemisia absinthium, pianta utilizzata per la preparazione del distillato omonimo. In passato trovava a piccole dosi indicazione come stimolante l’appetito, digestivo, favorente il flusso mestruale ed antielmintico. Notevole potenzialità tossica, specie ad alte dosi, per la presenza di una molecola, il tujone: determina delirium tremens, crisi epilettiche e morte.
Belladonna, o Atropa Belladonna, pianta velenosa utilizzata dalle streghe per i “viaggi mentali”. Da essa si estrae l’Atropina, sostanza farmacologica (ormai sintetizzata in laboratorio) utilizzata in cardiologia e oculistica. Se ne prepara anche il rimedio omeopatico corrispondente ad azione antinfiammatoria, negli stati infiammatori con dolore pulsante, arrossamento, tumefazione ed ipertermia dei tessuti, febbre, secchezza delle mucose, spasmi fino anche alle convulsioni, stato confusionale e delirante. E’ antifebbrile e sedativa del sistema nervoso centrale.
Cicuta, è descritta in seguito.
Crocus Sativus, Lo zafferano è una delle più pregiate spezie reperibili sul mercato. E’ ottenuta dalla polvere degli stimmi della pianta Crocus sativus. Già noto agli egiziani, ai greci ed ai romani, ha proprietà ipotensivante, antiarteriosclerotica, tonico-stimolante della muscolatura uterina (è stato usato anche a scopo abortivo), antinfiammatoria sulle vie respiratorie e gastrointestinali, antidolorifica, sedativa ed afrodisiaca. Contiene in buona quantità vitamina E e B2. E’ tossica ad alte dosi. Come rimedio omeopatico viene indicato per le emorragie uterine e gli stati di ansia ed agitazione psicomotoria.
Digitale, è una pianta ricca di principi ad attività sul cuore: rallenta il battito cardiaco, aumenta la sua forza di contrazione. E’ ricca di principi attivi studiati e riprodotti in laboratorio dalla farmacologia. L’uso diretto è controindicato per la tossicità ed è vietato in fitoterapia. Viene adoperata diluita e dinamizzata in omeopatia per sostenere, solo sotto controllo medico, le cure cardiologiche.
Gelsemium sempervivens, è un arbusto sempreverde, con fiori velenosi dal colore giallo, originaria del Messico e dal Nord America. Si usano le radici, anch’esse velenose, per estrarne le essenze, adoperate per l’uso esterno e per la preparazione del rimedio omeopatico omonimo, ad azione sul sistema nervoso centrale. Si adopera in tutte le malattie che si manifestano con blocchi emozionali, paralisi muscolari e tremori, come l’ansia, il panico, la poliomielite, alcune forme di febbre e cefalea.
Giusquyamo, o Hyoscyamus niger, pianta tossica, ricca di alcaloidi, sostanze ad attività stupefacente, che provocano allucinazioni, delirio, disinibizione, convulsioni e morte. Veniva adoperata dalle streghe per i loro “viaggi” mentali e la preparazione di sortilegi. Nel IX sec. fu utilizzato per la preparazione di anestetici e per la cura di alcune malattie psichiatriche. Attualmente si adopera come rimedio omeopatico per i deliri, la tosse spasmodica notturna e i tics.
Mandragora, altamente tossica, è sicuramente fra le “piante magiche” utilizzate in area occidentale la più conosciuto ed utilizzata. Nota fin da tempi antichi su di essa, più che su di ogni altro vegetale, si è sbizzarrita la fantasia popolare creandole intorno il mistero e la superstizione. Appartiene alla famiglia delle Solanacee e la sua radice dalla forma vagamente simile a quella umana, le ha procurato la fama di pianta magica a partire dall’antica Grecia. La pianta da noi raccolta, propria della regione mediterranea, cresce in Grecia, nell’isola di Candia, nel meridione della penisola italiana e in Sicilia. Il Fiori nella sua Flora Italiana ne considera due specie: una con radice grossa, carnosa, bianca e corolla bianco-verdognola, che fiorisce a primavera (Mandragora Officinarum) e corrisponde alla Mandragora maschio degli antichi, e una con corolla violacea e radice più piccola e nerastra che fiorisce in autunno (Mandragora autunnalis Bertol.) che corrisponde alla Mandragora femmina degli antichi. La tradizione magica occidentale abbonda di citazioni sul potere e sull’uso della mandragora da Plinio (che è il primo a trattare ufficialmente il suo carattere antropomorfo e a suddividere in forma maschile e femminile) e Galeno, a Lucio Apuleio, per tutto il periodo romano si trovano tracce delle potenzialità curative della pianta. In seguito Michele Scoto, nel XII secolo, consiglia una mescolanza di oppio, mandragora e giusquiamo in parti eguali da utilizzare come anestetico durante le amputazioni o le incisioni. Infusa nel vino la corteccia della radice ha effetto ipnotico e “viene data a coloro ai quali si deve segare qualche membro senza dolore o si debbano fare cauterizzazioni” (Castore Durante, Mattioli, Dodoneo). Le testimonianze sulla mandragora e sul suo uso medicamentoso attraversando la storia delle erbe e, nella maggior parte dei casi, concordano sulla sua capacità di causare un sonno profondo e ristoratore. Un’altra sua caratteristica è quella di fungere da afrodisiaco, in senso di stimolante sessuale dopo l’ingestione, che da amuleto atto a portare buona sorte nelle faccende amorose. Nota infine la sua capacità di “combattere” la sterilità addirittura la Genesi, uno dei libri della Bibbia, ne parla (da giardino della Minerva.it). In questo caso non sarà necessario mangiarla ma metterla sotto il cuscino e aspettarne gli effetti.
Nigella damascena, è’ una pianta interamente tossica, ad eccezione dei semi che vengono utilizzati nell’industria alimentare come aromatizzanti. E’ reperibile in fitoterapia l’altra varietà, la Nigella Sativa, della quale si utilizzano i semi come rimedio antistaminico e per ridurre il meteorismo intestinale, favorire il ciclo mestruale e stimolare la diuresi.
Nux Vomica, si ottiene dalla tintura dei semi del frutto della pianta Strychnos Nux Vomica o Noce Vomica. I semi contengono alcuni alcaloidi, in particolare due che hanno la maggiore concentrazione, la stricnica e la brucina che sono molto tossici ed amari. – E’ descritta in seguito.
Oppio, (estratto dalla pianta Papaver somiferum) e la Cannabina (estratta dal Canape indiano o Cannabis indica) sono prodotti ad elevato contenuto di sostanze ad azione stupefacente, rispettivamente morfina e codeina il primo e cannabinoidi il secondo, adoperabili per l’ uso terapeutico solo sotto stretta sorveglianza medica. L’Oppio è ricco di alcaloidi ad azione analgesica (morfina codeina tebaina) o spasmolitica (papaverina, noscarpina e narceina). La specie umana conosce il prodotto di estrazione del papavero dalla notte dei tempi (esistono tracce di capsule di Papaver Somniferum già nelle grotte di Cro Magnon di 30000 anni fa e l’uso dell’oppio era noto ai Sumeri, ai Caldei, agli Assiro Babilonesi che lo introdussero in Egitto nel 1500 a.C. Dall’Egitto l’oppio perviene prima in Grecia (Ippocrate ne consiglia l’uso) e poi a Roma. Pare che l’Imperatore Marco Aurelio fosse un gran consumatore di teriaca, un farmaco che conteneva grandi quantità di oppio e veniva prescritto da Galeno. Stessa diffusione è occorsa in Cina, in India e nel mondo Arabo. Attualmente la produzione di oppio è vietata in quasi tutto il mondo. L’uso dell’oppio per ingestione o inalazione dei prodotti di combustione è vietato dalla legge pur essendo utilizzate in farmacia sostanze derivate come il laudano o la tintura di oppio, noto fin dai tempi di Paracelso per l’azione sedativa della tosse e di dolori spastici connessi alla diarrea, morfina e pentazocina usate a scopo analgesico nella terapia del dolore, metadone nella terapia di disassuefazione dall’eroina, codeina come sedativo della tosse, il fentanyl in analgesia. Più maneggevole l’uso di Opium omeopatico, rimedio indicato a basse diluizioni in caso di stipsi secondaria o di atonia intestinale, come quella che si instaura dopo un intervento chirurgico o un trauma, atonia vescicale con ritenzione urinaria come quella dovuta a spasmo dello sfintere vescicale, convulsioni, esiti di apoplessia cerebrale. Più ampio è il campo di applicazione di questo rimedio nelle patologie psichiche: in questo caso adoperato in diluizioni maggiori (30CH, ad esempio) può giovare ad alterazioni della sensibilità corporea sia nel senso di riduzione (atonia, scarsa sensibilità al dolore, inerzia, torpore, sonnolenza) sia nel senso dell’incremento (esaltazione maniacale, delirio, delirium tremens in astinenza da alcolici, reazioni di paura violenta con insonnia e traumi acuti).
Ricinus communis, La Ricina presente nella polpa dei semi, tossina pericolosa, è inattivata se l’estrazione dell’olio è fatta a caldo. I semi di ricino ingeriti sono tossici solo se vengono masticati in quanto la ricina è rilasciata a seguito della rottura del seme. Come prodotto omeopatico, ricavato dalla pianta omonima, è prescritto per le gastroenteriti, la diarrea e le coliche biliari, a basse diluizioni per favorire la montata lattea mentre ad alte diluizioni per frenare la galattorrea.
Ruta Vedi lunazione di Marzo 2022
Scilla marittima, I suoi bulbi contengono una sostanza tossica che attacca principalmente il sistema nervoso. Questa pianta è utilizzata come rimedio omeopatico. E’ specifica per gli stati di raffreddamento con starnuti frequenti associati a perdita di urine.
Stafisagria, La speronella Stafisagria o Delphinium Staphisagria o Erba dei pidocchi dal greco Staphis agria che significa uva secca per la somiglianza dei semi della pianta con quelli degli acini d’uva, è una pianta delle ranuncolacee molto diffusa nei paesi del mediterraneo con fioritura a maggio di fiori blu violacei dal cattivo odore e produzione di frutti in agosto. La tintura e l’infuso dei semi della pianta, ricchi di alcaloidi tra cui l’acido malico, vengono utilizzati per uso esterno come insetticida contro i pidocchi e la scabbia degli animali. L’uso interno a scopo antielmintico e sedativo è stato abbandonato per gli effetti tossici e a volte letali. Il rimedio omeopatico ricavato dalla pianta, è indicato per la cura di soggetti in generali bonari e gentili, a volte ansiosi, repressi e permalosi, che lamentano male alla testa soprattutto dopo traumi fisici o psichici, a volte esplodenti in attacchi di collera.
Stramonio, Tutta la pianta è estremamente velenosa per via dell’alto contenuto di alcaloidi I nomi erba del diavolo ed erba delle streghe si riferiscono alle sue proprietà narcotiche, sedative ed allucinogene, utilizzate sia a scopo terapeutico sia nei rituali magico-spirituali dagli sciamani di molte tribù indiane.
E’ utilizzata come rimedio omeopatico
Veratrum, è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Liliacee, contiene numerosi alcaloidi fortemente tossici, l’avvelenamento può essere mortale anche a dosi bassissime di alcaloidi. In omeopatia è disponibile come album o viride. L’album trova utilizzo negli stati di abbattimento, prostrazione, disidratazione con diarrea abbondante e sensazione di freddo interno. Il viride nelle cefalee e nei disturbi circolatori con congestione cerebrale.
Fiele di montone
Dalle Segreterie:
Sinonimo di bile, liquido di colore giallo-verdastro e dal sapore amarissimo, secreto dal fegato.
Perle
Dalle Segreterie – Notizie tratte dai Bollettini della Schola:
Composizione: origine animale (carb.calcio in albuminoidi idrati, strati calcarei prodotti da ostriche attorno a un parassita). Particolarità: danneggiabile (grasso, limone, sudore). Colore: bianco, nero, azzurro, rosso, giallo. Corrispondenze generali: azione tessitrice, ispirazione creativa, fruttuosità, pazienza. Corrispondenze terapeutiche: ossa, convalescenze, alterazioni del tessuto venoso (sciolte in aceto), calcoli (bere l’acqua bollita con la perla) (Kremmerz), disturbi del feto, malattie nervose, vista (cataratta, congiuntivite), montata lattea, debolezza.
Madreperle
E’ la sostanza che riveste interamente le valve o la conchiglia di alcuni molluschi, come l’ostrica da perla. E’ di colore bianco traslucido, notevolmente dura di consistenza, costituita da materiale organico alternato a cristalli di carbonato di calcio. Viene utilizzata per la preparazione di monili e la decorazione di oggetti di arredamento o di abbigliamento o di strumenti musicali. E’ portatrice di energia lunare correlata all’elemento acqua. Se ne fa uso terapeutico nelle malattie delle ossa per favorire la calcificazione, nelle patologie delle funzioni endocrine femminili per riequilibrare i cicli mestruali, negli stati di ansia, aumenta la sensibilità emotiva. In alcune lunazioni è indicata dal Kremmerz per la convalescenza di lunghe malattie oltre che le infermità delle ossa.
Dalle Segreterie – Notizie tratte dai Bollettini della Schola:
Composizione: origine animale (sostanza organica e carbonato di calcio). Particolarità: è la stessa sostanza della perla. Colore: bianco, giallastro, verde, nerastro. Corrispondenze generali: — Corrispondenze terapeutiche: ossa (Kremmerz), apparato genitale femminile.
Veleno delle vipere
Vedi in medicamenti estratti da veleni di animali e vegetali
Veleno dei serpenti delle paludi
Medicamenti omeopatici tratti da serpenti di paludi
I seguenti rimedi sono efficaci in caso di disturbi della coagulazione, emorragie, ecchimosi, petecchie, porpora, trombosi e embolie, tanto che sono stati considerati nel trattamento della infiammazione della parete interna dei vasi (endotelio) che si verifica in caso di polmonite da covid-19 e che innesca il processo di formazione dei coaguli intravasali nei capillari polmonari.
Lachesis Mutus: vedi in Medicamenti estratti da veleni di animali e vegetali.
Bothrops lanceolatus: Rimedio ricavato dal veleno di un serpente che vive nelle foreste di Brasile, Paraguay e Argentina. Il Bothrops omeopatico si rivela efficace sia nelle patologie conseguenti a trombofilia: trombosi vascolari (flebiti, coronaropatie e infarti del miocardio), trombosi retiniche o cerebrali (emiplegia destra con afasia), sia in quelle conseguenti a ipocoagulabilità: emorragie inarrestabili di sangue nero (epistassi, gengivorragie, petecchie, ecchimosi, edemi, emorragie cerebrali, ematemesi rettorragie, emorragie congiuntivali e retiniche) e Coagulazione Intravascolare Disseminata (CID). La base biologica prevalente dell’azione del veleno è sempre l’ipercoagulabilità o trombofilia, più spiccata che negli altri Crotalidi, per cui è considerato il più pericoloso tra questi, avendo maggiore tendenza a dare complicanze tromboemboliche. Dal veleno di questo serpente sono stati sintetizzati numerosi farmaci adoperati per la cura dell’ipertensione arteriosa (ACE-inibitori) e delle emorragie (Botropase).
Vipera Berus: Vedi in Medicamenti estratti da veleni di animali e vegetali.
Crotalus Horridus, Adamanteus o Atrox e Viridis: Si differenziano per la distribuzione geografica essendo il primo tipico del lato atlantico, il secondo del North Carolina e della Florida, il terzo di quello occidentale del Nord America e sono comunemente noti con il nome generico di serpente a sonagli. Il repertorio del veleno del serpente a sonagli include prostrazione, insonnia, agitazione notturna, sogni di morte, cefalea occipitale, difficoltà nel ruotare la testa in quanto la si sente troppo pesante, lingua gonfia, disfagia per i solidi, vomito biliare, epistassi, palpitazioni, tendenza alle emorragie di sangue nero, ecchimosi, petecchie, porpora, gangrena, sepsi, intollerante al peso degli abiti, freddolosità. Come nei casi precedenti, sono questi i sintomi in cui si adopera il corrispettivo rimedio omeopatico.
Rana Bufo: Vedi in Medicamenti estratti dal veleno di animali e vegetali
Bava dei rospi
Vedi Rana Bufo in Medicamenti estratti da veleni di animali e vegetali.
Cicuta
La Cicuta Virosa è un rimedio omeopatico tuttora in uso. Viene estratto dalla cicuta d’acqua, pianta velenosa della famiglia delle ombrellifere, che provoca per ingestione spasmi muscolari violenti, contratture, tetanie e crisi epilettiche. il rimedio, quindi, viene adoperato per combattere ogni forma spastica muscolare sia dei muscoli striati che di quelli viscerali (singhiozzo, spasmo esofageo, contrazioni muscolari dolorose dei muscoli scheletrici (polpacci, muscoli dorsali), convulsioni, tic, ecc). La diluizione del rimedio è bassa (5-7 CH) in caso di forme acute, media (30 CH) in caso di forme croniche.
Curaro
Dalle Segreterie:
Il curaro è un estratto vegetale preparato a partire da numerose e varie piante della foresta amazzonica, utilizzato dagli indigeni delle zone come veleno da freccia per la caccia. Il principale alcaloide responsabile dell’azione del curaro è il cloruro di tubocurarina. La tubocurarina a basse dosi inibisce la contrazione dei muscoli competendo con l’acetilcolina a livello dei recettori e impedendo la trasmissione dell’impulso nervoso. Questa molecola fu introdotta nella pratica anestesiologica nel 1942 e successivamente da tale sostanza naturale, che è un potente veleno, furono sintetizzati numerosi composti per tanti tipi di anestesia.
Gelsemium sempervivens
Vedi in Medicamenti estratti da veleni di animali e vegetali.
Noce vomica
E’ un rimedio ricavato dai semi polverizzati di una pianta di origini esotiche (Africa, Asia e Australia) importata in Europa nel XV secolo. Erroneamente chiamata vomica perché si pensava che avesse un effetto emetico, in realtà il suo effetto tossico è dovuto principalmente al contenuto di stricnina e altri alcaloidi e di litio e si manifesta con spasmi muscolari, aumento dei riflessi muscolari e iperestesia; irritabilità, eccitabilità psichiche e difficoltà di concentrazione; spasmi antiperistaltici dell’esofago, dello sfintere vescicale e uterino; ipertensione arteriosa, angina e patologie arteriose. E’ indicata dopo intossicazioni da farmaci e stimolanti (alcool, caffè e tabacco inclusi); in caso di stress caratterizzato da incapacità di fronteggiare in modo equilibrato qualsiasi ostacolo, dispiacere o delusione; nei soggetti pletorici, ipersensibili, impazienti, esigenti, irritabili, collerici, ma allo stesso tempo disponibili e pronti ad aiutare i deboli e chiunque sia in difficoltà.
Agisce sull’apparato digerente.
Muschio, profumo
Muschio animale: viene estratto dalle concrezioni secrete durante la stagione degli amori, da un piccolo cervo, il Moschus Moschiferus o cervo muschiato, originario dell’Asia Centrale. Le secrezioni, accumulate in due piccole borse anatomiche, situate sull’addome del maschio della specie, vengono sparse nell’ambiente per attirare le femmine e pare che, il profumo del muschio, al pari dei ferormoni, sia in grado di stimolare le ghiandole endocrine inducendo le trasformazioni dell’apparato sessuale della femmina e preparandola all’accoppiamento e alla riproduzione. Noto già ai Romani per le qualità afrodisiache, ancora oggi il muschio è ritenuto prezioso dalle popolazioni orientali, soprattutto dai Cinesi che cacciano indiscriminatamente i cervi per rifornirsi del prezioso materiale. Preoccupate per il rischio di estinzione della specie, ma sollecitate dalle lusinghe del mercato, le industrie hanno tentato di sopperire alla carenza di materia prima con la sintesi da sostanze con l’analogo profumo. L’IFRA -l’International Fragrance Association-, il cui Codice di Comportamento rimane il punto di riferimento per la regolamentazione dell’industria profumiera mondiale, ha però vietato, attraverso i suoi standard, i profumi sintetici al muschio, tra questi anche il muschio xilene (ossia muschio bianco). La problematica riscontrata in questa profumazione sintetica è l’alto tasso di inquinamento ambientale causato dalla sua produzione. Sono infatti i profumi sintetici al muschio in generale (derivati nitro-muscosi, muschio-xilene, muschio- toluene), ad originare problematiche ambientali: essi si accumulano nella catena alimentare e possono avere effetti dannosi sul nostro sistema nervoso.
Muschio vegetale: olio essenziale di muschio di quercia, un lichene, la Evernia prunastri che cresce sui tronchi delle Querce o l’Usnea barbata (Barba di bosco). Il muschio viene raccolto in grosse balle, compattato e posto in acqua per almeno 6 ore; viene poi seccato e posto sotto solvente: si tende a preferire il benzene come solvente, perché con l’etere di petrolio si ha una minore resa. Oltre ad avere grande attività afrodisiaca e ricostituente, il muschio di quercia analogamente all’albero da cui proviene, ispira solidità, forza e autorevolezza. Ha effetto tonico-stimolante, espettorante, antisettico ed emolliente.
Opale
E’ una pietra contenete silicio. Presenta diversi possibili colori a seconda della presenza di altri minerali inclusi: per esempio rosso o arancio o giallo se è incluso il ferro, verde o verde blu se contiene anche rame o nichel con ferro, rosa se presenta manganese. La sua azione è disintossicante, rigenerante e stimolante, equilibrante a livello sia energetico che emozionale; favorisce l’introspezione, l’intuizione, e l’elasticità mentale, migliora il tono dell’umore, fissa i sentimenti avvertiti al momento della sua applicazione.
Dalle Segreterie: Notizie tratte dai Bollettini della Schola:
Composizione: quarzi isomorfi (anidride silicica e acqua) – Particolarità: OPALE NOBILE: vitreo, resinoso, cereo lattiginoso, torbido, iridescente; OPALE DI FUOCO: sensibile, fragile – Colore: OPALE NOBILE: incoloro o azzurro; OPALE DI FUOCO: giallo, rosso, arancio, bruno verde, nero – Corrispondenze generali: OPALE NOBILE: semplicità gentilezza, sensibilità, amicizia, creatività – Corrispondenze terapeutiche: OPALE NOBILE: occhi (dolori), debolezza, sonno irregolare, malattie nervose (ansia, palpitazioni)
Giallo denso e carico, colore
Vedi luna di Aprile 2022
* Si ricordano i criteri generali di utilizzo dei rimedi omeopatici per facilitare la scelta delle diluizioni.
Basse diluizioni (quelle fino alla 7CH): hanno effetto rapido o rapidissimo, agiscono per qualche ora e devono essere assunte a distanza ravvicinata (ogni 2 ore, ogni ora o anche per periodi più ravvicinati) per risolvere una patologia dalla sintomatologia acuta, quale per esempio un mal di gola o mal di testa intensi. Sono adatte anche per espletare un’attività di “drenaggio”, che stimola gli organi emuntori (reni, fegato, intestino, polmoni, pelle), liberano l’organismo dalle tossine e lo rendono più recettivo alla cura omeopatica.
Medie diluizioni (quali per esempio la 9CH o la 15CH): hanno un effetto un po’ più lento, necessitano di 1-2 giorni per agire ed offrono un effetto terapeutico di circa 10 giorni.
Medio-alte diluizioni (ad esempio la 30CH che è una diluizione importantissima, tra le più utilizzate in omeopatia): impiegano alcuni giorni (da 5 a 10 giorni) per esprimere tutta la loro efficacia e mantengono i loro effetti terapeutici per circa 20-30 giorni. Si utilizzano prevalentemente per le malattie croniche, per i sintomi generali e per il funzionale, ma hanno effetto anche sui sintomi acuti e su problemi psichici.
Alte diluizioni (la 200CH o la 200K): impiegano un buon numero di giorni per agire e coprono un tempo terapeutico di circa 1 mese o oltre. Hanno un’azione più sistemica e profonda. Generalmente si usano nelle patologie croniche ed in quelle che coinvolgono la componente psicologica del soggetto. Tuttavia un ampio uso di rimedi ad alta diluizione viene fatto anche per patologie acute quale mal di gola e raffreddori (ad esempio Mercurius 200CH monodose per mal di gola).
Altissime diluizioni (prime fra tutte la 1000CH, la MK e la XMK): sono rimedi profondi e potenti (secondo la tradizione omeopatica), impiegano molti giorni per esprimersi e durano poi terapeuticamente un tempo abbastanza lungo. Spesso vengono usati in scala in seguito alla diluizione 200CH, seguendo lo schema posologico dell’utilizzo nell’ordine di 200ch, mk (1000k), xmk (10000k), lmk (50000k) e cmk (100000k).
LUNA DI LUGLIO 2022
Fegato degli animali
Il fegato di agnello è ricco di ferro, glicogeno, depositi di vitamine liposolubili (A D E), grassi in quantità molto inferiore a quella di altri animali, è fortemente nutriente, e contiene anche notevoli contenenti di precursori dell’acido urico.
Cortecce di pino profumo
Vedi lunazione di Maggio
Mentastra profumo
Tonico del sistema nervoso, favorisce la digestione, rilassa la muscolatura dello stomaco e dell’intestino, aumenta la memoria, allevia la cefalea. Non va utilizzato di sera per l’attività stimolante sul sistema nervoso.
Lauro (legno) profumo
Il Lauro o Alloro o Laurus Nobilis è una pianta sempreverde della famiglia delle Lauraceae, a crescita spontanea nella nostra area mediterranea. Si presenta come un arbusto e talora come un vero e proprio albero, dalle foglie verde cupo brillante. Si utilizzano prevalentemente le foglie, dopo adeguato processo di essiccamento. La sua azione è regolatrice dei processi digestivi, antinfiammatoria dei tessuti articolari e delle vie respiratorie, sedativa e favorente il sonno, antisettica. Il suo profumo agisce da repellente contro gli insetti. Viene adoperato anche come aromatizzante. L’alloro viene utilizzato contro l’insonnia fin dall’antichità (Giulio Cesare ne beveva l’infuso a tale scopo), inalato, pur avendo un’azione stimolante del sistema nervoso, placa le paure e gli stati ansiosi che generano insonnia nei bambini. L’alloro favorisce la digestione, riduce la produzione di gas intestinali, aumenta l’appetito, tonifica il fegato, riequilibra il sistema neurovegetativo, fa cicatrizzare e riassorbire velocemente gli ematomi.
Granata pietra a color carico quasi scuro
Colore rosso cupo, fiammeggiante. E’ composta da silicato di magnesio e alluminio: stimola la rigenerazione fisica, favorisce i flussi dell’energia e dei liquidi del nostro organismo, attiva l’ipofisi, migliora il tono dell’umore in caso di depressione. Designa un gruppo di minerali appartenenti al gruppo dei neosilicati dal colore variabile dal rosa al rosso, dall’arancio al nero, dal verde al trasparente. In realtà comunemente si fa riferimento al piropo, minerale dal colore rosso intenso, che ha suggerito il nome della pietra: granatum dal latino malum granatum (melagrana), si estrae fin dall’antichità e il suo uso era comune presso gli Egizi, i Greci e i Romani. Un giacimento di grandi quantità di piropo, rinvenuto a Martiniana Po (CN) ha permesso di conoscere l’origine della pietra che proviene da oltre 100km di profondità della terra: vero e proprio sangue minerale della terra. Il colore rosso simbolizza il fuoco, il calore, l’energia e la luce e per traslato la vita e il sangue. In cromoterapia si adopera per combattere l’anemia e l’ipostenia, che compaiono ad esempio, nelle emorragie post partum delle puerpere.
Dalle Segreterie – Notizie tratte dai Bollettini della Schola:
La sua composizione è Piropo (magnesio-alluminio-cromo), Almandino (ferro ferico-alluminio), Melanite (titanio-ferro), Essonite, Spessartite, Demantoide, Uvarovite – Il colore è Almandino: rosso sangue intenso; Melanite: violaceo tendente al bruno; Essonite: nero; Spessartite: giallo arancio; Demantoide: verde; Uvarovite: giallastro-verde. Corrispondenze generali: Piropo: energia volitiva; Melanite: conoscenza; Essonite: successo – Corrispondenze terapeutiche: malattie mentali, infiammazioni, disturbi mestruali, emorragie puerperali, avvelenamenti, epidemie.
Bleu azzurro scuro
L’azzurro cupo è un colore freddo, rilassante, sedativo, lenisce il dolore, favorisce l’intuizione, la comunicazione e l’espressione di sé, svolge azione antinfiammatoria rinfrescando i tessuti ed è pertanto utile in caso di febbre, prurito, eruzioni cutanee; rigenera il tessuto osseo, rallenta l’attività cardiaca.
Ha un effetto molto tranquillizzante su persone troppo aggressive e impazienti. Il Blu è un colore che calma e modera e che fa dimenticare i problemi di tutti i giorni; per tale ragione le pareti tinteggiate di blu tranquillizzano. La cromoterapia utilizza il blu per curare lo stress, nervosismo, ansia, insonnia, irritabilità e infiammazione e lo si considera dotato di capacità antisettiche, astringenti e anestesizzanti. Il blu viene pertanto consigliato per tutti i sintomi che sviluppano calore e dolori: mal di gola, laringite, raucedine, febbre, spasmi, reumatismi. In particolare il celeste è utilizzato per il sollievo agli occhi, l’indaco per la purificazione del sangue, per indurre concentrazione mentale e in casi di cataratta. Viene invece controindicato in caso di depressione o in malattie legate al rilassamento delle funzioni dell’organismo, quali brachicardia e ipotensione.
Cibi: Pesci oleosi – pesci salati o in conserva ma non in recipienti metallici
La migliore fonte di olio sono i pesci grassi come il salmone, l’aringa e lo sgombro e l’assunzione giornaliera dovrebbe essere di 250 gr., mentre la stessa quantità viene fornita da 600 gr. di pesce bianco come merluzzo o platessa. L’olio di pesce è ricco di omega 3 utili non solo nella prevenzione delle malattie cardiache, ma anche per migliorare l’acuità visiva, la funzione cognitiva e nel contrastare la demenza. Allo stesso modo riducono l’infiammazione generale dell’organismo (causa di numerose malattie) e forse anche alcuni tipi di cancro, come quello del colon. Uno degli acidi grassi più utile pare sia il DHA (acido docosaesaenoico presente nel: salmone, sgombro, sardine, aringhe, tonno, alici, in alcune microalghe di cui si nutrono questi pesci, e nel latte materno) che è ritenuto uno dei più indicati per la salute umana. La scienza ufficiale ritiene che il contenuto di EPA (acido eicosapentaenoico, presente nei pesci come il DHA e nel latte materno) e DHA nei tessuti del cuore e nel sangue sia importante per la salute e per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. Se si è affetto da osteoartrite, la cartilagine all’interno delle articolazioni viene progressivamente danneggiata e il liquido sinoviale che mantiene le articolazioni lubrificate è generalmente ridotto. Il dolore e la rigidità muscolare che si sente sono il risultato delle ossa che cominciano a entrare in contatto l’una con l’altra perché la cartilagine e il liquido sinoviale si riducono e, se non si interviene tempestivamente, i fastidi possono progressivamente peggiorare fino a quando non si riescono più a svolgere le normali attività quotidiane. L’organismo umano è perfettamente in grado di ricostruire la cartilagine e il liquido sinoviale, ma per farlo è necessario che vi sia una corretta assunzione di grassi omega 3. I grassi omega 3 sono una componente alimentare essenziale della quale il corpo ha bisogno per ridurre l’infiammazione, mentre la glucosamina (estratta dai tessuti che strutturano il carapace dei crostacei: granchi, aragoste e gusci dei gamberi), precursore di glicosaminoglicani, può aiutare a ricostruire sia la cartilagine che il liquido sinoviale. E’ un costituente importante della cartilagine articolare e può prevenire la degenerazione della cartilagine che si verifica con l’osteoartrite. La glucosamina e la condroitina (si trova nella cartilagine animale o di squali e razze), due prodotti animali commercializzati come integratori alimentari, possono contribuire ad alleviare i sintomi dell’osteoatrite. Recenti ricerche, tuttavia, indicano un modo per aumentare in maniera significativa i benefici della glucosamina-combinata con grassi omega 3. Sembra che si ottenga maggior sollievo dal dolore, quando vengono usati insieme.
L’olio di pesce è anche commercializzato in capsule, perle e liquido, ed è uno dei più importanti integratori alimentari per l’azione ipolipemizzante, antinfiammatoria su cute, articolazioni e intestino, protettiva delle funzioni mnesiche e psichiche cerebrali. Estratto dagli scarti di merluzzo, trota, sardina, tonno e salmone e a volte purificato per eliminare sostanze tossiche, come il mercurio; grazie al suo alto contenuto di Omega3, acidi grassi polinsaturi EPA e DHA si rivela efficace coadiuvante nella cura di ipertrigliceridemia, nella prevenzione di aterosclerosi e trombosi, nella cura di ipertensione, ictus e infarti, nella cura si patologie croniche intestinali come il morbo di Crhon o articolari come l’artrosi e l’artrite reumatoide, nella prevenzione dei processi di invecchiamento cerebrale con perdita della memoria e dell’efficienza mentale. In caso di artrite reumatoide o artrosi, gli Omega3 interferiscono nella sintesi dei leucotrieni chemiotattici, svolgendo azione antinfiammatoria. Ricco di vitamine A, B, D, E, ferro e iodio, l’olio di pesce è indicato in ambito ortopedico per la presenza di vitamina A e D, la prima coinvolta nei processi di accrescimento osseo e la seconda nei processi di sintesi del calcio e del fosforo, di vitamina E, antiossidante e di Ferro, utile nella sintesi del collagene.
L’assunzione di olio di pesce, ricco di acidi grassi insaturi, è oggi consigliata per contrastare malattie come il prurito del cuoio capelluto, la dermatite seborroica e la psoriasi.
LUNA DI AGOSTO 2022
Sali naturali
Tra i sali naturali che possono essere usati come medicamenti ricordiamo:
I sali minerali che invece si usano comunemente come farmaci per uso interno ricordiamo i principali: sodio, potassio, magnesio, calcio e fosforo.
In caso di carenza di calcio, oltre ai farmaci specifici, si può operare una integrazione preferendo latte e derivati, cereali integrali, verdure a foglia larga e legumi. In caso di carenza di potassio, oltre ai cereali e alle verdure, si può indirizzare la scelta alimentare verso frutta secca come noci, mandorle e nocciole. Se ad essere carente è invece il fosforo, occorre preferire semi di cereali e legumi, oltre che carne, pesce e uova.
Il magnesio è invece presente soprattutto in frutta secca, cereali e legumi.
Oltre ai prodotti che possiamo acquistare in farmacia possiamo avvalerci di integratori salini naturali con due semplici ricette:
Si ricorda che l’abuso per assunzione prolungata di prodotti farmaceutici a base di potassio e magnesio, tanto sponsorizzati dalla pubblicità, può generare gravi stati di insufficienza renale per accumulo di potassio.
Acidi vegetali
Tra gli acidi vegetali devono essere annoverati l’acido salicilico, contenuto nel salice bianco ma anche in albicocche, ribes, cicoria, arancia e ananas, ad azione antinfiammatoria, antimicotica, cheratolitica, fluidificante del sangue; l’acido malico, contenuto nelle mele e nell’uva, sostanza intermedia del ciclo di Krebs, che è il processo di produzione di energia intracellulare che si svolge nei mitocondri, viene usato per stabilizzare l’acidità del vino e conservare marmellate e gelatine alimentari; l’acido citrico, contenuto negli agrumi e adoperato come conservante di marmellate, carne e bevande, è un componente del ciclo di Krebs; l’acido tartarico, contenuto in uva e tamarindo e usato per le proprietà antiossidanti e conservanti nonché come agente lievitante come sale di potassio (cremor tartaro) e purgante (sale di Rochelle); l’acido mandelico contenuto nelle mandorle e usato nelle infezioni urinarie e in cosmetica come schiarente ed esfoliante della pelle in caso di acne, cloasma e melanosi cutanea; l’acido azelaico, contenuto in orzo, frumento, segale e olio di oliva, adoperato soprattutto per il trattamento esterno dell’alopecia androgenetica e dell’acne; l’acido piruvico contenuto nelle mele rosse, nel vino rosso e nella birra scura, è un metabolita intermedio del processo cellulare che scinde il glucosio trasformandolo in acido piruvico e energia sotto forma di ATP. In presenza di ossigeno l’acido piruvico viene smaltito come acqua e anidride carbonica, mentre in assenza di ossigeno viene trasformato in acido lattico e acido citrico. L’acido lattico, prodotto dal bacillo di Döderlein nell’ambiente vaginale per scissione del glicogeno, assicura la sua salute proteggendolo dall’attacco di batteri patogeni. Nel cavo orale, invece, l’acido lattico sempre prodotto dalla degradazione dello zucchero da parte dei batteri presenti, è responsabile della carie dentale.
Aceti di succhi vegetali
L’aceto è un fluido con pH acido ottenuto dalla fermentazione acetica dell’alcol (e/o dei carboidrati) grazie all’opera di alcuni batteri aerobi. Tra questi microrganismi, i ceppi maggiormente diffusi e impiegati a livello produttivo sono quelli del Genere Acetobacter (Acetobacter aceti).
Dall’analisi dei reperti archeologici e dei libri antichi è emerso che già gli antichi Egizi, 6000 anni prima della nascita di Cristo, producevano, conservavano ed utilizzavano l’aceto. Anche la popolazione greca (in base a quanto scriveva Ippocrate nel 400 a.C.) ne faceva un uso medicinale, mentre i Romani lo utilizzavano come condimento, conservante e bevanda. Nel Medioevo si era già a conoscenza del suo potere disinfettante.
L’aceto può essere ottenuto dalla fermentazione di diverse materie prime come riso, orzo, prugne, patate, malto, pere, banane, lamponi, linfa di palma, canna da zucchero, latte di cocco, ananas ecc.
L’aceto di vino è quello più comunemente usato per le proprietà organolettiche e per la sua capacità batteriostatica e conservante. Grazie alla presenza di acido acetico, l’aceto promuove un miglior controllo della glicemia e della pressione arteriosa. Inoltre, rallenta lo svuotamento gastrico, contribuendo al senso di sazietà. Per questo motivo, può aiutare a consumare porzioni moderate di cibo, riducendo l’introito calorico e favorendo la perdita di peso. Infine, l’aceto vanta proprietà antimicrobiche, infatti, viene utilizzato anche per la conservazione di alcuni alimenti. Per usufruire delle proprietà antiglicemiche e sazianti dell’aceto, si può preparare una bevanda da consumare prima del pasto, aggiungendo un cucchiaio di aceto per ogni bicchiere d’acqua. In questo caso, è preferibile utilizzare l’aceto di mele, dal gusto più delicato.
L’aceto di mele è un aceto alimentare ricavato dal sidro o dal mosto di mele ed è molto usato in cucina per condire insalate di verdura cruda, marinare carni o pesce, nelle vinaigrette, come conservante alimentare.
Vanta diverse proprietà salutari, inclusi effetti antimicrobici e antiossidanti. Inoltre, alcuni recenti studi suggeriscono che può offrire benefici per la salute, come favorire la perdita di peso, ridurre il colesterolo, abbassare i livelli di zucchero nel sangue e migliorare i sintomi del diabete. I dosaggi comuni vanno da 1–2 cucchiaini da tè a 1–2 cucchiaio (15–30 mL) al giorno; quantità maggiori provocano erosione dello smalto dei denti.
L’aceto di riso è un condimento dal gusto acido, ricavato per fermentazione dei semi amidacei di riso (specie botanica Oryza sativa). Ingrediente tradizionale della cucina cinese, giapponese, coreana e vietnamita, oggi l’aceto di riso è largamente diffuso anche in occidente, dov’è arrivato (assieme al sakè) soprattutto grazie alla ricetta del riso gohanlargamente usato nel sushi. L’aceto di riso si presenta di vari colori, a seconda della tipologia; quelli diffusi in Cina, per esempio, sono soprattutto di colore nero e rosso. Oltre alle caratteristiche organolettiche tipiche degli aceti, si contraddistingue per un aroma e un gusto delicati, ma abbastanza distintivi.
Lievito
Per lievito di birra si è soliti intendere un fungo microscopico, formato da colonie di Saccharomyces cerevisiae, ottenute per fermentazione.
In particolare, le cellule del lievito vengono coltivate su un substrato di malto (orzo germogliato) all’interno di fermentatori dove si moltiplicano migliaia di volte.
Alla fine di tale processo, le cellule vengono separate dal substrato nutritizio, lavate ed essiccate ad una temperatura che non supera i 40 gradi centigradi.
Il lievito di birra costituisce una fonte ricca e completa di vitamine B, spesso assunte in scarse quantità nelle diete iperlipidiche, o iperglucidiche, o iperproteiche, oppure quando il consumo di alcool, sigarette o caffè è elevato.
Il gruppo B è un insieme di vitamine molto importante anche per gli sportivi, i bambini in crescita e le persone convalescenti, perché facilita la trasformazione di proteine, carboidrati e lipidi in energia.
Il lievito di birra contiene tutte le vitamine del gruppo B, dosate in buone proporzioni per una loro corretta integrazione (le vitamine del complesso B agiscono in sinergia fra loro, intervenendo sui sistemi di regolazione del metabolismo). Fa però eccezione la vitamina B12, carente nelle diete vegane, essendo tipica del regno animale.
Nel lievito di birra, alle vitamine del gruppo B si aggiungono selenio, cromo (cofattore dell’insulina e preventivo del diabete mellito), glutatione, zolfo, aminoacidi essenziali (leucina, valina, isoleucina, treonina, fenilalanina, metionina, triptofano, lisina) fosforo, potassio e magnesio.
La ricchezza di micronutrienti ed oligoelementi costituisce sicuramente il fattore determinante nell’uso del lievito di birra come integratore.
Più precisamente, al lievito di birra vengono attribuite funzioni di mantenimento dell’apparato tegumentario e degli annessi cutanei (peli, unghie e capelli); funzioni dermatologiche preziose nel migliorare patologie come la seborrea e l’acne; funzioni probiotiche, efficaci sia nel supportare la corretta funzionalità gastro-enterica, sia nel preservare il corretto funzionamento immunitario; funzioni rimineralizzanti, importanti nello sportivo per riequilibrare le perdite saline dovute alla sudorazione copiosa durante l’esercizio fisico; funzioni immunostimolanti; funzioni cicatrizzanti, utili in corso di ferite e ustioni; funzioni rivitalizzanti, per l’elevato contenuto di vitamine del gruppo B; funzioni neuroprotettive e funzioni metaboliche, grazie alla presenza di Beta-Glucani.
Al momento, le principali attività preventive e cliniche ascrivibili al lievito di birra, andrebbero ricondotte, più che alla ricchezza di vitamine del gruppo B, alla presenza di alcune proteine ricche in selenio e cromo.
Secondo diversi autori, tali proteine risulterebbero responsabili, almeno in vitro e in modelli sperimentali, di un’apprezzabile attività antitumorale nei confronti di carcinomiparticolarmente aggressivi, come quelli del polmone, della prostata e del colon-retto. Per gli effetti collaterali collegati all’assunzione di lievito (flatulenza e meteorismo), è preferibile un’introduzione alimentare graduale di massimo 400 mg giornalieri.
Radici di piante non dolci
La Rodiola, il Ginseng e l’eleuterococco sono piante dalle radici amare che vengono adoperate per la loro azione adattogena, ossia per la capacità di supportare l’organismo in condizioni di stress o di minore efficienza, soprattutto mentale. Per tali caratteristiche sono utilizzate soprattutto in geriatria.
La Rodiola (Rhodiola rosea) è una piccola pianta erbacea amarognola appartenente alla Famiglia delle Crassulaceae. Diffusa nelle regioni subartiche e in quelle montuose di tutta l’Eurasia, Alpi incluse, la rodiola è anche nota come “radice d’oro” o “radice artica”. La rodiola è un ingrediente tipico della medicina tradizionale russa, scandinava e cinese, propagandato per i suoi effetti positivi sulla vitalità fisica e cognitiva. In condizioni di stress psico-fisici prolungati, la rodiola sembra ridurre la fatica e la stanchezza generali. Nelle prove preliminari, la rodiola si è dimostrata neuro-protettiva e coinvolta nell’aumento della longevità. La rodiola è una pianta medicinale con una storia ricca e affascinante; la droga che da essa si ricava è infatti conosciuta da tempi immemori come utile ausilio per rinvigorire la mente e il corpo.
La parte utilizzata, oggi come allora, è la radice, che si presta soprattutto al trattamento dello stress mentale e dell’affaticamento fisico generalizzato. In particolare, la rodiola è indicata nell’integrazione alimentare di chi desidera:
Salidroside e para-tirosolo (principi attivi della radice) influenzano i livelli e le attività delle monoamine (dopamina, adrenalina, norepinefrina, serotonina), attraverso un’inibizione dell’enzima responsabile della loro degradazione; il risultato è un miglioramento delle attività metaboliche generali (fegato, muscoli, cuore) e intellettuali (effetto antidepressivo, miglior capacità mnemonica e di concentrazione). Gli stessi princìpi attivi esercitano un’azione equilibratrice sui peptidi oppioidi (betaendorfine), di cui la rodiola sembra indurre la sintesi. Gli estratti alcolici o acquosi hanno dimostrato spiccate proprietà antiossidanti, ascrivibili a varie sostanze, in particolare a flavonoidi e acidi organici. In alcuni studi, la rodiola ha dimostrato proprietà antifame (nel caso venga assunta prima dei pasti) e lipolitiche (stimola le lipasi attive nei tessuti adiposi, favorendo la mobilitazione degli acidi grassi). Tali azioni ne suggeriscono un possibile impiego in preparati coadiuvanti dei regimi dietetici ipocalorici. La dose giornaliera consigliata di rodiola come estratto secco della radice varia in base alla concentrazione di princìpi attivi nell’estratto. In diversi studi, l’estratto di rodiola standardizzato con rosavina (3,6%), salidroside (1,6%) e para-tirosolo (<0,1%), è stato utilizzato a dosi comprese tra i 100 e i 170 mg al giorno. Dosaggi elevati possono provocare insonnia e irritabilità.
L’utilizzo di rodiola è da evitare nelle persone che soffrono spontaneamente di ansia, disturbi del sonno o sonno delicato, irascibilità e nervosismo. Ma è anche sconsigliata nei soggetti colpiti da ipertensione arteriosa e scompensi cardiaci vari. E’ in ogni caso sempre utile consultare il proprio medico per avviare la terapia dato che la rodiola può interferire con l’azione terapeutica di: antidepressivi, ansiolitici, barbiturici, diuretici.
Altra pianta amarognola di cui si adopera la radice secca è il Ginseng.
La parola include in realtà una serie di specie vegetali di cui la più adoperata è la Panax Ginseng di origine cinese. Alle sostanze di cui la radice è ricca vengono attribuite proprietà contro il diabete mellito, l’ipotensione, l’insonnia e l’astenia sessuale. Studi fatti sugli animali hanno evidenziato che la radice può stimolare la liberazione di cortisolo, l’ormone dello stress, e per questo rientra tra le sostanze ritenute adattogene. Il consumo raccomandato in assenza di controindicazioni è di massimo 200 mg al giorno, in quanto l’abuso dei glicosidi contenuti nella radice può innescare effetti collaterali severi quali nausea, vomito, irritabilità, irrequietezza, incontinenza urinaria e intestinale, febbre, aumento della pressione sanguigna, aumento della frequenza respiratoria, riduzione della frequenza cardiaca, cianosi del viso, arrossamento, crisi epilettiche, convulsioni e delirio. D’altra parte sono note interazioni negative con farmaci quali fenelzina, warfarin, gleevec (chemioterapico), lamictal(anticonvulsivante), ipoglicemizzanti orali, insulina iniettabile, digossina, ormoni e caffeina o altri stimolanti. Il ginseng è controindicato agli ipertesi, alle gravide, alle donne che allattano e a chi ha difetti di coagulazione naturali o indotti farmacologicamente.
L’eleuterococco è un’altra pianta adattogena dal sapore amaro di cui si utilizza la radice secca come estratto secco o tintura madre. Originaria della Siberia, contiene glicosidi in grado di rinforzare in modo generico le difese dell’organismo in condizioni di fragilità fisica o psichica, in caso di convalescenza o di disturbi dell’adattamento allo stress. E’ suggerita l’assunzione di 2-10 ml di estratto alcolico al 33% di radice, da una a tre volte al giorno, oppure di 2-4 grammi/die di radice polverizzata.
L’assunzione dovrebbe continuare per un periodo variabile dalle 4 alle 12 settimane, seguite da 15-60 giorni di stop.
Oponopos o Caràmara forse Hedysarum Gangeticum
Dalle Segreterie:
Pianta orientale della famiglia delle leguminose usata nella medicina tradizionale in India (medicina ayurvedica) e in Africa
Crittogame
Dalle Segreterie:
Dal greco Κρυκτός, nascosto e γάμος, nozze, riproduzione. Linneo nel suo Systema Naturae, 1735, con questo termine indicava tutti i vegetali con organi riproduttivi non palesemente visibili ma supposti, come Alghe, Funghi, Licheni, Briofite, Pteridofite, Felci; anche il fico, che porta i fiori all’interno del ricettacolo quasi chiuso. Attualmente il termine non costituisce più una classe.
Alghe marine
Vedi lattuga di mare Lunazione di Maggio 2022
Dalle Segreterie:
La loro comparsa sulla terra è antichissima. Tra quelle utilizzate a scopo alimentare l’origine biologica è da preferirsi.
Si dividono in alghe brune (wakame, kombu, spaghetti di mare, ecc.), alghe verdi o azzurre (lattuga di mare, ecc.), alghe rosse (nori, dulse, lichene d’irlanda, ecc.).
Acidi Minerali (influenza non buona)
Sono detti acidi minerali o inorganici quelli derivati da uno o più composti inorganici. Un acido minerale non contiene nessun atomo di carbonio organico. I più comuni sono l’acido solforico, l’acido nitrico e l’acido cloridrico. Evidentemente in allopatia queste sostanze non hanno applicazioni terapeutiche, mentre in omeopatia sono utilizzate nei rimedi noti come Argentum Nitricum, Natrum Sulfuricum e Muriaticum Acidum.
Argentum nitricum è il sale d’argento dell’acido nitrico. In omeopatia è un rimedio adoperato per curare ulcere e piaghe cutanee e mucose, anche sanguinanti ( gastriti, cistiti, ulcere vascolari, ecc); affezioni del sistema nervoso accompagnate da tremori, convulsioni, paresi, perdita delle nozione del tempo e dello spazio, mancanza di coordinazione nervosa e muscolare, (nell’epilessia per esempio e nella balbuzie).
Natrum Sulfuricum è il sale di sodio dell’acido solforico. In omeopatia è il rimedio adoperato per i benefici che apporta a livello neuropsichico ( sindromi depressive dei malati affetti da bronchiti croniche, eczema o reumatismi e che presentino la modalità reattiva caratteristica di questo rimedio), gastrointestinale (enterocoliti con diarrea acquosa mattutina e flatulenze, nelle colecistiti (con presenza di calcoli di colesterolo) e nelle epatiti che presentano un dolore molto forte che costringe il malato a stare rannicchiato sul lato destro), respiratorio (riniti mucopurulente, asma, bronchiti e broncopneumopatie, nel caso che i sintomi siano aggravati dall’umidità), articolare (disturbi articolari come lombalgie e gonalgie migliorate dal movimento e aggravate dall’umidità) e cutaneo (dermatosi con desquamazione, le disidrosi palmo-plantari, le verruche e le dermatosi psoriasiformi).
Muriaticum acidum è il sale dell’acido cloridrico. Può essere utile nella cura del prolasso emorroidario, quando le emorroidi si presentano infiammate, bluastre e ipersensibili al contatto; nelle afte; nella stomato-faringite-ulcerosa. È utilizzata nelle persone che manifestano eruzioni eritemato-papulo-vescicolose da raggi solari, soprattutto a scopo preventivo.
Ambra profumo
L’ambra fossile è un minerale organico costituito da resine di decine di milioni di anni fa; accanto all’ambra fossile, si ricorda l’ambra grigia che è invece il prodotto del metabolismo intestinale della bile del capodoglio. Entrambe possono essere bruciate e sviluppano un odore simile a quello dell’incenso. Durante la combustione libera elettroni e a questo effetto pare sia legata la capacità di purificare gli ambienti e probabilmente quella di proteggere dalle malattie cardiache.
Agata
E’ una pietra caratteristica degli ambienti idrotermali ricchi di rocce vulcaniche con scarsa concentrazione di acido silicico. Si presenta con coloritura a strisce. Svolge attività equilibrante, armonizzante, favorisce i processi di accrescimento e quelli rigenerativi, stimola la circolazione linfatica, rilassa. E’ particolarmente attiva sulla pelle, gli occhi, l’apparato digerente e nelle donne in gravidanza.
Dalle Segreterie – Notizie tratte dai Bollettini della Schola:
Composta da calcedoni (microcristalli di quarzo) – Ha zone a diversi colori e trasparenze – Il colore è nero, grigio, rosso, verde – Corrispondenze generali: salute, forza, prosperità, simpatia, eloquenza – Corrispondenze terapeutiche: dolori muscolari (Lunazioni), avvelenamenti, purulenze esterne, febbre, malattie mentali, la parola.
Cristallo doppio di rocca (a doppia punta)
Per cristallo viene comunemente indicato il cristallo di rocca, o quarzo ialino, costituito da biossido di silicio, dall’aspetto trasparente. E’ un amplificatore: riflette e potenzia, attiva l’energia, dissolve le impurità, rafforza l’ipofisi e l’epifisi.
Dalle Segreterie: Notizie tratte dai Bollettini della Schola:
E’ infusibile, insolubile – E’ incolore – Corrispondenze generali: innocenza, lealtà, saggezza, tranquillità, intuizione, immaginazione – Corrispondenze terapeutiche: sterilità femminile, idropisia, obesità, montata lattea, infiammazioni glandolari, tonsilliti, dolori (reni – denti).
Viola carico
Il Viola è un colore secondario derivato dalla fusione di due colori primari, il rosso e il blu. Svolge azione equilibrante specie a livello endocrino-neurologico ed in tutte le malattie della testa. Stimola senza riscaldare o eccitare. E’ ansiolitico, allevia le paure, favorisce i cambiamenti, la creatività e l’altruismo. E’ antisettico e analgesico, purificatore, favorisce la produzione dei globuli bianchi. E’ controindicato nelle depressioni. Il viola è meno penetrante del rosso ma ne ha una maggiore carica energetica.
Rosso cardinale
Tonalità di rosso molto vivida. Vedi Lunazione di Maggio .
Luna di Maggio 2022
Arsenico
Rimedio omeopatico presente in diverse forme, album, più frequentemente adoperato e iodatum. Il suo effetto è sia a livello fisico che psico-emozionale. E’ indicato nei soggetti astenici, agitati, carenti di energia, con sintomi e segni attenuati dal calore, dolori brucianti, secrezioni acri, paure e manifestazioni cutanee squamose. Lo iodatum presenta tropismo più intenso verso i tessuti linfoghiandolari e la pelle.
Dalle Segreterie:
Il liquore di Fowler deve il suo nome al medico inglese Thomas Fowler (1736- 1801), fautore della terapia arsenicale. Fino a tempi recenti era possibile trovarlo in farmacia. Oggi è materia prima per uso di laboratorio.
Liquore di Donnovan: altra preparazione arsenicale dell’antica farmacopea.
Ammoniacali
L’ammoniaca è una sostanza gassosa, dalle proprietà alcalinizzanti, formata da un atomo di azoto e tre atomi di idrogeno, altamente irritante se viene a contatto con cute, occhi e tossica per le vie respiratorie, se inalata. Prodotta in natura dalla putrefazione di piante e animali, si ritrova nell’acqua piovana, nei terreni di origine vulcanica e negli stessi reni umani, dove viene prodotta per neutralizzare eventuali acidi in eccesso. Tracce di ammoniaca sono state trovate su Saturno e Giove, dove per la bassa temperatura è presente allo stato solido come solfuro di ammonio e perfino nelle nubi interstellari.
Il suo nome origina dal tempio di Giove Ammone nell’oasi di Siwa in Egitto, luogo dove fu identificato per la prima volta come sostanza a sé quando venne osservata casualmente nelle ceneri dello sterco di un dromedario bruciato dai cammellieri locali per scaldarsi. Già Plinio parla di un Hammoniacus sal e, nell’antichità, alchimisti quali Alberto Magno e Basilio Valentino conoscevano il sale d’ammonio e la possibilità di produrre ammoniaca facendolo reagire con alcali, ma solo alla fine del ‘700 fu scoperta la formula chimica dell’ammoniaca e isolata l’ammoniaca gassosa pura e la sua produzione industriale iniziò nel 1913, da parte del colosso chimico tedesco BASF.
Nella storia della medicina l’ammoniaca e i suoi derivati sono stati adoperati sia per uso locale che per via generale. L’uso topico, sotto forma di pomata di ammoniaca, era destinato alla disinfezione per l’attività battericida, fungicida e antivirale limitatamente ai virus provvisti di involucro – come il virus del Sars-Co 2 -, all’azione detergente di piaghe e ulcere, all’azione antireumatica e a quella contro punture di insetti e effetto urticante dei tentacoli delle meduse. L’uso interno, invece, era destinato alla cura degli stati di ebbrezza alcolica (Acetato di ammoniaca), delle sincopi e dell’epilessia, dell’emicrania, delle infezioni erpetiche (Carbonato di ammoniaca), dei reumatismi (Cloridrato di ammoniaca), della satiriasi (Bromuro di ammonio). Ancora oggi i sali di ammonio quaternari sono adoperati per l’alto potere detergente e disinfettante e si ritrovano in colliri e medicamenti. Nell’industria alimentare il carbonato di ammonio è utilizzato per la capacità di favorire il processo di lievitazione e correggere l’acidità degli alimenti, oltreché nella composizione di additivi e conservanti. In soluzione al 30% viene usata come preparazione caustica nei morsi di animali velenosi e punture di insetti.
I rimedi omeopatici derivati dall’ammoniaca sono ancora oggi in uso.
Ammonium Carbonicum è il rimedio dei soggetti, spesso di sesso femminile, obesi, pigri, sonnolenti e ipocondriaci, che lamentano dispnea con tosse irritante, asma, rinite con secrezioni dense e irritanti, epistassi scure e che si arrestano difficilmente.
Ammonium Muriaticum è invece il rimedio delle secrezioni respiratorie o digestive chiare e abbondanti, delle nevralgie – soprattutto sciatalgie – delle infiammazioni dei tessuti molli delle articolazioni (tendini e legamenti) in biotipi simili a quelli precedentemente descritti.
Ammonium Phosphoricum è il rimedio dell’iperuricemia e della gotta cronica, delle deformazioni nodose articolari delle dita delle mani, delle paralisi faciali, dei dolori della spalla.
Ammonium Bromatum è indicato nel catarro cronico laringeo e faringeo, nelle cefalee nevralgiche e nell’obesità. In caso di dolore costrittivo alla testa, al torace, alle gambe.
Ammonium Jodatum si adopera nelle forme resistenti di infiammazione delle vie respiratorie con secrezioni abbondanti e nell’emicrania ad esse connesse (sinusite), nella sindrome di Menière.
Ammonium Benzoicum è un rimedio dell’albuminuria, dei depositi di urati nelle articolazioni in caso di gotta e di incontinenza urinaria senile.
Cloro e cloruro di sodio
Il Cloro è un elemento chimico designato dal numero 17 della tavola periodica degli elementi e si trova sotto forma biatomica Cl2 di gas verdastro e tossico o di anione (ione a carica negativa) nella costituzione di molti sali come il cloruro di sodio, il comune sale da cucina, presente in molti organismi viventi tra cui l’uomo. Se ne conosce l’uso da oltre 3000 anni a.C. Nell’VIII sec. d.C. l’alchimista persiano Geber conosceva l’acido cloridrico che nel 1400 era utilizzato insieme all’acido nitrico, per la preparazione dell’acqua regia, che serviva a sciogliere l’oro e altri metalli nobili. In natura e nel corpo umano si trova sia all’interno che all’esterno delle cellule e come acido cloridrico entra nella costituzione del succo gastrico, indispensabile alla digestione delle proteine animali e alla disinfezione del cibo che viene introdotto con l’alimentazione.
Il cloruro di sodio è essenziale per la vita sulla Terra. La maggior parte dei tessuti e dei fluidi degli esseri viventi contiene una qualche quantità di sale. Gli ioni sodio sono essenziali per la trasmissione dei segnali sensoriali e motori lungo il sistema nervoso.
Nel corpo umano è presente come cloruro di sodio e cloruro di potassio, viene assorbito a livello dell’intestino tenue ed eliminato per via renale, fecale e con il sudore. Interviene nella regolazione dell’equilibrio acido-base, della pressione osmotica e del bilancio idrico (regola la distribuzione dei liquidi all’interno e all’esterno delle cellule e con essa la volemia, cioè il volume di sangue presente nell’organismo); facilita inoltre il trasporto dell’anidride carbonica da parte dei globuli rossi. Una soluzione acquosa contenente lo 0,9% di cloruro di sodio è detta soluzione fisiologica perché ha circa la medesima pressione osmotica del plasma sanguigno umano. È il principale fluido usato in medicina per curare la disidratazione.
La maggiore fonte di cloruro di sodio è il sale da cucina. Ne sono particolarmente ricchi i cibistagionati, i formaggi, i salumi, l’acqua ed i prodotti da forno salati. Il fabbisogno quotidiano di sodio per l’uomo è di 1-5 grammi e l’introduzione di quantità maggiori viene controbilanciata da una maggiore escrezione renale. Possono generare carenza dello ione situazioni come il vomito, la diarrea o la sudorazione eccessiva.
In questa lunazione è interessante l’applicazione del sale insieme al carbone di pino e all’olio di oliva per la cura delle ulcerazioni del tubo digerente come le ulcere gastriche e duodenali o le lesioni del morbo di Crohn e della rettocolite ulcerosa. Con la polvere di carbone di ossa di uccelli acquatici è indicata nelle malattie che provocano insufficienza renale, tra cui ricordiamo il diabete mellito, e nefrolitiasi con calcoli o renella responsabili di coliche renali. Con la polvere di china o il rabarbaro che ha spiccate proprietà digestive, epatoprotettive, purgative, depurative, aperitive, e decongestionanti, agisce utilmente sulle malattie epatiche; si raccomanda l’uso di piccole quantità di polvere di rabarbaro per evitare un esagerato effetto lassativo e se ne sconsiglia l’uso in gravidanza e in presenza di malattie croniche dell’intestino quali appunto il morbo di Crohn e la rettocolite ulcerosa. Le stesse controindicazioni sussistono nel caso di utilizzo della china aggiungendosi le malattie emorragiche o l’assunzione di anticoagulanti e le ulcere gastriche o le gastriti. La china di cui si sfruttano le capacità ricostituenti, disintossicanti e antianemiche, può essere assunta internamente sotto forma di estratto liquido standardizzato al 4-5% in alcaloidi totali (rapporto droga/solvente 1:5, utilizzando etanolo come solvente di estrazione). In questo caso, la dose che solitamente si consiglia di assumere è di 0,6-3 grammi di prodotto al giorno. Dei due rimedi il rabarbaro è il più maneggevole.
Cassia acutifolia – Foglie di Sena
Attivano la motilità intestinale e depurano il fegato
Dalle Segreterie:
La Cassia angustifolia o acutifolia e la Cassia Senna sono sinonimi accettati per indicare la Senna alexandrina, con riferimento al principale porto egiziano da dove veniva storicamente esportata. La farmacopea europea invece le tratta come specie distinte. La Cassia Senna è pianta comune nel Sudan e nell’alto Egitto, nel regno di Sennar (Nubia), donde forse proviene il vocabolo sena. Sono piante xerofite perenni adattate a sopravvivere con poca acqua. Se ne utilizzano le foglie o i follicoli come tisane.
Simaruba
Dalle Segreterie:
Della famiglia delle simaroubaceae. Cresce nelle regioni tropicali ed è caratterizzata dalla presenza di tannini, principi dal sapore amaro e astringenti. La corteccia, le foglie e la radice sono usate come medicinale. E’ un antisettico naturale.
Lattuga di mare
Dalle Segreterie:
Ulva lactuca è un’alga molto comune nel Mediterraneo ricca di fibre e proteine vegetali, è un’ottima fonte delle vitamine A, C e di quelle del gruppo B, contiene tutti e 8 gli amminoacidi essenziali e molti sali minerali, tra cui il calcio, il ferro e il magnesio, in quantità eccezionali. Tale quantità di minerali e vitamine rafforzano il sistema immunitario, aumentano la produzione di ormoni sessuali e purificano il sangue.
Incenso di pino
Il pino è un albero sempreverde rappresentativo nell’immaginario collettivo dell’eternità incorruttibile. Veniva denominato terminthon” da cui la parola trementina con la quale si indica la resina, utilizzata nei templi per la purificazione dello spazio sacro. Nella mitologia era sacro a Saturno e le gocce della sua resina erano considerate il sangue del giovane Attis del quale si innamorò Cibele.
Il mugòlio, miscela di oli essenziali estratti dal Pino Mugo (tipico delle aree montane), usato da sempre per l’azione antinfiammatoria, balsamica, espettorante e antisettica sulle vie aeree per inalazione
Acqua Marina
Dalle Segreterie – Notizie tratte dai Bollettini della Schola:
L’acquamarina è una varietà del Berillo, la cui colorazione è generata da tracce di ferro. Ha le stesse proprietà dello smeraldo. Le pietre col colore azzurro più intenso sono trattate artificialmente, quelle dal colore più chiaro sono naturali. Il colore è appunto azzurro-verde-verde chiaro. Le corrispondenze generali sono: salute-gioventù-fertilità. Le corrispondenze terapeutiche sono: agisce bene sullo stomaco (dalle Lunazioni). Lenisce il mal di denti, le infiammazioni delle gengive e della gola. Agisce anche su fegato, intestino, e sugli occhi. E’ benefica nell’epilessia.
Rosso chiaro quasi scarlatto (tendente lievemente all’arancione. E’ considerato il colore del sangue vivo e delle fiamme.)
Rosso Fiamma: rosso acceso, colore primario, attivatore massimo dei livelli energetici. Stimola la circolazione, la vasodilatazione, l’espansione psichica, riscalda, aumenta la pressione arteriosa. Favorisce l’attività, l’euforia, l’iperattività.
Rosso: Questo colore è associato alla forza, alla salute e alla vitalità e rappresenta il fuoco, la gioia, la festa, l’eccitazione sessuale, il sangue e le passioni violente. Il rosso è in grado di accelerare il polso, aumentare la pressione arteriosa e la frequenza respiratoria. E’ infatti fortemente sconsigliato come tinteggiatura di pareti. Il rosso renderebbe loquaci, aperti, premurosi, passionali. La cromoterapia lo usa nelle ustioni e nelle malattie esantematiche, in quanto generatore di ischemia cutanea, mentre lo sconsiglia nei casi di tumore e per malattie come infiammazione, iperemotività, ipertensione in quanto lo associa con la circolazione sanguigna e con lo sviluppo cellulare. Inoltre questo colore sarebbe utile nei casi di melanconia e depressione, nelle malattie da raffreddamento, nel mal di gola, nella tosse cronica e nell’asma, nel trattamento delle paralisi parziali o totali, o nella cura dell’impotenza maschile.
Miele edulcorante ad alto contenuto di vitamine del gruppo B, ferro, manganese e carboidrati
Luna di Giugno 2022
Rame
In latino Cuprum perché veniva ottenuto dalle miniere di Cipro, l’isola in cui si credeva fosse nata Afrodite, era un metallo associato alla dea dell’amore e al principio femminile in generale.
Il rame, che si trova in diversi alimenti come frattaglie (soprattutto fegato e rene) molluschi, frutta secca, semi, crusca di frumento, cereali integrali e legumi è importante per il funzionamento di molti enzimi. Fra le sue numerose attività è inclusa la partecipazione al metabolismo energetico e alla produzione dei globuli rossi, delle ossa e dei tessuti connettivi. Inoltre è coinvolto nella pigmentazione di pelle e capelli, influenza il funzionamento del cuore e esercita un’azione antiossidante, proteggendo così la cellula dai danni dei radicali liberi. Il fabbisogno giornaliero di rame è di 1,5-3 mg al giorno ed è ampiamente soddisfatto da un’alimentazione equilibrata. Una carenza di rame nell’organismo è legata a patologie quali demineralizzazione delle ossa, fragilità delle pareti delle arterie, anemia, problemi ai connettivi, disturbi nervosi, alterazioni delle funzioni immunitarie e aumento del rischio di malattie cardiovascolari e urodegenerative. Un eccesso di questo metallo invece provoca nausea, vomito, diarrea, febbre e in casi abbastanza infrequenti la Malattia di Wilson, che è una patologia geneticamente determinata in cui il fegato è incapace di eliminare l’eccesso del rame con la bile, per cui si accumula nel fegato, nel cervello e negli occhi provocando tremori, difficoltà a parlare e a deglutire, problemi di coordinazione, cambiamenti di personalità o epatiti.
É nota e diffusa l’azione anti-reumatica e anti-artrosica di questo metallo applicato direttamente sulla pelle sotto forma di anelli o bracciali, ma in questa lunazione viene indicata un’applicazione più specifica, che mira alla cura di disturbi del sistema nervoso centrale e periferico quali ad esempio, per citare le patologie più comuni, le nevralgie dovute a patologie discali della colonna vertebrale (sciatalgie, cruralgie, cervico-brachialgie). In questi casi il disco va applicato sulla colonna vertebrale in corrispondenza della sede della discopatia, causa della nevralgia. Nelle patologie del nervo trigemino (nevralgie acutissime) la lamina circolare di rame va applicata nella zona retroauricolare tra il padiglione auricolare e l’osso occipitale. Nelle paralisi del nervo facciale, provocate da cause sia infettive (infezioni da herpes simplex o zoster, meningiti, otiti), che traumatiche (frattura della rocca petrosa o della base del cranio) o neoplastiche (tumori dell’orecchio medio o del cervello) il disco si applica sulle regioni innervate colpite.
I farmaci allopatici a base di Acetato di rame come i colliri per le affezioni oculari, o Biossido di rame sui linfonodi ingrossati e induriti per patologie infettive o infiammatorie croniche, o Fosfato di rame in caso di linfadeniti tubercolari (scrofola), o Solfato di rame come antispastico viscerale, sono menzionati nei trattati ottocenteschi come il “Trattato di terapeutica e di materia medica” per A. Trousseau e E. Pidoux , edizione italiana volgarizzata dal Dott. Pasquale Pepere e pubblicata a Napoli nel 1864 presso Agostino Pellerano libraio-editore, reperibile su Google libri.
Il confine però tra l’azione terapeutica e quella nociva di queste sostanze è abbastanza sottile, per cui per evitare l’effetto tossico è preferibile adoperare i rimedi omeopatici.
Cuprum aceticum, di cui in questa luna viene consigliato l’uso, è adoperato in caso di ogni forma di spasmo muscolare, sia che si tratti della muscolatura striata scheletrica che di quella liscia dei visceri (intestino, bronchi, ecc). Gli spasmi di Cuprum sono caratterizzati dall’essere violenti e ad esordio e conclusione improvvisi. Si adopera quindi in caso di coliche intestinali, renali, biliari, nelle gastralgie e negli spasmi uterini, negli spasmi laringei e bronchiali con tosse stizzosa così come nel singhiozzo, nei tic, nella sindrome delle gambe senza riposo, caratterizzata da contrazioni involontarie notturne dei muscoli delle gambe, nei campi e nelle contratture muscolari, anche in corso di crisi epilettiche. In questo ultimo caso viene consigliata dalle lunazioni la terza diluizione decimale (3 DH) di Cuprum Arsenicosum, in cui l’azione antispastica del rame si associa a quella generale profonda dell’arsenico che mira a ristabilire l’equilibrio nelle manifestazioni spasmodiche di interi sistemi o funzioni fisiologiche (gastroenteriti, nefropatie gravidiche delle gestosi, asma e enfisema, arteriti).
Essendo sconsigliati i medicamenti secchi o in polvere nel corso di questa luna, si consiglia di utilizzare i rimedi omeopatici liquidi in fiale o gocce, facilmente reperibili.
Antimonio
L’Antimonio e i composti di Antimonio: sono reperibili l’antimonium crudum e l’antimonium tartaricum come rimedi omeopatici.
L’antimonium crudum è il solfuro d’antimonio: agisce sulla pelle e sull’apparato digerente, è indicato nelle dispepsie e diarree da eccessi alimentari, specie di cibi acidi, aceto e sottaceti, nel trattamento delle verruche dure o del piede, nell’impetigine e nelle malattie cutanee con ispessimento, indurimento e fissurazione tissutale.
L’Antimonium tartaricum è il tartaro stibiato o emetico o antimonio tartrato acido di potassio: la sua azione è elettiva per la pelle e l’apparato respiratorio. Si adopera per le malattie respiratorie con tosse catarrale, espettorazione difficoltosa e nei casi più gravi, prostrazione e dispnea, nell’acne pustolosa con tendenza a formare cicatrici retraenti
Miele
Come nella Luna di Maggio
Cipolla
Allium Cepa: pianta della famiglia delle Liliacee, viene adoperato il bulbo per la preparazione di rimedi ad attività diuretica, vermifuga, battericida, ipoglicemizzante, ipotensiva e ipocolesterolemizzante. Se ne prepara anche un prodotto omeopatico indicato per le riniti e le congiuntiviti
Cicoria amara
E’ una pianta che cresce sui terreni incolti, calcarei ed argillosi. Si utilizzano le radici in particolare, ma anche le foglie. E’ diuretico, lassativo, depurativo, stimolante la secrezione dei succhi digestivi e l’attività del fegato. Le radici torrefatte vengono usate per la preparazione del “caffè di cicoria”. E’ cardiotonica. Si può assumere anche in modo fitoterapico.
Mortella: (altro nome comune del mirto e, in alcuni dialetti, del bosso)
Il Mirto, Myrtus communis, arbusto sempreverde ricchissimo di olio essenziale. Ha effetto purificante, disinfettante, antisettico, riducente le secrezioni catarrali, tonificante ed astringente.
Rosmarino
E’ un arbusto sempreverde originario del bacino del Mediterraneo. L’intera pianta è ricchissima di sostanze aromatiche specie di oli essenziali. Se ne adoperano in particolare le foglie fresche (possono anche essere essiccate). Svolge azione depurativa sul fegato, migliora il metabolismo del colesterolo è antinfiammatorio specie per le malattie dei muscoli e delle ossa, aumenta la pressione arteriosa e il tono dell’umore e presenta anche azione antisettica e antibiotico-simile. Per via locale stimola la circolazione. Ad alto dosaggio è controindicato in gravidanza, nell’ipertensione e nell’epilessia
Depurativo del fegato e delle vie biliari, diuretico ed antisettico
Dalle foglie del Rosmarinus Officinalis si estrae un olio essenziale ricco in pineni, canfene, cineolo, eucaliptolo, canfora e borneolo, particolarmente efficace per uso esterno, come analgesico, antinfiammatorio e antiartritico, disinfettante e revulsivante cutaneo, e per uso interno come antispasmodico intestinale e digestivo, tonico, corroborante e anticolitico. L’azione disinfettante dell’olio essenziale in generale e sulle vie respiratorie è nota fin dall’antichità e per questo viene consigliato in questa luna bruciare dei rametti della pianta su fuoco vivo.
Foglie di Eucaliptus
L’Eucalyptus globulus è un albero molto diffuso in Australia del quale si utilizzano le foglie ricchissime di molte sostanze terapeutiche, soprattutto oli essenziali ad azione disinfettante, antibiotica, antivirale, espettorante, sedativa sulla tosse e sul sistema nervoso centrale, stimolante la digestione, antiparassitaria e repellente per gli insetti. Va usato bruciando le cortecce e respirandone il profumo per inalazione.
La tintura di eucaliptus, ottenuta dalle foglie dell’albero Eucalyptus globulus, ha funzioni balsamiche: favorisce la respirazione fluidificando i secreti, dilatando i bronchi e riducendo la tosse, è inoltre disinfettante, antibatterico e antiparassitario.
Sanguigna
E’ l’Ematite, pietra dal colore bruno, nero, con areole e venature rossastre, con altissima concentrazione di ferro. Nel medioevo veniva indicata come “pietra del sangue”. E’ utile per le anemie, i disturbi della circolazione e le malattie sessualmente trasmesse. Favorisce la concretezza, l’attivazione e l’ottimismo.
Dalle Segreterie – Notizie tratte dai Bollettini della Schola:
Composta da Calcio-Ferro-Magnesio – dal colore acciaio tendente al ferro o rosso sangue.
Corrispondenze generali: forza fisica, coraggio, attenzione, dinamismo.
Corrispondenze terapeutiche: Agisce sul fegato.
Perla Oscura
Dalle Segreterie – Notizie tratte dai Bollettini della Schola:
Le perle nere o di Tahiti sono coltivate per lo più nella Polinesia Francese, e sono rare. Le perle hanno una origine animale. E’ prodotta da ostriche che ricoprono un parassita o corpo estraneo di strati di madreperla. Si depositano vari strati di calcio che, in combinazione con altri minerali, creano queste particolari strutture. Sono danneggiabili col grasso, limone, sudore. I colori sono bianco, nero, azzurro, rosso, giallo. Le corrispondenze generali per tutte le perle sono: azione tessitrice, ispirazione creativa, fruttuosità, pazienza. Le corrispondenze terapeutiche: agiscono bene sulle infermità delle ossa. Sono utili nelle convalescenze di lunghe malattie. Favoriscono il risanamento delle alterazioni del tessuto venoso e arterioso e sono dissolventi di ingorghi (specie le piccole appese al collo). Dissolvono i calcoli (bere acqua bollita con la perla) (Lunazioni) – Sono utili nel caso di disturbi del feto, nelle malattie nervose e della vista: cataratta e congiuntivite. Favoriscono la montata lattea. Portarle addosso nei casi di debolezza.
Rosa pallido
Il colore roseo è l’attenuazione del rosso ottenuto mescolandolo con il bianco: del rosso mantiene la tendenza, ma più delicata, a stimolare il sistema psico fisico in generale, il livello energetico in toto, il tono dell’umore, la circolazione sanguigna e ad aumentare la temperatura cutanea. Rasserena, riequilibra lo stato emozionale, rilassa la muscolatura. E’ drenante.
Luna di Marzo 2022
ROSA: La rosa, fiore antico, è da sempre utilizzata dall’uomo per le molteplici proprietà del suo olio essenziale; è legata al mito di Adone morente, dal cui sangue si credeva fosse originata per intercessione di Afrodite, venendo così a simbolizzare la vittoria sul tempo e sulla morte, oltre che la rigenerazione stessa. Da ciò ispirati, i Romani festeggiavano i Rosalia dall’11 maggio al 15 luglio, giorni dedicati al culto dei morti, festa che è emigrata in quella cristiana della Pentecoste o Pasqua delle rose. La rosa era presente inoltre nel culto di Bacco perché si credeva che impedisse agli ebbri di rivelare i segreti. Il profumo per cui la rosa è così famosa è dovuto alla presenza di numerose sostanze volatili che vengono estratte per distillazione in corrente di vapore o mediante solvente dai petali della rosa damascena o della rosa centifolia.
Tra le numerose sostanze costituenti l’olio essenziale del fiore, di cui alcune comuni ad altri fiori come il limonene, il nerolo, il geraniolo, e l’eugenolo, quelle che conferiscono il particolare profumo sono il beta-damascenone è il beta damascone, presenti in piccolissima quantità ma con una bassissima soglia di percezione. Alle numerose applicazioni dell’uso esterno di piccole quantità diluite in olio di mandorla (rilassante e tonificante, anti smagliature ed elasticizzante cutaneo, anti-aging e lenitivo) si somma l’effetto olfattorio dell’olio essenziale di rosa che agisce rilassando e armonizzando la mente, disponendola alla comprensione e alla tenerezza – motivo per cui è suggerito l’uso durante la gravidanza e il travaglio di parto – o smussando la reattività e l’aggressività durante momenti di surmenage emotivo. Allo stesso modo svolge un’azione di riequilibrio emotivo durante gli sbalzi di umore soprattutto nella menopausa, mitigando conflitti e dissensi. Tonico sessuale, il profumo di rosa è davvero il profumo dell’amore in senso lato.
Rosa Petali
Esistono diverse qualità di rose di cui utilizzare i petali a scopo terapeutico: la canina, la mosqueto, la centofoglie, e la damascena. Se non si trovano rose prive di concimi chimici o di sostanze tossiche, è bene usare l’acqua di rose. Hanno azione antinfiammatoria, rinfrescante, disintossicante, sono astringenti, riducono il gonfiore, riattivano la circolazione e favoriscono la rigenerazione e la cicatrizzazione dei tessuti.
Fiori di Papavero Rosso
Il papavero solitario o rosso o rosolaccio, o papaver rhoeas (ben diverso dal papaver somniferum dal quale si estrale l’oppio!), è indicato nella farmacopea attuale per la preparazione di rimedi, a partire solo dai petali, ed a piccolissime dosi, utili come sedativi della tosse secca, attivanti il sonno e ad effetto afrodisiaco.
Canape nostrana
La canape nostrana o sativa è da distinguersi da quella indica adoperata per l’estrazione della cannabis.
Viene utilizzata per le sue fibre nell’industria tessile e per l’olio estratto dai semi, nella preparazione di cosmetici.
Ruta Graveolens
Pianta della famiglia delle Rutacee, attualmente adoperata in diluizione omiopatica per la tossicità della tintura madre o come rutina, bioflavonoide estratto dalla pianta. Indicata per la cura dei traumatismi e delle infiammazioni dei tendini e dei tessuti periarticolari e nei disturbi visivi da affaticamento, protettrice dei vasi sanguigni, stimolante le contrazioni uterine.
La tintura madre di Ruta, proveniente dalle sue sommità fiorite, contiene: rutine ad azione venotonica, oli essenziali attivi sulle dermatosi, sostanze ad attività antivirale, alcaloidi ad attività antimicrobica e antimicotica.
La Ruta è una pianta tipica del sud dell’Europa che cresce in luoghi aridi e soleggiati, prevalentemente sassosi e secchi, da mare ai monti. E’ una pianta mediterranea che ha una storia da raccontarci. Una storia legata al movimento, ai serpenti, alla vita, alla vista. Il termine Ruta deriva dal greco e significa salvezza, liberazione. Grave Olens, un forte odore, deriva invece dal latino.
Una pianta che emana un odore forte capace di salvarci, di liberarci. Ma da che cosa?
Secondo gli antichi Ruta aveva il potere di allontanare i serpenti e di arrestare tutto ciò che era connesso al movimento serpentino, talora ambiguo, o comunque al moto eccessivo, smodato. Per tale motivo la pianta veniva coltivata in giardino a protezione della casa. L’odore forte che emanava serviva a tenere lontane le vipere, gli insetti velenosi. Nella medicina popolare Ruta viene ancora oggi usata come vermifugo. Più di qualcuno ricorda l’odore nauseabondo della pianta preparata dalla nonna. Un’altra interpretazione vede in Ruta una salvezza per gli occhi. Un rimedio prezioso per la vista. Nel mondo classico piccole dosi della pianta venivano utilizzate nell’astenia visiva, in quanto capaci di rendere più acuta la vista specie dopo sforzi prolungati. Questa proprietà viene riconosciuta più tardi anche dalla Scuola salernitana: “Nobilis est Ruta quae lumina reddit acuta”. Ippocrate e Teofrasto chiamavano la Ruta con il nome di Peganon e le attribuivano svariate proprietà farmacologiche:
Usata per la sua azione di protezione dai serpenti e da tutti i mali ad andamento “serpentino”, ondulante o dovuti ad eccessi, veniva assunta dalle prostitute sacre dei templi italici di Centocamere-Locri e Pyrgi-Santa Severa-Cerveteri ad uso contraccettivo per inibizione del moto degli spermatozoi.
La pianta contiene furocumarine. Le sostanze furocumariniche, note anche come psoraleni, sono caratterizzate da un’azione fotosensibilizzante per la quale determinano eritema, abbronzamento o pigmentazione cutanea dopo l’esposizione ai raggi solari. Per questo sono utili in terapia. Se usate con luce ultravioletta a bassa frequenza sono efficaci nel trattamento di psoriasi, vitiligo e micosi fungine. Pare che possano indurre il cancro della pelle ma le opinioni del mondo scientifico non sono concordi. Di sicuro le furocumarine possono portare a una alterazione del DNA cellulare. Pertanto è bene non esporsi alla luce solare dopo essere venuti in contatto o aver usato sulla cute estratti delle piante contenenti questi principi attivi. Ancor più sconsigliano l’uso cosmetico e abbronzante di essenze di agrumi, Lime e Bergamotto che, nel migliore dei casi, possono provocare facilmente ustioni gravi della pelle (pare che l’olio di Arancio dolce, invece non abbia attività fototossica). Altre piante ad azione fototossica sono: Appio, Spondilio, Ruta, Sedano selvatico.
Premesso ciò mi sembra prudente adoperare il rimedio omeopatico, che dalla Ruta viene ottenuto, noto per l’azione soprattutto sui tessuti molli delle articolazioni (tendiniti, epicondiliti, sindrome del tunnel carpale, ecc.) sull’affaticamento visivo, sulla fatica degli arti inferiori, sulla sindrome varicosa ed emorroidaria.
Onice
E’ una varietà di calcedonio di colore nero, ricca di silicio, carbonio e ferro (questi ultimi due elementi sono responsabili del colore scuro). Svolge la sua azione lentamente, attenua gli stati depressivi, riequilibra le polarità maschile e femminile, favorisce l’autoconsapevolezza, il controllo di sé e la resistenza agli eventi stressanti, migliore l’udito e la vista, stimola il sistema immunitario, rafforza le unghie e i denti, favorisce la cicatrizzazione delle ferite.
Cromoterapia
Cos’è il colore e come può interagire col nostro organismo sino a determinare effetti terapeutici preventivi e curativi? Il colore viene definito come la percezione visiva di particolari onde elettromagnetiche, con banda di frequenza tra i 400 e i 780 nanometri, ovvero comprese tra l’infrarosso e l’ultravioletto. Tra i 700 ed i 780 nanometri troviamo il rosso e tra i 380 ed i 400 il viola. In realtà i colori sono anche radiazioni fotoniche, cioè trasportatrici di quanti di energia. La percezione dei colori non è solo visiva, ma è anche mediata da tutti i tessuti ed in particolare dalla pelle, come ben riferiscono coloro che sono affetti da lesioni degli organi della vista. L’arrivo del colore su una qualsiasi zona dell’organismo crea una reazione-interazione, uno scambio di fotoni. Scambio, poiché come dimostrato da Fritz Albert Popp, anche le nostre cellule producono ed irradiano fotoni indicati più specificamente come biofotoni (emaniamo anche noi colori?). Tali fotoni vibrano in sintonia, si dice in comunicazione tra le cellule. La “coerenza” dell’emissione può essere perturbata da sostanze come per esempio i cancerogeni: la comunicazione di cellule danneggiate, malate, con sistemi “maggiormente coerenti” può stimolare il ripristino di una condizione di equilibrio, salute e benessere?
Tutta la materia e quindi anche l’organismo umano è composta di particelle (atomi) che vibrano secondo particolari lunghezze d’onde. Una malattia quindi potrebbe essere causata ed espressa da una sorta di vibrazione sbagliata. Partendo dal principio che ogni colore ha una sua lunghezza d’onda variabile per intensità e frequenza, la cromoterapia (terapia col colore) utilizza proprio le vibrazioni del colore come principio curativo. La cromoterapia è utilizzata da tempi remoti, come testimonia l’uso dell’applicazione di panni colorati su zone malate del corpo, e la medicina ufficiale utilizza raggi infrarossi, ultravioletti e raggi X e gamma (che si trovano sopra o sotto lo spettro di luce visibile) per la diagnosi e la cura delle malattie. Sperimentazioni condotte in molti paesi hanno dimostrato che alcuni colori sono calmanti, altri stimolanti, altri ancora influenzano la nostra percezione della temperatura.
Il colore viene adoperato consapevolmente in arredamento e design per ottener ad esempio concentrazione o relax e negli anni ’40 la correlazione fra preferenze in fatto di colori e atteggiamento psicologico è stata dimostrata da Max Luscher che ideò, dopo una serie di studi, un test della personalità basato sul colore. Adatta a tutti la cromoterapia è entrata di recente anche come ausilio medico nelle terapie classiche, spesso unita alla musicoterapia. Bagni di luce filtrata, generale o localizzata. Vengono somministrati ad esempio per aumentare le funzioni vegetative (rosso), stimolare (arancione), favorire l’aumento dei globuli rossi (giallo), rilassare (verde), curare l’insonnia, la bassa tensione muscolare e la pressione (blu), sedare le nevralgie (violetto).
A questi principi, che hanno sempre ispirato la terapeutica Tradizionale, si rifanno i consigli che le lunazioni propongono ai lettori.
Gli esseri umani possono identificare con il loro apparato visivo solo alcune delle frequenze dell’intero spettro vibrazionale elettromagnetico ella luce solare. Le lunghezze d’onda visibili sono comprese tra i 4000 e gli 8000 L, unità di misura delle radiazioni, corrispondenti ai colori estremi viola e rosso. Al di sotto del viola si trovano l’ultravioletto e al di sopra del rosso, l’infrarosso. Ogni colore veicola una quantità di energia inversamente proporzionale alla lunghezza d’onda: maggiore è la lunghezza d’onda, più forte la penetrazione cutanea e minore l’energia veicolata. Il viola pertanto è meno penetrante del rosso ma ne ha una maggiore carica energetica. Tra i colori si distinguono i primari ed i secondari. I primari, unici, non ottenibili dalla mescolanza di altri colori e diversi l’uno dall’altro, sono rappresentati dal rosso, il blu ed il giallo. I secondari sono composti dalla fusione dei primari: l’arancione= rosso+ giallo, il verde= giallo+ blu, il viola=rosso+blu.
Il verde è situato al centro dello spettro visibile ed è complementare a tutti i colori. E’ equilibrante, armonizzante, regola il metabolismo cellulare. Aiuta la risoluzione dei traumi, favorisce la circolazione, rilassa.
I colori: uso nella terapeutica ermetica secondo le corrispondenze magnetiche delle Lunazioni
Spesso ritroviamo nelle lunazioni indicazione sull’uso dei colori per particolari patologie. Lo stesso colore svolge differente effetto, sempre nell’ambito delle sue potenzialità, a seconda delle caratteristiche magnetiche della Lunazione.
Il bianco per esempio è più attivo sulle vene nella Lunazione di febbraio 2007, secondo ciclo, mentre trova indicazione per i ritardi psico-fisici (infantilismo, rachitismo, stupidità) nella puntata 128/2.
Differenza dell’applicazione dei colori nella terapeutica ermetica rispetto alle scuole di Cromoterapia
Nella n/s Tradizione il colore, che è materia-luce, viene preso in considerazione in base all’intelligenza intrinseca e alle virtù sue proprie. E’ usato ritualmente e/o terapeuticamente (vedi carta colorata e inchiostri colorati per i riti, il rosso del cordone e della vestaglia rituale, ecc.), in corrispondenza analogica con la finalità da perseguire. Si chiarirà praticamente e concretamente questo concetto, quando si approfondirà in sede accademiale la prassi rituale e terapeutica.
Inoltre, come già detto, la caratteristica magnetica della Lunazione dà l’indicazione dello specifico effetto del colore.
Nelle scuole di cromoterapia, invece, la scelta terapeutica del colore è eseguita in base a test psicologici (p. e. test di Luscher), o energetici (test su punti riflessi o di agopuntura oppure su aree ritenute sensibili energeticamente) sulla base della teoria delle segnature oppure in relazione alle corrispondenze esperienzialmente osservate con l’organo o lo stato generale di malattia (sistemi non ancora del tutto scientifici).
La cromoterapia trova applicazione provata scientificamente nella fototerapia per i neonati colpiti da ittero, dove si usa il blu, e nell’elioterapia (o terapia con i bagni solari), utilizzata in passato nei malati di TBC. Ma queste scelte sono fatte sull’osservazione di eventuali effetti positivi e sulla loro casistica, non di certo sulle cause intelligenti che li determinano.
Rosso
Colore primario, attivatore massimo dei livelli energetici. Stimola la circolazione, la vasodilatazione, l’espansione psichica, riscalda, aumenta la pressione arteriosa. Favorisce l’attività, l’euforia, l’iperattività
Questo colore viene associato alla forza, alla salute, alla vitalità e rappresenta il fuoco, la gioia, la festa, l’eccitazione sessuale, il sangue e le passioni violente. Il rosso è in grado di accelerare il polso, aumentare la pressione arteriosa e la frequenza respiratoria. E’ infatti fortemente sconsigliato come tinteggiatura di pareti. Il rosso renderebbe loquaci, aperti, premurosi, passionali. La cromoterapia usa il rosso nelle ustioni e nelle malattie esantematiche in quanto generatore di ischemia cutanea, mentre lo sconsiglia nei casi di tumore e per malattie come infiammazione, iperemotività, ipertensione, in quanto lo associa con la circolazione sanguigna e con lo sviluppo cellulare. Inoltre questo colore sarebbe utile nei casi di melanconia e depressione, nelle malattie da raffreddamento, nel mal di gola, nella tosse cronica e nell’asma, nel trattamento delle paralisi parziali o totali, o nella cura dell’impotenza maschile
Luna di Aprile 2022
Medicamenti di origine metallica
Esistono in omeopatia numerosi medicamenti ottenuti dalla diluizione e dalla dinamizzazione dei metalli (piombo, argento, alluminio, ferro, oro, rame, mercurio, ecc.). Vanno considerati originati da metalli anche gli oligo-elementi: oro, rame, argento, alluminio, ecc.)
Zolfo (11-10-09): Minerale presente nel nostro organismo con funzioni energetiche, disintossicanti e plastiche. Rientra nella composizione della cheratina delle cellule della cute, della cartilagine, e della matrice dei tessuti ossei e connettivali (come quelli presenti negli strati più profondi della pelle) ed è pertanto essenziale nei processi di rigenerazione delle cellule delle articolazioni, della pelle e suoi derivati.
Plinio nella sua Historia Naturalis ricorda l’importanza dell’uso dello zolfo nei suffumigi per purificare le abitazioni. “Gli usi medicinali dello zolfo sono numerosi e di sommo interesse. Si adopera in molte malattie cutanee applicato in linimento sulla pelle” – come scrive Catullo in un trattato di mineralogia del 1833. Il corpo umano contiene circa 300 g. di zolfo sotto forma di acidi solforati, cioè più che potassio e sodio presi insieme; la riserva solforata sembra sia relativamente stabile e il rinnovamento minimo (850 mg/giorno). Lo zolfo è un elemento importante di alcune proteine ed è presente in tutte le cellule. Entra anche nella composizione di diversi ormoni (insulina, glucagone, ormoni ipofisari), di vitamine (tiamina, biotina ecc.), dell’eparina, del coenzima A e della cheratina alla quale conferisce plasticità. Le proteine più ricche di amminoacidi solforati sono quelle dello strato corneo della cute, delle cartilagini, dei tendini. Lo zolfo minerale non viene utilizzato dall’organismo, che lo elimina come tale.
Lo zolfo esplica un ruolo di primaria importanza nell’organismo, esercitando azioni fisiologiche multiple. La principale delle quali è la disintossicazione o eliminazione dei prodotti tossici ai quali si lega per neutralizzarli. Le principali fonti di S. sono due amminoacidi solforati, la cistina e la metionina contenuti in quasi tutti gli alimenti proteici. I più ricchi sono le leguminose (fagioli secchi, piselli, lenticchie, fave); il cavolo, il ramolaccio nero, la cipolla, l’aglio, lo scalogno, la senape, l’asparago, il porro, la cipollina; il pesce, la carne e soprattutto il tuorlo d’uovo (165 mg/100g).
Non è ancora determinato il fabbisogno di zolfo del nostro organismo. Lo zolfo possiede le stesse proprietà delle acque termali sulfuree che favoriscono il metabolismo generale del rame agendo da catalizzatore. Lo si considera dunque un eccellente complemento delle cure termali.
L’azione disinfettante sull’ambiente ottenuta per combustione dello zolfo in presenza di ossigeno è dovuta alla formazione di diossido di zolfo ovvero anidride solforosa, tossica in alte quantità in quanto responsabile di irritazioni degli occhi e dei polmoni fino all’edema polmonare.
Sulla cute l’azione disinfettante si esplica per la capacità di legame dello zolfo all’ossigeno con sottrazione di quest’ultimo ai batteri, mentre l’attività anti-micotica si realizza mediante la formazione di acido pentationico, molecola che origina dai cheratociti cutanei per azione di batteri saprofiti, ad alto valore antifungino.
Considerato il rischio di tossicità è consigliabile usare i prodotti a base di zolfo con grande prudenza. Più accessibile l’utilizzo dei rimedi omeopatici a base di questo grande policreste che dà il nome ad una tipologia omeopatica definita appunto sulfurea nelle due varianti stenico-grassa o astenico-magra.
Le caratteristiche generali della costituzione sulfurica sono le seguenti:
La scelta tra i tanti rimedi a base di zolfo del prontuario omeopatico va fatta in base alla costituzione dell’ammalato e al tipo di organo ammalato e alla sintomatologia correlata, per cui prevede una diagnosi fatta da un medico.
Non dimentichiamo infine gli effetti benefici di acque termali a base di zolfo, dal caratteristico odore di uova marce, utilizzate per le proprietà antisettiche e cheratolitiche soprattutto per le malattie cutanee e quelle respiratorie.
Lo zolfo è un metalloide abbondantemente presente in natura allo stato nascente (nei terreni di origine vulcanica) o sotto forma di solfuri (pirite, galena) o solfati (gesso, barite).
Nei tessuti biologici umani è presente nella costituzione di due aminoacidi, cisteina e metionina, presenti in molte proteine come la cheratina, importante costituente di cute, unghie e capelli. Si trova nella costituzione di vitamine del gruppo B come la B1 e la B8, nel fegato in cui è indispensabile nei processi di disintossicazione e nella formazione della bile, nell’insulina indispensabile al metabolismo del glucosio, nelle articolazioni, in molti enzimi vitali.
Gli alimenti più ricchi di zolfo sono uova (che ne hanno il più alto contenuto), legumi, cavoli, gemme di grano, carne, pesce, molluschi bivalve, formaggio e latte.
In omeopatia è uno dei principali policresti, tipico della diatesi psorica e della costituzione sulfurica, ma si adatta a tutte le costituzioni e ai soggetti con temperamento sanguigno. Caratteristiche della diatesi psorica sono la frequenza di patologie della pelle accompagnate da prurito, un atteggiamento mentale ansioso e tendenzialmente depresso, cefalea e riniti, cattive abitudini alimentari e igieniche con lento e progressivo affievolimento della reattività.
Il soggetto sulphur tende ad auto-intossicarsi per scarsa capacità di espulsione delle tossine attraverso cute, polmoni, fegato e reni e manifesta quindi patologie croniche a carico di questi organi soprattutto della pelle.
Pertanto il soggetto Sulphur può presentare tipicamente problemi di insufficienza renale, infezioni delle vie urinarie, epatomegalia (fegato ingrossato), stasi a livello della vena porta (è la grossa vena che convoglia nel fegato il sangue proveniente dalla milza e dalla porzione sottodiaframmatica del tubo digerente) con congestione epatica e emorroidi, stasi della vena cava inferiore (è la grossa vena che drena verso il cuore il sangue che ritorna dalla metà inferiore del corpo) con varici alle gambe, adeniti acute e croniche (infiammazioni dei linfonodi), suppurazione dei tessuti cardio-circolatorio, ipertensione, problemi digestivi, patologie respiratorie.
Ma il vero punto debole di Sulphur è la pelle, che com’è noto è una delle principali vie di eliminazione delle tossine ed alla quale arrivano, nello stato di intossicazione generale in cui si trova il soggetto, tutti i rifiuti e le sostanze tossiche non eliminate altrove. La pelle pertanto si presenta malata, secca, rugosa, raggrinzita e dominata da varie affezioni con eruzioni ed eczemi, oltre che da una sudorazione abbondante e fetida. L’odore sgradevole delle escrezioni è una delle caratteristiche di Sulphur, riconducibili a tutti i composti solforati, quali il solfuro d’idrogeno (H2S). L’andamento della sintomatologia è lentamente ingravescente e sempre lentamente si manifesta la guarigione. Caratteristica è la sensazione di bruciore e di calore che accompagna la sintomatologia e l’alternanza dei sintomi che testimonia l’altanelante presa in carico dell’intossicazione da parte di uno degli organi emuntori. A seconda della velocità delle reazioni di ossidazione che intervengono nei processi di disintossicazione i soggetti sulfurici vengono divisi in magri ossigenoidi (che hanno una alta velocità di ossidazione e accumulano pertanto grandi quantità di scorie metaboliche) e in grassi pletorici (con lenta velocità di ossidazione e segni di accumulo di tossine). Dal punto di vista neurologico il soggetto sulphur è per lo più apatico e trasandato fino allo stato depressivo. A volte appare come un megalomane o preda di manie religiose. Spesso soffre di vertigini e di cefalea nevralgica di tipo congestivo. Non sopporta il calore, soprattutto quello all’interno di un ambiente chiuso. Ha sete intensa. Ha desiderio o ripugnanza per alcune categorie di cibo, a seconda del loro contenuto di zolfo: in effetti poiché è turbato il metabolismo dello zolfo, l’organismo non sa più trasformare e assimilare gli alimenti solforati, ossia quelli ricchi di proteine, per i quali proverà un’avversione (es: carne e latte), mentre al contrario sarà attirato da glucidi e lipidi che sono privi di zolfo (es: alimenti zuccherati, grassi animali e vegetali).
Il Sulphur omeopatico agisce aumentando i processi di eliminazione delle tossine prodotte dall’organismo, accumulatesi eccessivamente, come abbiamo visto, per un’alterazione del metabolismo dello zolfo, al punto tale da determinare progressivamente uno stato di intossicazione generale. In questo modo Sulphur elimina, depura, purifica. E’ questa in sintesi la semplice chiave di lettura del rimedio. Sulphur è il “netturbino”, l’operatore ecologico dell’organismo che spazza via i rifiuti tossici mantenendo pulite tutte le strutture cellulari. Sulphur quindi “fa uscire” le tossine, per cui il rimedio agisce secondo una “tendenza centrifuga”, cioè dall’interno all’esterno dell’organismo. Il rimedio è utilizzato anche come “rivelatore dei sintomi”, quando ad una malattia non corrisponde alcun rimedio ben definito, quando cioè i sintomi della malattia non sono ben marcati: in tal caso Sulphur fa apparire qualche caratteristica che indica il rimedio da somministrare. E’ usato anche quando l’ammalato si trova nel cosiddetto “stato psorico”, cioè quando egli dimostra scarsa reattività alla cura del rimedio, seppure ben scelto e correttamente somministrato, in tal caso Sulphur rimuove l’ostacolo e consente al rimedio di agire. E’ altresì adoperato dopo una malattia, per eliminare le tossine residue presenti nell’organismo o quando il paziente tarda a entrare nella fase di convalescenza. Si ricorda di utilizzare basse diluizioni (5-7-9 CH) per problemi di recente insorgenza e diluizioni maggiori (30 CH) per quelli cronici. Si consiglia in ogni caso di utilizzare la minore diluizione possibile per evitare riacutizzazioni fastidiose.
Zolfo grezzo
Minerale presente nel nostro organismo con funzioni energetiche, disintossicanti e plastiche. Rientra nella composizione della cheratina delle cellule della cute, della cartilagine, e della matrice dei tessuti ossei e connettivali (come quelli presenti negli strati più profondi della pelle) ed è pertanto essenziale nei processi di rigenerazione delle cellule delle articolazioni, della pelle e suoi derivati.
Giallo: colore primario, ad effetto attivante espansivo, tonificante, accelerante, depurativo, stimolante le funzioni mentali e depurative. E’ il colore che con delicatezza espande, accelera, attiva i processi intellettivi razionali, favorisce l’attività digestiva e metabolica, migliora il tono dell’umore.
Ferro e ruggine di ferro
Il ferro è il metallo più presente in natura dopo ossigeno, silicio e alluminio: di colore argento, duttile e facilmente reagente con l’ossigeno in presenza di aria umida, è presente in natura sotto forma di ossidi (magnetite, ematite, limonite), da cui si estrae. Nell’organismo umano è presente in grandi quantità (3-5 gr) concentrato per tre quarti nei globuli rossi e quale costituente attivo di enzimi come la catalasi, importantissimo protettore cellulare dalla tossicità della perossidasi che trasforma in acqua e ossigeno. La sua presenza è indispensabile per la sintesi di emoglobina e la genesi dei globuli rossi, alla base dell’ossigenazione cellulare, per il buon funzionamento di fegato, milza, neurotrasmettitori cerebrali (come serotonina e dopamina, coinvolti nell’equilibrio e nel benessere psichico) del sistema immunitario e dei processi di reazione allo stress. Il fabbisogno giornaliero varia dai 10-18 mg giornalieri ai 30 mg in caso di gravidanza. Il ridotto apporto alimentare o la perdita dell’oligo-elemento per patologie intercorrenti (emorragie) o stati fisiologici quali la gravidanza o l’allattamento, comporta una riduzione della quota di ferro circolante (sideremia) o dei depositi (ferritina), che si manifesta clinicamente con sintomi psichici (irritabilità, insonnia, mancanza di concentrazione, depressione) e/o fisici (astenia, dispnea, suscettibilità alle infezioni, fragilità di unghie e capelli). Anticamente il metallo era estratto prevalentemente dalle meteoriti che cadevano sulla terra, per questo ritenuto divino, per realizzare manufatti o gioielli. La terapia con il ferro, detta marziale per l’analogia fatta anticamente tra il metallo e il pianeta Marte, il colore rosso e il fuoco, risale agli albori della storia della medicina. Dioscoride ne consiglia l’uso per curare la dissenteria e per le malattie della milza. Ricette antiche contemplavano l’uso della ruggine (ossido di ferro) per la preparazione di pomate e unguenti contro la scabbia e le infezioni cutanee pustolose, e dell’acqua ferruginosa ottenuta immergendo in acqua latte o vino una lama incandescente per la cura di anemia e tumori. Paracelso ne consigliava l’assunzione per la cura di ulcere sanguinanti e amenorrea causata da anemia. L’acqua ferruginosa ottenuta con la ricetta precedentemente riportata, a volte reperita in fonte termali naturali, si è rivelata molto adatta all’assorbimento intestinale, che è sempre selettivo e si modula sulla reale necessità dell’oligo-elemento. L’apporto alimentare di ferro si realizza con le emo-proteine muscolari contenute in carne e pesce ed assenti nei latticini e con il ferro inorganico contenuto nei vegetali. Il ferro-eme animale viene assorbito direttamente dalla cellula intestinale mentre il ferro inorganico dei vegetali viene assorbito nella sola forma bivalente. Nei vegetali e nei farmaci il ferro è presente in forma bivalente o trivalente. Perché possa essere convertito nella forma utile bivalente o ione ferroso è necessario che transiti in un ambiente acido come quello dello stomaco e sia attaccato dalla pepsina che è un enzima gastrico: l’uso attuale molto diffuso di farmaci inibitori della pompa protonica in qualità di protettori gastrici, riducendo l’acidità del succo gastrico, riduce parallelamente la quota di ferro suscettibile di assorbimento e può generare carenza. In ogni caso sulla superficie delle cellule intestinali esistono comunque degli enzimi capaci di attuare la trasformazione del ferro trivalente in bivalente, garantendo una percentuale seppur minima di biodisponibilità dell’oligo-elemento. Un’azione coadiuvante all’assorbimento del ferro viene svolta dall’acido ascorbico o vitamina C, contenuta ad esempio in agrumi e kiwi, e da una vitamina del gruppo B, l’acido folico contenuta nelle verdure crude a foglia verde. Un’azione di ostacolo all’assorbimento, invece, viene attuata dalle fibre alimentari e dai polifenoli di caffè e thè. Numerosi sono i farmaci a base di ferro da solo o in associazione presenti nella farmacopea ufficiale, ma non dimentichiamo i rimedi omeopatici ricavati dal ferro, come Ferrum metallicum, da adoperare in granuli a bassa diluizione (5-7CH) in risposta ai sintomi clinici fisici legati ad anemia, o ad alta diluizione (15-30 CH) per quelli psichici, oltre ai rimedi della medicina naturale come la mela chiodata (ottenuta inserendo nella polpa della mela dei chiodi e aspettando che diventi marrone) o l’acqua ferruginosa.
Camomilla nobilis o romana
Antispasmodica e antinfiammatoria, la Camomilla è una pianta molto diffusa nel nostro habitat. Ne esistono diverse specie. Quelle a maggiore impiego terapeutico sono la Matricaria recutita, o Camomilla comune, e l’Anthemis nobilis o Camomilla romana (definita anche “medico delle piante” in quanto favorisce la salute delle piante vicine).
La Camomilla viene ampiamente adoperata in erboristeria come infuso o tintura, in aromaterapia per il suo olio essenziale, in omeopatia come rimedio a differenti diluizioni. La droga è rappresentata dai fiori, raccolti in piena estate ed essiccati all’ombra ed all’aria aperta.
Contiene numerose sostanze attive come i flavoniodi ad azione antinfiammatoria, e l’olio essenziale, di colorito blu inchiostro.
Presenta azione antispasmodica, antinevralgica, antinfiammatoria, leggermente sedativa, cicatrizzante.
Svolge anche azione schiarente sui capelli per applicazione locale.
Trova indicazione nelle coliti, diarree, dolori mestruali, nausea, vomito, infiammazioni oculari, cutanee, orali e della gola.
Come rimedio omeopatico è prescritto per i dolori intollerabili, con intorpidimento della regione affetta e stato collerico, ed in tutti i disturbi della dentizione. In particolare, nel caso di questi ultimi, il segno indicativo caratteristico è la presenza nel piccolo malato di una guancia calda e di colorito acceso mentre l’altra si presenta fredda e pallida.
Cetraria islandica o Lichene d’Islanda
Caratteristico delle regioni più fredde del nostro emisfero boreale, è un lichene con effetti antinfiammatori, antisettico, antibatterico, decongestionante ed astringente, soprattutto delle vie respiratorie, della pelle e dell’intestino
China
Antipiretico, digestivo, antimalarico, materia prima per l’estrazione del rimedio omeopatico China adoperato per anemia ed astenia.
Il Chinino è il farmaco estratto dall’albero Chincona, originario dell’America del sud, presente sotto forma di diverse specie (Chincona micrantha, officinalis, calysaia, varietà legderiana). La droga è estratta dalla corteccia. E’ utilizzata per la preparazione di liquori, amari, aperitivi, tinture per capelli. I suoi principi attivi stimolano l’attività gastrica, epatica ed intestinale. Sono antipiretici, analgesici e migliorano il tono psico-fisico. Se ne estrae il farmaco Chinino, usato in passato, come antimalarico. Viene adoperato in erboristeria come decotto, vino elisir, amaro, aperitivo e tintura madre. In gravidanza può accelerare il parto e in passato veniva adoperato a tale scopo dalle ostetriche. Ad alto dosaggio può danneggiare il nervo acustico. La China è il corrispondente rimedio omeopatico, reperibile come China Rubra o regia adoperato per le diarree non associate a dolori addominali, le emorragie, il meteorismo, gli stati di convalescenza, le condizioni di debolezza da perdita di liquidi (come in caso di emorragie, diarree e profuse sudorazioni), le anemie e le febbri che si ripresentano periodicamente come nella malaria
Vainiglia
Profumo di vaniglia: ha effetto balsamico.
Profumi
Ogni organismo emana un odore, più o meno intenso e piacevole, che viene percepito mediante il senso dell’olfatto. La sede dell’olfatto è situata nell’organismo umano a livello della volta della cavità nasale. Da qui partono le vie olfattive, estroflessione all’esterno del sistema nervoso, che conducono le informazioni fino all’encefalo, nella regione evolutivamente più antica, precisamente nel sistema limbico, a sua volta in contatto diretto con l’ipotalamo, sede dell’elaborazione delle emozioni, dell’intuito, dei ricordi, del controllo centrale dei ritmi sonno-veglia e delle funzioni neurovegetative. L’olfatto è un senso antico per origine, molto sviluppato in alcuni animali, fondamentale nei meccanismi di riconoscimento, attrazione e repulsione tra individui della stessa o di diverse specie. E’ veicolato da particelle odorose, rappresentate chimicamente dagli oli essenziali, composti biochimici, volatili, ad elevata espansibilità nello spazio, agenti a livello terapeutico microscopico, molto sottile. Queste particelle vengono adoperate a scopo curativo mediante l’uso di profumi ed aromi, estratti per lo più da piante o parti di esse, per esempio le resine (vedi l’incenso e la mirra), o prodotti in laboratorio a somiglianza degli analoghi naturali, come per i ferormoni utilizzati in veterinaria nelle patologie comportamentali degli animali. Si distinguono nell’applicazione pratica: 1) – gli aromi o essenze (utilizzati nell’aromaterapia) che si ottengono per distillazione o spremitura e sono ricchi di olii essenziali, utilizzati dalle piante per difendersi, comunicare, attrarre o allontanare batteri, insetti, ed altri animali; le essenze vengono utilizzate anche per via orale, o transcutanea (pericolosa quella per inalazione o aerosol per possibili reazioni asmatiche); 2) – le composizioni alcoliche: l’acqua di colonia, con essenza al 3-5%; l’acqua da toelette, con essenza al 10%; profumo classico, con essenza al 15-30%; 3) – l’acqua profumata: infuso di fiori e/o essenza in acqua, talora in alcool; 4) – i fumi odorosi, ottenuti con la combustione di bastoncini o conetti, preparati con legno o schegge di bambù, impregnati di essenza o resine di piante; 5) – sacchetti odorosi, preparati con parti di piante secche; 6) – polveri, come il tabacco. Gli effetti terapeutici delle essenze sono intensi tanto che, se somministrate per via orale, rappresentano dei veri e propri farmaci, ad elevato dosaggio, tossici specie per la cute ed il fegato. Svolgono gli effetti più svariati: antisettici, cicatrizzanti, antidolorifici, antinfiammatori, coleretici, spasmolitici. Le acque profumate, i profumi e le resine hanno azione più blanda, evidente soprattutto a livello emozionale, comportamentale.
Rosa Profumo
Esistono varie specie di rosa, per il loro profumo sono particolarmente apprezzate la centifolia e la damascena. Il loro profumo ha effetto armonizzante, lenitivo, calmante, inoltre sostiene il cuore e la circolazione, favorisce la creatività, attenua gli stati infiammatori ed aiuta a risolvere i traumi. Il profumo della rosa francese o del Marocco, ha anche proprietà sedative e afrodisiache.
FRAGOLE: Sono il falso frutto della pianta Fragaria vesca della famiglia delle Rosaceae. Contengono zuccheri, specie il levulosio ben tollerato anche dai diabetici, antiossidanti come i flavonoidi e gli antociani, pectina, vitamina C, sali minerali, come il calcio ed il ferro, acido salicilico (che può attivare reazioni nei soggetti ad esso allergici) ed acido ellagico ad azione antitumorale. Sono depurative, rinfrescanti, nutrienti, antinfiammatorie, diuretiche, anti-anemiche, il loro effetto afrodisiaco è determinato dal contenuto in ferro e dal colore rosso, stimolante.
Notizie dalla Segreteria Centro-Nord:
ARTEMISIA (fiore giallo)
L’Artemisia fa parte delle Asteracee o Composite, pianta perenne dal fusto di colore rosso scuro con fiori gialli.
Le artemisie contengono principi attivi sia nelle loro parti esterne (foglie e fiori) che nell’olio essenziale contenuto nei loro steli. E’ utilizzata sia per via interna (tisane, capsule, polveri) che esterna per frizioni, spesso a base del suo olio essenziale.
Il principio attivo di questa pianta, l’artemisinina le conferisce proprietà febbrifughe,antibatteriche, antinfiammatorie, carminative (aiuta a sgonfiare la pancia) digestive, diuretiche, vermifughe. E’ utilizzata in caso di infezioni intestinali e genitali. Uno degli usi principali, conosciuto fin dall’antichità e tramandato fino ad oggi, riguarda i disturbi femminili: ha virtù emmenagoghe, regolarizza il flusso mestruale e calma gli spasmi da ciclo, può anche essere abortiva.
L’omeopatia annovera l’artemisia annua tra i rimedi anticonvulsivi per le sue proprietà sedative, contro il ciclo mestruale irregolare o abbondante e come tonico muscolare, come disinfettante cutaneo e cicatrizzante per ferite superficiali, contro forme di dermatosi e infiammazioni come le follicoliti.
Per questa patologia è anche usata sotto forma di olio essenziale. La cosmesi erboristica inoltre, prepara creme a base d’artemisia per migliorare l’aspetto della pelle rendendola più levigata.
Notizie dalla Segreteria Sud:
DIASPRO
In questa luna di Aprile il Diaspro si correla alle indicazioni sul ferro e al colore rosso scuro.
E’ una pietra appartenente alla famiglia dei quarzi, che presenta diversi colori a seconda delle inclusioni di sostanze estranee. Le varietà più diffuse sono il giallo e marrone-sabbia, il verde e il rosso: il primo è prodotto dalla presenza di ossido di ferro in forma bivalente, quello rosso invece in forma trivalente, mentre quello verde deriva da inclusioni di composti di silicato di ferro. Il nome è di origine persiana e nell’antichità indicava il quarzo. Fu largamente usato da ittiti, egiziani, fenici ed etruschi. Secondo Hildegard von Bingen, è un rimedio per il dolore al cuore e per i sogni turbati. Nel primo caso va messa la pietra fredda sul petto fino a quando il calore del corpo non l’abbia riscaldata; nel secondo invece bisogna tenerla accanto a sé mentre si dorme.
Anticamente al diaspro veniva attribuita la virtù di neutralizzare qualsiasi tipo d’incantesimo. Gli antichi egizi consideravano il diaspro sanguigno l’emblema del sangue della dea Iside e lo usavano come amuleto in forma di scarabeo.
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]]>Soffermiamoci ad ammirare in quest’immagine la bellezza e la perfezione di un fiocco di neve visto al microscopio!
Ciascuno ha forma differente dall’altro e non ne esistono due perfettamente uguali… ma ciò che tutti li accomuna è il nucleo esagonale dal quale poi si dipartono le sei punte che assumono le forme più disparate….
La stella a sei punte, il fiore della Vita, il fiocco di neve, il doppio triangolo magico che unisce l’alto e il basso…. che belle reminiscenze sul nostro cammino!
Non manchiamo di sentirci, in questo Solstizio d’Inverno in cui festeggiamo il Sole Bambino, innocenti, tersi e trasparenti come un cristallo di neve che nella sua forma perfetta riflette il ciclo della Vita, nel mentre cela, nell’esagramma del suo nucleo, il Segreto dell’Eternità!
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]]>Presiede la riunione il Maestro Rehael coadiuvato dalla Sr Haziel x la Segreteria Sud
N.B.: Breve Sintesi dei lavori svolti.
La riunione inizia con l’invito del M. Rehael a parlare di terapeutica ermetica.
Dopo ampia discussione sull’argomento con numerose testimonianze portate dai FFrr+ sulle guarigioni ottenute per sè stessi e per propri ammalati si passa ai lavori di ricerca. Dopo una breve sintesi della Sr Haziel iniziano a parlare circa il filone magnetismo i FFrr Alfredo e Daniel i quali avendo chiesto alla Delegazione come procedere nel lavoro sono partiti dai luoghi interessati dalla tradizione ermetica, verificando se negli stessi vi sia un particolare magnetismo. Trattano delle seguenti città Salerno-Napoli-Taranto-Bari -Crotone-Roma- La Spezia- Padova, tutte con particolari campi magnetici o gravitazionali e tracce persistenti della tradizione ermetica sino alla costituzione delle accademie miriamiche. Anche la Sardegna ha campi magnetici grandissimi. La Sr Clara a questo proposito dice che è ricchissima di costruzioni megalitiche localizzate su particolari punti magnetici. Si passa alla ricerca sul vulcanesimo di Igor e Iriana. Igor afferma che i Vulcani del meridione compresi quelli sottomarini, hanno un particolare campo di anomalia magnetica. Averlo individuato in maniera molto estesa ha fatto scoprire anche di recente vulcani sottomarini che prima si ritenevano montagne. Nelle zone dove ci sono vulcani il campo magnetico è diverso, e dunque sostiene Igor i due filoni di ricerca sul magnetismo e sul vulcanesimo si collegano. Formulano poi ipotesi sull’analogia tra le 4 bioregioni del meridione guardate dal punto del vulcanesimo e le funzioni dell’organismo umano. Ipotesi, unitamente a quelle sul magnetismo, che saranno poi portate al vaglio della Delegazione nel pomeriggio durante il collegamento. Inoltre nelle zone vulcaniche meridionali hanno trovato tracce della tradizione già presenti nella mappa sul sito.
Per il collegamento pomeridiano con la Delegazione Generale e le Accademie del Centro Nord leggere la relazione delle Accademie del Centro-Nord.
Accademie Centro e Nord: Vergiliana e Giuliana
Presiedono la riunione i Maestri Imamiah e Jeliel coadiuvati dalla Sor Cahethel x la Segreteria Centro-Nord e alla Presenza del Delegato Generale Maestro M. A. IAH-HEL
N.B.: Stante la presenza del Delegato Generale si riporta il verbale quasi integrale di tutta la riunione affinché tutti i presenti e gli assenti possano giovarsene e meglio recepire l’input e le istruzioni trasmesse dalla Delegazione in merito alla ricerca e ai lavori accademiali in generale.
Nella parte del mattino dedicata alla terapeutica ci si trova a parlare di una ragazza operata a causa di una anamnesi sbagliata che la Miriam ha accompagnato nel chiarire la diagnosi e in una risoluzione positiva dell’intervento chirurgico. Successivamente l’attenzione di tutti va al richiedente Andrea venuto a mancare e cui il Delegato Generale rivolge affettuosamente il pensiero cogliendo l’occasione per rilevare come più e più volte sia accaduto che un malato che ha chiesto aiuto alla Fratellanza abbia avuto un netto quanto inatteso miglioramento per poi ricadere subitamente e trapassare. Testimoniano in tal senso vari FFrr+ da cui il M. M.A. Iah-Hel evince che evidentemente il fisico non ha più forze per rigenerarsi pur denotando una guarigione comunque avvenuta evidentemente su un piano più profondo. Gianfranca Ferrari, Francesco Gilio, Emma Bertocci, Giovanni Varisco, Luigi Fortezza sono solo alcuni di coloro che riportano esperienze simili, Luigi anche raccontando di aver sognato un muro cui si sarebbe trovato ad accompagnare la malata affinché lo oltrepassasse. Il Delegato sottolinea come l’opera dello psicurgo sia di fissare la sanità per il percorso evolutivo futuro e che, pur mancando la prova provata della reincarnazione e di quanto detto, non manchino tuttavia copiosi indizi a indicare la fondatezza dell’ipotesi. La sorella Emma sottolinea come pure la morte diventi serena e il Maestro Iah-Hel parlando della Sr Maria, sua madre, riporta come un’assistente infiermeristica avesse visto con i propri occhi un uomo entrare nella stanza della malata la sera prima del trapasso e poi dileguarsi subitamente: le fattezze del medesimo (aveva persino una coppola come cappello) erano chiaramente riconducibili all’immagine del Maestro Harael. Nota la Sr Grazia che a quanto pare i morti vivono in una dimensione diversa della materia energia e il Maestro M.A. Iah-Hel sottolinea che possiamo rilevare come i maestri evoluti mantengano la propria forma individuata tanto che li percepiamo per come erano.
La Sr Raffaella racconta di come abbia proposto aiuto terapeutico a persona con labirintite e fuoco di Sant’Antonio in tutto il corpo che tuttavia ha infine scelto di rivolgersi ad altro aiuto confidando nella tradizione popolare con cui la Sorella dice di non essersi voluta confondere. Poi, cogliendo un commento del Maestro Jeliel sulla sofferenza facente parte dell’esistenza, il Delegato Generale strenuamente rimarca che il dolore va invece sempre combattuto anche quando fosse emotivo in quanto noi miriamo a distaccarci da tutto ciò che è negativo e si deve mirare esclusivamente al bene opponendo un muro a ogni tipo di male. Il Fratello Giovanni e la Sorella Viviana concordano che il dolore rende difficile pensare e che dunque sia da ritenersi condizione disumana, mentre la Sr Raffaella riporta di aver letto come il dolore giunga perfino a modificare il DNA.
Si passa poi ai lavori accademiali di cui uno degli scopi è l’appropriarsi del metodo ermetico. Invita infatti il Delegato Generale a darsi contezza del perché delle cose, siano essi i punti da focalizzare per una mappa dei lavori, siano essi i punti relativi all’operatività rituale. Prendere coscienza significa portare con sé la consapevolezza sia personale che collettiva per rendere tutta la catena più evoluta così che quando dovessimo rinascere, ad esempio fra un secolo, si troverebbe memoria della nostra genesi iniziatica. Sorridendo di un sociale concentrato soprattutto sul cambiamento climatico, il D+G+ invita ad andare oltre e recuperare la vita: in noi, fra noi e con tutte le creature del pianeta.
Il Fratello Giovanni sostiene che la preghiera si fissa nella coscienza e il M. M.A. Iah-hel sottolinea come il rito agisce anche fisicamente, e si dovrebbe cercare di capirne i meccanismi veri e reali, anzi, divenire ciascuno un meccanismo di verità. Ognuno dovrebbe crescere, a prescindere dal grado in quanto i gradi si manifestano nel momento in cui servono e questo vale per tutti compresi Circolo Interno e Maestri: andrebbero capiti il proprio ruolo e la propria finalità nella finalità collettiva dandosi ragione dei riti che si compiono.
Il M. Imamiah ricorda come sempre e sin dall’inizio sia stato detto di vedere la dorsale appenninica come colonna vertebrale e capire le funzioni degli organi per poi arrivare semmai a sviluppare le analogie anche a livello morfologico e del territorio di competenza. Invece sottolinea come tutto sia stato affrontato caoticamente rispetto a quelle disposizioni, benché i lavori siano stati copiosi e lo scambio reciproco non sia mancato. Nondimeno, posto che la Schola non è erudizione, il discorso che dovrà risultarne col contributo di tutti dovrà avere valore in relazione al cammino iniziatico e all’evoluzione, sia dei singoli che della Fratellanza tutta. Privilegiare dunque i contenuti rispetto alla quantità e – aggiunge il M. Jeliel – partire dalle testimonianze della Tradizione che troviamo sul territorio, così come inizialmente indicato dalla D+G+.
D+G+ – Partiamo anche da quelle che sono delle coordinate che Kremmerz ci ha dato. Per esempio, se dobbiamo scoprire quali sono le linee magnetiche che attraversano la spina dorsale umana e/o dell’Appennino, chiediamoci cosa dice Kremmerz del magnetismo e cosa Lui inquadra come tale. Quindi, pur avvalendoci dei riscontri che gli studiosi odierni hanno tentato di mettere a fuoco, vedremo che Kremmerz va molto oltre e ci fornisce delle chiavi di lettura differenti e più avanzate rispetto a quelle che sono manifestazioni del magnetismo sul territorio, come ad esempio le anomalie magnetiche. E poi il discorso delle Schole e dei luoghi della Tradizione che già conosciamo e di cui ci parla Kremmerz: vedasi ad esempio le scuole mediche antiche come quella di Elea o la pitagorica: chiediamoci dove erano collocate. Ovviamente proseguendo sulla scia di tale esempio, lo stesso valga per tutto il resto. Dunque NON tutti i santuari, le grotte, le chiese dove si sono venerate madonne e maddalene vanno considerate, ma solo quelle che ci sono state anche segnalate dalla nostra Tradizione e dai libri e documenti letti di ermetisti e alchimisti, seguendo cioè un filo conduttore che porti a restringere il campo a determinati punti. Ecco perché nella mappa realizzata dal Fr Massimo sono confluite informazioni assolutamente inutili, anche dal punto di vista della viabilità. Acquisito che – come si sa – tutte le strade portano a Roma, a noi interessa soltanto recepire quali sono state le diritture principali attraversate dalla Tradizione: alchimisti, Templari, esoteristi; oppure i luoghi dove è nata una Schola o un personaggio particolare che ha dato input al discorso iniziatico ed evolutivo. Perciò da lì bisogna partire e cercare, e non fare il contrario cercando una miriade di cose da dover poi fatalmente setacciare o peggio ancora da forzare per artatamente ricondurle a qualcosa che non esiste. Il problema di tutti è stato dunque il non essere ancora padroni del metodo ermetico la cui acquisizione, invece, costituisce proprio uno degli scopi della ricerca. Ad agosto già si era detto che possediamo una mappa dove sono stati segnati i punti di tappa, le stelle fiore e i simboli particolari della nostra Tradizione. Partiamo dunque di là. A parte la dovuta precisazione, sono comunque emerse tante cose interessanti. Sul vulcanesimo i FFrr+ del Sud che si occupano di vulcani attivi hanno fatto un lavoro anche abbastanza attinente. Ad esempio, al Sud, dove vi sono vulcani attivi è anche dove si sono aperte prospettive dal punto di vista delle Schole.
Sr Raffaella – Eravamo partiti da tutte le acque del territorio, però poi, anche su indicazione della Segreteria, siamo andate a scremare quanto non era di pertinenza del nostro territorio e quanto non trovava corrispondenza con i punti già presenti in mappa, ma non so se ci siamo riuscite.
D+G+ – Sebbene al Centro ci siano solo fenomeni di vulcanesimo secondario, come ad esempio i soffioni, questi vanno considerati, e magari anche aggiunti in mappa se ancora mancanti, ma discriminandoli in base a quanto già c’è di certo e sicuro, senza dimenticare il discorso delle funzioni. La colonna vertebrale in cui scorre il liquor, lungo la sua dorsale manifesta anche delle funzioni particolari sia per il Centro che per il Sud o il Nord dove c’è il cervello. Quindi anzitutto si deve partire dal territorio tenendo – come dice Kremmerz – i piedi sempre piantati per terra. Cerchiamo quei luoghi dove è accertato il passaggio della Tradizione, poi osserviamo cosa è presente per quanto riguarda i vulcani, le acque, le grotte, le anomalie magnetiche. Esaminando quindi il materiale risultante dalle ricerche sin qui compiute secondo questa prospettiva, cosa soddisfa il requisito necessario di far coincidere tutte le emergenze? Chi era presente nel periodo dei lavori a Montemonaco ricorderà che in quei luoghi si trovò la pergamena testimoniante l’attività degli alchimisti, reperti e alambicchi, più la testimonianza storica dei viaggi compiuti anche dall’estero per recarsi alla grotta della Sibilla, e pure simboli architettonici quali le stelle fiore, e via dicendo. Col medesimo metodo si indagherà se in quei posti vi è prova di un magnetismo particolare, di acque terapeutiche, di culti di grotta, di passaggi significativi. Alla fine dovranno emergere dei luoghi campione nelle vicinanze della dorsale appenninica e alpina, così come pure il senso dato dal nostro timbro che è – preso in proiezione – un grande tubo attraverso cui la Tradizione si è manifestata. Seguendo perciò tale metodo, di cui vi dovete appropriare e che dovete applicare, sta a voi individuare nei vostri lavori i punti che soddisfano tutti gli aspetti di cui sopra, opportunamente scremando o integrando.
Per i territori della Francia e della Germania non ancora mappati dalle emergenze precedenti, vero è che c’è il passaggio dell’imperatore Giuliano ma non vanno dimenticati i molti alchimisti ed esoteristi di cui vi è testimonianza, soprattutto nel periodo della Riforma e della Controriforma.
Sr Cahethel – Le ricerche su acque, vulcanesimo e viabilità coincidono con punti cruciali del passaggio di Giuliano. Ad esempio Treviri in Germania dove soggiornò si contano nel tempo il culto del dio celtico Lenus con annessi tempio e ospedale, la presenza di acque medicamentose, un tempio a Mercurio e Rosmerta e sino dalla preistoria una importantissima caldera vulcanica dell’Eifel ancora oggi quiescente.
D+G+ – Ci vuole quindi la continuità nel tempo e bisogna procedere così. Sono stati dati parecchi input sul territorio: Rocchetta Mattei, il Gargano, Il Duomo di Siena… Si deve partire terra-terra come dice Kremmerz perché dalla terra in cui si vive si assorbono il magnetismo, la linfa vitale, le energie che ci servono, il nutrimento, il cibo che mettiamo sulla tavola. Quelle che abbiamo fatto non sono state gite.
Ci dobbiamo riagganciare alla nostra Tradizione per avere conoscenza e contezza dei riti che facciamo, della croce essenica che tracciamo, della ragione per cui a primavera ci disponiamo e pratichiamo in un certo modo, a che cosa dobbiamo arrivare, dove dobbiamo approdare: e prenderne coscienza perché ce lo dobbiamo portare dietro in quanto, quando rinasceremo – a prescindere che lo si creda o no – saremo una catena più evoluta. Quindi non solo i Maestri avranno fatto il loro percorso, ma tutti i Fratelli. Così, quando ci ritroveremo, in ipotesi fra un secolo, avremo maggior coscienza per aver acquisito memoria della nostra genesi iniziatica (da dove siamo venuti e dove dobbiamo andare) e dare una mano a questo mondo che sta andando a scatafascio. Mentre altri si preoccupano di clima, meteorologia e via discorrendo, nella Schola si va più in profondità e ci si prepara a fare quello che nessuno fa per recuperare la vita sul pianeta, scheggia nell’universo di cui facciamo parte, e vivere la Fratellanza con le creature tutte, non solo con gli esseri umani. Dandovi quindi ragione capirete meglio il metodo e dove andare a parare e che cosa cercare.
D+G+ – Per quello c’è l’analogia con la dorsale appenninica, con il liquor che scorre dentro la colonna vertebrale, con il midollo, le nervature e tutte le funzioni che da lì partono: per capire che è quello che noi facciamo. Perché il bagno durante la Luna, perché il digiuno, perché nel rito di Kons quattro ore prima, quattro ore dopo…: insomma diamoci ragione di quello che facciamo per fissarlo, appropriarcene e riportarlo quando ritorneremo, per ampliare la conoscenza e averne memoria. Proprio per questo si fanno i Riti. E anche il Rito andrebbe vissuto in maniera cosciente, nella propria carne, nelle cellule, sentendo che va a smuovere qualcosa di fisico e non semplicemente crogiolandosi nella sensazione di benessere o beatitudine. Cerchiamo più che di capire, di essere: di appropriarci della verità e di viverla. Perché tutta la catena deve crescere, a prescindere dal grado in cui si trova o dall’organigramma, ché ogni grado può essere vissuto nella sua pienezza e fare la differenza. I gradi si realizzano e si manifestano nel momento in cui servono. Come i Maestri servono a seconda del momento storico e del contingente per essere in quello riferimento e collante, la stessa cosa può valere per tutti. Ognuno deve capire la propria finalità e trovare la propria collocazione col proprio fine in quella che è una finalità collettiva. In questa ottica qualcuno riesce ad abbozzare una sintesi?
Sr Raffaella – Area ligure orientale Genova-La Spezia. Attestata la presenza di una confraternita a S. Salvatore dei Fieschi dove esiste ancora oggi l’ospedale laico di S. Girolamo con simboli stelle fiore e gigli nonché la Commenda di S. Giovanni di Prè corredata di ‘Orto dei Semplici’ e piante mediche. Qui si ricorda pure il Giardino esoterico di Villa Durazzo Pallavicini con pavimento e tempio dedicato a Diana. Coincidono col luogo le terme dette di Acquasanta, della sorgente omonima, con proprietà oligominerali, sulfureo-alcaline che curano le patologie bronco-respiratorie. Gli Appennini partono da lì. E poi nella lunigiana, dal nome della Valle lungo il Magra vicino a La Spezia, si trova un tempio a Iside in quella che fu la culla della civiltà di Luni (Portus Lunae) coincidente col luogo dove è sita la fonte termale di natura solforosa di S. Bartolomeo di Cento Chiavi utilizzata per la cura delle malattie cutanee.
D+G+ – In questa zona c’era una Loggia dell’Ordine Egizio poi diventata Accademia. E come viabilità?
Fr Fabio – La Via Clodia raggruppa la Lunigiana e la Garfagnana. Questa strada romana riprende passaggi dei liguri apuani e vi sono testimonianze sino dal Neolitico. Lungo questa consolare sono nati ospedali pieve ecc. In particolare in questa zona si accede a una vecchia fonte ancora frequentata oggi dove permane il culto della dea propiziatrice della fertilità. Nella valle vi è testimonianza di gruppi di falegnami che sino dai tempi antichi hanno costruito mobili tra cui la caratteristica culla con la stella fiore.
Fr Mehiel – Luni è un ganglio dove confluiscono tutte le vie, riflette una viabilità nevralgica. Vi troviamo fenomeni di vulcanesimo secondario con acque sulfuree.
Fr Mario – Corrisponde al polmone con funzione di scambio in quanto espira e inspira
D+G+ – Per la viabilità non vanno considerate tutte le vie ma solo quelle principali tralasciando l’asse est-ovest e focalizzando i percorsi che scendono e salgono come nel corpo umano dalla colonna al cervello dove si forma il liquor.
Cahethel – Avevamo individuato zona dei laghi nel Nord-Italia e in tutto il centro Europa come corrispondente ai ventricoli culla del liquor e rimarchevoli anche per la loro funzione di rinnovamento continuo.
D+G+ – Quindi ci interessa il fatto che in alto il liquor vada a irrorare il cervello e che la Tradizione, proprio come il liquor, dall’Italia parta e all’Italia ritorni. Mentre in basso valutiamo la congiunzione con la colonna vertebrale che i medici già avevano confermato…
Sr Cahethel …all’altezza del quarto ventricolo e che corrisponde alla zona della Liguria dove poi è sito il cervelletto.
D+G – Qualcuno aveva fatto l’analogia con la Tavola di Smeraldo nel passo in cui si dice “Ei monta dalla Terra al Cielo e nuovamente discende in Terra e riceve la forza delle cose superiori e inferiori”.
Sr Cahethel – Forse era stata fatta dai Fratelli del Sud.
D+G+ – Se vogliamo anche la dorsale e le montagne sono un alambicco. Dunque non perdiamo tempo a sottilizzare i nomi delle strade, delle vie e dei tanti diverticoli. Restringiamo il campo a poche vie…la Francigena, che avete detto, e …
Sr Nemamiah – …la Claudia Augusta che punta verso Nord…
D+G+ – …arrivando a definire tre o quattro strade fondamentali che convergono nella dorsale appenninica
Fr Mehiel – Senza trascurare il lato est, importante percorso di scambio sin dai tempi antichi con l’Austria e la Germania. Pensiamo alla via dell’Ambra.
D+G+ – La parte nord-orientale ancora non è stata fatta. E comunque non va scordato che le vie medievali e magari le stesse vie romane si innestano su vie precedenti.
Prima di chiudere i lavori della mattinata, la Sr Viviana evidenzia le Terme del respiro site a Parma, quasi ingresso a vie respiratorie immaginando i polmoni destro e sinistro sui mari Adriatico e Tirreno. Viene ricordato come l’Appennino arcaico sia prominente al di sotto della Pianura Padana attuale. Il Fr Nicola Naviglio racconta di avere trovato traccia di culti mitraici lungo la via Flaminia da Terni a Roma e nota che nella stessa zona sono presenti le fonti della celebre acqua Sangemini. Pensando ai culti solari di cui vi è traccia ipotizza un collegamento alla funzione del plesso solare.
I lavori riprendono nel pomeriggio dopo il collegamento con le Accademie del Sud e un breve riassunto dei lavori della mattinata da parte della Sr Haziel.
Il M. Rehael evidenzia come sia emerso che i siti di forte interesse iniziatico coincidano con una accentuata anomalia gravitazionale o magnetica, ciò che potrebbe giustificarsi per la quantità di ferro presente nel nostro sangue e quindi sensibile a tali forze. Si è poi notato che al Sud le linee magnetiche sono parallele alla terra, orientate orizzontalmente, mentre al Nord verticalmente. Circa la capacità dei luoghi, ove si concentrano le anomalie, di sollecitare una maggior chiarezza mentale nell’essere umano il Delegato Generale sottolinea che occorre arrivarci rimontando alle funzioni fisiologiche secondo la divisione fatta a suo tempo.
Il M. Rehael evidenzia come alcuni punti già diano evidenza di coincidere con scuole iniziatiche: è il caso delle anomalie riscontrate a Salerno, Padova, Crotone, ma anche a Bari e Taranto (queste ultime due anomalie gravitazionali e non magnetiche).
Emerge dal Fr Alfredo come ancora si debbano fare ricerche al Nord essendo il lavoro particolarmente lungo e articolato così il D+G+ invita a mettere prima a fuoco i luoghi dove vi siano coincidenze di elementi della Tradizione legati ad aspetti vulcanici e idrologici del territorio e poi verificare se in quelli e non dappertutto vi siano anche anomalie magnetiche o gravitazionali. Per le coincidenze da cercare, sia di esempio il caso della lunigiana.
M.Jeliel -… quindi tutto dovrebbe corrispondere anche con dove sono nati i culti.
Il D+G+ si dimostra interessata al lavoro di Igor e Iriana sui vulcani auspicando un collegamento con i lavori del Centro e del Nord e rilevando come i vulcani attivi siano soltanto al Sud. Sollecita dunque i FFrr+ a presentare la propria ricerca per essere da campione e per verificare la coincidenza con anomalie magnetiche e scuole iniziatiche. Il Fr+ Igor riporta che alle zone di particolare magnetismo corrisponde la presenza di vulcani attivi e di luoghi importanti della Tradizione: ad esempio nella bioregione del Vesuvio e dei Campi Flegrei, siti di evidenti manifestazioni vulcaniche, si trovano collegamenti con la Tradizione Egizia che vi è sbarcata così come con i culti di Iside a Pompei, la presenza sibillina di Cuma e le sirene legate alla dea Partenope, senza tralasciare il passaggio di Virgilio. Invitato a operare collegamenti con il Centro e il Nord il Fr Igor viene supportato dalle indicazioni della Sr Haziel, che rammenta il vulcano attivo dei Colli Albani sito al Centro, e dal M. Imamiah, che evidenza il passaggio degli Etruschi e i fenomeni di vulcanesimo secondario quali i soffioni.
D+G+ – Il lavoro che bisogna fare quindi è di mettere nella mappa solo i punti salienti come quelli di cui ci stiamo occupando adesso, quelli che con sicurezza contengono tutti gli aspetti della nostra ricerca e che si riallacciano anche a delle funzioni del corpo umano: quelle del cervello per il nord, quelle del cuore e i polmoni per il centro, quelle degli apparati escretore e riproduttore per il sud. Quindi un sacco di cose inviate verranno eliminate. Lo stesso varrà per le vie, dove ne verranno considerate solo tre o quattro: Francigena, Claudia Augusta, del Brennero…
Sr Serena – Per la viabilità del Sud si è partiti dai tratturi della transumanza su cui poi si sono innestate successivamente anche le vie, divenute più battute a mano a mano che si diffondeva la fama delle fonti terapeutiche che le costellavano. Ecco quindi crearsi la via Appia, la salentina Francigena, la Magna Francigena, l’Erculia, la Traiana, la Regia verso la Calabria, tutte passaggi di pellegrini, Templari e commercianti.
Il D+G+ invita a selezionare le vie restringendo il campo a quelle in grado di connettersi alle vie del Centro e del Nord. Torna a insistere sulla necessità di operare una cernita anche in Sardegna, così ricca di testimonianze arcaiche. Insiste sulla necessità che la mappa risultante sia quanto più possibile schematica: 5, massimo 6 luoghi ciascuno per il Nord, il Centro e il Sud. Necessario che, come detto ad agosto, ci sia un portavoce per ogni filone che anzitutto si confronti con i portavoce degli altri filoni nella propria area: nord, centro e sud. Successivamente, individuati i cinque o sei punti che soddisfano tutti gli aspetti della ricerca, ivi compresa la funzione del corpo umano in quell’area, i tre portavoce nord, centro e sud si confronteranno per mettere a punto i collegamenti. Il M. M.A. Iah-Hel torna a rimarcare come sia mancato il metodo ermetico e si sia privilegiato invece il mero aspetto culturale. Evidenzia poi il passaggio successivo che sarà nella direzione di un ricollegamento al discorso del Timbro e dunque a un discorso evolutivo, iniziatico e miriamico.
La Sr Clara che ha indagato i quattro rami della via Francigena in Sicilia, cerca un chiarimento su come procedere e si chiede se non sia meglio partire dai punti che evidenziano anomalie magnetiche. Il D+G+ torna a dire che punto di partenza deve essere la Tradizione con i luoghi dove si è manifestata e, mentre definisce interessanti le figure delle donne medico trovate dalla Sr Clara invita anche a non ricondurre la ricerca generale al proprio interesse particolare e a sempre verificare se vi siano anche tutti gli altri aspetti. Così, alla domanda del Fr Alfredo se sia possibile scambiarsi le bozze dei lavori il Maestro risponde che non solo tale scambio è possibile ma auspicabile in quanto ci si dovrà sentire non solo all’interno dei singoli gruppi ma anche con gli altri per andare a incastro.
Il Fr Mehiel evidenzia ai FFrr+ tutti come prima dei Romani la viabilità fosse di cresta, poi divenuta di pianura nell’epoca imperiale e infine ritornata di cresta nell’epoca medievale. Suggerisce quindi di usare come discriminante la presenza della Tradizione in tutti i periodi storici, cosa del resto già fatta agli inizi dei lavori con i gruppi di ricerca distribuiti nelle varie epoche, come ricorda il M. Jeliel.
D+G+ – I luoghi sacri sono già stati mappati e sono semmai solo da integrare.
D+G+ – Andate a vedere i quaderni delle Accademie, quello che abbiamo fatto a Montemonaco, ecc. Per quale motivo non riuscite ad afferrare?
Sr Raffaella – Non avevo capito che dovevamo parlare con gli altri referenti della nostra area e sentirci con gli altri filoni prima di riunirci con i referenti del nord e del sud.
Fr Mehiel – In certe aree si riscontrerà il predominio del vulcanesimo, altre il predominio delle acque…
D+G+ – Questa predominanza è collegata alle funzioni fisiologiche che quell’area ha. Al sud c’è di più il vulcanesimo perché in realtà in quell’area ci sono la vescica, il retto, i genitali, da cui l’aspetto predominante dei vulcani, così come al centro stamane si parlava della funzione preponderante del respiro e dei polmoni. Tuttavia, predominio non significa che non ci siano anche le altre funzioni…
Fr Andrea – Un po’ di confusione è sorta a causa delle funzioni del corpo umano in quanto se, partendo dal territorio, bisogna trovare luoghi sensibili e latori di significato, si pone poi il problema di correlarli alle funzioni fisiologiche. Perché non basta vi sia corrispondenza col vulcanesimo, il magnetismo, la Tradizione e le acque se poi non si riesce anche a ricollegarvi una funzione fisiologica. Mancando quest’ultimo collegamento, quando pure vi fossero gli altri…
D+G+ – … il luogo andrebbe scartato.
Fr Andrea – Nel vulcano sono presenti tutti gli elementi, l’acqua, il fuoco e l’aria
D+G+ – Certo, i gas prodotti da un vulcano sono aria e nel Centro e nel Nord, dove pure non vi sono vulcani attivi, permane comunque al di sotto la produzione di anidride carbonica che è alla base della vita. Ci si deve dunque dare spiegazione e misura del perché la Tradizione si è radicata in certi luoghi e perché Kremmerz abbia attinto a questa Tradizione immettendola nella Schola. Scoprirlo significa rendersene conto e ricondurlo ai propri meccanismi: questo è il percorso da fare.
D+G+ – Nel momento in cui noi otteniamo un risultato, per quanto piccolo, rendiamo la Catena – anche quella di domani! – più cosciente e più evoluta. Quando diciamo che la Miriam deve essere tramandata ai posteri, i posteri siamo anche noi!
Prendendo a spunto una domanda della Sr Anna sulla corrispondenza della città di Padova alle funzioni del corpo umano, il D+G+ evidenzia come quel luogo sia uno dei punti individuati dalle anomalie magnetiche e come lì sia presente la Tradizione iniziatica già repertata cui va aggiunto, secondo la Sr Cahethel, quanto ritrovato del vulcanesimo non più attivo dei Colli Euganei, delle acque legate al dio Aponus e della via Annia.
Dal Fr Mario viene ricordata la correlazione già acquisita precedentemente con l’apparato respiratorio, naso e bocca e prima parte della faringe, a suo tempo analogicamente collegata alla bora fredda e al caldo vento di Föhn.
In risposta a quanto osservato dalla Sr Grazia che al Sud prepondera l’elemento fuoco e al Centro l’aria, il M. M.A.Iah-Hel sottolinea che gli elementi ci sono sempre tutti e solamente variano in proporzione: nei territori come nel corpo umano.
La Sr Iriana deduce che il lavoro fatto sul vulcanesimo sia ancora da scremare e sintetizzare al fine di identificare i luoghi importanti del meridione che dovranno poi essere confrontati con i Fratelli del Centro e del Nord per giungere a una conclusione. Dice di avere inteso che va trovato un capogruppo che dovrà confrontarsi e il D+G+ torna a significare che i luoghi evidenziati dovranno avere corrispondenza con tutti e quattro i filoni per poi integrarsi col Centro e con il Nord. Dato che le località del Sud restano al Sud e dal Sud sono conosciute, solo in una ulteriore e seconda fase andranno agganciate a quelle del Centro e del Nord. Diverso il caso della viabilità che troverà significato solo nella prosecuzione da Nord a Sud e per cui tale prosecuzione costituisce una discriminante nel momento in cui verranno tracciate le linee e identificate le vie di comunicazione che raccolgono i luoghi messi a fuoco.
A beneficio dei FFrr+ del Sud cui l’audio difficoltoso non sempre consente di cogliere appieno il filo del discorso, la Sr Cahethel riassume i passaggi del lavoro a venire per come sono emersi dalla riunione :
1) confrontare i punti trovati dai vari filoni per vedere se coincidono fra loro –
2) Eliminare tutti quelli che non presentino evidenze in tutti i filoni fermo restando di considerare l’area e non il paese o la città –
3) Contare che non siano più di 6 per ogni zona (Nord – Centro – Sud)
4) ricollegandosi alla mappa originale che presentava le funzioni del corpo umano collegare i punti messi a fuoco a tali funzioni
Il D+G+ propone quindi una prova chiedendo al Fr Igor di presentare la sua ricerca sul vulcanesimo e le ipotesi di correlazione con l’apparato riproduttivo. Avverte tuttavia di non confondere la funzione maschile o femminile con il genere, e cioè di non pensare alla funzione maschile come legata al maschio umano o a quella femminile come legata alla donna. Per quanto spiazzato dalla premessa del Maestro M.A.Iah-Hel, il Fr Igor riporta di avere associato l’aspetto polluente dell’Etna alla funzione maschile, ciò che gli viene confermato dal D+G+ che lo incalza evidenziando come anche la funzione femminile, accogliente e ricettiva sia pure presente nel vulcano stesso. Il Fr Luigi, che invece ha ravvisato nella forma conica del vulcano una funzione femminile, sottolinea come pure la parte interna della caldera sia attinente a tale aspetto ricettivo e ancor più fecondativo specialmente quando il vulcano è ormai spento. È noto infatti che le terre intorno ai vulcani siano molto fertili e che comunque il magma possa essere considerato come un mestruo della terra. Andando quindi al di là della funzione maschile ed espansiva che, come rileva il D+G+ è meramente distruttrice, il vulcano presenta anche una funzione femminile e anzi, sostiene la Sr+ Grazia, parrebbe che la funzione maschile sia un aspetto di quella femminile. Il D+G+ invita ad andare oltre l’epifenomeno e a considerare che il vulcano prima di esplodere crea un magma, fermento che cresce piano piano: il cono rovesciato del vulcano può essere assimilato a un utero al cui interno si forma il fermento venereo. Così il vulcano presenta sia un aspetto attivo che uno passivo, sia un maschile che un femminile. Ne conclude quindi il M. Jeliel di non cercare la manifestazione visiva della funzione ma il principio che presiede alla funzione.
Poi, dato che il Fr Igor aveva correlato il femminile alla parte meridionale della Sardegna là dove è facile trovare l’acqua stagnante generatrice di tante forme di vita, il Maestro M. A. Iah-Hel commenta che tali acque potrebbero essere più assimilabili a un liquido amniotico che a una funzione ricettiva femminile.
In risposta a un intervento della Sr Celeste che si è occupata di acque e grotte nel Sud, il D+G+ invita a occuparsi delle acque che hanno avuto culto nei secoli e nei millenni senza badare alla loro composizione salvo che vi siano evidenti fenomeni miracolosi o terapeutici legati alle acque stesse. E così pure secondo il Maestro M.A.Iah-Hel non è rilevante per le acque il culto di Mefite più attinente ad altri argomenti. Nota il D+G+ che l’acqua è inarrestabile e penetra ovunque, quindi più che agli arti, come aveva ipotizzato la Sr Celeste, l’acqua è da vedersi in relazione alla circolazione. Alcune acque sono nutritive, altre medicali o purificatorie. Al discorso delle acque si collega l’apparato urinario che giunge sino ai reni della zona centrale, vere spugne purificatorie.
Sul finire della riunione e sulla scia di un interrogativo che si è posto il Fr Giovanni, ci si trova a divagare su cosa costituisca il nutrimento del pianeta Terra e se esso sia autonomo come suggerito dalla Sr Nemamiah.
Assunto il punto di vista scientifico presentato dal Fr Alfredo per cui il campo magnetico terrestre che scherma dai raggi cosmici viene a sparire al momento di una inversione del campo magnetico, Il M. Jeliel osserva che se la Terra ha aumentato la propria massa non può averlo fatto senza nutrirsi e che essa va vista come parte del cosmo. Aggiunge il M. Rehael che non può esistere sistema che abbia autorigenerazione infinita e che la Terra deve reintegrare l’energia spesa per girare e nutrire le creature che la abitano. Come ricordato dal Fr Mehiel, citando i cuochi, che la nutrizione può pure essere vampirica, tutti concludono che la Terra si ciba di polveri cosmiche e radiazioni solari.
Ricondotti terra a terra dal D+G+ che esplicita a tutti e alle Segreterie come i Fratelli si debbano quindi sentire fra loro per portare avanti i lavori, salutati i Fratelli in collegamento dalle Accademie del Sud con un particolare bentornato al Fr Enrico, in contemporanea per quanto separatamente le Accademie procedono alla lettura finale (Da La Scienza dei Magi, Vol. I, pp 12-13, Vol. II, pp 174-175 e pp. 373-373-375)
“Il misticismo è una eredità viziosa.
È di tante categorie e spunta dovunque come la mala erba. V’è un misticismo in tutte le esplicazioni della vita umana, perfino nelle famiglie, accanto al focolare su cui cuoce la minestra.
È una malattia talmente diffusa che non si sa come guardarsene per non esserne infettati. È sempre una maniera larvata per nascondere l’idea fissa, un esponente che avvicina l’uomo al manicomio, perché non esiste misticismo senza un’idea canaglia che predomina nella vita interiore.
Il misticismo religioso, evangelico, spiritualista, materialista, comunista, sono varietà della torbida follia umana che ha convertito il paradiso della terra in inferno della civiltà filosofica.
Il misticismo, che è la parte più fragile del nostro meccanismo psichico, per educazione, tradizione e storia, aiuta ed alimenta lo stato di soggezione a divinità vecchie e nuove.
La fede nello stato di certezza dell’animo senza controllo positivo è essenzialmente mistica perché è l’esponente di un’idea che non si discute anche se assurda, anche se talmente barocca che se esposta al pubblico diventa grottesca. Lo stato mistico del lettore si forma ordinariamente più che nell’adattazione alla vita delle mie idee, alla verità, alla credula verità che io enuncio, pel solo fatto che crede alla mia onestà. La verità, se accettata pel solo fatto che io la espongo, crea dei mistici e non degli iniziati. Perciò invito a non credere a ciò che dico io, senza il proprio controllo. Medici e non medici, tutti i guaritori sono dei mistici, o della scienza o della fede in qualche cosa.
Il misticismo è la formola manifestativa infantile della penetrazione ermetica, che è scientifica e positiva”.
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Buon Equinozio d’Autunno a tutti i visitatori di Kremmerz.it!
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]]>Agape del Plenilunio di Solleone – 2 Agosto 2023
Il giorno 2 agosto 2023, presso la struttura Hotel La Reggia di Cascia (PG), si è celebrata, come da Art. 23 della Pragmatica Fondamentale, l’Agape Rituale della S.P.H.C.I. – Fr+ Tm+ di Miriam, alla presenza di circa sessanta delle Sorelle e dei Fratelli regolarmente iscritti, ai quali si sono poi uniti i numerosi ospiti, simpatizzanti e accompagnatori, invitati a condividere la letizia dell’evento conviviale.
Il momento celebrativo propriamente detto si è inserito nel contesto dei lavori plenari delle Accademie della Schola e ha avuto inizio nella tarda mattinata, quando il Delegato Generale, Maestro M.A. Iah-Hel, ha ufficialmente aperto i lavori d’Agape, rivolgendo un fraterno benvenuto agli iscritti e invitando poi i Maestri di Miriam presenti a portare la loro testimonianza. Nell’ordine, si sono avvicendati il Maestro Rehael, il Maestro Jeliel, il Maestro Imamiah.
Il Maestro Rehael porge il proprio ringraziamento ai Numi, alle Superiori Gerarchie e ai Maestri Invisibili che si sono succeduti nella ininterrotta catena della Tradizione Iniziatica, alla Delegazione Generale e ai Maestri presenti. Pone poi l’accento sull’importanza del rito d’Agape che celebra l’unione di sole e luna, evento che ci rimanda alla nostra origine cosmica. In noi – sottolinea il Maestro Rehael – sono presenti le stesse materie semplici diffuse nell’universo, forgiate e trasformate negli altri elementi che ci compongono nelle fucine stellari e alchemiche, i soli. Noi siamo stati organizzati da Intelligenze Supreme, mediati dal recipiente universale lunare nella nostra forma umana, atta a ricevere la scintilla solare e divina, ognuno nella propria individualità e entità cosciente, per seguire una finalità che non ci è nota.
Grazie agli strumenti e alla disciplina della Schola – precisa ancora il Maestreo Rehael – possiamo evolverci e fungere da tramiti di Coloro che ci hanno creati ad essere strumento della loro manifestazione nella realtà fisica della materia.
L’agape è il momento apicale e realizzativo dell’anno magico iniziato col rito di ariete. In tale circostanza, partecipiamo con l’intera catena terapeutica orante, visibile e invisibile, al matrimonio sole-luna, i due principi incorporati e plasticamente rappresentati, che richiamano la nostra creazione sul piano terrestre. In occasione dell’Agape, il cibo che andremo a consumare incorporerà e veicolerà sottilmente le virtù del potente fattore della condizione generatrice di entrambi gli astri luminosi, l’uno polluente e dorato e l’altra luminescente, argentea, speculare, recipiente ricevente l’influsso del primo.
Se opereremo con coscienza – ricorda il Maestro Rehael – il cibo sacrificio che ci viene elargito nel corso di questo matrimonio astrale, potenziato per l’effetto sinergico che ne deriva, diverrà, per chi è in grado di farlo, attrattore attivo dell’essenza divina. Se vivremo l’Agape con la consapevolezza della sua sacralità, avremo la possibilità di ricevere il dono di unirci alle Supreme Gerarchie per dare il nostro contributo all’Opera della Suprema Miriam.
Ancora, il Maestro rammenta alle Sorelle e ai Fratelli presenti che, dalla occulta Fonte Iniziatica della Fratellanza, la Delegazione Generale, nella persona del Maestro M.A. Iah-Hel, ci ha guidati in questo critico periodo, attraverso l’impegno indefesso e propulsivo profuso nell’attuazione del proprio mandato nel corso degli anni e in continuità con l’opera del Maestro I.M. Kremm-Erz. Ha così richiamato l’importanza del lavoro di ricerca sulle bioregioni e sul timbro della Schola, impostato e alimentato dagli input costanti e puntuali della Delegazione Generale. Viene anche ricordata l’importanza della ripubblicazione delle lunazioni e l’interesse destato negli iscritti verso l’aspetto sperimentale di esse.
La Delegazione Generale – conclude il Maestro Rehael rivolgendo il proprio ringraziamento al Maestro M.A. Iah-Hel – ci dà la certezza di poter iniziare e continuare un processo di purificazione, salute e scienza nella finalità della Schola-Fratellanza.
Infine, il Maestro Rehael rivolge un pensiero alle Sorelle e ai Fratelli assenti e a tutti l’augurio di una buona Agape realizzativa.
Il Maestro Jeliel apre la propria testimonianza con i ringraziamenti alle Superiori Gerarchie, che mai fanno venire meno il loro sostegno all’impegno nostro, e al Delegato Generale Maestro M.A. Iah-Hel, che ha consacrato la propria esistenza nella fedeltà al mandato ricevuto dal Capitolo Operante e al Patto sancito con la Pragmatica Fondamentale, che consente alla Fratellanza di Miriam di assolvere alla propria funzione iniziatica quale emanazione del Grande Ordine Egiziano.
Rivolge quindi un fraterno saluto ai Maestri Imamiah e Rehael e a tutti gli iscritti di ogni ordine e grado, per ricordare subito dopo il significato dell’Agape rituale del Plenilunio di Solleone come momento specialissimo del ciclo trasformativo che ci vede testimoni, strumenti e attori, per il quale la materia delle forme viventi assemblate dall’azione concomitante delle forze cosmiche e planetarie si trasforma nella materia vivente umana, rendendosi in tal modo veicolo e tramite di una manifestazione di più elevata complessità strutturale e funzionale e di più elevata consapevolezza.
Sull’importanza di questo dinamismo trasformativo il Maestro Jeliel sosta per condividere con i Fratelli alcune riflessioni sulle modalità mediante le quali divenire via via più consapevoli delle modificazioni prodotte in noi, nel corso del tempo, dal processo iniziatico ed evolutivo che ha preso avvio sin dal momento della nostra iscrizione alla Schola. In proposito, il Maestro Jeliel fa osservare che noi siamo materia vivente in costante estrinsecazione di sé stessa in ogni istante della nostra esistenza. Il nostro essere – chiarisce il Maestro Jeliel – è negli atti che compiamo, nelle parole che pronunciamo, nei pensieri che emergono alla superficie della nostra consapevolezza. Da qui la necessità di osservarsi con onestà, con neutralità scientifica per verificare quanto di noi stessi è andato modificandosi nel corso del tempo, con particolare riguardo ai pensieri, epifenomeno della materia cerebrale nostra. I pensieri – sottolinea il Maestro Jeliel – sono probabilmente la primissima e più diretta manifestazione della sintesi del nostro mono corporale e mentale. Modificazioni sostanziali del modo di pensare possono perciò diventare indicative della trasformazione in atto della nostra materia vivente, inclusa la materia cerebrale, substrato dell’azione mercuriale, rappresentativa, a sua volta, della più elevata sublimazione del triplice connubio materia-energia-vita.
Questa condizione, sostenuta e resa possibile dalle pratiche purificatorie, ortodosse e tradizionali che ci vengono via via affidate, è propiziatrice della manifestazione dell’Ermes e ad essa – conclude il Maestro Jeliel – deve tendere ogni nostro sforzo, con determinazione capronica, giorno dopo giorno, anno dopo anno, esistenza dopo esistenza.
Che questa Agape – auspica infine il Maestro Jeliel – sia di rinnovamento per tutti noi e di Salute per l’intero popolo di Miriam.
Il Maestro Imamiah completa le testimonianze dei Maestri di Miriam presenti all’Agape, adottando un punto prospettico diverso, considerando che i Maestri che lo hanno preceduto hanno ampliamente trattato del significato insito nel rito d’Agape. Egli, dopo aver rivolto il ringraziamento alle Superiori Gerarchie e un saluto ai Maestri visibili e invisibili e a tutti i Fratelli, inclusi quelli assenti ma presenti nell’ideale di armonia che ci lega, constata che si sono finalmente ripresi i lavori delle Accademie, nonostante le difficoltà di tempi anche critici. Siamo riusciti – osserva il Maestro Imamiah – a riprendere con gradualità i nostri lavori collettivi. Ci si è attivati per dare il nostro contributo a lavori che col tempo possono solo migliorare. La Fratellanza – prosegue il Maestro Imamiah – ha bisogno di amore, amore inteso come lievito di crescita, per noi e per l’umanità intera. La Fratellanza ha bisogno di continuità perché si possa proiettare nel futuro. Di questo è di esempio l’operato del Delegato Generale che, dopo il maestrato di Harahel e in concomitanza col ritorno del Capitolo Operante, ha fatto tanto per circa mezzo secolo, con scritti, pubblicazioni, riedizioni di testi e organizzazione di eventi che richiamassero l’attenzione del mondo esterno e delle persone interessate ai nostri studi. L’azione svolta dal Delegato Generale nel corso di questi decenni ha fatto conoscere la verità sulla nostra Fratellanza e sui suoi scopi benefici.
In queste attività – prosegue il Maestro Imamiah rivolgendosi ai Fratelli presenti – voi siete stati partecipi in prima persona, ne siete stati protagonisti, insieme al Delegato Generale per manifestare la grandezza dell’Opera miriamica, un’Opera grandiosa di Amore.
Ebbene – conclude il Maestro Imamiah – oggi dobbiamo testimoniare questo lavoro basato su principi utili al nostro benessere e alla nostra evoluzione. Per questa ragione, il Maestro Imamiah invita tutti a manifestare e testimoniare, uno per volta, le proprie esperienze, emozioni e fatti che costituiscono il vissuto di mezzo secolo del cammino della nostra Schola. Inoltre, invita a non dimenticare di pensare al futuro, perché la Fratellanza possa rimanere attiva e operare secondo gli insegnamenti dei Maestri e delle Superiori Gerarchie.
Infine, il Maestro Imamiah formula l’augurio che ciascuno possa contribuire al progresso e al lungo cammino della Fratellanza verso una sola idea: “la ricerca per la scienza più umana che l’uomo sia mai audacemente pervenuto a possedere”, così come è scritto nella Pragmatica Fondamentale. Quindi, si congeda con la mano destra in alto e le dita separate, per salutare i Fratelli e sollecitarli ancora una volta a operare per il bene e la verità pro salute populi.
Terminata la testimonianza dei Maestri, il Delegato Generale riprende la proposta del Maestro Imamiah ed esorta le Sorelle e i Fratelli tutti affinché si rendano attivamente partecipi di questa Agape, testimoniando quello che fa parte del vissuto personale maturato nella Fratellanza. Ciascuno – precisa il Delegato Generale – avrà una parola da scambiare, da condividere, per creare un punto fermo, una base di appoggio per il futuro, perché il nostro futuro e il futuro della Schola coincidono.
A questo punto, il Delegato Generale procede a dare corso al momento rituale più intenso: la recitazione collettiva del Credo della Schola e del Canto della Luce, subito seguita dalla invocazione formulata dal Delegato Generale che si trascrive fedelmente:
“O numi che la Luce scenda nella nostra Fratellanza, nei nostri cuori e che l’Amore per il Bene e la Salute trionfino, ora e sempre.”
Dopo aver idealmente abbracciato tutti i Fratelli, il Delegato Generale dispone per l’apertura delle porte della sala, così che vi possano affluire gli ospiti e i simpatizzanti invitati all’Agape e fruire della proiezione delle registrazioni predisposte per l’occasione: la trasposizione in musica, operata da Sergio Rendine, della Tavola di Smeraldo di Ermete Trismegisto, eseguita per la prima volta in assoluto in occasione dell’Agape del Plenilunio di Solleone dell’anno 2012, e l’Oratorio da Camera “Dei Sententiae Sonantes”, con musiche di Vincenzo Palermo, eseguito in occasione dell’Agape del Plenilunio di Solleone dell’anno 2018.
Al termine della proiezione, i convenuti si sono raccolti, in letizia e armonia, ai bordi della piscina della struttura ospitante, per consumare l’aperitivo prima di procedere alla consumazione del pranzo d’Agape, nel corso del quale, rispondendo all’invito precedentemente formulato dal Maestro Imamiah e ribadito dal Delegato Generale, si sono susseguite numerose testimonianze da parte delle Sorelle e dei Fratelli. Ciascuno ha evocato un frammento significativo dell’esperienza maturata in seno alla Miriam, come anche di eventi vissuti, sia in ordine alla terapeutica sia in ordine a riscontri incontrovertibili del processo evolutivo in atto, al fine di condividere con tutti la pregnanza della dimensione miriamica nel quotidiano personale.
Non si terrà qui il resoconto degli interventi che si sono avvicendati, i quali, tuttavia, si prestano nel loro insieme a un’espressione di sintesi unitaria che tutti li accomuna e li fonde: l’appartenenza alla Fratellanza Terapeutica Magica di Miriam imprime il sigillo della consapevolezza per il passato, struttura la certezza del presente, proietta verso un orizzonte di speranza per il futuro.
Al termine del pranzo d’Agape, chi si è apprestato a ripartire per far ritorno al luogo di provenienza lo ha fatto visibilmente preso da intima gioia, per aver sperimentato, una volta di più, il significato concreto dell’ecce quam bonum et quam iucundum habitare fratres in Unum.
Agape e Riunione Plenaria 11-13 agosto 2022
(tutte le frasi virgolettate sono del Delegato Generale Maestro+++++M. A. Iah-Hel)
11.8.2022
Man mano che arriviamo all’hotel La Reggia di Cascia salutiamo, entusiasti di riunirci in una Agape Plenaria, dopo due anni di pandemia, il Delegato Generale Maestro+++++M. A. Jah-Hel che ci accoglie sulla terrazza con piscina dell’albergo, circondata dalle colline verdi che incorniciano e rinfrescano il territorio di Cascia.
Quest’anno saremo circa una ottantina. Qualcuno mancherà ma ci sono ospiti, fratelli nuovi iscritti e due neonati di circa un mese, nati nello stesso periodo, figli e nipoti di Ssrr+ e Ffrr+.
Alle 17,00 ci rechiamo nella Sala Riunioni dove il Delegato con i Maestri Imamiah, Jeliel e Rehael apre gli Incontri di tre giorni per l’Agape Plenaria rituale delle Accademie miriamiche ortodosse del 12 agosto 2022.
Il Delegato dopo un caloroso benvenuto, procede a illustrare il programma della riunione plenaria. Annuncia che le sedute accademiali da Ottobre p.v. riprenderanno in forma congiunta: le accademie del centro-nord e quelle del sud, con alternanza delle città ove riunirsi. Si proseguirà nella ricerca. Dopo l’esame dei timbri delle Accademie, dal 2017 si sta analizzando il timbro della Schola, anche se ci siamo fermati a causa della pandemia. Nulla vieta che in un futuro si possa studiare il timbro della Delegazione. “E’ molto importante che ciascuno di noi prenda sempre più coscienza non tanto della struttura, ma dell’entità cui appartiene perché la Miriam, la nostra Schola S.P.H.C.I. Fr+Tm+di Miriam, è un’entità. Il prendere coscienza della sua reale entità-identità è importante perché, nell’identificare la Schola, ci identifichiamo anche noi, conseguendo un’identità iniziatica che va a completare e naturalmente integrare quella profana che tutti abbiamo. Quanti di noi dall’adolescenza o addirittura dall’infanzia affrontano un processo di identificazione e individuazione in sé stessi, cioè riconoscono quanto c’è di importante non solo sotto il profilo umano singolo personale, ma come umanità! Quindi noi, oltre all’entità umana rispettabilissima che ciascuno ha, mantiene e coltiva, abbiamo anche un’identità iniziatica e questa è la Schola che ce la dà. Nel momento in cui noi individuiamo l’identità della Schola, parallelamente, conseguentemente, capiamo ciò che siamo noi, ci diamo una identità iniziatica, capiamo il cammino di integrazione del nostro essere occulto. Non voglio comunque prendere in esame quello che i Maestri hanno sempre detto e scritto perché vorrei che lo scopriste voi attraverso la ricerca in cui andrete sempre più ad esaminare i segni distintivi della nostra Schola”. Il tempo a disposizione non è molto ecco perché chiede alle Segreterie Centro-Nord e Sud di riassumere lo svolgersi del lavoro fatto fin ora, per ricordare, a chi ha ricercato, il cammino percorso e illustrarlo ai nuovi iscritti o agli assenti nell’ultima riunione accademiale. Ciò perché tutti possano agganciarsi alla ricerca. La giornata di domani, continua, sarà dedicata all’Agape e in mattinata si farà una gita ai due borghi di Monteleone di Spoleto (dove si trova il Montefrumentario col suo portale ricco di simboli) e di Leonessa. Questo ultimo “è un borgo particolare dove sono passati i Templari e quindi sicuramente anche la nostra tradizione e successivamente ai Templari i loro eredi, poi i Rosa Croce e via discorrendo, cioè tutte quelle scuole di carattere iniziatico che comunque in qualche modo sono state convogliate nella nostra Schola e che sono alle origini del percorso iniziatico”. Si pranzerà e in serata sarà celebrata l’Agape prima nella sala Riunioni per recitare i nostri rituali, poi in forma conviviale al ristorante. La mattinata di Sabato sarà dedicata all’Associazione e alla sua solita riunione annuale come da Statuto. Dopo il pranzo si ripartirà, ma per chi rimane si riprenderanno i lavori di ricerca e saranno commentate con la collaborazione del Fr Poiel le Lunazioni dei mesi di settembre e ottobre 2022 con le integrazioni mediche. A questo punto la Sr Haziel per la Segreteria Sud inizia a illustrare il percorso fatto fin ora sull’analisi del timbro della Schola, dal 2017 al 2019, sottolineando come la scelta delle emergenze, dei simboli, territorio per territorio, grazie alle indicazioni della Delegazione, sia andato sempre più raffinandosi, con l’eliminazione degli elementi inutili a delineare la nostra Tradizione ermetica sulla base, come sottolinea il Delegato, del nostro metodo ermetico. “Questo metodo ci è stato trasferito ed è quello che noi cerchiamo di praticare e al quale ci uniformiamo esercitandoci anche attraverso queste ricerche”. Conseguentemente le schede situate nella mappa interattiva sono state passate al vaglio. Le ultime istruzioni date dalla Delegazione alle Segreterie riguardano la nuova formulazione delle schede che dovranno fra l’altro basarsi su territori intesi come macro-bio-regioni, delineate da confini naturali e non amministrativi o politici e con omogeneità di territorio e condizioni di ambiente. Inoltre si procederà ad integrazioni dei territori del Centro-Nord e del Sud. Di seguito la Sr Nemamiah per la Segreteria Centro-Nord scende nel dettaglio dei criteri dati dalla Delegazione per la scelta delle emergenze. Criteri che riguardano fra l’altro la viabilità, i luoghi cruciali della Tradizione, il magnetismo dei territori, i simboli posti come segni di tappa, i luoghi isolati e piccoli centri. Saranno poi commentate una scheda completa delle emergenze dei 4 periodi per il Centro-Nord ed una per il Sud. Poi se ci sarà tempo saranno presi in considerazione quei temi più significativi presenti in alcune schede. Questo lavoro sarà svolto dai FFrr+ che hanno collaborato.
A questo punto il Delegato aggiunge: “domani pomeriggio si potrebbe continuare e proiettare qualcosa per mostrare anche visivamente quello che si è fatto… Rinviamo questo discorso più dimostrativo visivamente, magari a domani quando avremo una parentesi di un paio d’ore massimo, prima di prepararci per l’Agape, per poter mettere a fuoco queste cose in modo da avere tutti quanti una specie di assaggio, e un’idea di come continuare a procedere nella ricerca.”
Prima di chiudere la serata e andare a cena, il Delegato chiede di fare il punto della situazione sull’andamento terapeutico, e sulla sperimentazione delle Lunazioni che, grazie anche all’aiuto del Maestro L. J. Aniel sono state pubblicate sin dallo scorso Marzo e poi grazie alla collaborazione del Fr Poiel sono state integrate da indicazioni mediche. Circa l’uso dei dischetti di rame che ha portato benefici a molti Ffrr+, il Delegato chiarisce che non vanno portati a vita.
Diversi fratelli rispondono sulla sperimentazione delle Lunazioni e il Fr Poiel suggerisce di tener presente l’elenco dei rimedi lunari posti alla fine del testo perché alle volte anche se non è la luna specifica il rimedio funziona. Porta l’esempio, per eliminare le cisti, dell’impacco di formaggi molli o di ricotta. “Anche De Cristo ci faceva fare impacchi di formaggio fresco sulle cisti” conferma il Delegato che ancora chiede: “E la terapeutica come ha funzionato indipendentemente dal discorso delle lunazioni? o anche considerando le lunazioni, avete consigliato qualche rimedio a qualche ammalato vicino, familiare o simpatizzante? C’è stato qualche caso trattato in questo senso, usufruendo anche dei rimedi delle lunazioni?, oltre immagino all’operatività rituale per i nostri stessi fratelli, e per eventuali richieste di esterni. Ma volevo capire lavorano solo i Maestri o il Circolo Interno? o anche voi praticate la terapeutica? Mi preme di sentire i novizi e gli anziani nella loro sperimentazione”.
Molti Ffrr+ e Ssrr+ riferiscono le loro esperienze terapeutiche, e alcuni chiedono quale sia il comportamento ortodosso circa le richieste di aiuto terapeutico, come la Sr+++Viviana che ha incontrato una persona che si fa aiutare dalla medicina antroposofica e può essere interessata alla medicina ermetica. Viene chiarito che prima di tutto il richiedente deve andare dal medico e fare le debite analisi. Poi aggiunge il Delegato: “spiega che cos’è la medicina ermetica a questa persona e in cosa differisce alle medicine cosiddette altre; noi ne abbiamo scritto da tante parti, tu facilmente puoi reperire il materiale, sia perché tu possa trovare la chiave giusta per parlarle sia per eventualmente darle da leggere qualcosa… (circa le Lunazioni) le dici questo è il nostro vademecum dal punto di vista terapeutico: tu che hai interesse per la medicina tradizionale dovresti leggere e approfondire questo libro, quanto meno per avere un approccio ermetico di medicina tradizionale e antica, che coinvolge anche l’aspetto luni-solare”. Alcuni, come la Sr+++ Terry testimoniano l’efficacia dell’aiuto terapeutico miriamico anche in casi gravi. Circa poi l’aiuto da dare a casi di dipendenze di vario genere di cui parla il Fr+ Luca, il Delegato chiarisce: “Certamente, dopo vent’anni di dipendenza è difficile uscirne noi abbiamo avuto e trattato miriamicamente casi simili. Abbiamo dei riti particolari per queste cose anche se non sono per i novizi, però ciò non toglie che i novizi ne possano usufruire stando in contatto con un anziano o con un Maestro facendo da tramite per trattare specificatamente questi casi. Deve nascere una forma di collaborazione, di cooperazione nella catena, in modo da poter interagire e collaborare. Il Maestro saprà come indirizzare il fratello novizio per metterlo in condizioni di attivarsi nella maniera più giusta, anche interagendo con la sua operatività, e dandogli strumenti che il fratello non ha ancora, anche se non nella loro completezza rituale. Ad esempio gli può dire: recita anche tu questo salmo alla talora; contemporaneamente opereranno il Maestro o il fratello del Circolo Interno cui si era rivolto, in maniera tale da creare un filo diretto che aiuti in maniera maggiore il recipiendario, l’ammalato, ma anche il fratello stesso che si attiva ulteriormente ed entra in contatto più diretto con certi strumenti interni della Schola, pur non di sua spettanza. Tutto ciò accelera sia l’evoluzione del singolo, sia l’espandersi della Rosa Miriamica sotto il profilo terapeutico”.
Il Fr+++ Enrico parla dell’efficacia della terapeutica ermetica anche nel caso di un trapasso sereno, quando inevitabile. A questo riguardo il Delegato dice: “l’aiuto della Miriam si può manifestare in tanti modi, c’è da dire che la catena funziona perché ci sono risultati a 360°; ciò ovviamente non evita a chi è arrivato ormai alla fine del proprio percorso di trapassare, ci mancherebbe altro, non sarebbe nemmeno giusto, però certamente la Miriam si manifesta e benefica a tutto tondo coloro che a Lei si rivolgono a incominciare da problemi minori. Specialmente in questo periodo molti di noi hanno scampato il covid nel senso che non l’hanno preso, ma anche quelli che l’hanno avuto sono stati tutti protetti”. La Sr+ Celeste evidenzia l’efficacia del P.S. anche nel caso per strada si incontri una persona sconosciuta che si è fatta male.
Interviene il Maestro Rehael per dire che i Ffrr+, qualora debbano fare analisi diagnostiche particolari o interventi medici, di avvisare in tempo perché si può influire sull’esito dell’operazione, sul decorso post operatorio, sul fatto che gli esami diagnostici siano mirati, e non vengano trascurati quelli utili.
Il Delegato aggiunge: “la cosa che voglio ricordare ai fratelli è che quando succede qualcosa sia pure durante la notte, ad esempio una colica, devono immediatamente avvisarci, così come nel caso di incidenti. Oppure si cade all’improvviso e non si sa bene cosa sia successo, è inutile aspettare l’arrivo dell’ambulanza o di andare all’ospedale. I Maestri vanno avvisati subito perché se la cosa è tempestiva, e io ne ho visti di casi in 45 anni di vita miriamica, è passato di tutto e di più tra le mie mani, ci sono stati dei cambiamenti repentini, incidenti che si risolvono in bene, tutto si risolve se si riesce subito ad intervenire. E’ un pò come il sassolino: se tu stai per tirare ma se ancora non l’hai tirato puoi farne a meno. Se, invece, l’hai già tirato c’è poco da fare, deve arrivare per terra”. Alcuni, come le Ssrr+++Giuseppina e Clara, testimoniano che dopo l’intervento miriamico non è stato più necessario l’intervento chirurgico preventivato e altri, come il Fr+++Enrico riferiscono che per casi gravi hanno chiesto l’aiuto dei Maestri e tutto è andato bene, oltre il prevedibile. Il Fr+ Alfredo, invece ha operato con successo per la figlia piccola che gli ha chiesto se fosse un mago. Alla risposta: è la Miriam che guarisce, la domanda della bimba è stata: cosa è la Miriam? E’ un serbatoio di Amore ha spiegato! Il Delegato gli dice che ha fatto bene. Il Fr+++Domenico testimonia che alle volte per casi già diagnosticati e trattati con successo miriamicamente, i medici hanno negato poi la diagnosi iniziale, perché la guarigione era ritenuta impossibile.
Circa i casi di depressione e dipendenza, citati dal Fr+++Luigi e dalla Sr+ Anna, il Delegato risponde: “dipendenza che magari è dovuta ad altre problematiche psicologiche e psichiatriche. Questi malati vanno diretti agli psichiatri, ai neurologi, a specialisti del settore, non assumetevi la responsabilità, lo dico per tutti, soprattutto quando si ha a che fare con personalità particolari che hanno determinate malattie di ordine psichico, state molto accorti. Prima di tutto lo deve trattare il medico e poi possiamo intervenire noi per sostenere il medico o eventuali terapie o quanto occorre. Però siate accorti perché sono cose molto delicate. Quando si vanno a toccare le malattie psichiatriche, dipendenza, disturbi della personalità, eccetera, bisogna essere molto, molto prudenti questo vale per tutti anche noi Maestri lo siamo, andiamo con i piedi di piombo di fronte a queste problematiche. Cercate invece di convincere, di instradare il soggetto verso un aiuto mirato medico, psichiatrico o neurologico. Sono soggetti che non puoi avere al fianco 24 ore su 24, e possono magari entrare in un meccanismo che li porta chissà dove, anche ad auto-lesionarsi. Quindi non bisogna mai, assolutamente mai, sostituirsi ai medici, non solo per quanto concerne le malattie ordinarie, le patologie fisiche, ma soprattutto per quelle psichiatriche e psicologiche. Questo tipo di ammalati possono arrivare a suicidarsi e non sia mai detto che ci dobbiamo sentirci responsabili”. Poiel aggiunge che l’effetto della catena nelle dipendenze si ha anche dopo anni, come è accaduto in un caso di alcolismo ove il problema è stato superato dopo tempo. La Sr Haziel parla della efficacia della terapeutica a distanza avendo un ammalato che ha chiesto l’aiuto in California e che ha ottenuto dei benefici. Il Fr+++Livio invece dice di aver operato per avere un contatto con una persona interessata agli argomenti esoterici. Il Delegato risponde: “questo è un ottimo utilizzo della propria rituaria per trovare un approccio con gli altri, direi che è mercuriale come cosa”.
A questo punto si va a cena, domani appuntamento alle 9,30 per partire per Monteleone e Leonessa. Potranno partecipare anche gli accompagnatori.
12 agosto
Si parte in mattinata per Monteleone di Spoleto, nell’alta valle del Corno. Arrivati al borgo e oltrepassata la porta Spoletina, si notano sui portali lungo il corso il motto templare “Non nobis Domine, sed nomine tuo”, oltre a vari simboli, come coppelle sulla facciata del Palazzo settecentesco Rainaldi-Bernabei. Un palazzo rinascimentale porta il motto enitendum ad virtutem (ogni sforzo per la virtù, sforzarsi per conquistare la virtù) fa discutere sul suo significato. Si capisce che qui sono passati e si sono fermati i Templari. Lungo la salita per arrivare al Monte Frumentario il Delegato dice: “i Templari qui venivano a nascondersi… sono luoghi abbastanza dimenticati e difficili da raggiungere. Qui, oltre ai Templari scampati a Filippo il Bello di Francia, venivano a nascondersi gli eretici”. Il Fr Igor, allora, mostra dal suo cellulare la foto di un portone con la scritta SHI con la croce sull’H che è il contrario di quelle trovate a Monteleone su molte cornici di porta JHS (o IHS con identica croce sull’H). IHS è la trascrizione latina dell’abbreviazione del nome greco di Gesù Cristo che fin dal Medioevo ha avuto un uso amplissimo nell’arte figurativa della Chiesa cattolica come Cristogramma. Sembra che SHI sia invece l’emblema degli eretici. Il Fr+ l’ha riscontrata nel borgo abruzzese della Marsica, Scurcula Marsicana sulla porta di un palazzotto ove abitava nel 1500 un tale Scipione Latino. Arriviamo al Monte Frumentario (XVI-XX secolo) col suo portale cinquecentesco col motto Moderata Durant, ricchissimo di quei simboli che stiamo cercando e che ci collegano al Timbro della Schola. Vi eravamo già stati nel 2019 ma molti nuovi iscritti ed ospiti non l’avevano ancora visto. Ci stringiamo intorno al Delegato e la Sr+++ Iriana ricorda a tutti cos’è un Monte Frumentario, un ente benefico che prestava sementi ad un basso tasso d’interesse, le quali generalmente venivano restituite. Quindi un ente comunitario ove i semi erano divisi secondo le necessità di ognuno per poi essere restituiti all’ente a favore dei bisognosi. La Sr+++ Terry integra quanto dice la Sr+++ Iriana sul bene collettivo, citando Ocello Lucano e il suo scritto Sulla Natura dell’Universo, che il Kremmerz consiglia di leggere. Passeggiando qualcuno va al Museo per ammirare la copia della cosiddetta biga etrusca del VI sec. a,C., qui ritrovata; l’originale è oggi esposto al Metropolitan Museum di New York. Il Delegato con gli altri fratelli si ferma in uno slargo. Alcuni anziani cittadini di Monteleone si avvicinano e raccontano storie sul loro borgo, come l’esistenza in Piazza Mercato di una misura in pietra ovvero la pietra delle misure pubbliche: il quarto, la mezzenga e lo scorzo. Tali strumenti, forniti dallo Stato di allora, garantivano l’esattezza nella quantificazione delle merci solide durante la vendita. Uno dei prodotti che qui veniva maggiormente commercializzato era il farro. Un altro anziano del luogo invece parla della leggendaria esistenza, ben occultata, di altre due bighe, oltre quella venduta all’estero. A questo proposito il Delegato ricorda: “quando ero a Montemonaco le persone del posto andavano di solito con il metal detector a setacciare la montagna, però nessuno diceva cosa avesse trovato, conservando poi tutto in casa. Così molti reperti testimoni di una certa storia non sono esposti nei Musei perché chi li ha trovati se ne è appropriato. Io riuscii a convincere un ragazzo, Basilio, a consegnare alla Sovrindentenza archeologica una freccetta votiva che aveva trovato sul monte Sibilla, dove un tempo le persone andavano, facevano offerte e lasciavano ex voto. Mi sono poi pentita di aver dato questo consiglio perché la freccetta, invece di essere messa in evidenza, è sparita. Nella grotta della Sibilla è stata accertata con i georadar l’esistenza di un grande ambiente ma non hanno voluto sondare con una telecamera, né fare un carotaggio. Sono stati schiocchi perché volevano preservare il mistero senza capire che il mistero si conferma proprio nella realtà scientifica”. Riprendiamo le auto e ci dirigiamo a Leonessa, nel Lazio settentrionale, che non è lontana. Entrati dalla Porta anch’essa detta Spoletina, saliamo lungo il corso, vi è un mercato ed è piuttosto affollata. Giunti alla Piazza VII Aprile ammiriamo la facciata del Palazzo Mongalli (XV-XVI sec.) con la bifora di stile gotico veneziano (XIV-XV sec.) recante due stelle fiore inscritte nel cerchio tra le quali il giglio e al centro in basso il pentacolo di Salomone anch’esso inscritto in una fiore a 6 petali, sotto al quale lo stemma del borgo medievale. E’ probabile che appartenesse a qualche edificio precedente. Il Delegato spiega: “il fiore della vita indica la rigenerazione”. Purtroppo la piazza è affollata da bancherelle, così si decide di ripartire. Il vicino Campo di Stella sul versante nord-orientale del Terminillo e la leggenda dei 5 confini fa intuire la presenza di cavalieri Templari nella città o di altri ordini cavallereschi.
Si ritorna in albergo per il pranzo. Alle 16.30 ci rivediamo nella sala riunioni, come d’accordo per consultare e commentare le schede esistenti nella mappa interattiva e dare un assaggio delle emergenze trovate in un determinato territorio nei 4 tempi, cioè dal periodo arcaico, medievale, rinascimentale sino all’età moderna. Il Delegato si assenta per parlare con le numerose persone che Le hanno chiesto udienza. Quindi con l’aiuto del Maestro Jeliel si procede a collegare il computer per mostrare le schede.
Inizia il Fr+++Domenico a trattare la scheda del Nord-Est (Veneto, Trentino Alto Adige (nella parte del Cadore che era di cultura paleo-veneta), Friuli Venezia Giulia). Numerose sono le corrispondenze astronomiche tra manufatti in pietra e le Pleiadi nel sito mesolitio di San Vito Cadore. Culti delle acque si son trovati a Lagole di Cadore con mestoli spezzati al termine della pratica, con iscrizioni dedicate alla divinità sanatrice Trimusiat. A Montebelluna dei dischi bronzei (VI sec. a,C.) testimoniano il culto a Reitia, effigiata con la chiave della vita tenuta in orizzontale. Reitia era una dea madre veneta cui si associava la tradizione di scuole di scrittura femminili, le cui vestigia sono state ritrovate nelle tavolette alfabetiche (V sec. a,C.) di Este a lei dedicate. Ad Aquileia interessante il corredo di una sacerdotessa isiaca, forse egizia, tra cui strumenti medici e un sigillo con ricette per colliri. Nel Medioevo a Verona nella Chiesa di San Fermo vi è la sepoltura del Gran Maestro templare Arnaldo di Torroia. La Casa dell’Alchimista rinascimentale lungo la strada che sale all’altopiano di Alpago sembra ospitasse un nobile, forse Alessandro Lissardi, condannato a morte ad Alessandria d’Egitto per pratiche alchemiche e rifugiatosi in questo territorio grazie all’intervento della Repubblica di Venezia. Molti argomenti sono ancora da approfondire. Si fa un commento sui tratti liberali del Governo della Serenissima.
Prosegue il Fr Igor con la scheda della Campania meridionale: Salernitano e Cilento, un territorio abitato sin dal Paleolitico, ricco di grotte, salubre e con una vocazione terapeutica che si è manifestata in importanti scuole mediche e sapienziali. Mostra la presenza nel territorio, in ogni epoca, di filosofi ermetici, della tradizione egizia testimoniata sin dall’8° secolo a.C. e di tematiche vicine alla nostra Schola. Ad esempio ad Elea (Velia)si può ipotizzare, aggiunge la Sr Haziel, che il collegio sacerdotale medico di tipo solare con a capo Parmenide, il filosofo dell’Essere e medico, possa alludere a quelle scuole magiche osiridee di origini italiche menzionate dal Kremmerz, nonché ad una eteria pitagorica, ovvero una scuola iniziatica. Ma anche l’Accademia dei Segreti rinascimentale a Salerno, dice il Fr Igor, può avvicinarsi a prassi precise della nostra Schola, come l’aspetto sperimentale di pratiche e rimedi utili alla salute pro salute populi, la conoscenza di se stessi attraverso la sperimentazione e la separazione dei dati superstiziosi dalle parti originali della Tradizione. Il Maestro Jeliel accosta la sperimentazione dei segreti all’opera innovativa del Principe di Sansevero in molti campi. Il Fr Igor aggiunge che questa organizzazione ha probabilmente anticipato l’accademia dei segreti, nata dopo poco a Napoli, di Giovan Battista Della Porta e presto chiusa per sfuggire all’Inquisizione. Nel Medioevo il Cilento, ricco di simboli, fu terra battuta da Templari perché al margine dai centri di potere. Il fiore della vita e le stelle continuano ad essere rappresentate in età moderna, come a Galdo e a Sicignano, due paesini dirimpettai, ove i simboli in questione si fronteggiano. Rispetto a questi ultimi non si è riusciti a sapere di più delle strutture ove sono effigiati.
Parla poi la Sr+++Serena del Gargano e degli studi di geomorfologia. Circa la conformazione geologica dei territori e i terremoti in generale dell’area garganica, nasce l’ipotesi che è possibile rendere leggibile su base geometrica le dinamiche che regolano l’attività vibrazionale della terra, dipendente dai cicli d’inclinazione dell’asse terrestre, attraverso il sistema delle celle geomorfologiche in espansione intorno ad un centro irradiante energia. Queste celle assumono la forma di stelle fiore a 6 petali che si intersecano, cioè aggregandosi come bolle di sapone, aderiscono tra loro secondo un sistema che descrive forme esagonali e altre derivate. In queste forme si possono leggere simboli universali ideo-grammatici, archetipi semantici relativi ad un’antica conoscenza collegata alla geometria sacra. Nell’alta Puglia vi è una cella molto estesa con centro nel Golfo di Manfredonia che va fino alla costa adriatica orientale, tirrenica e ionica. Le ipotesi che si possono fare sono: gli antichi geomanti delle culture megalitiche. percepivano l’energia elettromagnetica del pianeta e individuavano i centri di irradiazione di ogni cella che configurava il territorio. Si può immaginare uno scopo equilibrante preventivo dei monumenti megalitici e luoghi di culto. Questi, diffusi in Puglia e in Capitanata, possono esser stati funzionali a regolamentare l’attività elettromagnetica del pianeta. Infatti particolari pietre scelte per la loro conduzione elettrica erano collocate sui nodi creati da intersezioni di cerchi a raggiera. Ciò al fine di captare e rendere coerenti le linee di flusso del campo magnetico terrestre, stabilizzandole, per impedire che, irradiandosi verso le periferie, potessero divenire distruttive provocando movimenti sismici di intensa attività e attività vulcaniche. Il Fr+ Alfredo chiede ulteriori spiegazioni: se le celle sono ovunque quali sono i punti cruciali per porre megaliti a scopo preventivo? La Sr+++Serena risponde che ogni cella ha un centro e solo quello è il punto d’interesse. La terra, la pietra e gli sconvolgimenti tellurici caratterizzano Gargano, dio neolitico con varie trasformazioni sino a S. Michele anch’egli preposto ai terremoti.
Sempre sul Gargano interviene la Sr+++Clara sostenendo che tre importanti manifestazioni del luogo: la cultualità neolitica dell’acqua nella Grotta Scaloria, le stele daunie dell’8° secolo a.C. e il culto di epoca romana di Vena Venere sottendono ad una tradizione iniziatica che origina da un femminile cosmico e anche terapeutica, trasmessa nel corso del tempo. Come quella della nostra Schola. Il concetto che si ripete nel tempo, dal neolitico ad oggi, è il principio femminile cosmico simboleggiato da acque sotterranee rigenerative e terapeutiche. Infatti molti indizi fanno ritenere che il culto neolitico della Grotta Scaloria non riguardasse solo l’aspetto terapeutico delle acque ma anche un culto ad una divinità femminile, come anche la Gjmbutas ha ipotizzato. Le stele daunie femminili parlano di donne-sacerdotesse e curatrici forse anche tramite l’oppio. Il Fr. Poiel conviene con quanto detto e aggiunge che nella Teriaca era aggiunto l’oppio proveniente dal Gargano. Il culto di Vena Venere riguarda appunto le acque sorgive sotterranee.
A questo punto ci fermiamo per prepararci per l’Agape.
Alle 19.30 ci rechiamo nella Sala Riunioni per la celebrazione rituale dell’Agape Plenaria. Il Delegato Generale Maestro +++++M. A. Iah-Hel ci accoglie e inizia il suo discorso ricordando in primis i Fratelli assenti per vari motivi e trasmettendo il loro augurio poi continua con queste accorate parole “… Tra questi mi spetta sicuramente porgervi gli auguri e il saluto del maestro L. J. Aniel il quale non sarà presente quest’anno fra noi: purtroppo impegni molto gravosi di carattere personale gli impediscono di esporsi nell’ambito della Fratellanza, motivo per cui è stato perfino costretto a rimettere nelle mani della Delegazione Generale la Procura che gli era stata data lo scorso anno. Noi lo ringraziamo per l’opera che ha svolto fino ad oggi e anche per quella che svolgerà non appena gli sarà possibile, nel momento in cui i suoi impegni saranno esauriti o comunque superati. Naturalmente vi abbraccia ed è mio compito abbracciarvi per suo conto. Facciamogli un applauso.” Il Suo discorso magistrale prosegue toccando le corde più profonde di tutti i presenti e si conclude con il loro corale applauso scrosciante e commosso interrotto dall’invito del Delegato Generale a recitare tutti insieme i rituali per l’Agape, alla fine dei quali invoca i Numi affinché promanino la Luce e la Salute sul Popolo di Miriam. Seguono in ordine di anzianità i discorsi dei Maestri Imamiah, Jeliel e Rehael, seguiti ognuno da un caloroso applauso. Il Delegato chiede alle Ssrr+ e ai Ffrr+ se qualcuno sente di dire qualcosa, ciò che prova, e se vuole dare una testimonianza della sua appartenenza alla Miriam. In molti rispondono all’appello (che non si riporta per privacy) a cominciare dal Fr Fabio, e poi +++Giovanni, +++Iriana, +++Luigi, +++Codruta, +++Grazia, + Anne Marie, Poiel. Dopo tanti applausi e una sincera ed amorevole generale commozione per le testimonianze di vita miriamica, sentendoci più uniti che mai, il Delegato ci invita a lasciare la Sala Riunioni e a dirigerci al ristorante per celebrare l’Agape conviviale.
Seduti ai tavoli si alzano i calici per brindare alla Miriam. La serata continua sul terrazzo dell’albergo, tutti intorno al Delegato e sotto il cielo stellato e la Super Luna .
13.8.2022
Dopo la riunione annuale dell’Associazione, si rimane in sala per continuare a visionare le schede in mappa. Le Ssrr+++ Raffaella e Viviana introducono il territorio di Bologna e Alto Reno, attraverso una scheda completa di emergenze nei 4 periodi. Commentano il sito oracolare di Sasso di Vigo, la necropoli etrusca di Kainua (odierna Marzabotto), la scuola medica di Casa Costonzo a Vergato ove è testimoniata una attività alchemica. Illustrano poi la visita, con la presenza del Delegato Generale e del Maestro Jeliel, nell’area appenninico tosco-emiliano dell’alta valle del Reno partendo dalla fonte Sterpina con acque terapeutiche, e dal sito oracolare di Montovolo sino al Borgo la Scola e alla Rocchetta Mattei in Grizzana Morandi. A questo punto intervengono i medici FFrr+++Mario ed Andrea che introducono e commentano il discorso degli esperimenti sull’elettromeopatia del Conte Mattei. Il Delegato ricorda a tutti che il Kremmerz prendeva i fluidi per fare la pomata bianca ed altre da Cesare Mattei. Quindi, dato che il Maestro Kremmerz utilizzava metodi simili a quelli del Mattei, si deduce che quest’ultimo deve aver attinto ad una tradizione sapienziale riconducibile alla stessa fonte. Il conte – spiegano i FFrr + medici, utilizzava il principio di dare o togliere energia a seconda del male da curare. Pertanto elaborava fluidi divisi per colore, cui corrispondeva una carica (positiva, negativa, neutra) a seconda della funzione richiesta: rosso, giallo, bianco, verde, blu. Egli produceva prodotti solidi e liquidi dotati di elettricità. Operava attraverso tre distillazioni, sfruttando l’elettricità insita nella determinata pianta; il prodotto di distillazione veniva accoppiato a quello solido, ottenendo un prodotto elettromagneticamente attivo. In realtà il Conte non utilizzava l’elettricità, bensì un fluido la cui carica elettrica doveva essere compatibile con la funzione da svolgere. Sicuramente anche il luogo scelto per le sue operazioni e sperimentazioni, il magnetismo del luogo, aveva la sua importanza.
Il Delegato spiega a proposito dell’uso delle piante da parte del Mattei che: “egli aveva fatto una specie di classificazione di queste piante da cui trarre elettricità e le aveva anche associate a diverse tipologie umane con determinati disturbi. Quindi c’è stato uno studio attento. Parimenti noi col fiato diamo una virtù al medicinale, e valorizziamo un prodotto già costituito, che ha già una sua composizione”. Il Fr+++ Andrea aggiunge che Mattei utilizzava dei fluidi con una valenza positiva-negativa-un poco positiva- un poco negativa- neutra, quindi non era lo stesso per tutti. Egli doveva avere una metodica sua, una sua capacità per dare un effetto in più o un effetto in meno. Il Maestro Imamiah commenta che Mattei guardava il malato e ne considerava la modalità d’essere per equilibrarlo. E’ tutto qui il discorso, nel raggiungere lo stato neutro e riequilibrare la persona a livello energetico. Dipendeva da lui; con il suo fluido noi non possiamo fare quello che faceva lui. A ciò replica il Delegato: “Ciascuno di noi ha la sua metodica, ciascuno di noi ha le sue caratteristiche. La Schola con la sua rituaria e il nostro percorso, ci aiuta a tirarle fuori, a farcele riconoscere. “Conosci te stesso” non è semplicemente guardarci allo specchio e dire “come sono bello”. No, è conoscere profondamente quali sono le nostre potenzialità, vibrazioni, criticità, per metterle al servizio della terapeutica, prima di tutto sanando noi stessi e poi allargando il discorso. La Sr Nemamiah crede di ravvisare un parallelo nella cifra complementare che può farci raggiungere uno stato di un certo equilibrio. Ma il Delegato dissente: “Non è solo quello, la cifra ci dà l’input, l’impulso. Ma se non si opera coerentemente con il processo d’integrazione o con gli strumenti che la Miriam e le Gerarchie ci danno, non si avranno risultati, perché da una parte si traccia la cifra e dall’altra si fa l’opposto. Non si può pretendere poi di avere dei risultati”. Secondo il Fr Igor Mattei prendeva l’elettricità oltre che dai vegetali anche dall’atmosfera, combinando due elementi, il terrestre e lo stellare. Per il Fr Poiel importante era parimenti l’acqua della fonte del luogo. Il F+++ Mario aggiunge che anche gli ingredienti erano trovati sul posto e che con la morte di Mattei i fluidi non ebbero più alcun effetto, sebbene si sia provato a riprodurli nello stesso modo e con gli stessi ingredienti. Il Delegato aggiunge: “E’ il terapeuta, il taumaturgo che può operare per gli ammalati proprio perché è arrivato a una conoscenza di sé stesso tale da poter attingere alla sorgente vitale. La Schola insegna passo dopo passo a compiere questo processo, immette in questa direttiva. Ma certo è che un iscritto non può pretendere che caschi la manna dal cielo solo perché fa il rito quotidiano tutti i giorni e traccia la cifra. Anche perché, se da una parte si è ligi nella rituaria, e dall’altra ci si fa risucchiare dalla profanità, dalla corrente comune, comportandosi all’opposto di quello che si predica, ciò determina il rallentamento o il non raggiungimento dell’obiettivo, a causa del nostro comportamento incoerente col processo evolutivo. Quindi tanto più riusciamo ad essere coerenti e collegati al processo evolutivo ortodosso messo in atto in maniera coerente, tanto più otteniamo risultati. Siccome la nostra è una Fratellanza terapeutica e noi ci prestiamo anche a un’opera caritatevole verso il prossimo, là dove non ci arriviamo noi, c’è qualcosa, comunque, che ci viene dato per supplire e beneficare; però anche in questo caso si ottiene solo se ci si pone come tramite neutro. Se invece ci si mette del proprio, l’interesse, e si vuole a tutti i costi che quella persona guarisca, la cosa non si verifica perché non è coerente con le modalità, con il metodo che ci è stato dato”. La Sr+++Terry chiede la differenza tra Mattei e il Maestro Kremmerz e sul tema si apre una discussione. Il Delegato chiarisce: “Perché con Mattei è tutto finito? Lui aveva questa virtù. Esiste una differenza sostanziale tra la figura di liberi alchimisti e sperimentatori e la funzione di Maestri con mandato in missione umana. I primi, fra cui Mattei, seppur animati da sincera volontà di ricerca terapeutica e di divulgazione medico-scientifica, hanno eventualmente realizzato durante la loro vita, ma quanto ottenuto, non essendo stato pragmatizzato e trasmesso, finisce con loro. I Maestri, invece, come il Kremmerz, hanno fatto confluire la Tradizione Ortodossa ultra-millenaria nei contenitori ad essa più congeniali, come la Schola Miriamica finalizzata alla terapeutica pro salute populi”. La Sr Haziel chiede se Mattei estraeva solo dai vegetali e il Fr+++Mario le risponde di si, i principi attivi sono una trentina. La Sr+++Codruta dice che le sostanze organiche delle piante hanno la capacità di assorbire la luce polarizzata in un senso o nell’altro, al contrario di quelle prodotte in laboratorio che sono sostanze morte. La vita è data proprio da quell’elica che è pure sul nostro sito, l’elica della vita. Probabilmente Mattei considerava una proprietà della pianta che era un mezzo per inserire una frequenza. Le viene poi in mente che in psicologia c’è la possibilità di riconoscere lo stato psicologico di una persona attraverso i colori che sceglie, ad esempio se c’è un colore che si preferisce, vuol dire che è presente un certo tipo di attivazione fisiologica. Con i colori si può conoscere tantissimo. Probabilmente Mattei riusciva, con metodo personale, a valorizzare le piante tramite un suo stato fisiologico. Lo stato fisiologico dipende dai colori, i sette colori che corrispondono ai sette stati di attivazione, alle 7 qualità, come i giorni della settimana; i colori sono qualità che si danno alla materia. Il Delegato replica: “ognuno lo chiama come vuole, il principio sempre quello è. Poi, ovviamente, prende la sua dimensione. Ogni scienza, ogni cosa si appropria di quel tipo di sperimentazione e in effetti va avanti perché nel momento in cui si riesce a mettersi in sintonia con le leggi della Natura – perché sono leggi della Natura che investono i colori, le piante, gli animali, la natura in senso lato e qualunque cosa – è logico ottenere risultati, tutto sta a farlo e a saperlo fare”. La Sr+++Viviana dice che la preparazione di un farmaco risponde a leggi universali. Mattei poneva i suoi preparati alla luce della Luna Piena, come in qualche caso facciamo noi. Il Fr+ Alfredo dice che le conoscenze sull’elettricità dal 1800 al III millennio si sono molto sviluppate nella scienza profana. Allora si parlava di elettricità perché era il termine più vicino a rappresentare ciò che in realtà era l’essenza manipolata dal Conte, però siccome non può essere solo questione di cariche elettriche, noi usiamo il termine elettricità perché stiamo mutuando il linguaggio del Conte del 1800. Probabilmente se il Conte fosse nato oggi useremmo termini più vicini a quelle che sono le conoscenze odierne, tipo vibrazioni o essenze che sono in Natura. Forse Mattei veicolava l’informazione specifica della pianta, cioè la carica di quella pianta produceva una forma, una parola, un messaggio, Il Fr+++Andrea ricorda che l’elettricità è la controparte del magnetismo dunque si potrebbe chiamare anche magnetismo; elettricità equivale al magnetismo. Il Maestro Jeliel aggiunge che se ricordiamo l’input dato all’inizio della ricerca dalla Delegazione Generale, capiremo che il nostro problema, adesso, non è tanto andare a capire cosa ha fatto Mattei, magari ha avuto l’intuizione di un collegamento tra particolari energie. Tutto questo però ci deve dire una cosa: la tradizione è scienza, scienza nella sua completezza e questa scienza completa trova 1000 canali per manifestarsi, 1000 modalità per esprimersi. Mattei magari è riuscito a veicolare una di queste modalità; questo ragionamento ci deve dare coscienza che la nostra tradizione, essendo codificata, ci dà la possibilità di abbracciare ogni tipo di manifestazione. Come ci dice il Delegato, il punto è entrare in sintonia con la Natura attraverso il nostro lavoro, è ricondurre, come tutte le altre situazioni di ricerca, alla nostra Schola, al nostro metodo, alla nostra finalità. A questo punto il Delegato chiede se ci sono altri argomenti da trattare e, alzandosi, suggerisce di parlare delle Lunazioni e delle integrazioni mediche. Così il Fr Poiel commenta la Lunazione di Settembre con le relative integrazioni mediche che, per brevità, non si riproducono, essendo pubblicate già sul sito. Poi si pranza, già alcuni Fratelli son dovuti partire. Quelli rimasti salutano e abbracciano il Delegato con la lieta consapevolezza di rivedersi nelle rispettive Accademie per il prossimo Ottobre e con la ripresa dei lavori accademiali.
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]]>Fermati SOLE…!… e purifica col tuo luminoso fuoco il mono corporale e mentale di colui e di colei che agognano l’ASCENSO verso gli ELISI!
Fissane la Volontà, la Forza, l’Amore nella Giustizia e quella Charitas generante ogni Bene e Salute per i propri Simili e il Pianeta tutto!
AUGURI!!!
P. S. : Leggi pure https://www.kremmerz.it/solstizio-destate-2021/
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]]>VERSO LA LUCE
BUON EQUINOZIO DI PRIMAVERA A TUTTI GLI UTENTI DI KREMMERZ.IT
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Nella purezza di un AMORE infinito la crisalide diventa farfalla… e Psiche spicca il volo verso gli ELISI….
“Io credo nella Virtù infinita, nel Sole dei Soli che cangia l’arena in diamante, la terra in fiore, la crisalide in farfalla, l’oscura notte in aurora lucente… ” J. M. Kremm-Erz
BUON SOLSTIZIO D’INVERNO A TUTTI … e che la stagione più bianca dell’anno ci riconduca al candore verginale della MADRE primigenia e a quell’Immacolata Concezione che sola può restituire alla LUCE il DIVINO FANCIULLO, portatore di Pace, Bene e Salute in ciascuno di noi e nell’Umanità intera.
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